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Autore: alicehorrorpanic    28/05/2014    8 recensioni
Neanche il tempo di un respiro e le nostre labbra si cercano bramose.
Uno sguardo e non respiro.
Uno schiocco di labbra e non respiro.
Lui mi ama e non respiro.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Lemon, Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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PROLOGO - DAWN






Aprile, 7 anni.


Distesa sul giardino di casa, all'ombra di un albero piantato tanti anni prima, coloro le figure del mio album di disegno che la nonna mi ha regalato qualche settimana prima, quando lo sento arrivare: il calpestio delle sue scarpe che corrono per raggiungermi.
Non aspettavo altro che vederlo.

«Ciao Bea!»
Mi urla contento e si siede di fronte a me, sull'erba del giardino di casa mia. 

«Ciao Mattia!» 
Gli sorrido felice, contenta di vederlo, di poter ammirare quel suo sorriso sincero e i suoi occhi scuri che mi osservano attentamente, mettendomi a disagio.
«Che stai facendo?»
Domanda, come se non mi stesse fissando da vari secondi.
«Sto colorando!»
Rispondo, e ritorno con lo sguardo al mio disegno, per non imbarazzarmi ancora di più.

Ho tutti i pastelli e pennarelli sparsi intorno a me e mi ritrovo le mani tutte sporche di colore, ma per fortuna la mia salopette di jeans si è salvata. 

«Ma non ti annoi dopo un po'?»
Si avvicina per osservare meglio ciò che sto facendo. 
«No, mi piace!»

Lo vedo che si mette diritto, si sistema il colletto della camicia che lo fa sembrare più grande, i suoi occhi neri che brillano e i suoi capelli scuri scompigliati e mossi da un leggero vento. 

«Che c'è?»
Lo conosco troppo bene, quando fa così è perché deve dirmi qualcosa che ha scoperto.

«Devo dirti una cosa.»
Confessa, e mi sembra di vedere i suoi occhi brillare.
«Sono qua, dimmi.» 
Dico incuriosita dal suo sguardo.
«Si ma ascoltami, smetti di colorare!»

Mi sgrida e mi toglie il pennarello che avevo in mano per lanciarlo insieme agli altri e lo guardo, aspettando che parli.

«L'altro giorno sono entrato in camera di mio fratello e ho visto una rivista, come quella che hai tu della barbie, ma c'erano delle foto di donne.»
Prende un respiro e mi guarda.
«E che tipo di foto?»
Alzo un sopracciglio incuriosita.
«Non ho fatto in tempo a vedere bene perché è arrivato mio fratello e mi ha cacciato.»

Abbassa gli occhi e sembra dispiaciuto di non aver scoperto nulla di concreto. 

«Tuo fratello che ti ha detto?»
Fa spallucce, fingendo indifferenza.

«Mi ha detto di non toccare le sue cose che sono troppo piccolo.»
«Chissà cosa c'era.»

Alza le spalle, prende un pennarello e inizia a colorare.
Lo guardo e noto che sta sorridendo, e non ne capisco il motivo. 

«Perché ridi?»

Lui alza gli occhi e li fissa nei miei celesti circondati da ciglia lunghe. 

«Hai colorato la testa di blu.»





Febbraio, 9 anni.


Sto facendo i compiti quando lui arriva correndo, con il fiatone e si siede su una sedia, esausto.

«Che ti é successo?»
Domando preoccupata.
«Ho visto qualcosa e devo dirtelo!»
Ha ancora il respiro affannato per la corsa e mi guarda coi quegli occhi neri lucenti.

«Spara dai.»
Smetto di fare gli esercizi di matematica e mi concentro su di lui.
Sono curiosa anche io questa volta, lui ha addirittura corso per venire a dirmelo.

«Ho visto mio fratello che stava a letto con una.»
Dice tutto di un fiato ma io non ho capito niente.

«In che senso scusa?»
«Nel senso che erano a letto, senza vestiti, sembravano abbracciati.»
«S-senza vestiti?»
Dico sconcertata e lui mi guarda.
«Si nudi, Bea.»

Scuoto la testa, non capendo il motivo di abbracciarsi senza indossare i vestiti.

Mi perdo a guardare fuori, all'inverno che sta finendo per lasciare posto al sole e al caldo e al mare e alle vacanze. 

«Lo facciamo anche noi?»
Mi dice, ma io non l'ho ascoltato.

«Cosa?»
«Stare abbracciati in quel modo.»
Mi guarda speranzoso ma a me sembra una grande stupidata.

Alzo le spalle, non mi interessa niente, io e lui ci abbracciano sempre, ma vestiti. 

«Dai Bea!»
Lo guardo e sbuffo: quando si mette in testa qualcosa non si smuove più. 

«Va bene.»
Mi arrendo perché non ho alternative, non ho vie d'uscita con lui.

«Allora è una promessa!»
«Quando?»
Interrompo la sua esultanza perché è insopportabile.

Ci riflette qualche secondo e dopo mi punta contro un dito.

«Quando avremo diciassette anni lo faremo, mio fratello ha quell'età!»
«Bene, sei contento ora?»
«No, devi prometterlo!»

Alzo gli occhi al cielo e vorrei dargli un calcio.

«Si te lo prometto.»
Dico con poco entusiasmo, giusto per farlo contento.
«Ora si che sono contento!»
E fissa i suoi occhi neri nei miei, sorridendo.




Caro Diario,
ho undici anni e mi sono venute per la prima volta, e ho paura.
Mamma mi ha detto che ora sono una donna, una vera donna.
Ma io non voglio esserlo, voglio essere ancora una bambina e non affrontare i problemi.
E lui ride. 
E io lo odio.





Caro Diario,
mi sento un rifiuto.
Ho le gambe grosse, le caviglie gonfie, la pancia, i fianchi larghi e nessuno mi guarda. 
Ho quindici anni e dovrei essere felice, vivere la vita, provare nuove emozioni, ma non riesco. 
Lui è bello, alto ed inizia ad avere dei muscoli sulle braccia, ma non lo vedo.
Sono costretta a guardarlo da lontano, di nascosto, e mi sento male. 
Lui è perfetto e io sono uno scarto.
Lui non mi parla più come una volta, è sempre con i suoi amici ed è circondato da cerchie di ragazze, tutte belle e magre.
Io no, me ne sto in un angolino a piangere, da sola, e lui mi vede ma non fa niente.
Mi fissa per un po' e dopo torna alla sua vita.
Sono il nulla.
E ci sto male, ma nessuno mi aiuta. 
Sono sola.






Caro Diario, 
tra poco compirò diciassette anni e io me la ricordo.
Mi ricordo la promessa che lui mi aveva obbligata ad accettare.
Mi ricordo la sua felicità. 
Mi ricordo.
Noi non esistiamo più. 
Noi, su un letto, nudi, abbracciati.
Ma non succederà. 
Lui ha infranto la promessa, io no.
Chissà se lui se la ricorderà e penserà a me abbracciata a lui. 








 
Angolo Autrice
Eccomi qua,
dite la vostra, accetto pasticcini e torte in faccia come sempre.
Baci e abbracci  
 
  
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