01/06/2014
6 recensioni[Solamente una canzone, si apre in una nuova scheda]
People help the People
[SoMa]
A Soul era sempre piaciuto suonare il pianoforte, solo non lo faceva mentre c’era qualcun altro nei paraggi.
Maka continuava a chiedergli di suonarle qualcosa e lui, prontamente, rifiutava con una sventolata di mani e uno sbuffo.
Si rintanava nella sua stanza a guardare il soffitto, si focalizzava su una delle macchie di umidità e cercava di ascoltare il rumore dell’anima della ragazza.
Era qualcosa di particolare, sembrava quasi il rombo di una moto, oppure (e a Soul piaceva di più pensarla così) la sensazione che si provava quando il proprio cuore batteva in sincrono con le vibrazioni di una batteria.
Chiudeva gli occhi e al ritmo dell’anima di Maka componeva.
Nulla che si riuscisse a sentire, le sue dita schiacciavano tasti immaginari e nonostante non producessero alcun rumore loro due ascoltavano.
Si aiutavano, così.
Soul e Maka riuscivano a litigare anche per le cose più stupide ma quando erano soli e non c’era niente che avrebbe potuto disturbarli, nemmeno il curry sul fuoco, nel piccolo appartamento regnava un silenzio rumoroso, fatto si sospiri, piatti che battevano e dita che picchiettavano sul legno.
Il tutto, però, si era quasi fermato ad una semplice domanda di Maka, forse più che lecita data l’età in cui si trovavano e l’intimità che avevano i due.
- Secondo te sono carina?- chiese la meister poggiandosi sul bordo del lavello e slacciandosi il grembiule.
Soul non ci pensò due volte a rispondere di sì. Infondo Maka era carina, di certo non formosa e accattivante come le altre, ma di sicuro era graziosa.
La ragazza si morse il labbro inferiore, Soul non ci aveva veramente pensato. Era evidente che era concentrato sulla rivista di moto lì sotto i suoi occhi.
- E se ti chiedessi di uscire insieme a me... ovviamente ipotizzando... tu che cosa risponderesti?-
- Lo sai cosa risponderei, Maka.- sbuffò Soul chiudendo il giornale e spingendo indietro la sedia.
Soul si allontanò dalla cucina, nascondendo il rossore sulle gote tra i ciuffi ribelli sperando vivamente che l’artigiana non si accorgesse della sua anima che scalpitava.
- No che non so cosa diresti!- esclamò la bionda.
- Sì! Maka, cazzo, direi sì!- gridò dal corridoio. – Mi sei sempre stata vicino, sempre. Mi hai aiutato quando non ce la facevo più e nonostante io abbia sempre fatto il cretino tu non ti sei mai arresa. È ovvio che ti risponderei di sì! Smettila con i tuoi dubbi esistenziali sulla tua incapacità di attirare la fauna maschile! Non te n’è mai fregato niente! E sinceramente è meglio così! Almeno non devo preoccuparmi di tenere lontano la gente da te!- Soul si avvicinò a Maka a grandi falcate.
La prese per le spalle ossute, stringendo le dita.
- Soul...- mormorò la ragazza, arrossendo.
- No, niente Soul! Le sai già tutte ‘ste robe romantiche, mi hai sempre ascoltato l’anima! Piantala!-
Fu uno scontrarsi di labbra. Niente di più.
Non approfondirono il bacio, fecero semplicemente toccare le reciproche labbra.
Un bacio innocente e nemmeno bellissimo. Ma ai due bastava quello.
Le loro anime che rombavano e le loro braccia che si toccavano.
[sto modificando la grafica di alcune mie storie, nulla di quello che ho scritto verrà cambiato -18/03/2015]
.:.Cyber-spazio.:.
Amo profondamente Soul Eater e ho deciso di pubblicare questa flash!fic che avevo nascosta nel computer. La mia coppia preferita è senz’altro La TsuStar, ma non saprei proprio che scriverci! Il titolo è preso dall’omonima canzone di Birdy, che personalmente trovo fantastica... e decisamente alla Soul.
Quindi spero che questo piccolo omaggio alla coppia possa piacervi!
Alla prossima!
Caprico. (ora Cy)