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Autore: Summoner    28/05/2014    1 recensioni
A Runeterra esistono degli accampamenti purificatori collocati nelle selve e nei boschi, ove risiedono i Purificatori, coloro che hanno il compito di uccidere definitivamente i non-morti, rinnegatori della morte. Tra i Purificatori troviamo Lucian e Senna, i quali dovranno intraprendere un viaggio dalle mille sorprese...
Genere: Azione, Fantasy, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucian, Thresh, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO I – “Il Carceriere”
 
A Runeterra regna la pace, soprattutto grazie alla presenza della Lega delle Leggende. Numerosi eroi combattono in essa, alcuni per divertimento, altri per vendetta personale. Allontanandoci dalle zone più popolose di Runeterra, addentrandoci nelle selve, troviamo dei piccoli accampamenti, nei quali si addestrano e vivono i protettori di quasi tutta Runeterra: i Purificatori, coloro che hanno abbandonato tutto della loro vita per garantirne una decente agli altri. I Purificatori hanno lo scopo di uccidere coloro che rinnegano la morte, che si rifiutano di giacere in pace e lasciare che le loro anime raggiungano il paradiso, i non-morti. Nessuno conosce il motivo per cui non vogliono morire in pace, alcuni storici, tra cui ricordiamo il Professor Ryze, ipotizzano che sia o per concludere un loro obbiettivo o, nei casi più gravi, vendicarsi di qualcuno. Il Professor Ryze sostenette molte lezioni ai Purificatori sui non-morti, svelando i loro punti deboli e come ucciderli definitivamente. Ryze amava tutti i suoi studenti, ma tra di essi, due attiravano la sua attenzione; li definiva “luce dell’umanità”: Lucian e Senna. I due erano molto amici sin da bambini e da poco tempo avevano coronato il loro sogno d’amore sposandosi. Negli “Accampamenti di Luce”, così venivano chiamate le residenze dei Purificatori, c’era una taverna, all’interno della quale vi era una Bacheca, ove venivano affissi gli incarichi per i Purificatori. Uno in particolare, attirò l’attenzione del Professor Ryze, il quale diceva che ci fosse un non-morto “sconosciuto”, ciò perché i non-morti conosciuti erano stati tutti classificati dal Dipartimento Purificatorio di Runeterra (o DPR) nel quale il Professor Ryze aveva prestato servizio nei suo anni d’oro. Lucian e Senna si interessarono a questo incarico, seppur senza una ricompensa, così decisero di accettarlo e ben presto partirono in direzione Nord. Dopo 12 giorni di viaggio a piedi, raggiunsero il mare, ove con una zattera improvvisata si diressero sempre in direzione Nord. Al mattino avvistarono terra e vi ci approdarono. Quel che videro fu devastante: scheletri ovunque. I due rimasero abbastanza scossi e si domandavano quali fossero state le cause di tutti quei morti, così, armate delle loro pistole che solo i puri di cuore potevano brandire, si addentrano nell’entroterra. Si limitarono per prima cosa ad analizzare il luogo ed appurarono che era un’isola, difatti c’era mare in tutte le direzioni e continuarono l’esplorazione. Quasi al centro dell’isola i due fecero una scoperta: trovarono un edificio ridotto ormai in condizioni pessime che ricordava una prigione, ed entrati al suo interno, ne ebbero la conferma, difatti erano presenti delle celle. Da qui iniziò il dramma. All’interno delle celle, c’era sempre la stessa scritta sui muri “Il Carceriere. Aiutatemi.” Con accanto un disegno raffigurante catene. Continuando l’esplorazione delle celle, trovarono un diario che apparteneva ad un certo “W. Du Cateau” nel quale trovarono tutte le informazioni di cui avevano bisogno. “Il Carceriere” – diceva il manoscritto – “è una delle persone più vili che abbia mai conosciuto. Egli si diverte nel torturare noi prigionieri con le sue catene, impiccandoci alla fine con esse. Non ne posso più, devo fare qualcosa. Ci tortura fino allo sfinimento per poi ucciderci divertendosi… non posso lasciare che continui in questa maniera, pensa Walder, pensa!” e scorrendo ancora di più, verso la fine della sesta pagina, si legge: “Cercherò di scatenare una rivolta. Il Carceriere ha le ore contate.”. Lucian continuando a leggere scoprì che avevano intenzione di organizzare il tutto durante una delle pause ricreative nel cortile esterno. Recatosi lì in compagnia di Senna, Lucian trovò un patibolo con uno scheletro legato alla corda, quindi era morto impiccato. Ipotizzò (come chiunque avrebbe fatto d’altronde) che quello scheletro fu il carceriere. Senna però si accorse che qualcosa non andava: alzato lo sguardo al cielo notò una nebbia fittissima che iniziò a coprire l’isola quasi a mo’ di cupola e che aveva un colore verdastro. Insospettitisi estrassero le loro pistole purificatorie dalle fodere e videro, proveniente dalla nebbia verdastra che si trovava davanti a loro, una figura umana, alta e robusta. Era un non-morto. Non aveva una faccia, ma una maschera sorridente con vari flagelli su di essa, non attaccata al resto del corpo, ma tenuta in equilibrio da un’aura sempre di colore verde che partiva dal collo. Possedeva inoltre una lanterna nella mano destra e una falce nella sinistra, sempre di colore verde ed un cappotto rotto a tratti nero come il colore della Morte e via via che si avvicinava, si udiva un rumore di catene.
 
Continua...
   
 
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