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Autore: Ossidiana_    27/05/2014    7 recensioni
Blue Hemmings era cambiata, Blue Hemmings non era più quella di una volta: era più solitaria, era più triste, era diversa. Blue Hemmings non era più un genietto a scuola, Blue Hemmings rispondeva male, Blue Hemmings si faceva chiamare Blake ora, perché sosteneva che la rispecchiava di più, il nero che ha invaso la sua anima, Blue Hemmings semplicemente era diventata la versione opposta di se stessa.
(ATTENZIONE: è il seguito di Beside you, non occorre aver letto la storia per seguire questa ma comunque per eventuali chiarimenti passate da lì)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Here's to never growing up'
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Blue Hemmings era cambiata, Blue Hemmings non era più quella di una volta: era più solitaria, era più triste, era diversa. Blue Hemmings non era più un genietto a scuola, Blue Hemmings rispondeva male, Blue Hemmings si faceva chiamare Blake ora, perché sosteneva che la rispecchiava di più, il nero che ha invaso la sua anima, Blue Hemmings semplicemente era diventata la versione opposta di se stessa.
E’ questo quello che mi sento ripetere da diversi mesi a questa parte, da mia madre, da Mark, da tutti. Per alcuni è semplicemente crisi adolescenziali, ma per poche persone che mi hanno capito fino a fondo è la mancanza di quattro persone che fino ad ora ho avuto costantemente nella mia vita. Le chiamate coi ragazzi si erano fatte più sporadiche, più freddi, vittime della routine, e nel mio rapporto con Ashton si era insinuata una terza persona che non avrei mai potuto battere: Gemma Styles, la sorella di Harry, 22 anni, bellissima, dolcissima a quanto dicevano i ragazzi, sembrava aver preso il mio posto sia con loro che con Ash. Migliaia i tweet che si mandavano tutti e cinque pur essendo vicini e mai uno alla piccola Blue che stava lontano. Penso che allora sia avvenuto il cambiamento, che il mostro abbia iniziato a crescere dentro di me.
Ed ora eccomi qui seduta sul muretto della scuola, l’aereo dei ragazzi atterrerà tra un’ora, la sigaretta tra le labbra e le gambe a penzoloni.
-Non avrei mai potuto immaginare che tu saresti diventata una fumatrice- Rory ormai si sta giocando tutti i neuroni e la sua relazione con Nick va avanti a sesso, droga e rock ‘n’ roll.
-Ecco dov’eravate, vi ho cercato dappertutto! Blue butta quella sigaretta, dobbiamo andare a casa- espello l’ultima nuvola di fumo dalle mie labbra per poi buttare la miccia lontano dalla mia vista. Poggio due mani sul muretto e mi do la spinta necessaria per scendere.
-Blake-
-Blue con me non funziona, andiamo- Ella, fottutamente testarda, continua a chiamarmi con quel cazzo di soprannome che aveva inventato Luke quando eravamo piccoli. Anche il suo nome mi lasciava l’amaro in bocca, anche lui si era dimenticato di sua sorella. –So che sei shockata e incazzata per il fatto che tornino ma…-
-Non sono nessuna delle due, me ne sto sbattendo-
-Pensi veramente che io creda che dopo tutto questo tempo, dopo tutti questi mesi, non ci sia un’infinitesima parte di te che non vede l’ora di riabbracciare i ragazzi? Di riabbracciare Ashton?- sbatto furiosamente la portiera passandomi una mano tra i capelli ramati e biondi, se prima quel nome scatenava in me le farfalle, ora mi fa soltanto salire la bestemmia.
-Ciao ma’, ciao ragazze- ovviamente devo accompagnare io tutte all’aeroporto ed ovviamente sempre io devo portare i ragazzi uno ad uno a casa, non so violando quale legge della fisica entreremmo tutti nella stessa macchina.
-Dai Blue tesoro cambiati che dobbiamo andare-
-Blake- il mio è quasi un sibilo lasciato andare mentre salgo le scale per andare in camera. –Okay andiamo- anche Ella viene con noi, a quanto pare lei e Calum hanno continuato a sentirsi anche in questi mesi e magari ora riusciranno a mettersi insieme finalmente.
L’ultima volta che ho messo piede nell’immenso aeroporto di Sydney è stato quando mamma è tornata, non è stata via poi così tanto tempo da me, solo tre mesi. Il via vai di gente, di abbracci, di lacrime, di risate, mi confonde e mi infastidisce allo stesso tempo. Caccio le mani dentro le tasche degli skinny jeans neri iniziando a battere prima l’uno poi l’altro piede.
-Sei in ansia?-
-No Ella-
-Certo, infatti batti i piedi così perché sei tranquillissima…vallo a raccontare a qualcun altro, ti conosco da nove mesi e fai in questo modo ogni volta che abbiamo un compito in classe- alzo lo sguardo su di lei spostando i miei Ray-Ban color neri dal naso al capo.
-Sono davvero passati nove mesi?-
-Beh più o meno…perché?- mi morbo il labbro imprecando mentalmente in tutte le lingue del mondo.
-Perché questo vuol dire che tra poco io ed Ashton facciamo undici mesi insieme, nove dei quali passati separati-
-Il 16 giusto?-
-Se- 16 dicembre 2012 e chi se lo scorda più, era tutto così fottutamente perfetto all’ora.
-Ehm Blue forse dovresti guardare lì- alzo lo sguardo in direzione di Ella ed ecco che il mio cuore perde un battito. Quei quattro coglioni stanno venendo nella nostra direzione tutti sorridenti spingendosi su due carrelli porta valige.
-Che coglioni-
-Blue!-
-Che pezzi di deficienti, ora va meglio mamma?-
-Mi chiedo quando tu sia diventata così acida Blue- roteo gli occhi per l’ennesima volta in quella giornata.
-Blake!-
-Però qualcuno è di cattivo umore oggi eh?- Luke Hemmings, diciassette anni compiuti da pochi, sorriso smagliante, occhi azzurri si posiziona davanti a me sorridendo.
-Ciao fratello più grande di dieci mesi-
-Blueeeeee- Calum arriva correndo facendo cadere il carrello porta valige che portava sopra anche Michael.
-Calum di dio! Ehi ti sei fatta bionda e non mi hai detto niente?- la pantera rosa 2 la vendetta.
-Blue perché non parli?- per la prima volta il sorriso sul volto di Ashton mi fa solo venire voglia di sclerare come una pazza.
-Non è quello che avete fatto voi in questi mesi? Oh a proposito com’è sta Gemma? Ho visto che avete passato molto tempo con lei-
-Blue!- mi lascio andare ad un gemito di frustrazione girando i tacchi verso l’auto.
-Mamy quanto è incazzata da 1 a 10?-
-1000 Luke e sono cambiate davvero molte cose da quando ve ne siete andati-
-Blue, sorellina, guidi tu?- abbasso gli occhiali su naso facendo roteare le chiavi sull’indice della mano destra.
-Si caro…e comunque chiamami Blake-
-Blake?! Ma cosa…?-
-Luke non fare domande ed entra ti prego- sbatto la portiera ed è una fortuna che Ella si sieda accanto a me.
Per tutto il viaggio non faccio che sorbirmi il racconto de ragazzi e delle loro avventure in giro per il mondo. Fino a qualche tempo fa mi sarei messa a fare i salti di gioia, mi sarei seduta sulle gambe di Ash e avrei ascoltato sorridente quello che mi avrebbero raccontato. Ma ora era tutto cambiato, avevo sentito il cambiamento scorrermi fin dentro le vene sin dalla prima intervista in cui erano state mostrate le foto di Ashton e Gemma, sin dal primo tweet di Michael in cui le faceva vedere i capelli colorati, insomma mi ero sentita rimpiazzata in tutti i campi, mi ero sentita privata di tutte quelle piccole cose che facevano parte della mia vita insieme a loro. Non nego che molto probabilmente questo fosse legato alla gelosia, ma d’altronde a loro che importava? Mai una volta Ashton si era degnato di spiegarmi la faccenda, mi liquidava con un ‘smettila di fare la bambina, sai che ti amo’ ed io piangevo, piangevo la notte, piangevo a scuola, e sfogavo tutto questo dolore su me stessa, sui miei polsi, rompevo foto, spaccavo di tutto. Sono finita all’ospedale in tutto trentacinque volte nell’ultimo mese per la mia malattia al cuore, avevo attacchi di continuo e niente riusciva a calmarmi.
-Blue? Blue!- la voce di Ella mi penetra nelle orecchie e mi sveglia dallo stato di trans temporaneo in cui ero caduta. Siamo già arrivati nel vialetto di casa ed io non me ne sono accorta.
-E tu che ci fai qui?- Luke, con i suoi capelli mori e i suoi occhi blu sta davanti casa mia con la sua solita aria da bello e dannato.
-E lui che ci fa qui?-
-Irwin, Hemmings state tranquilli, sono venuto per Blake…salve signora Hemmings-
-Ciao Luke, Blue non verrà alla festa di sta sera-
-Che cosa?- parlo di quella festa da settimane, non può non mandarmi.
-I ragazzi sono tornati e tu vuoi andare ad una festa?- sbuffo stringendo i pugni, sono da dieci minuti qui e già hanno mandato a fanculo i miei piani.
-Entriamo Blue- la presa di Ashton si stringe intorno al mio polso causandomi un leggero dolore.
-Non mi dai ordini Ashton- stacco via il mio polso dalla sua mano e posso leggere la delusione dentro i suoi grandi occhi verdi.
-Le cose si stanno scaldando-
-Mi sa che sta sera non posso proprio venire-
-E se ti calassi dalla finestra e ti prendessi al volo?-
-Ciao Luke è stato bello ed ora lascia in pace mia sorella- mi prende dalla vita trascinandomi dentro resistendo alle mie proteste.
-Ma insomma cosa ti è saltato in mente?!-
-No, cosa è saltato in mente a te! Dov’è finita mia sorella?- siamo ad un centimetro di distanza, occhi azzurri dentro occhi azzurri, la tensione si legge nell’aria mentre tutto sembra essersi fermato intorno a noi. Posso sentire il battito del mio cuore aumentare per lo sforzo, so che potrei stare male da un momento all’altro ma non mi fermo.
-Tua sorella è morta quando voi avete iniziato a trascurarla- si porta le mani sul viso esasperato, non sa che è solo l’inizio.
-Blue io non ti capisco davvero…-
-Non c’è bisogno che lo fai- salgo le scale chiudendomi in camera, la musica a tutto volume inizia ad uscire dalle casse delle Beats, la rabbia sale, le linee compaiono sui miei polsi, grande Blake, davvero.
 
-Blue…- Michael fa capolino nella mia camera tappandosi le orecchie per il volume troppo alto.
-Blake-
-Tua madre ha detto che la cena è pronta, se ti va di scendere…-
-Va bene, tra un minuto sono giù- Michael rimane lì fermo, gli occhi che guardano la mia camera ormai cambiata da come se la ricordava. –Ti serve qualcosa?-
-No…cioè si…cioè…mi dispiace se ti ha dato fastidio il fatto dei capelli, so quanto ci tenevi, alla fine era una cosa solo nostra ed io…sai quando si è fuori casa con gente diversa, magari che hai appena conosciuto non ti rendi conto di quello che fai, pensi di non ferire le persone che sono a casa e che aspettano solo il tuo ritorno-
-Sono cambiata per questo, ve ne rendete conto vero?-
-Si ce ne rendiamo conto- Luke apre totalmente la porta della camera, dietro di lui Calum ed Ashton che sembrano guardare la scena come due telespettatori impassibili. –Perché Blake? Per sedici anni ti ho chiamato Blue-
-Perché Blake ricordava il nero, e il nero era diventato il colore della mia anima, era diventato il colore delle giornate. Vi è mai capitato di vedere tutta la vita in nero?- rimangono a guardarmi immobili, in silenzio, e questo fa salire ancora di più la mia rabbia, e le lacrime nei miei occhi. –E non so nemmeno per quale motivo ve lo sto dicendo, non ve ne fotte un cazzo- mi faccio largo tra quei quattro scendendo giù in giardino. L’aria sta sera è fresca, le stelle brillano nel cielo e il mio urlo stressato si diffonde per tutto il circondario.
-Blue…-
-Non dire niente Ella ti prego-
-Nemmeno che la cena è pronta?- rido abbassando il capo, sono troppo stressata. Le passo un braccio sulle spalle iniziando a camminare verso l’altra parte del giardino. Lì fermo su due gambe c’è l’altra ragione delle mie continue bestemmie. Andrew Hemmings sorridente si congratula con i ragazzi per il successo che hanno ottenuto in questi mesi, lo chiamavano mister incoerenza.
-Però, prima non volevi che partissero ed ora invece ti pavoneggi tutto orgoglioso- un’altra cosa che è assolutamente cambiata è che rispondo, rispondo a tutti, prima erano gli altri che mi difendevano, ora no, mi sono trasformata nel mio opposto.
-Liz com’è che ogni giorno che passa la trovo peggiorata?-
-E’una ragazza di 16 anni, devi darle tempo-
-Sono già passata sul fatto del tatuaggio ma ora credo che la situazione sia degenerata-
-Tatuaggio?- mi mancava il coro di quei quattro. Incrocio le braccia al petto roteando gli occhi al cielo, ecco che ora cominciano i problemi.
-Che cosa è successo alla mia sorellina?- Luke piagnucola fintamente mentre io mi setto anche troppo al centro dell’attenzione.
-Se avete finito di farmi il terzo grado…io vado a dormire- la mia fuga viene bloccata da due forti braccia che si stringono intorno alla mia vita.
-Non ti permetto di scappare di nuovo- il soffio delle parole di Ashton sembra bloccare il mio cervello che smette di fare resistenza e si lascia andare ad uno stato di stanchezza temporanea. –Ragazzi datemi una mano- mi solleva con una facilità unica mentre Michael porta una sedia su cui Ashton mi posiziona. Calum e Luke mi legano con le bandane del biondo sorridendo soddisfatti per l’esito ottenuto.
-Oh andiamo ma stiamo scherzando?!-
-Così non ci scappi più Blue-
-Blake, Calum, Blake!-
-Uno pari palla al centro sorellina- per tutta la serata mi lasciano lì ad ascoltare le storie dei loro mesi con gli One Direction e nel mentre Ashton cerca di farmi mangiare, senza ottenere grossi risultati.
-Ora che questa allegra serata è finita vi dispiace lasciarmi andare?- il sospiro di Ashton è talmente forte da zittirmi, gli occhi verdi sembrano bruciarmi la pelle, ma diamine dovrei tenergli la testa.
-Sei libera ora, vai da Luke alla festa- giro i tacchi accucciandomi nell’angolo più buio del giardino e diventato il mio rifugio segreto. Caccio la mano nella tasca estraendo il pacchetto di sigarette e portandone una alla bocca.
-Senti Blue mi fai vedere…ma che cazzo stai facendo?!- Michael sbotta con le mani nei capelli rosa attirando l’attenzione degli altri tre.
-Adesso basta con queste cazzate- Ashton prende la sigaretta dalle mie mani spegnendola col piede, stiamo attraversando il limite.
-Cosa te ne fotte Ashton? Te ne è mai fregato in tutti questi mesi di me?!-
-Si Blue me ne è fregato, non è passato un giorno in cui non pensassi a te ma se tu vuoi continuare a credere che io ti abbia tradito con Gemma Styles fai pure, continua a distruggerti, continua a fare la cattiva ragazza, continua a trasformarti in questo mostro che ti sta risucchiando ogni giorno di più, ma se pensi che io resterò a guardare come uccidi la ragazza di cui sono innamorato allora sbagli- una, due, tre lacrime iniziano a scendere lungo le mie guance, mi ero ripromessa di non piangere più, di non piangere più per loro.
-Non c’eravate quando avevo più bisogno di voi-
-Siamo, sono qui, qui per restare- le sue braccia cingono il mio corpo, quell’abbraccio che da nove mesi non sentivo più. Sento le forze scendere via dal mio corpo e cadere, ma Ashton non mi lascia. –Ehi attenta-
-F-forse è meglio che io vada, sapete la festa- la testa sembra scoppiarmi, ecco come quei quattro ragazzi hanno cambiato la mia vita in cinque secondi.
Salgo in camera togliendomi gli skinny jeans e la camicia a quadri rossa, le mani tremano, il respiro si affanna. Tiro su la zip della tuta nera a pantolincino guardandomi allo specchio: ecco la persona che sono diventata, ecco la ragazza che cercavo di evitare, possibile che tutto questo sia stato più forte di me?
-Tesoro Luke ti aspetta sotto…c’è qualcosa che non va?-
-No ma, tutto okay- ignora quello che dico ed entra in camera. Si mette dietro di me posando le mani sulle mie spalle scoperte.
-Sai cosa vedo io? Una ragazza ferita, e lo posso capire, posso capire che tu prima eri il centro delle attenzioni di quei quattro e ti senti spodestata, ogni ragazza lo ha provato almeno una volta nella sua vita-
-Ho paura che Ashton non mi ami più- la sua mano si posa sulla mia guancia accarezzandola dolcemente.
-Ho visto quel ragazzo, è disperato per il fatto che sei arrabbiata con lui…sei una ragazza forte Blue, sei sempre stata la più forte della famiglia, non puoi farti battere da questo- mi lascia sola in camera con i miei demoni interiori che stanno cercando di venire fuori. Scuoto la testa e decido di scendere le scale, il che mi risulta difficile con i tacchi.
-Per la miseria!- Michael dà un colpo a Calum che si gira verso di me.
-Non ci credo-
-Potrei sentirmi male-
-Sei bellissima- gli occhi di Ashton mi trafiggono il petto come tante lame, è come se mi stessero dicendo che lo sto uccidendo.
-Andiamo Blake…gliela riporto entro le tre signora Hemmings-
-Allunga le mani verso mia sorella e ti uccido-
-E fatti una scopata Hemmings-
-Non dovevi trattarlo così- Luke ride specchiandosi nello specchietto retrovisore.
-Ti sei già sciolta Blake?-
-Non sparare cazzate- mi schiocca un bacio sulla guancia e sento un brivido percorrermi la spina dorsale.
La discoteca è affollatissimo è un forte odore di erba, che ormai ho imparato a riconoscere alla perfezione, mi entra dentro le narici causandomi un colpo di tosse. Seduti ad un tavolino del privé c’è tutto il gruppo di Luke compresi Rory e Nick.
-Ehi Blake i cani da guardia ti hanno lasciato andare?-
-A quanto pare- la bionda ride passando una bottiglia di vodka a Luke che si scola un sorso come se stesse bevendo acqua prima di porgerla a me. –Sai che non bevo Luke-
-Andiamo bambolina, pensavo volessi far arrabbiare il fratellino- accetto la sua sfida e ne calo un sorso lunghissimo pentendomene amaramente, mi brucia tantissimo la gola. –Andiamo non dirmi che non sapevi che era pesante?- tutti i presenti scoppiano a ridere e per la prima volta nella mia mente si fa strada l’idea che stia facendo la minchiata più grande di tutte, forse è anche colpa dei sorsi di cocktail che mi fanno bere.
Quando però Luke si avvicina pericolosamente al mio collo l’adrenalina ha la meglio ed io mi alzo di scatto sotto il suo sguardo fatto e ubriaco.
-Non ci provare-
-Bambolina allora non hai capito niente?- con uno strattone mi attira accanto a sé ma immediatamente un pugno si scaraventa sul suo naso facendolo piombare sul tavolino dove giacevano tutti gli alcolici.
-Toccala un’altra volta e non sarò così gentile- Ashton accanto a me, la mano destra ancora chiusa a pugno e quella sinistra che cerca disperatamente la mia per intrecciarvi le dita. –Tu ora vieni a casa con me e non voglio sentire storie- mi strattona ed io barcollo finendo contro il suo petto.
-Credo di essere un po’brilla Ash-
-Lo so, non ti reggi in piedi e mi hai chiamato ‘Ash’, vieni qui- mi solleva di peso portandomi fino alla macchina dove mi adagia sul sedile davanti allacciando la cintura di sicurezza.
-Come sapevi…?-
-Secondo te ti avrei lasciata andare con quello? Ti ho seguita dal primo secondo che hai messo piede fuori casa, se tuo fratello ti vedesse ora gli verrebbe un infarto-
-Non mi ero mai ubriacata prima d’ora- la presa che tiene sul volante si rilassa proporzionalmente al suo sospiro.
-Fin quanto ce la vorrai far pagare? Fin quanto ti spingerai oltre per farci capire che abbiamo sbagliato?- la spavalderia di questi nove mesi sembra essere sparita d’un colpo, Ashton ha scalfito la barriere che mi sono creata intorno lasciando penetrare un raggio di luce.
-Non riesco a scacciare questi demoni che ho in testa, loro non si fermano Ashton, continuano a parlarmi, continuano a farmi fare cose- apre la portiera della macchina, slaccia la cintura e mi porta di peso fino in camera.
-Cambiati e ora parliamo di questi demoni- mi chiudo in bagno con le lacrime che scendono a goccioloni e mi tolgo il vestito, il trucco ormai è sciolto, sembro un panda. La testa gira vorticosamente e in un minuto mi ritrovo per terra.
-Ashton ti prego vieni- entra in bagno e il suo volto si allarma vedendomi per terra. –Io mi sento…- vomito lungo il gabinetto anche l’anima, il cuore mi fa male, male per davvero.
-E’tutto okay Blue, non sei più sola ci sono io- mi solleva i capelli sfiorando la tempia con le sue labbra e tenendomi la fronte.
-Ho avuto trentacinque attacchi nell’ultimo periodo- dell’acqua fredda mi finisce sul volto, Ashton mi sta pulendo il volto canticchiando Beside you.
-Da oggi ti controllo io, niente più cazzate, niente più fumo, niente di niente- la sua attenzione cade sul mio polso destro rovinato e tagliato. –E soprattutto niente più tagli-
-Ora capisci perché Blake? Avvolgo di nero tutto-
-E’carino il tatuaggio, ma perché un soffione?- le forze sembrano cedere quando mi alzo per andare a letto. Respiro a fatica con la schiena contro il morbido cuscino.
-Se ci fai caso da questo soffione si dipartono quattro semi che si trasformano in rondini-
-Si è vero-
-Ecco quelle quattro rondini siete voi, che volate via da qui per inseguire il successo- un sorriso leggero si dipinge sul suo volto mentre si sdraia accanto a lei ma abbastanza grande per far vedere le sue fossette.
-Torneremo da te ogni volta lo sai?-
-No, cioè perché dovreste?- mi attira contro il suo petto sospirando rumorosamente.
-Blake Louise Hemmings sei la ragazza più cocciuta che io conosco-
-Gemma non lo è?-
-Vedo che la sbronza sta passando…e comunque sei l’unica che amo, e questo non lo potrai cambiare neanche se facessi le cazzate più grandi di questo mondo- non rispondo beandomi di quel momento solo nostro, so che domani potrò tornare stronza e fredda, me lo sento, il mostro non si è quietato del tutto. –She sleeps alone, my heart wants to come home, I wish I was, I wish I was, beside you, she lies awake, I’m trying to find the word to say, I wish I was, I wish I was beside you-
 

Sbam!

Si sono tornata, e si questo è il seguito di Beside you *musica trionfale*. E'la prima volta nella mia vita che scrivo il seguito di una ff e ne sono felicissima. Tuttavia vi avverto che non so se continuerò a scrivere, ho avuto qualche problema ultimamente su efp....anyway non voglio annoiarvi con queste storie...allora, in questa nuova storia vediamo una Blue dark e leggermente incavolata (ma leggermente) perché si sente trascurata dai ragazzi. Riuscirà Ashton a scongelare il suo cuore? Lo scopriremo solo vivendo (okay sono rincoglionita, l'ho detto che studio troppo). Un bacio, Ossidiana xx
   
 
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