PROLOGO


Dio amava i suoi angeli, aveva fatto dono loro dell’immortalità, della perfezione e della capacità di amare, senza nessun freno, il loro Dio. Bianco era tutto quello che vedevano, ma anche il bianco più puro non poté non essere corrotto da tutto quell’amore che gli angeli erano capaci di dare e provare, che mai bastò al Supremo. Lo stesso infatti desiderava un altro essere vivente che avrebbe potuto venerarlo e dunque, vista questa sua incredibile modestia che mai avrebbe potuto essere messa a bada, creò l’uomo. Ed è in quel momento che l’insuperabile fu superato da un’effimera creatura tale l’uomo. Gli angeli e i primi tra gli arcangeli scoprirono nuove emozioni, che le loro anime plasmarono dal nulla, dall’amore magari; un nuovo senso di invidia nacque in loro. Provavano profonda gelosia verso quegli esseri che non erano dotati di vita eterna ma risultavano così felici di vivere; fu questo che gli angeli impararono a desiderare, la mortalità e il libero arbitrio di loro stessi, senza essere influenzati dal volere del Signore che, adirato, intervenne. Con falsa benevolenza fece un grande dono ai suoi angeli: donò loro la possibilità di vivere sulla Terra, di nascondere le loro maestose ali agli occhi umani e di mescolarsi agli uomini e alle donne. Oh, non lo avessero mai desiderato.

Dopo quasi un secolo il cielo aveva visto i suoi figli alati ridursi in cenere; fu proprio in quel periodo che gli angeli di accorsero che qualcosa non andava. Il loro Dio recitava infatti: “Voi, ingrati, vi innamorerete dei mortali ma morirete insieme alla persona il cui cuore si è legato al vostro, per l’eternità, l’eternità che nemmeno la vita angelica potrebbe mai eguagliare. Il vostro corpo sarà cenere e la vostra anima vagherà per sempre in cerca della pace che mai arriverà, inoltre mai le sarà permesso riunirsi all’anima del vostro amante. Questo dico e questo sarà fino alla fine dei tempi”. Il primo tra gli arcangeli, noto anche come Lucifero, non accettò mai la sua incombente fine, quindi rifiutò il bianco dell’Infinito per rifugiarsi nel grigio dell’Altrove; nel grigio più tetro e freddo si mutilò di metà del cuore macchiando di rosso per l’eternità le sue ali meravigliose e distruggendo o nascondendo la sua capacità di provare emozioni al di fuori dell’odio.

Sulla terra nel frattempo gli angeli si divisero: alcuni si arresero all’amore e alle sue conseguenze, riconoscendo l’oblio come inevitabile e rimanendo vittime della lussuria. Altri, dei più codardi, tornarono all’Infinito al cospetto del Supremo, adulandolo in un modo ignobile. Infine il resto degli angeli scappò nell’Altrove, accolti e protetti dall’ala insanguinata di Lucifero, che loro stessi definirono “il buono”. Così trascorsero i secoli e un macigno gravava sulle anime degli angeli sulla terra che, con i denti stretti, vedevano i loro fratelli tramutarsi in cenere, lacrime amare bagnarono il terreno per molto tempo; ogni angelo che si innamorava di un mortale lo si vedeva morire quando giungeva l’ora dell’oblio per la persona che sembrava colmare quel vuoto interiore.

Tutto fu uguale fino a quando uno tra i primi degli arcangeli si innamorò di una mortale, che fisicamente sembrava un angelo. Perfetta ma pur sempre destinata alla morte, fu la stessa ragazza che però trovò il coraggio di salvare il suo amato che, venuta a conoscenza del loro orribile destino, divenne martire dell’amore. Era troppo giovane quando una malattia a quell’epoca sconosciuta la stava dilaniando lentamente; in punto di morte, ella vendette la sua anima a Lucifero che, odiando l’arcangelo invaghitosi della ragazza, la portò via con sé salvando i due amanti dalla morte. L’arcangelo sentiva ancora il cuore della ragazza battere ed è inutile dire che la cercò per millenni, la cercò come si cerca l’aria quando si affoga, come si cerca l’ultimo spiraglio di luce in un’eterna oscurità. Desiderava ardentemente poter riavere un contatto con la sua amata, un desiderio paragonabile alla sete di Tantalo, alla voglia di osservare Euridice da parte di Orfeo e ad altri miti greci che la ragazza gli raccontava quando passavano le notti intrecciati nel loro nido d’amore, dove ogni bacio sembrava il primo e anche l’ultimo. Mai si era visto amore brillare più del loro. Anche l’essere più forte non avrebbe retto l’eternità in modo talmente penoso. Fu allora che l’arcangelo fermò la sua ricerca, nel XXI secolo, finalmente ritirò le sue ali possenti e lasciò riposare il suo cuore.
 
Personaggi
Shay Fields/Kyra: Miley Cyrus
Justin Bieber/Iason: Justin Bieber
Lucifero: Tyler Hoechlin
Audrey Holt: Candice Accola
Ethan Fields: Austin Butler

Angolo autrice

E’ la terza volta che lo riscrivo, tra poco sognerò questo fottuto prologo. Allora.. ciao, sono Els ed è la prima ff che pubblico quindi NON vi chiedo pietà, voglio che siate sincere e mi diciate un eventuale tratto che potrebbe non piacere oppure un errore ortografico (anche se spero non ce ne siano) attraverso una recensione anche se breve, giusto per sapere cosa ne pensate. Comunque ci tenevo a dire che non farò mai un capitolo vero e proprio di lunghezza talmente ridotta (sarebbe da sputarsi in un occhio da sola) e che conto di pubblicarne uno alla settimana; questo fino a settembre perché il liceo classico è un bastone in culo qualche volta. Quindi, alla prossima settimana.