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Autore: Akilendra    27/05/2014    2 recensioni
"Non capisci, Finnick, non vuoi capire.
Ti senti così solo, hai solo voglia di amare. Ma hai gli occhi troppo aperti, il cuore troppo chiuso e non c'è amore.
Siete merce di scambio, carcasse buttate a terra per essere divorate dagli avvoltoi. E vi divorate a vicenda. Non c'è amore. Vorresti tanto chiudere gli occhi.
Dove sei, Annie? Se non ci sei, non c'è amore."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Johanna Mason
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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La voce del mare


Un'altra festa. Altre voci sovrapposte, altra confusione, altri balli con donne di cui non ricordi il nome. Altre mani che ti si strusciano addosso, mani affamate del tuo corpo, ti assaggiano, stanno decidendo se comprarti o meno. Sei solo una merce di scambio, un pezzo di carne sul banco del macellaio. Ti lasci divorare, non puoi chiudere gli occhi, ma puoi chiudere il cuore.
Un'altra volta, un'altra notte come le altre. Non la prima e di certo non l'ultima. A forza di tenerli troppo aperti hai gli occhi stanchi, Finnick. Vorresti solo abbassare le palpebre e dimenticarti di tutto, dimenticarti chi sei.
Tra la musica e i corpi un'altra figura balla con gli occhi troppo aperti. Molti uomini le ronzano intorno, qualche donna le si avvicina curiosa. Un altro pezzo di carne sul bancone. Non sei il primo, Finnick, non sarai l'ultimo.
Johanna non chiude mai gli occhi.
Ti vede come tu hai visto lei, si districa dalla stretta degli avvoltoi, ti raggiunge sulla terrazza dalla quale la stavi osservando.
Johanna non chiude mai gli occhi, eppure vede tutto.
- Cos'hai, Finn? - fa sempre le domande sbagliate, non è colpa sua, quando non le rispondi capisce sempre.
Ti porge un bicchiere pieno di un liquido viola, declini non troppo gentilmente l'offerta, scrolla le spalle e lo tracanna tutto d'un fiato. Senti il vento tra i capelli quando ti appoggi alla ringhiera della terrazza, non riesci a vedere la luna per le mille luci che illuminano Capitol City sotto di te, neanche lei chiude mai gli occhi.
Una mano si poggia leggera sulla tua spalla, accarezza la stoffa liscia della camicia di lino, si ferma sul petto, dove i bottoni che ti hanno detto di lasciare slacciati lasciano scoperta più pelle di quanto si dovrebbe. Quando ti volti Johanna ti sta guardando, la mano ancora appoggiata sul tuo petto. Anche tu la guardi e i tuoi occhi le porgono una domanda silenziosa. Quando Johanna non risponde, tu non capisci.
E continui a non capire mentre ti tira per il colletto della camicia e ti fa avvicinare a lei. La sua bocca respira sulla tua, sa di alcol, ma sai che non è ubriaca. Se ti ubriachi rischi di chiudere gli occhi e Johanna non chiude mai gli occhi.
Non capisci, Finnick, non vuoi capire.
Le sue labbra hanno un sapore così dolce sulle tue, altre labbra bussano alla porta del tuo cuore. Sono salate, screpolate per la salsedine. Soffochi i ricordi, affondi le mani nei suoi capelli morbidi intrecciati da mani abili. Sono fini e soffici, ma ti sorprendi a fantasticare su spaghi ruvidi, arricciati e increspati dall'aria marina, sporchi di sabbia, intrecciati in maniera disordinata da dita sottili che allo stesso modo intrecciano le reti dei pescatori. E le tue mani che vagano sulla sua pelle trovano il corpo di una donna quando si aspettavano le curve acerbe di un fiore appena sbocciato. Ti stacchi da lei bruscamente, la guardi. Johanna ha negli occhi la corteccia degli alberi e le foglie del bosco, ma tu volevi il mare.
È bellissima con quell'abito che le abbraccia le forme ed è qui davanti a te. Ti ricordi di una ragazzina con un vestito verde, le cade addosso sgraziato e le pende nei punti sbagliati, è troppo grande per lei, ma non può permettersene un altro.
Non capisci, Finnick, non vuoi capire.
Ti senti così solo, hai solo voglia di amare. Ma hai gli occhi troppo aperti, il cuore troppo chiuso e non c'è amore.
Siete merce di scambio, carcasse buttate a terra per essere divorate dagli avvoltoi. E vi divorate a vicenda. Non c'è amore. Vorresti tanto chiudere gli occhi.
Dove sei, Annie? Se non ci sei, non c'è amore.
Annie non c'è, Finnick, non c'è.
Ti tocchi il petto come se ti mancasse il fiato, ma non ti manca il fiato, stai indicando qualcosa a te stesso.
- Stai pensando a lei, vero? -
Johanna non chiude mai gli occhi. Vede tutto. Fa sempre le domande sbagliate. Quando non le rispondi capisce sempre.
- L'amore è strano - dice e in un attimo è sparita.
Guardi giù verso la città che non chiude mai gli occhi, ti tocchi il petto cercando disperatamente di non sentirti più tanto solo.
Annie è qui. È sempre qui. C'è così tanto amore.
Ti sporgi dalla ringhiera e non vedi più i palazzi e i grattaceli, non ci sono più tutte quelle luci, non c'è confusione.
C'è buio, riesci a vedere la luce chiara della luna. C'è silenzio, chiudi gli occhi e ascolti la voce del mare.






Angolo di Akilendra: Sinceramente non ho molto da dire, sapete quando vi ronzano parole in testa e non smettono di tampinarvi finché non le scrivete? Ecco, quasi sempre è quello che succede a me.
In effetti è stato anche un po' quel "L'amore è strano" che dice Johanna a dare il via a questa ff, il fatto che nel libro è chiaro che Finnick e Johanna si conoscano e siano amici, il modo in cui lui le corre in contro sulla spiaggia durante l'edizione della memoria... Finnick lo vedrò sempre e solo con Annie, ma mi piace pensare che con Johanna abbia avuto uno strano legame durante il tempo che passava a Capitol City. Magari si guardavano le spalle a vicenda, magari condividevano le stesse sofferenze, magari una notte durante l'ennesimo festino capitolino è successo quello che descrivo in questa One-shot...
Spero vi sia piaciuta e vi abbia emozionato almeno un po', in qualsiasi caso ogni commento, positivo e non, è ben accetto!

  
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