Sono appena stato al villaggio.

Per Kagome, certo.

Dopotutto, Kagome è stata il mio primo amore e, per lei, provo ancora un profondo affetto - sebbene ancora non concepisca come abbia potuto accettare di sposare un botolo decelebrato come Inu-Yasha.

Quando l'ho saputo, ci sono stata male, lo ammetto.

E ho pianto.

Mi sono rintanato in una caverna, e non volevo uscire, non volevo più vedere nessuno.

Mi stavo lasciando morire...

Finchè non è arrivata lei.

Ayame si è arrapicata su quel picco per cercarmi, e mi è stata seduta vicino finchè la sua ridotta pazienza gliel'ha permesso.

Poi mi ha baciato.

Ok, devo dire che mi ha spiazzato.

Avevo gli occhi lucidi, e quella mi baciava?

Inaudito.

Mi è sembrato quasi che volesse prendermi per i fondelli.

Ma non è stato così - quando le ho chiesto il perchè di quel gesto, ha riso e poi urlato - così che la sentissero tutti i lupi presenti - "Perchè voglio renderti un uomo, tesoro!".

Non mi è mai sembrata più sfacciata... e carina.

Esattamente.

Io, che la piccola Ayame l'avevo sempre vista come una sorellina, ho finito col invaghirmi di lei.

Mentre salgo il fianco della montagna che abbiamo scelto come dimora, mi ritrovo sbattuto per aria da una matassa di pelo.

"Shu! Non dovresti lanciarti sempre contro di me!", strillo, scrollandomi il mio amato figlio da dosso, e facendo per alzarmi. Lui mi riblocca al suolo - ha ereditato la stessa, medesima forza di quella matta di sua madre.

"Ma papà... hai l'odore di Moe su di te, pensavo fossi lei!", risponde, guardandomi con i suoi lucenti - e fastidiosi - occhi verdi.

Hai capito...!

Mio figlio si è preso una cotta per la figlia di Kagome e del botolo.

Ha buon gusto, questo si. Quella marmocchia di soli 4 anni assomiglia già a sua mamma, per i suoi grandi occhi nocciola e i lunghi capelli neri.

Ma quei bellissimi occhi hanno riflessi ambrati, e i capelli hanno sfumature d'argento.

Posso permettere che mio figlio si invaghisca della piccola di Inu-Yasha? Io credo proprio di no.

"Scordati Moe".

"Perchè?".

"E' la figlia di quel cane rognoso di Inu-Yasha!".

"E allora?".

Stringo i pugni e lo fulmino.

"Mamma!!!", il cucciolo corre via, facendo ondeggiare i capelli neri "Papà non vuole che io giochi con Moe!".

Faccio per bloccarlo - l'ho appena afferrato, e gli ho coperto la bocca con una mano - quando la mia adorata compagna schizza fuori, e mi punta contro quelle iridi verdi così simili a quelle del piccolo.

"Perchè mai non dovrebbe parlare con Moe? Solo perchè la madre ha preferito a te Inu-Yasha? Che infantile, che sei, a portare ancora rancore ad Inu-Yasha per questo".

"Papà! Per un motivo così banale non vuoi che io le parli?", il ragazzino mi guarda inebetito.

"Precisamente".

Ayame sogghigna "Allora preferisci che la figlia della tua adorata Kagome si sposi con il figlio di quel bonzo depravato e di quella sterminatrice? Perchè mi sembra di capire che quel bambino, sebbene solo un anno più grande di lei, abbia già domandato la sua mano ai genitori...".

"Shu".

"Dimmi papà".

Mi inginocchio, mettendo una mano sulla spalla del mio piccolo "Scendi al villaggio. La tua missione è conquistare il cuore della bambina. Va', e non fallire come tuo padre!".

"Sissignore!", esclama, per poi correre giù dal pendio - ha ereditato la nostra velocità, ne sono fiero.

"Koga?".

Mi volto e guardo Ayame.

"Ma sei ancora innamorato di Kagome?", dice con il labbro tremulo e gli occhi pieni di goccioline.

Mi alzo, e la bacio, come lei fece tempo prima, e come faccio ogni giorno da quel momento "Secondo te?".

"Oh, bene. Iniziavo a preoccuparmi! Dato che non avevo voglia di vedere la famiglia della mia amica sfasciarsi per la tua gelosia e...", mi sorride "dato che non voglio crescere il nostro secondogenito da sola!".

Secondo... secondogenito?!?

"E'... è vero?", domando con un filo di voce.

"Beh, si...".

Neppure il tempo di farle finire la frase che l'ho già portata nella caverna e fatta distendere.

"Tu sta qui e non muoverti, baderò io a tutto", proclamo solenne.

E lei scoppia in una risata.

Come sempre.