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Autore: Arain    26/05/2014    2 recensioni
Dal testo:
“-Mamma mamma, mi racconti la storia della principessa guerriera e del pirata coraggioso?-
La bambina era già sotto le coperte, pronta per dormire, quando richiamò l'attenzione di sua madre, che stava lasciando la stanza dopo averle dato il bacio della buonanotte. La donna si riaccostò al letto e si sedette sulla sponda, accarezzando i lunghi capelli neri e lisci di sua figlia. I loro occhi, della stessa tonalità di azzurro, si specchiarono.”
Vi lascio la curiosità di scoprire chi sono queste persone, perciò se volete sapere non vi resta che leggere la storia!
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Mamma mamma, mi racconti la storia della principessa guerriera e del pirata coraggioso?-

La bambina era già sotto le coperte, pronta per dormire, quando richiamò l'attenzione di sua madre, che stava lasciando la stanza dopo averle dato il bacio della buonanotte. La donna si riaccostò al letto e si sedette sulla sponda, accarezzando i lunghi capelli neri e lisci di sua figlia. I loro occhi, della stessa tonalità di azzurro, si specchiarono.

Intrapresero un dialogo muto che ormai era diventata routine nella loro vita: la bambina cercava di convincere la madre, mentre lei tentava di opporre resistenza. Ma sapevano entrambe che la storia sarebbe stata raccontata, come accadeva tutte le sere.

La donna sospirò profondamente e si accoccolò meglio sul letto accanto alla figlia.

-Sei sicura? Ti ho raccontato questa storia almeno un centinaio di volte, amore.-

La piccola sorrise innocente e si girò nel letto per trovarsi faccia a faccia con lei.

-Ma è la mia preferita, mamma.-

Sorridendo dolcemente a sua figlia la madre cominciò a narrare:

-C'era una volta, in un paese lontano, una bambina che viveva in una casa piccina con tanti altri bambini: in realtà lei era una principessa, ma purtroppo i suoi genitori l'avevano perduta quando era ancora in fasce a causa della maledizione di una regina cattiva.-

-No! Povera principessina!-

La piccola aveva una buffa espressione di compassione sulla sua paffuta faccina da infante.

La donna sorrise nuovamente: tutte le sere la bambina aveva le stesse reazioni negli stessi punti della storia, e risultava sempre naturale, come se ascoltasse quella fiaba per la prima volta.

-Lei era un po' triste, perché vedeva gli altri bambini che stavano con i loro genitori, mentre lei era tutta sola. Ma un giorno, mentre guardava fuori dalla finestra della sua casina, vide uno scarabeo verde come un prato rigoglioso che volava verso di lei e le faceva cenno di seguirlo. Allora la bambina uscì dalla casina e si mise a seguire lo scarabeo. Viaggiarono per tanti anni, sempre loro due, sempre soli, senza mai fermarsi, senza mai tornare due volte nello stesso posto. Intanto la principessina cresceva, e ormai era diventata una donna. Un brutto giorno si svegliò e lo scarabeo era sparito: lo cercò ovunque, ma alla fine dovette rassegnarsi. Continuò a vagare e vagare finché un giorno non giunse nel paese dove regnavano i suoi genitori.-

-Però lei non lo sapeva vero? Che erano i suoi genitori.-

La bambina la guardava con gli occhioni spalancati.

-No, lei non sapeva che erano i suoi genitori. Purtroppo nel regno, a causa della maledizione, i suoi genitori non ricordavano più chi erano, e la regina cattiva aveva preso il potere. La principessa stava per ripartire quando vide un bambino, che portava al collo un ciondolo raffigurante lo scarabeo. Incuriosita gli chiese che cosa rappresentasse il suo ciondolo, e lui le raccontò che l'insetto era al servizio dello spirito guardiano del regno, che era lui, e che era stato inviato perché trovasse e riconducesse a casa la principessa perduta: lei era infatti l'unica in grado di spezzare la maledizione.

La ragazza inizialmente non credette ad una singola parola di quello che le aveva detto il bambino: lei era una principessa? No, assolutamente no.

Ma lo spirito le mostrò un libro magico dove erano contenute tutta la magia e tutta la storia di quel regno.-

La piccola si lasciò sfuggire un'esclamazione di sorpresa.

-Davvero in un libro possono esserci così tante cose?-

La madre le diede un bacio sulla fronte e le sussurrò all'orecchio:

-Queste, e tante altre ancora.-

Le labbra della bambina assunsero una piega ostinata.

-Allora voglio saper leggere subito.-

-Certo tesoro, domani è il tuo primo giorno di scuola e sono sicura che imparerai subito a leggere. Anzi, mi raccomanderò con la maestra che inizi subito a insegnare!-

La bambina a queste parole rise felice.

-Dopo sarò io a raccontare una storia a te, mamma.-

-Non vedo l'ora, amore.-

La donna si accorse che la bambina cominciava a sbadigliare vistosamente.

-Finisco di raccontartela domani questa storia, va bene? Ora devi dormire, ricordati che domani è un grande giorno!-

La piccola inizialmente sembrò contrariata ma un enorme sbadiglio mise a tacere le sue proteste.

La madre le rimboccò le coperte, le diede un bacio sulla fronte e uscì dalla stanza dopo aver spento la luce.

Appena ebbe chiuso la porta sentì due braccia che le cinsero la vita. Si appoggiò al petto dell'uomo a cui appartenevano gli arti e si lasciò trasportare dolcemente nel salotto del piccolo appartamento. Si sedettero insieme sul divano, rimanendo abbracciati.

-Ancora la storia della principessa?-

-È la sua preferita, me la chiede quasi ogni sera, anche se ne propongo delle altre. È davvero testarda.-

-Come sua madre.-

La donna si girò a guardare l'uomo e vide che sorrideva. Si accoccolò meglio tra le sue braccia e chiuse gli occhi.

-Domani è il grande giorno.-

-Già.-

-Pensi che Milah se la caverà?-

-Certo! È una bambina forte e sveglia, anche troppo a volte.-

-Ha preso il meglio da te. Ed hai tuoi magnifici occhi.-

La donna si voltò nuovamente verso l'uomo, e vide che questa volta era serio.

-Siamo in vena di sentimentalismi, Hook?-

Non appena si sentì chiamare in questo modo sul suo viso si aprì il solito sorriso malizioso che la faceva impazzire.

-Stavo solo cercando di ingraziarmi mia moglie, Swan.-

Emma ghignò e cercò le labbra di Killian. Fu un bacio dolce e delicato, che sapeva di tenerezza, calore, abitudine, amore e... casa.

La donna si alzò e allungò una mano verso il pirata.

-Vieni a letto?-

Il sorriso di Killian si allargò ancora.

-Che proposta allettante.-

Emma sbuffò, ma non riuscì ad evitare che anche le sue labbra si curvassero all'insù.

Prima di andare controllarono nuovamente che tutto il materiale per la scuola fosse in ordine.

Sopra i vestiti che la bambina avrebbe indossato il giorno seguente c'era il tesserino con il nome, per fare in modo che non si dimenticasse di appuntarlo sulla maglietta.

Emma lo sfiorò con un dito: vi si leggeva l'indirizzo del loro appartamento a Storybrooke, il numero di telefono, e un nome, “Milah Margaret Jones”.

Sorridendo per l'ennesima volta in quella serata Emma si diresse con Killian verso la loro camera da letto, chiedendosi come la sua vita sarebbe potuta essere più felice di così.

 

 

 

 

NOTE DELL'AUTRICE.

Come si sarà notato questa storia parla di una ipotetica figlia di Emma e Hook. Adorerei davvero tanto vedere una scena del genere in Once Upon A Time, perciò nell'attesa l'ho scritta io :).

È una storia senza pretese, scritta praticamente per autocompiacimento personale.

Ringrazio tutti quelli che leggeranno e recensiranno.

Un bacio!

 

   
 
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