“Avanti, ripeti.”
“Some... Sometig...”
“È Something, Aomine-kun. Non è difficile.”
Il ragazzo, dal canto suo, non ne era così certo. Soprattutto perché erano settimane che si stava esercitando nella pronuncia inglese.
Se qualcuno gli avesse chiesto il perché avesse dato il via a quella pratica masochistica, probabilmente, lo avrebbe ucciso con il solo sguardo. Quella non era una scelta, ma una necessità, poiché era riuscito a conquistare un posto in una prestigiosa università grazie alle sue grandi doti nel basket.
C'era solo un piccolo problema: si trovava negli Stati Uniti.
E lui nel parlare inglese era una capra.
“Suvvia, se perfino Kagami-kun ce l'ha fatta puoi riuscirci pure tu.”
“Mi stai dando dello stupido, Tetsu?”
“Non era un dato di fatto?”
“. . .”
“Avanti, ho perfino scelto un brano dei Beatles per aiutarti. Continuiamo.”
Daiki sospirò, tornando a leggere il testo che aveva praticamente stampato davanti agli occhi.
“Some...thing...in the...wei...she...movessss...”
“Basta una sola esse, Aomine-kun.”
“Se sei così bravo perché non lo leggi tu?!?”
Kuroko lo guardò in silenzio per pochi secondi, poi sospirò.
“Non sono io quello che deve migliorarsi.”
E Aomine non poteva di certo ribattere a quella verità.
“Ok, ok... Something... in the...way...she...moveS...Attracts...me like...no other...lover...”
“Bravo. Adesso leggila nell'insieme.
“Something in the way she moves attracs me like no other lover.”
Kuroko sorride, annuendo soddisfatto.
“Molto meglio. Almeno non mi ha distrutto i timpani.”
Aomine, per tutta risposta, gli rubò un bacio, leccandogli poi le labbra in maniera vogliosa.
“Sai che dovrai ricompensarmi, vero?”
“Solo se riuscirai a finire questo testo, Aomine-kun. E ne hai ancora di strada da fare.”
 

“Ehi, Tetsu?”
“Dimmi, Aomine-kun.”
“Ma, esattamente... Di cosa parla, questa canzone?”
Tetsuya si fermò nell'attimo in cui si stava rimettendo la maglietta, come paralizzato. Aomine lo osservò senza capire, piegando un poco la
testa.
“Tets...”
La voce gli morì in gola.
Non gli era mai successo di poter sentire il proprio ragazzo, nonostante fossero insieme da anni, cantare.
Eppure era proprio quello che stava facendo in quel momento, a bassa voce e solo per lui.
 

You're asking me will my love grow
I don't know, I don't know
You stick around and it may show
I don't know, I don't know

“Tetsu...”
“Aomine-kun...”
Gli si avvicinò piano, così piano che Daiki si sentì come paralizzato da quella presenza che sembrava sovrastarlo solo con la situazione al limite del surreale. Deglutì mentre Kuroko gli si avvicinò all'orecchio, sussurrando un'unica frase.
“Cercati la traduzione, Aomine-kun.”

Mugolò davanti allo schermo, incapace di concentrarsi su ciò che avrebbe dovuto cercare.
Tetsu l'aveva fregato. E non era di certo la prima volta, quella. Il problema (o così lo voleva considerarlo) era che il ragazzo era imprevedibile. E il suo essere impassibile lo aiutava a nascondere cosa stesse pensando seriamente e, di conseguenza, cosa avesse in mente.
Sopirò un poco, decidendosi finalmente ad iniziare quella ricerca che tanto lo impensieriva.
Digitò poche parole.
Lasciò aprire la pagina.
Si limitò a leggere quella che era la traduzione giapponese del testo che oramai sapeva a memoria.
E, ancora una volta, maledì mentalmente il ragazzo che aveva scelto come compagno di vita per fregarlo seriamente così facilmente.

BIP.
Sappi che questa me la paghi.

BIP.
Non vedo l'ora, Aomine-kun.

Note.

E se volete sapere cosa dice la canzone vi invito a fare come Aomine.
Indizio sul perché ha reagito così: è considerata la canzone più romantica del gruppo britannico.
Dedicata a una persona che mi ha chiesto di tornare a scrivere qualcosina XD