Le Metamorfosi
Milo
percorse il corridoio dell’Undicesima Casa fermandosi davanti la porta della
camera da letto del custode.
Strinse
la maniglia e stava per entrare quando si accorse che Camus non era solo: oltre
il legno spesso lo sentiva parlottare con qualcuno, ed a giudicare dal tono
poco convinto del Saint di Aquarius doveva essere successo qualcosa che lo
preoccupava.
Si
chiese perché non avesse aspettato lui per parlarne.
Accostò
ancora di più l’orecchio alla porta e rimase spiazzato: la voce che
interloquiva con Camus era senza dubbio quella di Death Mask.
Scorpio
si accigliò: cosa c’era di così importante da richiedere un intervento di
Cancer?
Il
Saint dello Scorpione decise di restare ancora ad origliare, sebbene fosse una
mancanza di rispetto nei confronti di Camus.
Trasalì
ancora una volta quando capì che i due parlavano di lui.
“Accidenti,
perché proprio Death Mask?! Poteva scegliere uno migliore per confessarsi!”
Premette
la guancia contro la porta in modo da non lasciarsi sfuggire una sola parola,
decidendo di lasciar perdere il decoro che avrebbe dovuto mostrare.
-…
quindi capisci?- stava dicendo Camus –Insomma, tu lo conosci Milo, sai com’è
fatto… non posso andare a dirgli una cosa del genere!-
“Dirmi
cosa?”.
Cosa
c’era di così importante che lo riguardava? Per far sì che Camus richiedesse il
consiglio di Cancer, che non era proprio uno stinco di Santo…
-Scherzi?
Non c’è niente di male. Ma se non te la senti, gli diremo che tu non c’entri
niente. Gli diremo che sono stato io a fartelo vedere, va bene?-
Milo
sbarrò gli occhi “Aspetta, un attimo… ti ha fatto vedere cosa?!”.
-Non lo
so, non mi convince. Se la prenderebbe anche se in fondo mica è colpa mia… sei
stato tu a piombarmi qui all’improvviso!-
“Ah,
sì, è stato lui?”.
Come
diavolo si permetteva Death Mask ad andare e importunare il suo uomo? E la cosa
peggiore era che, a dare ascolto alle sue parole, Camus era stato al gioco!
Una
sghignazzata da parte del Saint del Cancro spinse Milo a rimettersi in ascolto,
premuto contro la porta come se cercasse di passarci attraverso.
-Ma
insomma, è incredibile! L’hai visto bene, il nostro Scorpione? È una
femminuccia! Davvero non te ne eri accorto?-
-Bè-
quasi vide le belle labbra di Camus piegarsi in una smorfia –diciamo che
l’armatura d’oro fa la sua bella vista. Non mi ero concentrato molto sul suo
aspetto esteriore-
“Bella vista?
Aspetto esteriore? Hei, Camus, guarda che sui miei pettorali puoi farci le
montagne russe!”.
Milo
non voleva scendere nei dettagli, ma ad essere proprio precisi, i momenti in
cui lui e Camus si incontravano con l’armatura indosso, a parte i momenti
ufficiali, erano davvero pochi!
E poi,
cos’aveva da dire sul suo aspetto esteriore? Non era forse Aquarius stesso a
definirlo una sorta di chef d’oeuvre, vale
a dire un capolavoro?
-Tralasciando
il suo aspetto- continuò Cancer –glieli hai visti gli occhi? Sembra un
coniglio! Come hai fatto a non notarli?-
-Lascia
perdere- un sospiro da parte del francese –gli occhi sono forse la cosa
peggiore-
“Gli
occhi? I miei occhi? Ma se neanche il
mare di Grecia è paragonabile al loro splendore! Non dicevi forse così,
signorino?”.
Lo
Scorpione avvertiva un’irrefrenabile voglia di catapultarsi nella stanza e dare
una bella lezione ad entrambi.
Da
quando Cancer era così in confidenza con Camus? Di certo non da così tanto
tempo da poter andare e discutere dei loro problemi di coppia come se fossero
di dominio pubblico!
E poi
lui e Camus non avevano problemi di
coppia.
Almeno,
a suo parere.
Ma
quello che il Saint dell’Acquario stava dicendo…
Dentro,
Death Mask riprese a parlare.
-Prima
o poi lo verrà comunque a sapere, e se scopre che gliel’abbiamo tenuto nascosto
sarà ancora peggio. Secondo me dobbiamo dirglielo-
La
risposta di Camus si fece attendere.
Dietro la
porta, Milo tratteneva il fiato.
-Va
bene, glielo diciamo. Tanto tra poco dovrebbe essere qui-
“E tu
parli di me sapendo che potrei benissimo arrivare da un momento all’altro?”.
-Meglio
così. E poi lui non è l’unico a demoralizzarsi. Dico, hai visto me? Sembro…
aah, non lo so neanche io cosa sembro!-
-Ma
cosa dici!- la voce scandalizzata di Camus gli fece attorcigliare lo stomaco
–Tu sei perfetto!-
“Perfetto quel carapace di latta? Oh, va
bene, questo è troppo!” fece per entrare, ma un’altra risata sguaiata di Death
Mask lo bloccò.
-Camus…
sei sicuro di poter guardare Milo come prima dopo quello che ti ho fatto
vedere?-
Scorpio
si sentì avvampare per l’ennesima volta: cosa cercava di insinuare quel
maledetto granchio?!
“Cancer,
mia auguro che tu non ti stia vantando delle tue prestazioni sessuali!”.
Non
indugiò oltre: abbassò la maniglia ed entrò come un uragano nella stanza,
rimanendo però deluso nelle sue aspettative: Camus e Death Mask erano del tutto
vestiti, l’Acquario seduto sul bordo del letto, Cancer appoggiato alla
finestra.
Non
appena sentirono la porta spalancarsi fissarono Milo come se fosse un
pericoloso assassino; Camus scattò in piedi, gli occhi di ghiaccio spalancati
per lo stupore, Death Mask si era infilato in tutta fretta un foglio
spiegazzato nella tasca dei pantaloni.
-Ah…
ahem, Milo…- Camus tossicchiò, alternò lo sguardo da lui a Death Mask,
imbarazzato. Si tormentava una ciocca verde-azzurra tra le dita –noi dobbiamo…
ecco, hmm, Death, diglielo tu!-
Lo
sguardo assassino del Saint dello Scorpione balenò sull’italiano.
Mai, in
vita sua, Cancer aveva visto il custode dell’Ottava Casa tanto infuriato, e
ancora non sapeva nulla!
-Ecco…
Camus ed io dovevamo farti vedere una cosa. Ma non te la prendere, ti assicuro
che nessuno, a parte me e gli altri dieci qui al Santuario, ha riso di te-
-Riso?
Ma che…?-
Milo
afferrò il foglio spiegazzato che Death Mask gli porgeva; in alto c’era scritto
“Saint Seiya – Legend of Sanctuary”, e
sotto di essa c’erano dodici figure che sembravano… oh, cielo, sembravano
proprio loro, tutti i Gold Saints! Fece scorrere lo sguardo su Saga, Shura, e qualcuno
che identificò come Shaka.
Ma…
avvicinò la stampa al viso, strizzando gli occhi.
Quello
sì che gli sembrava l’elmo dello Scorpione, ma naturalmente non poteva essere
vero.
Scrutò
con attenzione le altre figure augurandosi vivamente di aver sbagliato, ma
presto dovette arrendersi all’evidenza.
Aquarius
e Cancer videro le sue dita stringere la carta con più forza del necessario.
Milo
alzò con lentezza lo sguardo sui due, allibito, cercando di articolare qualcosa
di sensato.
-Una…
una donna?! Ma, ma…! Vi sembro una
donna?! Chi osa…?-
-Hai
visto?- Camus sospirò in direzione di Death Mask –Te l’avevo detto che
l’avrebbe presa male!-
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Salve gente!
Ebbene sì, alla fine l’ho fatto: ero indecisa se scrivere questa
ff o meno, ma poi ho deciso di farlo confidando nel fatto che nessuno di voi mi
sarebbe spuntato in casa per uccidermi xD
Ordunque, è vero, sono un tantino scettica sul fatto che Milo
sia una donna in Legend of Sanctuary.
Per carità, magari poi sarà una cosa fighissimamente
stratosferica, sarò io che ancora non mi sono abituata all’idea – andiamo, in
Saint Seiya di Maschi ce ne sono
pochi, se ci levano pure quei pochi che ci sono cosa resta?
Naturalmente non critico chi invece è pro “Mila”, ognuno può
vederla come più gli piace, non prendete questa storia come un’irreparabile
condanna al personaggio.
Comunque sia, per me di MilO ce n’è uno ed uno soltanto, e vi
garantisco che è rigorosamente uomo!
PS: Il titolo della storia, qualcuno l’avrà capito, è preso in
prestito da Le Metamorfosi di Ovidio – bel modo di infangare la
letteratura, no? xD
PPS: Questa fanfiction è stata costruita sulla base di una mia
precedente, “Anniversaire”, solo che qui è il povero Milo a dover origliare
fuori dalla porta.
Bien, credo di aver finito.
Ringrazio fin da adesso chi leggerà, recensirà o inserirà tra
Preferite/Storie da Ricordare :D
Un bacio a tutti,
Rory_Chan