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Autore: InWonderland__    31/05/2014    3 recensioni
Stiles e Lydia sono adolescenti, lui è pazzo di lei, lei ha passato la vita a difendersi da lui. Qualcosa sta cambiando.
Genere: Dark, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lydia Martin, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Beacon Hills non è quel che si dica una cittadina di provincia noiosa, Stiles lo sa bene. Avere come migliore amico un mutaforma non è decisamente una passeggiata. Sì, un vero mutaforma. Sarebbe più corretto dire che è un lupo mannaro, ma non rigiriamo il coltello nella piaga. Dal giorno in cui Scott è stato morso, tante cose sono cambiate, e continuano a cambiare. Stiles resta lo stesso di sempre,  sarcastico e autoironico. Certo, più di una volta se l'è vista brutta anche lui, con gli artigli e tutto il resto, ma ne è fortunatamente uscito sempre fuori illeso, grazie alla sua cricca di amici speciali. Oltre a Scott, c'è Derek, un altro lupo mannaro, Isaac, e fanno tre licantropi, Allison Argent, e infine lei, Lydia Martin. Lydia è quel che si dice una narcisista, bellissima, una principessina tuttopepe. Ha folti capelli rossi che le ricadono sulla schiena in onde scomposte che mandano bagliori luccicanti quando cammina per i corridoi. Impossibile non voltarsi a fissarla. 
Stiles ha una cotta per Lydia da .. sempre.
Stiles, sono io. 
Sì, fa un pò ridere il fatto che mi metta qui a scrivere di me, quando non ho molto da dire. Ma posso parlare degli altri, e di lei, senza balbettare, arrossire, o fare la figura del cretino. Direi che spesso appaio come tale, in sua presenza. Non è una bella cosa, come potete immaginare.
I nostri rapporti, tuttavia, sono cambiati da quando lei è una banshee, e noi tutti siamo una squadra. Da quando Allison non c'è più, io e Lydia abbiamo passato molto tempo insieme. Siamo ottimi amici, quindi non mi stupisce più vederla appartata con qualche fusto dell'ultimo anno. Chi preferirebbe il mingherlino, chiacchierone, imbarazzante Stiles Stilinski? Mi metto in imbarazzo da solo. 
Sto pensando ai fatti miei, quando sento una voce chiamarmi da dietro le spalle. Chiudo l'armadietto con uno scatto secco e mi volto. Lydia mi è tra le braccia prima che possa accorgermene. Aggrotto un sopracciglio e poso delicatamente le mani sulle sue spalle, mentre inspiro il profumo dei suoi capelli socchiudendo leggermente gli occhi. 
- Fragola? - sussurro, avvertendo la fragranza del suo shampoo pizzicarmi il naso. Lei mugola piano ed io accenno un sorrisetto.
- Tutto bene? - domando, mentre le sfioro una guancia con la punta del naso. Non è decisamente il modo in cui di solito mi saluta. 
Lei alza leggermente il viso e ho modo di osservare la curva delle sue labbra dipinte di un rosa pesco mentre mi sussurra ''Credo di sì, perchè?''. Aggrotta le sottili sopracciglia mentre mi osserva con un sorriso appena accennato. Sa che mi sta imbarazzando, e ci gode anche. 
- Non mi saluti sempre così, e non che mi dispiaccia, anzi .. E' solo .. Sicura che tutto sia okay? - domando lasciando la presa e passandomi nervosamente una mano tra i radi capelli capelli scuri. 
Lydia Martin fa cenno di sì e non si toglie quel bel sorrisino dalla faccia. So che sta mentendo.
- Ehi, Lyd .. Sei ubriaca? Che c'è? - ripeto, mentre lei intreccia la mia mano alla sua e sussurra di rimando ''Ma che problemi hai? E' suonata la campanella, mi riporti a casa, oppure no?''. 
Resto a fissarla senza spiccicare una sola sillaba, finchè annuisco e mi lascio tirare da lei fino al parcheggio senza più oppormi. Certo, la porto a casa spesso e volentieri, ma in quell'abbraccio di poco fa c'era qualcosa di diverso, ed anche lei lo sa, ecco perchè ora evita il mio sguardo.
Saliamo entrambi sulla mia jeep e Lydia storce il naso mentre giro la chiave e avvio il motore. Trattengo un sorriso e mormoro ''Beh, che hai? Non è di tuo gradimento cosa, signorina Martin?''. Lei si volta con aria superiore e mormora ''Quand'è l'ultima volta che hai passato un'aspirapolvere qua dentro? C'è un ..''. Non riesce a finire la frase, starnutisce e vedo i suoi occhi dorati diventare lucidi. Rido a mezza voce, incapace di trattenermi, mentre giro l'angolo e svolto nel quartiere in cui vive Lydia. Quando freno, non faccio in tempo a voltarmi verso di lei, che già mi ha preso la mano ancora ferma sul cambio e l'ha intrecciata alla sua. Deglutisco a fatica e sbatto velocemente le palpebre, per poco quasi non mi si ferma il cuore. - Ehm .. Siamo .. Sei .. Sei arrivata. - dico con un sorriso nervoso, mentre muovo leggermente le dita che sono chiuse sotto la sua presa. Lei annuisce e gioca con le mie dita guardando in basso. 
- Mia madre non c'è, è fuori per una conferenza di non so cosa. Entri con me? Non mi va di stare sola. - butta fuori tutto d'un fiato, il tono basso e incerto. Sapevo che qualcosa non andava.
- Cosa c'è? Ti manca Allison? - mormoro, mentre le accarezzo il dorso della mano col pollice. Lei continua a guardare in basso, non risponde. Sono costretto a farle alzare il mento con la mano libera, per ottenere la sua attenzione. - Lydia? - mormoro guardandola negli occhi spenti. Se non sapessi cosa ha passato, cosa abbiamo passato entrambi, mi chiederei cosa pensa, ma lo so già. Ci sono capitate troppe brutte cose di recente, per lasciare il briciolo del dubbio.
Si morde il labbro inferiore e allarga un sorriso che spera essere convincente, anche se su di me ha tutt'altro effetto. Sciolgo la stretta delle nostre mani e me la tiro tra le braccia, le faccio posare la testa sul petto e sussurro al suo orecchio ''Cosa facciamo di bello? E' sabato, domani non c'è scuola. Scott e gli altri sono fuori città, ma noi possiamo pur sempre trovare qualcosa di divertente da fare.''. Spero di riuscire a tirarla su di morale, è tutto quel che chiedo. Mi piange il cuore a vederla così, e i miei tentativi di farla sorridere sono così goffi, che quasi non ci provo neanche, per paura di fare una figuraccia. 
- Voglio solo un pò di coccole. 
La sua risposta mi spiazza. Coccole? Le ha chieste a me? Lei? 
Non ho il tempo per chiederle ancora una volta se non mi stia prendendo in giro. E' troppo tardi. Mi sta già trascinando dentro casa.
Quando entriamo in camera sua e la vedo raggomitolarsi sotto le lenzuola, dopo aver buttato da una parte la borsa griffata ed essersi liberata dei tacchi, non faccio domande. Immagino che non sarà niente di divertente, il mio cuore fa un tuffo.
  
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