Erano appena ritornati al campo con Myles ferito, Monty sparito, Raven si era rifugiata nella tenda, Octavia aveva cercato di parlargli ma l'aveva mandata via. Aveva bisogno di stare da solo, così entrò nella tenda, si stese sulla brandina ma non appena chiuse gli occhi, immagini di Clarke rapita dai Grounders e torturata fino alla morte continuavano ad affollargli i suoi pensieri, doveva fare qualcosa. Così uscì come una furia dalla tenda e andò a cercare aiuto. Radunò Jasper, Murphy e Octavia, cercò di parlare con loro per organizzare una squadra, è vero che Clarke e Finn erano stati rapiti, ma non era detto che fossero già morti, voleva fare un tentativo. Fortunatamente nessuno di loro fece domande a cui Bellamy non avrebbe saputo rispondere. Non aveva alcuna intenzione di ammettere con loro che sperava nel miracolo, per quanto lo riguardava anche nel doppio miracolo, Finn era un rompiscatole e un idiota che non riusciva a decidere chi voleva, ma al diavolo, anche a lui piaceva passare del tempo con Clarke, quindi pensandoci bene, forse proprio stupido non era.
Era di nuovo a terra se non altro. Stare appesa su un albero, non era stato piacevole, ne essere di nuovo nelle mani dei Granger era una bella cosa, si stava domandando quanto tempo avrebbe ancora trascorso prima che iniziassero a torturarla, a farle domande a cui non avrebbe risposto a costo di lasciarci la vita, non avrebbe mai e poi mai tradito i suoi amici al campo: Jasper, Monty, Raven, Octavia, Bellamy... non li avrebbe più rivisti, così come aveva perso Finn, avevano fatto tutto il possibile per salvare la ragazzina e il risultato era che era morta e che avevano ucciso Finn. In tutto questo, un Grounders si stava pericolosamente avvicinando a lei, era giunta l'ora? Lo sguardo era terribilmente minaccioso, Clarke pensò davvero che fosse giunta la sua ora, pensò che non avrebbe più dovuto preoccuparsi di tenere in vita tutti al campo, era arrivato il momento in cui avrebbe lasciato tutto in mano a Bellamy, sapeva che avrebbe fatto un buon lavoro, anche senza di lei, gli sarebbero mancate le loro litigate ed i loro momenti in cui sembravano davvero uniti, dannazione gli sarebbe mancato e basta. Gli scese qualche lacrima, a nessuno in fondo piace morire, ma era pronta, più o meno, non sarebbe arrivato ne Bellamy, ecco di nuovo lui, ne nessun altro a salvarla, era sola.
Alla fine avevano deciso di fare un tentativo, almeno ci dovevano provare. Bellamy aveva lasciato il campo nelle mani di Jasper e di alcuni volontari, con armi in pugno e si era avventurato nel bosco con un manipolo di fedelissimi, tra cui Octavia, Raven e lo stesso Murphy e altri 2 volontari. Raven era nervosissima, non nascondeva il fatto che per lei era inutile ma aveva deciso di seguire il gruppetto di salvataggio, una parte di lei non poteva fare a meno di sperare che Finn fosse vivo. Bellamy era preoccupato anche per Monty, avevano trovato la radiolina per terra nel bosco e di lui nessuna traccia... Ad un certo punto, alcune voci fecero rizzare le orecchie a Bellamy e al resto del gruppo di salvataggio, erano i Grounders, stavano discutendo animatamente, tra le voci riconobbero Anya. Stavano discutendo di prigionieri, Anya era fortemente contrariata per il comportamento di un suo sottoposto che si era lasciato uccidere dalla ragazzina e l'aveva lasciata fuggire, se non fosse per le trappole nel bosco, non l'avrebbero ripresa. A quel punto Bellamy non nascose un moto di orgoglio, stavano parlando di Clarke. Ancora una volta the Brave Princess che non smette mai di arrendersi senza combattere. Un urlo di dolore lo riportò alla realtà, era Clarke, stava urlando dal male, dov'era? Cosa le stavano facendo? Decise di avanzare ancora un po' nel bosco, mentre un terzetto si era avventurato dall'altra parte alla ricerca degli altri due dispersi. Octavia vide l'espressione terrorizzata del fratello nel sentire le urla, Raven lo fermò al volo prima che si facesse scoprire. "Cosa hai intenzione di fare? Se vuoi salvare Clarke, farti scoprire ed ammazzare non è la soluzione non credi? Ragioniamo un attimo." Bellamy capì che aveva ragione Raven, si riposizionò tra i cespugli e pensò a come intervenire senza farsi uccidere. Confabularono tra loro per qualche minuto e decisero che serviva sapere in quanti erano, poi avrebbero pensato a come intervenire.
Clarke era sempre più stanca, erano passate ore da quando l'avevano ripresa, aveva delle catene spesse che non le lasciavano libertà di movimento, credeva che sarebbe stata uccisa subito, non appena aveva capito che avevano trovato il soldato ucciso da lei, ma per tutta risposta, era stata legata come un animale, i vestiti oramai non erano che brandelli, aveva male ad ogni singolo osso, sospettava anche che avesse qualche difficoltà a pensare lucidamente, forse l'aver battuto la testa ed essere svenuta poco prima era un segno. Aveva sicuramente una ferita alla testa, era piena di tagli e non vedeva nessuna salvezza all'orizzonte. Faceva sempre più fatica a tenere gli occhi aperti, quando qualcosa destò la sua attenzione, il suo guardiano si era allontanato, Anya sembrava furiosa e vedeva in lontananza del movimento. Cosa stava succedendo? Stava sognando o qualcuno era venuto a salvarla? Mise a fuoco la chioma lunga di Raven con un'arma pronta a fare fuoco e subito dietro di lei riconobbe anche Octavia e poi lo vide, c'era anche Bellamy, era venuto a salvarla, lo vide correre nella sua direzione mentre urlava il suo nome, nonostante le catene collassò a terra e fu il buio.
La squadra di salvataggio aveva un piano, con Clarke c'erano solo un guardiano, Anya con una guardia e una guardia come vedetta, per cui un attacco a sopresa per salvarla era la cosa migliore. Octavia avrebbe distratto la vedetta, Bellamy l'avrebbe messo fuori uso, Raven avrebbe aperto il fuoco contro Anya e l'altra guardia, mentre Bellamy avrebbe liberato Clarke legata a terra. Era rischioso ma non c'erano alternative. Così il gruppetto si mise all'opera. Octavia arrivò facendo finta di essersi persa, bisognosa di aiuto, flirtò qualche minuto con il soldato di guardia e nel giro di un attimo Bellamy da dietro lo mise fuori gioco, Raven era pronta con la seconda parte, fece irruzione, prendendo di sorpresa Anya e la guardia, ma non diede loro modo di fare niente, intanto Bellamy correva a liberare Clarke. Le urlò di stare tranquilla che l'avrebbe portata al campo, la ragazza alzo gli occhi solo per un attimo, mentre Bellamy arrivava vicino a lei la vide crollare a terra svenuta. Successe tutto così in fretta che Bellamy non ebbe tempo di preoccuparsi, armeggiò qualche minuto con le catene, prese Clarke in braccio e raggiunse gli altri, era ferita, aveva tutti i vestiti lacerati, graffi dappertutto, un taglio alla testa, ma era ancora viva. Si diressero al campo più veloce che potevano, provarono anche a contattare l'altra squadra e Murphy gli fece sapere che avevano trovato anche Finn, era ferito ma ancora vivo, stavano tornando al campo anche loro, si sarebbero trovati li.
Arrivati al campo, Jasper aprì subito il cancello e li fece entrare, Bellamy si diresse alla navicella con Clarke tra le braccia, la accomodò sulla barella e Octavia con Raven cercarono di medicarla, le fasciarono il taglio, controllarono che respirasse, poi quasi come se lo avessero capito, lasciarono solo Bellamy a vegliare su di lei. Era stanco ma felice, era ancora viva, non aveva perso la sua co-leader, così come avevano salvato anche Finn, sarebbero arrivati tra poco, ma si prese un momento per guardare Clarke, sembrava così indifesa, aveva davvero pensato di arrendersi senza provare a cercarla? Mentre la osservava finalmente lei aprì gli occhi, lo mise a fuoco e lo chiamò. Lui si avvicinò alla brandina, le prese una mano tra le sue, aveva uno sguardo strano, a Clarke sembrò stanco ma tranquillo, poi finalmente parlò. "Clarke pensavo che vi avessero uccisi, non sai come sono sollevato nel sapere che siete ancora vivi.". Clarke disse "Credevo che avessero ucciso Finn, invece è ancora vivo?". Bellamy sospirò e le raccontò che l'altra squadra l'aveva trovato ferito ma ancora vivo, sarebbero arrivati a breve. Clarke era sollevata. Lo stava guardando, cercando di ricacciare indietro le lacrime ma non riuscì, Bellamy si avvicinò, le toccò la ferita alla testa, con una delicatezza che non credeva possibile, poi le accarezzò i capelli, alla fine le posò un bacio sulla fronte. "Andrà tutto bene Princess, tornerà come nuovo". poi fece per andarsene. Ma Clarke lo chiamò e gli disse di avvicinarsi "Mi hai salvato la vita, un'altra volta" poi mise la mano sulla guancia di Bellamy e cercò di farlo avvicinare a lei, era ancora viva e ancora una volta era grazie a lui, in quel momento realizzò che il loro rapporto era cambiato e così lo tirò a se, le loro labbra erano ad un soffio l'una dall'altra, occhi negli occhi, il ragazzo sembrava confuso ma Clarke non aveva dubbi, si sporse quell'attimo in più e lo baciò. Bellamy era stupito, ma dopo un secondo di perplessità ricambiò il bacio con un trasporto che non credeva possibile. Quando si staccò da lei, a fatica, non sapeva cosa dire, la guardò per vedere se davvero lei lo volesse quanto si era reso conto di volerla, lei gli sorrise e per tutta risposta cercò di nuovo le sue labbra. Bellamy a quel punto non aveva bisogno di chiederle ne di dire niente, era l'unica cosa che voleva anche lui.