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Autore: W I Z a r d    01/06/2014    5 recensioni
Sarete tutti stufi di leggere altre storie completamente diverse l'una dall'altra su Finnick ed Annie. Ma la mia è solo una prova, se non ricevo molte recensioni la butterò via e non la continuerò più, quindi mi baserò anche sul vostro parere.
Ho voluto scrivere una long fic sulla mia coppia preferita di "Hunger Games" (dopo quella di Katniss e Gale) e inventarmi come potrebbe essere accaduto il loro primo incontro, le loro prime parole, la loro amicizia che si trasformerà in amore.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siate sinceri, quante storie avete visto qui su EFP di Annie e Finnick?
Penso siate anche stufi.
Però io la scrivo ugualmente :)
Spero che come primo capitolo vi piaccia, anche se è un po' corto..
a presto spero!
W I Z a r d



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UNA CONCHIGLIA APPUNTITA
 

Annie aveva dieci anni e correva veloce sulla sabbia in riva al mare, senza far caso ai piccoli granchi che spuntavano da sotto e le conchiglie colorate che ogni tanto pungevano sui piccoli piedi della bambina spensierata.
I suoi fratelli e i suoi genitori l’aspettavano a casa. Sebbene fosse ancora un po’ piccola per stare in giro da sola, lei era responsabile e se ne stava lontana dai Pacificatori, in modo che non potesse succederle nulla di male.
E poi, sulla spiaggia, non c’era mai nessuno.
Il vento le faceva muovere i lunghi capelli castani con sfumature rossastre sulle punte. Gli occhi del colore del mare guizzavano sui gabbiani nel cielo azzurro.
Sentiva l’aria fresca primaverile che la faceva star bene.
All’improvviso però inciampò in qualcosa di grosso e cadde a terra.
Una grossa conchiglia appuntita le aveva ferito il dito mignolo, dove si intravedeva un minuscolo taglio.
Era anche una cosa da niente, ma per una bambina di dieci anni era come fosse successa la fine del mondo.
E si mise a piangere così forte che un bambino di un anno di più, dai capelli biondi smossi dal vento e gli occhi chiari si avvicinò e si sedette vicino ad Annie, che ancora si teneva il piede.
“Cosa hai fatto?” le chiese.
La bambina gli indicò il piede ferito.
“Oh, con una conchiglia” bisbigliò il ragazzino. “Vieni, l’acqua del mare può disinfettarti, io lo faccio sempre”
“No, no” esclamò Annie, trovando la forza di parlare tra le lacrime.
“Perché no?”
“Mi farà più male” protestò.
“Non è vero, te lo dice uno esperto a pescare” si vantò il bambino.
“Certo, certo, mi mostrerai le tue doti un altro giorno” ribatté Annie.
“Forza, prendi la mia mano che ti aiuto io”
Annie decide a fidarsi di quel ragazzino, così gli prese la mano calda e arrivò dove l’acqua gli arrivava alle caviglie.
Subito bruciò forte e Annie pianse ancora, ma poi il dolore si acquietò e così anche la bambina.
“Allora?” chiese il ragazzino. “Allora stai meglio?” insisté.
“Sì, sì, grazie” Annie strappò la mano dalla sua e si sedette sulla sabbia.
Lui la seguì.
“Come ti chiami?” le chiese.
“Annie Cresta”
“Io sono Finnick Odair. Visto che avevo ragione sul tuo dito?”
Sorrisero entrambi, senza parlare.
A un certo punto un ragazzo, che quasi non si era accorto di Finnick, si avvicinò e prese la sorellina in braccio.
“Andiamo a casa, Ann?”  chiese dolcemente.
“Va bene, Tom” rispose lei dandogli un bacio sulla guancia.
Tom è il maggiore dei fratelli di Annie, che dopo si accorse anche del ragazzino.
“E tu chi sei?” chiese sorridente.
“Finnick Odair, figlio di un pescatore al porto” rispose alzandosi il nuovo amico di Annie.
“Piacere, io sono Tom, il fratello di Annie” poi si rivolse alla sorella. “Forza, andiamo”
La mise giù e la prese per mano, camminando verso casa.
Finnick li salutò con la mano, sorridendo.
Dopodiché si giro e avanzò verso il largo del mare. Fece un paio di tuffi immaginando la sua vita con un fratello o una sorella.
No, Finnick Odair era figlio unico e a lui dispiaceva.
“Finnick!!” una voce possente lo chiamava dalla spiaggia. Era un uomo alto, dai capelli neri al contrario di quelli del figlio, gli occhi marroni scuro che scrutavano l’orizzonte. “Possibile che quello vada a fare il bagno con i vestiti e non con il costume da bagno?” brontolò. “Finnick!” chiamò di nuovo.
Il figlio lo raggiunse col fiatone, sguazzando nell’acqua bassa e rischiando di scoppiare a ridere. “Dimmi, papà”
“Devi aiutarmi a pescare, per tutte le anguille del Distretto 4! Datti una mossa, asciugati, e raggiungimi al porto” ordinò. Gli lanciò un asciugamano che il ragazzino prese al volo distrattamente.
Dopo che il padre se ne andò, Finnick fece una smorfia rivolta a lui.
Si ritrovava sempre a obbedirgli.
Si asciugò in fretta e corse verso il porto, dove lo aspettava il padre con il tridente e la rete da pesca probabilmente già in mano.

 
  
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