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Autore: JuChan    29/05/2014    3 recensioni
[yaoi]
Aki spalancò gli occhi.
Guardò ansimante il soffitto bianco.
Ancora quel sogno.
Nonostante quella vita non gli appartenesse più, continuava a ricordarla.
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aki spalancò gli occhi.

Guardò ansimante il soffitto bianco.

Ancora quel sogno.

Nonostante quella vita non gli appartenesse più, continuava a ricordarla.

Chissà perché, più una persona cerca di dimenticare qualcosa, più i ricordi la perseguitano. 

Quella mattina pioveva. La grande finestra sopra l'enorme letto matrimoniale era spalancata, le tende si muovevano lentamente sopra la testa di Aki. Era stato il rumore della pioggia a svegliarlo, quella mattina.

La pioggia, col suo profumo e col suo cielo grigio.

Le lenzuola bianche si erano inumidite. Aki vi si avvolse, rannicchiato. Si sentiva solo, e quel letto sembrava più grande ogni giorno di più. 

Sonnecchiando chiuse la finestra. Un raffreddore non poteva proprio permetterselo, dato che sarebbe bastato a fargli perdere il lavoro di quel mese. 

La sua pelle chiara, quasi trasparente, lasciava intravedere e vene bluastre dei suoi polsi, e creava un incredibile contrasto con i suoi capelli scuri e gli occhi verdi. Il suo corpo era snello, longilineo e scolpito, pettorali ed addominali ben abbozzati, le gambe sode e le braccia muscolose. 

Quando gli capitava di uscire, non c'era giorno senza che qualche signorina cercasse di attirare la sua attenzione: solitamente camminavano in gruppo. Non appena Aki veniva notato, cominciavano a spettegolare, salutarlo o fargli l'occhiolino. Tutte quelle sciocchezze però non gli facevano alcun effetto. Non sentiva alcun bisogno delle vicinanza di quelle signorine tutte boccoli e fronzoli, con la testa tra le nuvole.

Solo ad una aveva abboccato: Mei.

Mei era la migliore amica di Aki, nonché sua manager. Dato il suo fisico infatti non attirava solo le donne in cerca di compagnia, ma anche agenzie di modelli o ragazzi immagine.

Era Mei che lo aveva salvato, salvato da una vita che Aki voleva dimenticare.

La prima cosa che Aki aveva notato di Mei erano stati i suoi lunghi capelli blu, ed il suo sorriso radioso. Il giorno in cui si conobbero, o meglio, il giorno in cui Mei trovò Aki, lui era --

*DRIIIN*

Il suono del campanello lo distolse dai suoi pensieri. Stropicciandosi gli occhi si infilò un paio di pantaloni grigi della tuta.

*DRIN-DRIN-DRIN*

"Arrivo, arrivo" mormorò Aki sbadigliando. Solo una persona era in grado di essere così piena di energie alle 9 del mattino.

Spalancando la porta, Aki fu travolto da qualcosa di piccolo e molto veloce, che lo buttò a terra.

"Yui, quante volte di ho detto di fare attenzione" disse Mei con fare apprensivo.

"Aki, Aki!" strillava la bimba in braccio a lui, abbracciandolo e dandogli dei bacetti sulle guance.

"Hey, Yui" disse Aki arruffandole i capelli, "cresci ogni giorno di più eh!"

"E' solo più alta perché le ho appena comprato un nuovo paio di stivaletti" assentì Mei, divertita, mentre Yui aveva iniziato a girare su se stessa per mostrare i suoi stivaletti di pelle nera appena acquistati. Avevano due piccole ali cucite ai lati, in gran parte ricoperte da borchiette.

"La stai trasformando in una mini-Mei, eh?" chiese Aki, che ormai conosceva i gusti particolari della ragazza, per quanto riguardava l'abbigliamento.

"Hey, Yui, cos'hai qui?" disse Kai, notando un sacchetto che fuoriusciva dalla felina lilla di Yui.

"Oops, era la tua colazione.." e così dicendo estrasse dalla tasca un sacchetto di carta dentro il quale era contenuto qualcosa che fino a qualche minuto prima doveva essere una brioche e che ora aveva la vaga consistenza di cibo per gatti. 

"La solita pasticciona" borbottò Mei, dandole un leggero colpetto sulla testa "forza Yui, ora vai a giocare con Osso".

Osso era il gatto di Aki. 

"Ma quel gatto è così grasso che non cammina nemmeno!"

"Vai, vai, su! Qui, io e "Mister sexy senza maglietta" dobbiamo parlare di affari"

"Uffa però!" mormorò lei, allontanandosi alla ricerca del gatto. "Vieni fuori, Osso! Daaii--"

Mei la guardò e poi sbuffò con fare divertito.

"E' così difficile gestire una bambina piccola da sola. A casa ci manchi molto, sai?" Mei aveva gli occhi lucidi.

"Non potevo più restare, Mei-chan" le rispose Aki, intenerito. "Hai già fatto abbastanza per me, e lo sai anche tu. E poi, ti ricordo che il tuo ex-marito non vedeva molto di buon occhio il mio soggiorno a casa tua"

"Che se ne vada a quel paese, quello stupido. Come se lui non avesse mai trascorso la notte con altre donne".

"Ma io e te abbiamo solo dormito insieme! Nel lettino di Yui mica ci stavo!"

"Per me sei come un figlio, Aki".

"Si, vallo a spiegare al tuo ex-marito!"

Si guardarono negli occhi per qualche istante. Quanto si volevano bene.

"Comunque, tornando agli affari.. finalmente ce l'abbiamo fatta!" assentì Yui, balzando in piedi.

"Ce l'abbiamo fatta.. a fare cosa?" chiese Aki, con fare inquisitorio. 

"Il solito svampito.. finalmente il capo dell'agenzia vuole conoscerti… stasera!"

"Stasera? ma sei pazza? non sono minimamente pronto a sostenere un colloquio con.."

"Andrai benissimo" rispose Mei, teneramente. 

Finalmente, dopo aver lavorato nell'agenzia di modelli in cui Mei era una dei manager, Aki avrebbe conosciuto il capo, colui che aveva accettato di farlo entrare nell'agenzia e di pubblicare le sue foto su "J-Mod", la famosa rivista che da un anno a quella parte stava spopolando e che stava letteralmente facendo impazzire le adolescenti, sia per i fantastici look proposti dalle bellissime modelle, sia per le foto di ragazzi avvenenti che rispecchiavano alla perfezione l'idea di "ragazzo perfetto" di ogni adolescente.

Attualmente erano solo due i ragazzi a lavorare per J-Mod: Aki e Keiichi.

Keiichi lavorava per J-Mod da un anno dopo l'apertura, mentre Aki vi lavorava solo da due anni, e ancora non sapeva perchè la netta maggioranza fosse costituita da modelle, mentre i modelli erano solo due.

"Quindi, come dovrei vestirmi questa sera, Mei?"

"Ti aiuto io, aspetta qui, ho qualcosa per te in macchina" rispose lei, scendendo le scale a perdifiato tornando da Aki in tempo record di un minuto e ventisette secondi, reggendo in mano un pacco dalle notevoli dimensioni.

"Tadaah! Buon non-compleanno!" strillò Mei mentre Anki estraeva dalla scatola uno splendido completo elegante grigio scuro.

"Mei-chan! ma che hai fatto?! ti sarà costato un occhio della testa!"

"No, giusto due reni e qualche dito..".

Notando l'espressione stupefatta sul volto del ragazzo, continuò: "era del mio ex marito, ma a te starà molto meglio". Gli sorrise. 

"Forza, provalo".

"Ma--"

"PROVALO!"

"OK *mamma* ".

Benchè avessero a malapena cinque o sei anni di differenza e nonostante Mei, con quei capelli blu, vestiti punk, piercing, tatuaggi, e modo di fare di una sedicenne, dimostrasse la metà dei suoi ventotto anni, per Aki era l'unica vera mamma che avesse mai avuto.

"Ti sta a pennello"

"Tu dici?"

Mei annuì.

"E tu che ne pensi, Yui-chan?" chiese Aki ad alta voce. La bimba arrivò dal salotto, reggendo Osso sulle spalle, che non aveva l'aria di essere esattamente felice della situazione.

"Sei favoloso, Aki! Quando ci sposeremo dovrai vestirti proprio così!" gli rispose lei, con voce sognante.

"Certo, certo..". Aki le accarezzò la testa e poi, sussurrando, rivolto a Mei, le chiese se fosse sicura che sua figlia avesse solo sei anni.

"Ha sei anni fuori, si, ma dentro è più grande di me e te messi assieme, caro! Forza, ora va a prepararti".

"Si, si mamma, certo, come vuoi". 

-------

Col completo elegante e ben pettinato, per strada, tutti gli occhi erano per Aki.

"Mi sento un po' a disagio Mei, mi fissano tutti".

"Sei perfetto, tesoro".

"Anche troppo, forse". Stava cominciando ad arrossire.

In studio, quando posava, non vedeva gli sguardi che gli si posavano addosso a causa delle luci, ma adesso, nonostante fosse sera, percepiva ogni occhiata su di lui.

Arrivarono in agenzia verso le nove di sera. Le uniche luci accese, nell'altissimo palazzo ricoperto da vetrate, erano quelle dell'ultimo piano.

Ci volle qualche minuto perché l'ascensore raggiungesse il piano terra da quello in cui si trovava, dopodiché Mei e Aki vi salirono, attendendo di raggiungere l'ultimo piano.

"Yui starà bene, a casa da sola?" si chiese Mei, appoggiata ad una delle pareti trasparenti dell'ascensore.

"Tranquilla, c'è Osso a farle compagnia. Il primo gatto da guardia mai esistito". Scoppiarono a ridere, assieme.

Finalmente giunsero all'ultimo piano, e quando le porte dell'ascensore si aprirono, rimasero sbalorditi. 

L'arredamento era completamente diverso da quello semplice e lineare degli altri piani, dedicati agli studi fotografici ed agli uffici.

Una moquette bordeaux ricopriva il pavimento. Dei divanetti neri di pelle erano adagiati alla parete scura, e dal soffitto pendevano lampadari che sembravano fatti di diamanti, dalla luce che emanavano.

"Finalmente siete arrivati". Una donna era comparsa davanti a loro. Alta, magra, i capelli scuri raccolti in una treccia laterale, le unghie laccate di rosso e con indosso un semplice abito aderente nero. "Tu devi essere Aki, giusto? Il capo ti stava aspettando", disse gentilmente rivolgendosi ad Aki. Poi rivolta a Mei, disse, con un sorriso forzato "lei è pregata di attendere qui. La ringrazio". 

Mei la squadrò dall'alto in basso. *Befana*, pensò. Si accoccolò su uno dei divanetti. Era stanca morta.

Intanto Aki fu guidato lungo il corridoio, fino a che la donna non si fermò davanti a una porta color mogano, scura. 

"Entra pure. Se avessi bisogno di me, chiamami pure".

Dopodichè Aki spalancò la porta ed entrò. Solo allora si rese conto che la donna non gli aveva detto il suo nome. Come avrebbe fatto a chiamarla? Fece per aprire la porta, ma sembrava chiusa. Fu allora che si voltò. 

Rimase sbalordito. 

Due delle pareti della stanza erano interamente in vetro, rivelando tutte le luci dei grattacieli di Tokyo. Le luci della stanza erano spente. Si accorse solo dopo della figura seduta su uno dei lunghi divani di pelle nera, posto davanti a una delle vetrate. 

"Ben arrivato, Aki-kun. Io sono Haru. Ti aspettavo".

Aki rimase immobile. 

Quel viso. Era perfetto.

Gli occhi scuri, la pelle chiarissima, i capelli leggermente spettinati. Era alto, ben vestito. Le sue spalle erano larghe, i muscoli delle braccia si intravedevano da sotto la camicia leggermente sbottonata davanti.

"Aki-kun?"

"Oh, si. Piacere mio". Arrossì. Ma che diamine stava combinando?! 

"E così finalmente ci siamo incontrati eh?"

"Beh, meglio tardi che mai, no?"

"Certamente, Aki. Prego accomodati, vieni, bevi qualcosa con me. Un Martini?"

"Ma non doveva essere un colloquio di lavoro? Non dovrei--"

"Oh si che dovresti. Considerando che da qui a una decina di minuti non avrai addosso più niente, dovresti".

Aki spalancò gli occhi. "Ch--che intende dire? non sapevo niente a riguardo, io non--"

"Nessuno sa niente a riguardo. Solo io. Solo io e te"

Gli occhi scuri lo fissavano, seducenti. 

Aki si riprese. 

"Lei è pazzo! Se si aspetta che io mi tolga--"

"Chi sarebbe il pazzo?" ridacchiò Haru, sbottonandosi la camicia e rivelando degli addominali perfettamente scolpiti. "Sai, la tua amichetta ti aspetta, fuori. Vuoi farle perdere il lavoro, Aki? Vuoi?"

Aki pensò a Mei, a tutto ciò che gli aveva dato, pensò a Yui, a casa da sola.

"No", bisbigliò.

"Allora.." Haru si avvicinò ad Aki. "Che ne dici di toglierti questi?". Haru indicò i vestiti eleganti di Aki.

"Spogliati".






Angolo autrice (?)
Eccomi di ritorno! Zanzanzaaaan (?)
Ok, dopo mille anni ce l'ho fatta. Giusto due parole riguardo al primo capitolo <3
1) Ho inventato il personaggio di Aki basandomi sull'aspetto fisico di Kaname, da BrotherXBrother. Insomma, io Aki me lo immagino così >//<
2) Il personaggio di Haru è ispirato ad Asami, da You're my loveprize in Viewfinder
3) Ho deciso di chiamare "Osso" il gatto di Aki, sebbene non sia un nome giapponese, perchè di recente ho portato a casa un micino minuscolo, magrissimo, prima che iniziasse a grandinare. Purtroppo è morto dopo una settimana, sono stata malissimo, mi ero tanto affezionata, ed ho deciso di "rendergli gloria" (?) mettendolo in una ff. Povero amore mio, infilato in una ff yaoi. E vabbè. 

Fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere ç//ç siate clementi <3 
Al prossimo capitolo! <3 

  
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