LA FINE DELLA GUERRA. La terra iniziò a tremare. La battaglia parve fermarsi per un secondo. Le armi dei soldati di entrambi gli eserciti si fermarono a mezz'aria. I cavalieri di drago in groppa alle loro immense cavalcature scruttavano l'orizzonte. Il silenzio si estese dal Saar fino al deserto. L'immensa Rocca che fin dall'inizio della battaglia, fin dall'inizio di quei quarant'anni di terrore, li aveva in un certo senso osservati, e che sempre aveva provocato loro paura e timore, inizò a crollare. Una crepa, poi un altra e un'altra ancora. Una ogni secondo. La mente di ogni soldato non ragionava, gli occhi guardavano, le orecchi ascoltavano quel che ormai in quei momenti si era diffuso ovunque: il silenzio.
Una torre dopo l'altra cadeva a terra frantumandosi in mille pezzi. Dopo chissa quanto la Rocca del tiranno non esisteva più, e solo il ricordo di quella struttura lugubre e immensa ben stampata nella mente di ogni persona e le macerie che ormai coprivano quelle terre misere,intrise di sangue testimoniavano la sua passata esistenza. Il silenzio si fece ancora più fitto. Passarono vari secondi che parvero un'eternità. All'improvviso il grido di un intero esercito, di un unico popolo con lo stesso obbiettivo, riempì quel silenzio carico di tensione. Un manto di spade e lance si eresse contemporaneamente al grido di vittoria. La speranza che fin dall'inizio di quella battaglia accompagnò il cuore di ogni soldato esplose in tutta la sua freschezza. Una speranza che era sempre stata un filo al punto di spezzarsi, ma che comunque, dopo ogni vittoria e sconfitta era rimasta intatta. Tutti, dalle retrovie alle prime file esultarono.  Un grido, che esprimeva tutta la sua disperazione, interrupe il grido dell'esercito delle Terre libere che sembrava non voler smettere. Un immenso drago nero si ereggeva la dove prima si trovava la struttura della Rocca. Il drago ruggì con tutta la potenza di cui era capace emanando contemporaneamete lunghe lingue di fuoco, senza però incenerire niente. Il cavaliere sembrava fare altrettanto. "Il mio signore non c'è più! E questo è colpa vostra! Che voi siate maledetti!!! Noi vinceremo comunque e temerete l'arrivo dell'inizio del domani perchè sapete che soccomberete. Gridate, esultate perchè tanto per voi la fine è prossima. Pagherete per quello che avete fato al mio signore!".Gridò, un grido forte che si udì anche nelle retrovie, ma forte era soprattutto la disperazione che venava la sua voce. Il cavaliere si lanciò a tutta velocità verso il primo cavaliere che trovò. E la battaglia ricominciò fino alla fine. L'esercito delle Terre libere guidato dalla speranza rinata, e l'esercito del Tiranno guidato dalla disperazione.