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Autore: Ilovemateo    02/06/2014    1 recensioni
Vorrei scappare in uno di quei fantastici libri che tengo ben ordinati uno accanto all'altro. Passare da una storia all'altra, sapendo che c'è comunque il lieto fine. MA COME SI PUO' SCAPPARE DALLA MORTE?!
'lei è malata'
'non è possibile'
'cosa?'
'che sta così male, e io da cardiologo non me ne sono accorto. Non è possibile. Non può essere'
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Bondage | Contesto: Scolastico
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Le era sempre piaciuto andare a trovare i suoi cugini a New york. Federica era partita ieri sera lasciando sole molte persone.
La sua mamma, suo fratello e Matteo.
Matteo, in realtà era un discorso chiuso. Per sempre. L'aveva lasciato con una semplice scusa 'al momento giusto capirai la mia scelta'
Federica sapeva che anche se andava a New york i suoi problemi non sparivano. Poteva andare anche in cima alla montagna ma la sua malattia veniva dietro con lei! Perchè scappava? Beh, facile! Perchè fare soffrire le persone insieme a te, quando puoi proteggerle.
E così, la giovane, bella, famosa ballerina Milanese si ritrovava dentro un taxy diretta a casa della sua zia!
Arrivati davanti casa Park, Federica tirò un sospiro e scese dal taxi.
'non ci credo, Federica Park è davanti casa mia? Oh ti prego, fammi un autografo' una voce maschile alle sue spalle la fece spaventare, ma quella voce non era di un maniaco che si aggirava per strada, quella voce era di mio cugino Drew.
'Niente autografi, sono in vacanza. E poi, non preferisci abbracciarmi, invece di avere una stupida firma su un foglio?'
'vieni qua fefe'
'stringimi forte, ti prego, che se non mi salvi tu, non mi salva nessuno'
'Entriamo?' annuisco e lo seguo dentro la ''umile dimora''
'Benvenuta a New York ballerina'
Victioria, mia Zia e David apparirono alle mie spalle, e felice come una bambina gli corsi incontro sapendo che, almeno per un po' potevo dimenticarmi dei miei problemi.


'e così, tu hai mollato Matteo e sei volata a New York'
'esattemente. Ma vabò; sono cose che capitano. Che ne dici se andiamo a fare un giro per la città?'
'dico che va bene, andiamo daii'
New york era..oh avanti, non c'è bisogno che lo dico io, tutti sanno che New York è fantastica
Mi piazzai davanti a un semaforo, in attesa che diventasse verde, guardai quello che ci stata attorno a noi.
Il mio sguardo cadde su una mamma che parlava con una signora senza preoccuparsi del bambino, presumo fosse suo figlio, probabilmente non aveva neanche quattro anni, ma correva sul marciapiedi col rischio che andava finire sotto una macchina. Neanche a farlo apposta, vidi il bambino lanciarsi in mezzo alla strada, senza fare caso che una macchina stava passando da la. Senza sapere come, mi gettai in mezzo la strada e velocemente gettai il bambino dall'altra parte, finendo io sotto l'auto.
Non mi sentivo più le gambe, sentivo solo gli schiamazzi della gente attorno a me, e la voce preoccupata di mia cugina.
Aprii gli occhi, cercando di capire se ero ancora viva oppure ero già arrivata in paradiso.
'Federica, rispondimi, ti prego, stai bene? Qualcuno chiami un'ambulanza.' le grida di mia cugina di fecero spaventare,e ero così grave?!
Il paradiso era davvero così?
trovai la forza di aprire la bocca e pronunciare due parole
's-sto bene, non chiamare l'ambulanza'
se avrebbe chiamato l'ambulanza avrebbe scoperto tutto, ma le mie parole furono inutili, perchè neanche dopo un secondo, un suono fastidioso, arrivò alle mie orecchie. era lei. il mio peggior nemico.
In questa dannata macchina c'era un puzza terribile, ci credo che le persone muoiono spesso quando sono in ambulanza. Qui si muore dalla puzza.
'Fede, fede stai bene'?
'Vic, mi fa male la gamba e la schiena'
'stiamo andando in ospedale, tranquilla'
'proprio per questo non posso stare tranquilla'
Arrivati in ospedale, mi portarono in una sala, con scritto *codice rosso*, ma io sto bene, non sono in fin di vita, allora perchè l'hanno fatto?
'come si sente?'
annui sovrappensiero, toccandomi la gamba, quella bruciava da morire.
'signorina, la prego, può aprire gli occhi?'
Aprii gli occhi, e mi trovai davanti l'uomo più bello che avessi mai visto.
'chi sei?'
'sono un chilurgo e un cardiologo, adesso ti visito e vediamo come stai'
'sto bene, adesso fammi andare via'
'tira giù i pantaloni'
'come scusa?'
'Senti ragazzina, ti hanno portato qui d'urgenza, ti sei lacerata tutta la schiena e le gambe, visto che sei piena di sangue, ti devo visitare'
'non mi interssa, sto bene, mi avete portato qui con la for..'
sentendo le sue dita nella mia gamba, m'interruppi, girando il viso verso il muro, così da evitare che vedesse quanto dolore provavo.
'fatti visitare'
'va al diavolo, dottor Lorenzo.' sospirai e il dottore mollò la presa. Così cedetti, lasciando che mi visitasse. 
  
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