28/05/2014
1 recensioni20 luglio 2013
"L'indifferenza é un pugno al petto" si ripeteva Beatrice il giorno dell'incidente.Sembrava barcollante quel pomeriggio, per quanto dicesse di star bene.
Una macchina l'aveva appena investita, nessuno sa perché quel 20 luglio lei si trovasse proprio in quella via. quella via in cui lei decise che doveva morire.
3 marzo 2013
Beatrice é una ragazza di 15 anni, ha gli occhi marroni e i capelli castani.
É abbastanza alta, si considera grassa anche se pesa solo 50 kg, ed é in 1ª superiore al liceo linguistico. Solo il fatto di imparare una lingua o l'idea di viaggiare, la emozionano tantissimo.
Vedere un aereo, per lei, é come vedere il paradiso.
Beatrice non ha molti amici. I pochi di cui si fida sono Harry e Madison.
I suoi due migliori amici dall'asilo.
Lei si sente alquanto diversa dagli altri; Pensa che la società sia qualcosa di inspiegabilmente assurdo, a cui lei non riesce a stare dietro.
Non si sente abbastanza per nessuno, e come se non bastasse, ogni giorno, i suoi compagni la prendono in giro.
Beatrice ogni sera piange sdraiata sul letto.
Vorrebbe una vita migliore.
Vorrebbe più amici.
Vorrebbe essere considerata come un'adolescente qualunque.
Beatrice vorrebbe smettere di tagliarsi.
4 marzo 2013
7.30 del mattino.
Beatrice come al solito si veste, fa colazione, prende l'abbonamento del pullman, la cartella ed esce di casa. La fermata é a soli 20 metri da quest'ultima.
Una volta arrivata, si siede sul marciapiede con le cuffiette e mette la musica a tutto volume. Non vuole pensare a nulla.
Il pullman arriva poco dopo, e tutta la mandria di ragazzi si precipita per prendere i posti migliori. Beatrice rimane in piedi...
dieci minuti dopo arriva a scuola, sale le scale, percorre il corridoio e finalmente arriva in classe.
Lo sguardo di Beatrice é fisso nel vuoto. Come sempre.
La prima ora passa veloce.
La seconda un po' meno, i compagni di classe di Beatrice l'hanno presa di mira.
Continuano a lanciarle delle specie di palline impregnate di saliva, forse con una cerbottana creata al momento.
Lo sguardo di Beatrice é ancora fisso nel vuoto. Passa la seconda ora.
Al suono della campanella dell'intervallo, corre in bagno e cercando di non farsi vedere cerca di mettersi le dita in gola. Vuole sfogarsi. Ma non c'è tempo per piangere.
La mattinata continua tranquillamente, e Beatrice si sente meglio.
Le lezioni sono ormai terminate, e finalmente é pronta per tornare a casa,dove l'aspettano Harry e Madison.
Passerà uno dei tanti pomeriggi con i suoi due migliori amici e si sentirà finalmente se stessa.
7 marzo 2013
Le prese in giro dei compagni verso Beatrice sono peggiorate.
L'altro giorno, ad esempio, stava seguendo tranquillamente la lezione di biologia, e alcuni compagni cominciarono a dirle parole offensive, perlopiù davanti ai professori, come ad esempio "sei brutta","non ti vuole nessuno" e altri commenti di questo genere. Nonostante questo, anche quella volta, Beatrice riuscì a trattenersi e a mantenere il solito sguardo fisso nel vuoto.
Beatrice non é una ragazza forte. Non riesce mai a farsi valere. Si sente ogni sera più demoralizzata. Piú sola.