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Autore: Bumbix    28/05/2014    7 recensioni
Storia ispirata alla favola ottocentesca dei fratelli Grimm. Si vedranno e comprenderanno i pensieri e i gesti del Cacciatore, nel momento del suo incontro con Biancaneve.
Genere: Angst, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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one shot Da qualche parte nel mondo...

Ti chini, i tuoi occhi si adattano alla penombra del sottobosco, mentre lentamente passi in rassegna il terreno e la sua storia. Una storia fatta di foglie, muschi e licheni, su cui riesci a leggere con facilità le tracce del suo passaggio. Dalle tue spalle, un lupo grigio ti affianca, cogliendo con l'olfatto fino il suo odore. Noti le sue narici dilatarsi e le sue zampe fremere.

È vicina, più vicina di quanto avresti pensato. Probabilmente la paura, gli stenti e soprattutto il muoversi in un ambiente a lei sconosciuto, hanno rallentato la sua fuga, rendendola facile preda per te, il cacciatore.

Sorridi, incoccando una freccia al tuo arco. Il tuo passo è leggero, quasi impercettibile, mentre riprendi ad avanzare in quel luogo così fitto di misteri, eppure sei diviso a metà, una parte di te vorrebbe non aver mai accettato l'incarico imposto dalla regina, vorrebbe essere fuggito, oppure essere rimasto a pagare il tuo debito con la tua vita, d'altra parte non hai avuto scelta. In questa faida sanguinosa, nata all'interno della famiglia reale, non sei solo tu ad essere stato coinvolto, infatti i tuoi fratelli, che fin dalla morte dei vostri genitori si affidano a te per sopravvivere, rischiano la decapitazione se non riesci nell'obbiettivo.

Devi trovarla, devi trovarla ed ucciderla, riportando indietro il suo cuore come prova della tua impresa.

Socchiudi un attimo gli occhi arrivato in un bivio del sentiero, concentrando le tue capacità nell'udito. Non molto lontano da te, sulla destra, avverti lo scrosciare placido di un fiume. Cacciare un essere umano non è poi così diverso dal cacciare un qualunque altro animale. Basta fare attenzione ai segni lasciati dal suo passaggio e avvicinarsi ad ogni fonte d'acqua. E così fai, macinando le poche centinaia di metri che ti separano dalla tua preda.

Quando finalmente la scorgi, capisci di aver visto giusto. Il volto grazioso, i folti capelli scuri, gli occhi castani, il tutto immerso in quell'abito principesco così fuori luogo in una foresta piena di bestie feroci. Prendendo un attimo fiato acquieti i tuoi sentimenti in tumulto, incoccando la freccia. Sarà semplice, come quando cacci un capriolo. Ti basta mirare, trattenere il respiro, e lasciare la corda. Il resto verrà da se.

Eppure non ce la fai. Le tue mani tremano sull'impugnatura lignea della tua arma e non riesci ad andare oltre il mirare. O meglio, il rimirare. Perché quella che stai osservando è una principessa, e sebbene ora sia sporca, con il vestito lacero e macchiato di fango, ed abbia i capelli scompigliati e pieni di rametti, la sua figura emana comunque un'aura regala e solitaria che la rende un amore per gli occhi.

Rimani fisso, con lo sguardo su di lei, mentre la tensione sulle tue dita si allenta. Alla fine abbassi l'arco, optando per un differente approccio. Tu sei li per ucciderla, ma hai già capito che la cosa ti è impossibile, quindi la farai prigioniera sperando nella comprensione di sua Maestà, che così avrà modo di vendicarsi di persona. La tua coscienza si ribella pure a quest'ipotesi, ma il pensiero dei tuoi fratelli, tenuti rinchiusi nelle fredde ed umide celle del palazzo, non ti permette di fare altrimenti.

E così riprendi la marcia, mandando il tuo lupo a chiudere l'unica uscita dalla conca, che non sia quella da cui tu provieni. La principessa non impiega molto a notarti, ora che non ti stai più nascondendo da lei, e subito scatta via terrorizzata, appiattendosi contro l'ombra di un faggio nodoso. Senti la tristezza albergare nel tuo cuore, quando i tuoi occhi di un verde stupefacente incontrano i suoi castani, così stanchi e pieni di paura.

In segno di pace, poggi in terra il tuo arco e la tua spada corta, riprendi poi ad avanzare con le mani ben in vista. Lei sembra calmarsi leggermente, e noti il suo petto alzarsi ed abbassarsi freneticamente sotto il corpetto, nel tentativo di regolarizzare il respiro.

“Principessa, sono stato inviato qui dalla Regina. Il mio compito è quello di...”

Lei solleva una mano, sorridendo in maniera così triste e rassegnata, che vorresti cavarti gli occhi dalle orbite piuttosto che rivedere ancora un tale segno di debolezza su un viso così bello. Quando ti parla la sua voce è dolente, ma ferma. Sa già come finirà.

“So che sei qui per uccidermi, la tua fama ti precede Cacciatore, e non credo che la Regina avrebbe mai mandato te se non per togliermi la vita...”

In imbarazzo abbassi lo sguardo, riportando alla memoria i tornei d'armi che hai vinto sotto il diretto controllo del Re, suo padre. È stato in quelle occasioni che hai avuto modo di vedere per la prima volta tutta la famiglia reale, compresa la principessa che ora ti è innanzi.

“Tranquillo, non ti fermerò, ne opporrò resistenza, ne cercherò di scappare. Tutto quello che voglio è che tu prometta di fare una cosa dopo la mia morte, in modo che tanti altri siano salvati dalla furia della Regina.”

Sei leggermente scioccato, non è possibile che la forte è coraggiosa principessa, nota per le sue azioni irrispettose al punto da essere sconsiderate, ora si limiti ad accettare il suo destino. Avevi quasi sperato che ti attaccasse con lo stesso spirito indomito che una volta le permise di salvare un innocente dall'ascia di un boia, ma non sembra essere questo il caso.

Al contrario ti cammina incontro, consapevole della morte che sta per coglierla, con stretta tra le dita una lettera ripiegata. Arrivata a pochi passi da te, ti porge il foglio di pergamena, senza nessun accenno di tremore. La tua mano esita quando ricevi quella pagina leggermente stropicciata, e dopo averla fissata per qualche istante, torni a guardare lei, che ora si limita ad aspettare l'inevitabile.

“Vorrei che questa mia lettera, l'ultima che avrò mai modo di scrivere, venga consegnata alla Regina quando le porterete la notizia della mia morte. Fatele sapere che essa è stata scritta con il più nobile degli intenti, e rappresenta le mie scuse per tutto il dolore e la sofferenza che le ho arrecato. Non avrei mai voluto che finisse in questo modo, che l'uomo che realmente amava morisse per causa mia... non c'è nulla che io possa fare per cancellare questo, ma il popolo non merita la sofferenza che lei gli sta facendo patire. Per favore, per favore Cacciatore, consegnatele la lettera. È l'ultima speranza che resta ai miei sudditi di vivere una vita libera e non in schiavitù.... questo è il mio ultimo desiderio.”

La vista ti si appanna. Dense lacrime iniziano ad accumularsi al limitare del tuo campo visivo, mentre lentamente schiudi la lettera, leggendo, per primo, le ultime volontà della principessa.


Alla Regina
         che fu amica prima che madre, e modello da seguire prima che il male la cambiasse...


I minuti scorrono irrefrenabili ed ineluttabili, mentre tu leggi le parole di perdono e rammarico che la nobile fanciulla davanti a te, rivolge alla sua aguzzina. Un così alto candore, una così bianca innocenza. La donna merita davvero il titolo di Biancaneve, assegnatole dalla servitù per la sua bontà d'animo.

Quando giungì alla fine, ormai non puoi più trattenerti. Le lacrime fino a quel momento trattenute, scorrono lente sulle tue guance, inumidendo l'accenno di barba che ti copre il viso. Alzando lo sguardo su di lei, la trovi a fissarti a disagio, probabilmente sorpresa dalla tua reazione. Perché la gente non ha mai capito, non ha mai capito chi fossi, come ti comportassi, il perché delle tue azioni. Tu sei solo un uomo, un uomo con un cuore troppo grande che piange per ogni vita che ha tolto, e per ogni freccia scoccata. Sei stato costretto dal talento e dalle avversità a seguire la via del guerriero, ma tu non sei così. E ora che anche tu ne sei certo oltre ogni ragionevole dubbio, non puoi che piangere. Piangere e soffrire, dubitando persino del tuo avvenire.

E chiudi gli occhi, facendo un cenno al lupo, che ora avanza dal sottobosco, affiancando il suo compagno e padrone. Una volta giunto ai tuoi piedi, l'animale si struscia contro le tue gambe, in un vano tentativo di conforto, ma non è questo quello che ora ti serve da lui.

Chinandoti, accarezzi la sua grigia pelliccia, stringendolo poi in un ultimo abbraccio. Quando anche questo termina, ti asciughi le lacrime dal viso, sussurrando all'animale poche parole all'orecchio. Lui sembra ascoltare e capire ogni parola, ed in risposta uggiola, quasi come se anche lui stesse piangendo ora per la perdita del suo padrone. Un'ultima carezza, un ultimo sguardo con il tuo fidato compagno, e poi torni sulla principessa, che è rimasta tutto il tempo immobile, credendo probabilmente che l'avresti fatta sbranare dalla bestia che hai convocato.

Il pensiero richiama un accenno di sorriso sulle tue labbra, mentre con gesti sicuri porti la lettera all'interno della tua blusa. Li sarà al sicuro fino al tuo rientro, ora non resta che un'ultima cosa da fare. Voltandoti ti avvicini alle tue armi, il gesto allarma la principessa, che chiude gli occhi quasi stesse pregando perché sia una morte veloce.

Quando socchiude di nuovo le palpebre tutto ciò che vede sei tu, che la aspetti, con un sorriso ironico sul viso. Questa volta sei tu quello sicuro e lei quella spiazzata.

“Principessa, le sue parole mi hanno commosso, per questo ho deciso che lei vivrà. Lascerà il regno, accompagnata e protetta dal mio animale guardiano, ed io farò credere alla Regina che lei sia morta, in questo modo avrà libera la strada per andare via. Quando il mio trucco verrà scoperto, perché sicuramente verrà scoperto, spero solo di aver guadagnato abbastanza tempo perché sia lei che i miei fratellini riusciate a scappare. Se mi sarà possibile li manderò nel paese oltre le montagne del regno di sud-est, li dove dimora Ornag il Grande, che è alleato di chiunque si opponga alla Regina. Li forse avranno una vita felice, e se li vi dirigerete anche voi forse la troverete anche voi. Ora è giunto il momento di andare. Le nostre strade si dividono subito dopo essersi incrociate, ma sappiate che molto di me è cambiato dopo oggi. Addio...”

Concludi il tuo discorso tutto d'un fiato, non dandole modo di parlare ne ribadire, eppure quando ti volti per tornare da dove sei venuto, una mano ti afferra per un braccio costringendoti a voltarti.

“Il tuo nome, per favore Cacciatore, dimmi il tuo nome...”

Tu sorridi, scostando la sua mano con gentilezza. Il tocco della sua pelle è così morbido e caldo, che vorresti quel momento non finisse mai.

“Mi chiamano Cacciatore, ma voi... potete chiamarmi John”

Non aggiungi altro, semplicemente la lasci, riprendendo a marciare. L'arco in pugno, la freccia incoccata, pronto a ghermire la preda, solo che questa volta non sarà una principessa a morire per mano tua, ma un innocente capriolo, il cui cuore fungerà da esca per attirare l'attenzione lontano dai confini.

Sospiri, caricando il colpo. Lo sguardo fisso, la mente finalmente sgombra dai dubbi. Trattenendo il fiato lasci andare la corda, vedendo la freccia viaggiare verso la meta.


Un futuro migliore per il mondo intero.
   
 
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