Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |       
Autore: Ice Star    01/06/2014    2 recensioni
DAL TESTO:
[...] La piccola Tsubaki si voltò ma, non vedendo nessuno, si alzò impaurita.
-Non devi aver paura di me...- la stessa voce di prima.
Alzò lo sguardo, osservando alcune foglie degli alberi circostanti muoversi stranamente.
-Non ti farò del male! Il grande me non fa del male a nessuno!!-
Una figura saltò fuori dai cespugli, proprio di fronte a lei. [...]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L'INCONTRO ED IL SOGNO
 

 

Non capiva dove fosse finita.

Sembrava un'enorme parco giochi ma, prima di allora, non lo aveva mai notato.

Lei e la sua famiglia erano andati a Death City per passare qualche giorno di vacanza insieme ma, stanca della noiosa routine che passava chiusa in casa, la piccola Tsubaki aveva deciso di uscire per una passeggiata.

Ed ora si era completamente persa.

Si guardò attorno, osservando gli enormi alberi pieni di fiori che circondavano il piccolo laghetto che aveva appena trovato.

Si avvicinò all'acqua, stando attenta che il suo kimono non si sporcasse.

I suoi genitori ci tenevano al suo aspetto ed ogni giorno le facevano indossare uno splendido kimono, uno sempre diverso.

Quel giorno indossava un bellissimo kimono bianco con delle camelie rosso fuoco che ricoprivano il tessuto; l'abito era un po' troppo grande e lo aveva legato bene in vita, anche se continuava a strusciare per terra sporcandosi.

Si inginocchiò sull'erba e, con le mani a coppa, prese un po' d'acqua, pulendosi alcune macchie all'altezza del bacino.

Mentre camminava tra gli alberi, alcuni bambini le avevano tirato una palla addosso sporcandole il suo kimono preferito.

-Ma perché indossi un kimono?- aveva chiesto uno di loro guardandola in modo strano

-Ma non vedi che è una riccona? Indosserà vestiti così tutti i giorni!- aveva risposto un secondo, tappandosi il naso con due dita muovendo la mano in aria, facendogli segno di sentire una puzza.

-Hai ragione!- intervenne il terzo -É solo una viziatella!!!- cominciò a ridere

-Sì, sì! Viziatella, viziatella, viziatella.....- cominciarono a cantare, prendendosi gioco di lei.

Era abituata a sentire certi commenti da parte di persone che non la conoscevano, ma ciò non significava che aveva imparato a lasciarsi scivolare il dolore addosso.

Ogni volta che sentiva qualcuno parlare male di lei, sembrava che una piccola scheggia di vetro le ferisse il cuore, dato che uno strano e gelido calore le inondava il corpo a partire proprio dal petto.

Si alzò e, trattenendo le lacrime, prese la palla colorata che l'aveva appena colpita, lanciandola ai tre bambini.

-Mi dispiace di aver disturbato il vostro gioco- disse sorridendo mestamente, sigillando gli occhi.

I tre erano rimasti basiti dal comportamento della piccola ma, con un altro paio di occhiatacce e qualche altro insulto a fior di labbra, si allontanarono come scottati dal suo sorriso.

Non avevano però visto i suoi occhi lucidi.

 

 

Ed ora era lì.

A pulire il suo kimono, certa che sua madre l'avrebbe sgridata per aver disubbidito ed essere uscita da sola.

Singhiozzò, non riuscendo più a trattenere le lacrime.

Cosa c'era di sbagliato in lei?

Era solo una bambina dai profondi occhi blu notte e dai capelli neri, lisci come seta. Era una semplice bambina di sette anni.

Lasciò perdere il kimono e, con la mano ancora bagnata, si asciugò le lacrime, lavandosi la pelle bianca.

Voleva solo essere una bambina come le altre. Voleva avere degli amici, giocare, andare a scuola.

Ma lei non poteva.

Era una Nakatsukasa e, sulle sue spalle di bimba, pesava un futuro già segnato.

E lei non poteva scegliere nulla della sua vita. Avrebbe continuato a sognare e, nel frattempo, avrebbe continuato a vivere come una bambola: sorridente e tenera fuori, rotta e triste dentro.

Ancora.

Sentì ancora quel calore invaderle il petto, mentre il fiato si appesantiva e le lacrime premevano di più.

Devo imparare a non piangere...mi sento una sciocca...sono debole...” pensò dentro di sé.

-Certo che sei davvero forte!- disse una voce alle sue spalle.

La piccola Tsubaki si voltò ma, non vedendo nessuno, si alzò impaurita.

-Non devi aver paura di me...- la stessa voce di prima.

Alzò lo sguardo, osservando alcune foglie degli alberi circostanti muoversi stranamente.

-Non ti farò del male! Il grande me non fa del male a nessuno!!-

Una figura saltò fuori dai cespugli, proprio di fronte a lei.

Però, data la troppa potenza del salto, lo sconosciuto finì a mollo nell'acqua del laghetto.

-Accidenti! E io che pensavo di fare un'entrata degna di un Dio!!- si lamentò il malcapitato, alzandosi dall'acqua e sputandola.

-Chi sei?- chiese la timida camelia

-Chi? Io?- rispose con un'altra domanda, voltandosi verso di lei.

Era un bambino che doveva avere all'incirca la sua età.

Aveva dei capelli azzurri un po' lunghi che, essendo bagnati, erano appiattiti sulla sua testa; indossava una maglietta senza maniche di colore verde scuro, un paio di pantaloncini neri e delle scarpe da ginnastica nere, con delle stelle grigie disegnate sopra; aveva una benda che gli fasciava tutta la spalla destra.

Non riuscì a vedere i suoi occhi, dato che erano coperti dai capelli azzurri ma, dato che la fissava senza staccarle lo sguardo di dosso, si sentì lo stesso in imbarazzo.

-Ehm, ecco io...- tentò di parlare, trovandosi in difficoltà dato che non sapeva cosa dire

-C-Ciao...- disse l'altro, balzando fuori dall'acqua con un agile salto.

-Cos'hai detto prima?- chiese lei, distogliendo lo sguardo dal suo viso

-Prima ho detto che sei stata molto coraggiosa con quei tre teppistelli!!- sorrise il bambino, portandosi i capelli all'indietro e ridendo mestamente.

Per un istante, la dolce camelia credette che il suo cuore avesse smesso di battere, alla vista di quei due smeraldi che quello strano bambino aveva al posto degli occhi.

-Come mai sei tutta rossa? Ti senti male?- le chiese con una nota di preoccupazione nella voce, avvicinando i loro visi.

Erano a pochi millimetri di distanza e Tsubaki credette di aver visto una strana ombra negli occhi verdi di quel bambino così solare.

-E-Ecco io....sto bene....- si allontanò dal suo viso, poggiandosi le mani sulle guance in fiamme

-Ok, se lo dici tu...- si allontanò da lei, scuotendo i capelli per asciugarli.

Scosse velocemente la testa e, una volta asciutti, i capelli azzurri sembravano formare una stella sulla sua testa.

-Prima, cercavo di dirti che sei stata coraggiosa con quei tre- ripeté ancora l'azzurro

-Io non ho fatto nulla di straordinario...- sussurrò arrossendo

-E invece sì che lo hai fatto!- ribadì fermamente

-Ti dico di no....sono solo abituata a certe cose....- spostò lo sguardo ai suoi geta*, evitando quello del suo interlocutore

-In che senso “abituata”?- domandò curioso

-Ecco....la mia famiglia è “famosa” in un certo senso e, in quanto figlia di ricchi, vengo sempre additata come una bimba viziata e tutti mi guardano sempre male...-

-Se è così ti capisco!- disse sorridendo

-Come?- alzò di scatto la testa, osservando il suo sguardo sincero diretto alle nuvole

-Anche io vengo trattato male, ma è un motivo diverso dal tuo però...ci sono abituato- sorrise malinconico, toccandosi la spalla destra fasciata

-Perché porti quella fascia? Sempre se...se vuoi dirmelo- non riuscì a trattenere la curiosità

-Questa fascia la porto sempre perché...beh ecco...nasconde qualcosa che odio mostrare-

-E perché?-

-Perché è il motivo per il quale tutti mi odiano- sorrise

-E allora mostralo- rispose semplicemente

-Ma... appena la gente vede quello che ho sulla spalla si allontana, perché mai dovrei mostrarlo?- era stupito dalla risposa apparentemente insensata di quella strana bambina.

La dolce camelia si avvicinò a lui, poggiando poi una mano sulla sua spalla

-Perché ciò che ti rende diverso dagli altri ti farà diventare Qualcuno. Un giorno avrai un sogno importante e non dovrai nasconderti ma, al contrario, ne andrai fiero ed il tuo nome potrebbe anche diventare importante- sorrise, felice delle sue stesse parole.

-Hai ragione...- sussurrò, piacevolmente colpito da tanta sicurezza

-Anche io lotterò per un sogno importante e sarò più forte!- disse sicura, la piccola camelia

-Io ce l'ho già un sogno importante..- abbassò lo sguardo smeraldo, mentre le guance si imporporavano leggermente

-Ha, sì? E quale?- chiese con voce cristallina, scendendo a stringere tra le dita, quelle dell'azzurro

-Ecco io....- si grattò una guancia, spostando lo sguardo dall'erba alle fronde degli alberi mentre con l'altra mano stringeva quella più piccola della bimba

-Io un giorno diventerò....- chiuse gli occhi, sentendo le guance andare a fuoco

-Diventerai....- lo spronò a continuare

-DIVENTERÒ UN DIO!!!- urlò a pieni polmoni, osservando il cielo e ridendo imbarazzato.

La dolce Tsubaki lo osservò attentamente, senza lasciare la presa sulla sua mano.

Abbassò lo sguardo, osservando la differenza tra le sue piccole, bianche e diafane dita con quelle più tozze, ruvide e callose del bambino.

Questo bambino ha le mani rovinate, forse lavora molto perché non è ricco e aiuta i genitori oppure..”

La bimba alzò lo sguardo, osservando una strana ombra di malinconia nelle pupille del giovane

....oppure ...è solo...” pensò malinconica

-Ehi, che ti prende?- domandò con voce bassa, osservando i suoi occhi velati di lacrime.

Tsubaki osservò il suo volto ancora arrossato ed i suoi occhi falsamente felici.

-I-Io...niente- sorrise appena, asciugandosi gli occhi con una manica del kimono

-Ora devo andare, ho da fare..- ruppe il silenzio l'azzurro, osservando il sole al tramonto

-Anche io!! I miei genitori mi sgrideranno...- aggiunse la mora

-Allora ci rivedremo..un giorno- sussurrò, facendo scivolare la presa della camelia dalla sua mano

-Forse...allora ciao!- fece per allontanarsi, tornando sui suoi passi

-Conosci la Shibusen?- la richiamò a gran voce, saltando a piè pari sul ramo di un albero

-Io..no. Che cos'è?- si voltò, osservando il suo ampio sorriso

-ñ una scuola! Ci rivedremo lì, un giorno...- scomparì veloce tra i rami degli alberi, facendo frusciare le foglie.

-Shibusen...ci rivedremo, “piccolo Dio”- sorrise, finalmente felice per aver trovato un traguardo da raggiungere.

 

Quella sera la dolce Tsubaki fu aspramente rimproverata per essere uscita di nascosto e per aver sporcato uno dei kimono più costosi che la famiglia possedeva.

I Nakatsukasa tornarono nella loro città ma i genitori decisero di non lasciare più la bambina da sola e, oltre ad aver avuto il segno di uno schiaffo su una guancia, la piccola fu chiusa in casa e venne sorvegliata per molto tempo, affinché non disubbidisse più..

 

La piccola camelia continuò a crescere, tenendosi quel piccolo sogno nel cuore e, diventata una giovane donna, decise di partire per Death City, sperando di rincontrare quel bimbo conosciuto tanti anni prima.

Purtroppo, nella sua mente erano scomparsi i dettagli del loro incontro e, oltre ad un paio di profondi occhi verdi, non ricordava nulla di lui.

Peccato che di ragazzi con gli occhi verdi il mondo ne fosse pieno e, dopo aver conosciuto il suo maestro d'armi, Tsubaki si era ormai arresa all'idea di non incontrarlo più.




ANGOLO DELL'AUTRICE

NOTE: *I geta  sono dei sandali tradizionali giapponesi a metà tra gli zoccoli e le infradito. Sono un tipo di calzatura con una suola in legno rialzata da due tasselli, tenuta sul piede con una stringa che divide l'alluce dalle altre dita del piede.

Salve gente!!!
Per chi non mi conoscesse io sono Ice Star e sono un'autrice di ZoNami, RuRobin, poesie ed anche TsuStar!
Queste sono le coppie che preferisco e questa è la seconda storia che scrivo su Soul Eater.
Il fatto è che doveva essere una shot ma, come tutte le mie shot, è diventata una minilong di soli 2 capitoli però.
Appena sarà pronto posterò il secondo, non preoccupatevi ;)
Spero che la storia vi piaccia e non vi annoi, dato che è una mia follia.
Baci,

Star^-^

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Ice Star