Blaine era seduto sul bordo del letto, vestito solamente di jeans, i gomiti appoggiati sulle ginocchia, con la testa abbandonata. Kurt stava in piedi, davanti alla finestra, abbraciandosi forte con le mani, e lo guardava in attesa, mordendosi nervosamente il labbro. Alla fine, Anderson tirò un sospiro, rompendo il silenzio teso, e alzò la testa.
– Sono stato con qualcuno... – fece in un soffio.
Kurt sollevò leggermente la testa, portando una mano sulla bocca, e singhiozzò sconvolto. Poi coprì il viso e si voltò, tremando visibilmente. Blaine, scosso dalla sua reazione, saltò verso di lui.
– Ehi, piccolo, che fai? Dai, calmati... – ma quando Kurt abbassò la mano, Anderson si accorse che non stava piangendo affatto.
– Sul serio, Hummel?!! – gridò, incazzato tutto d’un tratto. – Ti sto confessando di averti tradito, e tu in risposta, non trovi niente di meglio che ridermi in faccia?! Hai rovinato tutto! – Blaine ebbe un brivido di freddo, afferrò il lenzuolo dal letto e se lo avvolse attorno, gettandone un lembo sopra la spalla.
– Perdonami... – riuscì pronunciare Kurt tra le risate. – Non è colpa tua, solo che abbiamo scelto una trama troppo poco credibile!
– Meno credibile di un rapimento dagli alieni?
– Beh, questo è un altro genere, è la fantascienza, lì dovrebbe essere tutto incredibile! E qui invece... Blaine che tradisce Kurt! Sono sicuro che Stanislavskij si è rivoltato nella sua bara! Hai fatto del tuo meglio, tesoro, ma questo concetto di per sé è ridicolo.
Blaine sbuffò e stava per uscire dalla camera da letto, ma Kurt lo abbracciò per la vita, tirando verso il suo petto e scorrendo con le dita il bordo del lenzuolo sulla sua spalla, mormorò direttamente nel suo orecchio:
– In questa toga sembri proprio un antico romano... Che ne dici potrebbe Antonio aver avuta una tresca con il fratello di Cleopatra?..