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Autore: Marty_Kaulitz    05/08/2008    4 recensioni
Si può riuscire a mettere su carta (anzi su pc) tutta la sofferenza che si prova sognando di qualcuno di irraggiungibile? Io ci ho provato.. Questa ff racconta di un sogno diventato un incubo. Il problema è che poi questo incubo si presenterà anche come realtà.. e chi lo sa che non possa nascere qualcosa di bello col tempo?? Insomma, volete vedere il lento cambiamento di un ragazzo squinternato come Tom? Volete conoscere una ragazza che, dopo un primo momento di debolezza riesce a tenergli testa? Allora, leggete questa ff
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ma salveeeeee!!!!

Scusate, scusate, scusate, scusate.. è circa mezzo secolo che non pubblico!! Ma che volete farci? L'ispirazione va e viene e quando ce l'hai non hai tempo di scrivere.. ma ora ce l'ho!! Viva le vacanze!!XD

Come inizio fa schifo, lo so, sembra la solita palla.. ma dopo migliorerà (spero) credetemi!

Se avete qualche commentuzzo lo sapete che non guasta mai :)

Adesso vi lascio alla lettura.. fa schifo, fa schifissimo ma abbiate fede e aspettate i prossimi capitoli..

Ah, naturalmente i protagonisti sono sempre i mitici Tokio Hotel, ovvio!!

Ciauuuuuuuuu!!

ps: il titolo siginifica ' proibito '

pps: dimenticavo.. la storia non è a scopo di lucro e i Tokio Hotel non mi appartengono (magaaaaari *_*)

________


CAPITOLO 1. VERBOTEN


Lo guardò: era così incredibilmente stupendamente magnificamente bellissimo...

Punzecchiava con il plettro la sua chitarra e di tanto in tanto volgeva uno sguardo al pubblico. Ci saranno state almeno quindicimila persone, per lo più ragazze: chi mai si perderebbe l’occasione di assistere a un concerto dei Tokio Hotel?

Mentre Bill Kaulitz cantava e Gustav Schafer e Georg Listing suonavano rispettivamente batteria e basso, Tom Kaulitz si muoveva per il palco, suonando divinamente come al solito.

Monica, mentre si chiedeva se tutte le voci che circolavano sul suo conto (ovvero che dopo ogni concerto, sceglieva sempre una ragazza fra le fan e la portava nel camerino..) fossero vere. Si guardò attorno: c’erano alcune ragazze veramente carine, alcune probabilmente con un decolleté da fare invidia

Battuta sul nascere.. pensò ma tanto anche se tu avessi scelto me, ti avrei detto di no.. così mi avresti ricordata come l’unica che ti rifiutò.. se, vabbe..

Solo nel vederlo in quel momento, tutto concentrato, serio, le sarebbe venuta voglia di saltargli addosso o trasformarsi magicamente nella sua chitarra.. aveva provato tante volte a pensare ad altri ragazzi, ma niente. Sempre e solo lui. Ne aveva rifiutati molti per lui.

Tutti le dicevano che sbagliava, che non lo avrebbe avuto mai e che doveva mirare a qualcuno di più raggiungibile, se non voleva rimanere zitella a vita.

Ma lei per tutti questi tipi ‘ raggiungibili ‘ non provava nulla: lei voleva LUI.

Lo sapeva, questo sarebbe rimasto solo un bel sogno, ma non poteva farci nulla, era più forte di lei: non riusciva a non pensarlo. E le faceva male.

Ma preferiva questo piuttosto che fingere con qualcun altro per far contenti gli altri.

La cosa che più le dava fastidio era che lei stava giornate a pensarlo, a volte piangeva davanti ai suoi poster a giornate, andava continuamente sul web nei fan forum dei TH... ma lui nemmeno sapeva chi fosse lei.

Monica? E chi diavolo è? La donna delle pulizie? Già se lo immaginava....

I Tokio Hotel avevano appena finito il concerto. Lei era tra le prima file, e sentì Tom urlare il solito ‘ danke schon ‘ e lo guardò finché non scomparì dietro il palco.

Restò un po' lì, non sapeva neanche lei perché. Forse sperava che uscissero di nuovo.

Aveva pianto tantissimo, così si rifece velocemente il trucco.

Dpo un po' però si rassegnò e, voltandosi cominciò a seguire la massa, che stava uscendo.

Qualcuno le batté sulla spalla.

Girandosi, trattenne un urlo: era David, il manager!!

-Scusa, puoi seguirmi nel back stage? Tom Kaulitz vorrebbe.. emh.. parlarti - le disse in un inglese un po' tedeschizzato.. ma lei per fortuna lo parlava come l'italiano il tedesco!

Impose alle sue ginocchia di non cedere e al cervello di rimanere lucido. Ma non era tanto facile.. non se TOM KAULITZ ha appena chiesto di te... anche se porti solo una misera seconda in un oceano di quinte.

Non riusciva più a spiccicare parola, David le sorrise e la invitò nuovamente a seguirlo. Evidentemente c’era abituato.... zitto cervello, zitto

Mille domande si affollavano nella sua testa: cosa doveva dire? Cosa avrebbe fatto? Come si sarebbe dovuta comportare? Cosa voleva da lei Tom Kaulitz?

Be’, la risposta all’ultima domanda le sembrava un po’ ovvia..

Il vero quesito era: lei lo voleva? Sarebbe andata contro tutti i suoi principi etici e morali, tutte le sue strategie.. se avesse accettato, lui l’avrebbe ricordata solo come una delle tante, anzi non l’avrebbe proprio ricordata.. ma se gli avesse detto di no, l’avrebbe ricordata, sì, ma come una pazza!

Era un’occasione unica.. Tom Kaulitz.. TOM KAULITZ!!

Oh, al diavolo le strategie da nonnetta! pensò mentre David le apriva la porta per il back stage.

Eccolo, comodamente seduto su un divano, un asciugamano che dal collo gli ricadeva sulle spalle, una bottiglietta d’acqua alla bocca.

-Vi lascio soli –annunciò David in tedesco, uscendo.

-Hello –disse il ragazzo sorridendo, facendo quasi svenire Monica

-Hello.. –rispose lei, più in imbarazzo che mai, il cuore fuori dal petto.

Il ragazzo le chiese se parlava tedesco, lei rispose di sì, così cominciarono a parlare in quella lingua.

Tom la invitò a sedersi vicino a lui.

Mentre la ragazza camminava,sentiva come se le sue gambe fossero più pesanti e goffe che mai. Dopo quello che le sembrò un secolo, arrivò al divano e si sedette accanto al rastaro, lasciando però un po’ di spazio fra loro e accavallando le gambe, messe in mostra dalla mini di jeans argentata.

Tom, sempre il solito, non perse tempo e, spostandosi più vicino alla ragazza, le mise una mano fra i capelli, cominciando a baciarla.

Inutile dire che Monica si sentiva impacciatissima.

Il biondino qui bacia veramente bene! Si disse

Le sue mani, che ora le scorrevano attorno alla vita, le davano i brividi.

Gli accarezzò timidamente le spalle. Lui era impaziente, lo sentiva.

Non poteva credere che stesse succedendo proprio a lei..

La sdraiò e iniziò ad accarezzarla sotto la maglietta, mentre sistemava le ginocchia fra le sue gambe. La ragazza alzò le braccia mentre lui le sfilava la t-shirt.

Perché aveva messo il reggiseno nero invece di quello viola coi pizzi?

Comunque, Tom non sembrò farci caso, dato che glielo sfilò subito..

Ora Monica non poteva, né voleva tornare più indietro. Allungò cautamente le mani verso i suoi pantaloni e iniziò a sbottonarli.

Non poteva crederci: LEI stava sbottonando i pantaloni a TOM!! Lui intanto faceva lo stesso con la sua mini..

Dopo essersi levati questi due indumenti superflui per i loro scopi, Tom si levò la maglietta e la gettò in terra.

Ora veniva la parte più imbarazzante, almeno per Monica: levare l’intimo inferiore.

Mentre il ragazzo la baciava, le levò lentamente il perizoma nero (comprato appositamente per l’occasione), lei intanto faceva scorrere le mani sul collo di lui e le spalle.

Ops.. era rimasta completamente nuda davanti ai suoi bellissimi occhi. Per impedirgli di guardare troppo, alzò il collo e lo baciò appassionatamente, ma di levargli i boxer non ne aveva il coraggio.

Lui sembrava averlo capito e se li levò da solo..

URCA! avrebbe voluto gridare la ragazza ma si trattenne in nome di quel poco di cervello che aveva..

Era uno spettacolo sempre, ma totalmente nudo e senza né fascia né cappellino, ancora di più..

Continuarono a baciarsi e accarezzarsi ancora un po’, poi lo sentì entrare.. cercò di non perdersi nemmeno un istante di quello che stavano facendo, perché, lo sapeva, non sarebbe durato.

In tutto questo tempo non le aveva detto nemmeno una parola dolce.. ma a lei andava bene, se era l’unico modo per averlo, anche solo per 30 secondi.

Raggiunsero il piacere presto.. lei si sentiva strana..

In quel momento le venne in mente una frase di una canzone di Nek..


Così vicina, così distante..


Volta al maschile, era giusta per lui in quel momento.

Avrebbe voluto che quei momenti non fossero finiti mai.. sentirsi Tom addosso, sentirlo per lei.. poi magari chissà dove aveva la testa, però.. ma tutte le cose belle sono destinate a finire.

Il ragazzo adesso si stava rivestendo, era di spalle e la ragazza lo guardava mentre recuperava i vestiti.

Si voltò verso di lei. Dal suo sguardo, la ragazza capì di essere diventata di troppo, ora voleva solo essere lasciato in pace. Non le disse nulla, ma lei sentì gli occhi bruciare, e di certo non voleva piangere davanti a lui.

Raccattò la borsa che prima aveva lasciato per terra, ed uscì dalla stanza senza guardarlo.

Fine. Adesso si tornava alla normalità. Era durato poco ma era stato stupendo..

Si era fatto tardi, c’era un freddo che si moriva, nonostante fosse solo marzo, non un’anima in giro.

Monica affrettò il passo, tremava tutta. Cercò di non pensare a nulla, non voleva piangere.. non per lui, che non se lo meritava nemmeno..

Finalmente arrivò a casa (essendo maggiorenne, viveva da sola), salì in camera sua e si buttò sul letto, abbracciando il cuscino.

Non riusciva a credere che fino a poco fa era con lui..le iniziarono a scendere le lacrime, ma le asciugò subito, non voleva versarne neanche una per lui.Anche se ne aveva già versate tantissime..

Perché non le piacevano Gustav, Georg o Bill invece di Tom? Loro almeno non erano dei.. bastardi. Sì, perché è questo quello che era Tom. Un bastardo.

E lei lo odiava per quello le aveva fatto, lo odiava per.. per averla fatta innamorare.

Si girò sull’altro lato e smise di lottare contro le lacrime, iniziando a piangere come una fontana.

Lei era innamorata di Tom. Era innamorata di uno che non sapeva nemmeno il suo nome. Che non glielo aveva neanche chiesto.

Sì, a lei non piaceva il suo nome, meno lo doveva dire, meglio era per lei, ma di solito è cortesia chiederlo, no?

Eppure lei lo amava. Ormai lo sapeva con certezza. E non aveva più paura a dirlo.

-Tom.. –sussurrò –IO TI AMO.


____


L'avevo detto che faceva schifo.. non picchiatemiiiiiiiiii!!

  
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