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Autore: Whity    28/05/2014    4 recensioni
Post CITY of HEAVENLY FIRE.
Quando scesero da quel tetto, Alec si rese conto di non aver ancora lasciato la mano di Magnus.
Come una promessa.
Come un sigillo.
Come un’ancora.
Senza una parola lo condusse in camera propria, certo che Jace sarebbe rimasto fuori casa ancora per parecchio tempo. Gli sfiorò le labbra con la punta delle dita, prima di appoggiare il capo sulla spalla del compagno.
[...]
- Non possiamo fuggire a Brooklyn, nonostante Chairman Meow farebbe carte false per averti vicino, ma almeno uno stanzino delle scope lo rimediamo? -.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Magnus cupped his long fingers under Alec’s jawline and kissed him, his touch light against Alec’s skin: a slow and gentle kiss, a kiss that promised more later, when they were no longer on a roof and could be seen by anyone walking by.
[City of Heavenly Fire, page 698]

 
 
Quando scesero da quel tetto, Alec si rese conto di non aver ancora lasciato la mano di Magnus.
Come una promessa.
Come un sigillo.
Come un’ancora.
Senza una parola lo condusse in camera propria, certo che Jace sarebbe rimasto fuori casa ancora per parecchio tempo. Gli sfiorò le labbra con la punta delle dita, prima di appoggiare il capo sulla spalla del compagno.
- Alexander – mormorò questi, incerto su cosa poter dire o fare – cosa… -.
L’altro sorrise amaramente, avanzando l’unica richiesta che in quel momento gli pareva sensata.
- Ti stenderesti un po’ con me? Voglio solo abbracciarti – concluse abbassando il viso, come a voler celare dell’imbarazzo.
Senza una parola Magnus calciò le scarpe in un punto indefinito della stanza, poi si sedette su quello che supponeva fosse il letto del moro porgendogli la mano. Questi sorrise e senza nemmeno curarsi di togliere le scarpe si sedette di fianco al fidanzato prima di spingere entrambi sul materasso con una leggera pressione.
- Grazie – mormorò poi.
Magnus parve non capire.
- Mh? – si voltò solo per vedere il viso di Alec affondare nel proprio maglioncino, come a volerne assorbire il profumo.
- Mi era mancato tutto questo – mormorò il ragazzo, prima di stringersi di più all’altro.
Come sopraffatto da tutto quel sentimento, Magnus decise di intervenire abbassando decisamente il tono della conversazione.
- Io che pensavo ti riferissi alle mie evidenti doti amatorie -.
Lo sbuffo che ricevette in risposta lo fece sorridere, ma a stupirlo fu l’improvvisa sensazione di calore al centro del petto quando Alec lo baciò, premendo con decisione le proprie labbra sulle sue.
- Quelle le rispolveremo poi al loft, non temere – mormorò cercando di risultare vagamente sensuale e sentendosi un patologico cretino.
Il suo patologico, dolcissimo, meraviglioso Alec.
- Lo spero bene – una voce li fece sobbalzare – Quello è il mio letto -.
Jace entrò a passo di marcia, prese una manciata di vestiti e ne riuscì.
- Vado da Clary. Se proprio dovete far qualcosa fatelo sull’altro letto, per l’Angelo!!! -.
Appena il biondo si fu defilato lo stregone decise di prendere l’iniziativa.
- Non possiamo fuggire a Brooklyn, nonostante Chairman Meow farebbe carte false per averti vicino, ma almeno uno stanzino delle scope lo rimediamo? -.
 
 
Okay, è una becerata. Lo ammetto. Ma ho letto l’ultimo romanzo della Clare in nemmeno sette ore e son stata presa dal sacro fuoco della fictionaria ergo ho dovuto scrivere. Portate pazienza (quanto prima tornerò pure con le daddies, promesso)
   
 
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