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Autore: Bella1234    03/06/2014    1 recensioni
[Shailene Woodley / Theo James]
Salveee, qualche mese fa il mio ragazzo mi ha convinto ad andare al cinema per vedere il film di "Divergent", inizialmente ero molto scettica ma poi mi sono innamorata del film e della saga composta dagli omonimi 3 libri, che ho letto in pochissimo tempo. Questa fan fiction è incentrata su uno degli attori del film Theo James, che durante la premier del film a Venezia incontra in circostanze particolari una bella ragazza di 17 anni che cambierà la sua vita.... Vi prego siate clementi ma sopratutto leggete leggete e leggete ! Se le recensioni sono positive pubblicherò i capitoli successivi su cui sto già lavorando.ciao ciao ;)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Un suono sordo, quasi stonato inizia a diffondersi nella stanza, spero che sia solo la mia immaginazione a giocarmi brutti scherzi, come se il ricordo della musica assordante della festa a casa di Anna ieri sera cercasse di farsi strada nella mia testa. È solo la mia sveglia. A malincuore la spengo, sono le dieci e mezza. Mia madre è uscita per andare al lavoro, lavora presso un'agenzia che organizza matrimoni, pensandoci bene si può cogliere una sottile ironia. Il matrimonio di mia madre è naufragato 3 anni dopo il mio arrivo, mio padre era un ragazzo di soli 25 anni, troppo giovane e stupido per stare vicino a mia madre e preferì andarsene. Ora si è rifatto una famiglia e ogni mese, mi obbliga a partecipare a una stupida cena che organizza solo per mettersi apposto la coscienza.       A malincuore mi alzo, indosso una maglia bianca enorme e un paio di pantaloncini cortissimi bianchi con fiori azzurri. Vado in bagno e mi guardo allo specchio, la matita che non ho tolto ieri sera è colata sulle guancie, il seno è più prosperoso del solito la pancia è piatta abbastanza da vedere le ossa delle anche, le gambe sono snelle e muscolose, devo ringraziare l’hip-hop e le mie corse mattutine per questo. Dopo essermi lavata i denti decido di scendere per fare colazione, sulla tavola trovo un biglietto di mia madre:
“tesoro, non riesco a tornare per pranzo,ti ho lasciato dei soldi per comprarti qualcosa al supermercato. Sta sera penso io alla cena, cinese e chiacchierata tra donne. Con amore, Mamma.”  
                                
Il frigo ovviamente è vuoto, la spesa avrei dovuto farla io già tre giorni fa ma sono stata quasi tutti i pomeriggi al mare, lo possono confermare i miei capelli castani ondulati ormai schiariti dal sole, che, infatti, tendono al biondo. Mangio i soliti coco-pops con del latte tiepido, sono troppo pigra per aspettare che si riscaldi. Finita la mia colazione, mi infilo un paio di shorts e una felpa con il cappuccio, è giugno ma qui a Venezia l’umidità non manca mai. Uscendo prendo al volo la mia Pandorina, ok il nome è stupido ma è una delle borse più comode che io abbia mai avuto, mia madre avrebbe voluto regalarmela per il mio compleanno ma non sono riuscita ad aspettare. Faccio una breve corsa e salgo sul primo traghetto che porta in centro, non ho bisogno di leggere tutte le fermate, ormai le conosco a memoria e conosco altrettanto bene il 90% dei controllori che ormai hanno smesso di chiedermi la tessera per residenti. Trovo un posto vicino al finestrino, mi infilo il cappuccio e le cuffie e guardo le onde infrangersi sulla barca. Scelgo una canzone che mi dia la carica, ho bisogno di energia positiva dopo ieri sera. Mark, il mio ex ragazzo aveva bevuto parecchio e mi ha dato uno schiaffo in pieno volto ma ora non voglio pensare a lui. Derek il fidanzato di Anna, la mia migliore amica lo ha steso con un pugno perciò non credo che si avvicinerà ancora. Io e Mark siamo stati insieme due mesi, c’è stato qualche bacio ma non mi ero mai innamorata veramente, sono rimasta con lui solo perché era rimasto solo dopo la morte della madre. Solo ripensando a tutta questa storia, mi si riempiono gli occhi di lacrime ma devo pensare all’ energia positiva che mi invadeva le vene pochi secondi fa, va già meglio. La canzone dei Blink annienta il vociare che mi circonda e inizio a canticchiare.
****
Scendo alla terza fermata in modo da poter fare una breve passeggiata e godermi la mia città. Con Venezia ho un rapporto di amore e odio sin da quando sono nata, sostanzialmente durante le giornate d’estate con il sole e il vento che mi scompiglia i capelli la adoro, ma quando mi costringe a vestirmi da pescatore anche solo per andare a scuola inizio a odiarla in modo incondizionato. Le strade sono affollate, sono appena uscita dalla Giudecca e mi dirigo verso il supermercato, dove di solito io e la mamma facciamo la spesa quando noto un gruppo di ragazze, alcune urlano altre piangono disperate, insomma il genere di persone che non posso commiserare. Quelle ragazzine avranno passato la giornata a camminare per Venezia, spendendo cifre spropositate solo per riuscire a vedere cinque micro nanosecondi un qualche attore o cantante che non le avrà nemmeno degnate di uno sguardo. Alzo la musica al massimo, tanto da sentire i timpani vibrare, devo solo ignorarle e continuare per la mia strada. Entro nel supermercato, ho ancora il cappuccio addosso perciò decido di togliermelo per non spaventare il commesso, ignoro il mio riflesso sul banco frigo mentre attraverso la corsia per raggiungere il reparto frutta. Scelgo la frutta sovrappensiero troppo assorta nei pensieri di ciò che era successo la sera prima quando sento una voce dall’accento inglese in parte a me : “Dovresti mangiare qualcos’altro oltre alla frutta sai? ”, sono troppo irritata dalla sua domanda che neanche mi giro e rispondo seccamente “E nessuno ti ha mai insegnato che non si deve mai criticare una ragazza per come mangia?”dico."Sì, ma le belle ragazze fanno eccezione..credo” avevo già una decina di brillanti risposte sulla punta ella lingua, nessuna delle quali molto educata, quando mi giro e lo vedo. Il ragazzo è alto, gli arrivo a alla spalla, muscoloso e dalla pelle bronzea, i suoi occhi sono neri come la pece ma sono dolci, come il sorriso che ha stampato in faccia. Resto interdetta per un momento poi capisco, io so chi è lui. Apro la bocca sperando di esordire con una qualsiasi frase brillante che avrebbe rotto il silenzio, quando lui mi preme una mano sulla bocca e mi nasconde con lui dietro uno scaffale.
“Ti prego silenzio, vedi quelle ragazze? Mi inseguono da oltre 3 ore e non mi devono vedere” il gruppo di ragazzine che avevo visto vicino all’entrata del supermercato è poco distante da noi, vicino al banco frigo. Mi libero dalla sua presa e dico “Ma…tu sei..sei Theo..Theo James l’attore..?”dico, la mia affermazione vela una domanda che posso confermare i miei sospetti, “Sì, sono io, se vuoi un autografo te lo concedo ma non urlare e aiutami ad uscire di qui”dice nervosamente. Sono un po’ delusa dalla sua affermazione, pensa che io sia  quel genere di ragazza? Aspetta ma lui non è nessuno, non mi deve importare che opinione si è fatto di me, mi dico. “Senti, lo so che credi che tutte le ragazze che ti vedono automaticamente ti svengano addosso, mi dispiace deluderti ma non sono quel genere di ragazza!” o almeno cerco di non darlo a vedere penso, sono letteralmente sbalordita.”scusa, hai ragione, non volevo offenderti” sembra deluso,” ma ti prego..aiutami ad uscire da questo posto”. Annuisco e lui molla la preso sulle mie spalle, l’assenza di quel contatto mi lascia interdetta per un attimo, ma non ho tempo di pensare a certe cose, devo escogitare un piano e in fretta. Mi guardo intorno e vedo Andrea, ha una cotta per me da quando avevo 6 anni ma purtroppo non è proprio il mio tipo, sembra averci notato e sta guardando Theo in cagnesco, probabilmente ha visto mentre ci nascondevamo. Il gruppo di ragazze è distratto dalle riviste così attraverso la corsia e corro da lui, Theo istintivamente mi segue. “Andrea, ti prego devi farci uscire dal retro, non ho tempo di spiegare, ti prometto ricambierò il favore”dico nervosamente, sbirciando attraverso gli scaffali per verificare che nessuno ci noti. Andrea sembra infastidito dalla presenza del misterioso ragazzo in parte a me ma non fa domande e ci accompagna sul retro, lo ringrazio ma mentre usciamo mi afferra il polso e mi dice “Spero di rivederti presto … magari alla festa di Emma se ti va..”, sento gli occhi di Theo che passano da me a lui, sembra incuriosito, come un bambino ad un acquario ch cerca di memorizzare tutte le specie di pesci che vede. “Sì, ehm..certo..ci sentiamo, grazie ancora” cerco di fingere un sorriso e corro via trascinandomi via Theo. Le ragazze potrebbero ancora vederci, perciò prendo la seconda calle a destra oscurata dall’ombra del sole e mi fermo per accertarmi che nessuno ci segua. “Beh, che dire..grazie per l’aiuto, comunque io sono Theo, Theo James e tu...tu sei?”dice sfoggiando un bellissimo sorriso, che mi ricorda  … no, devo rimanere lucida”Ehm … io sono Angela e come avrai capito vivo qui a Venezia”non devo lasciar trasparire questo nervosismo , del quale non conosco l’origine. “Angela” dice sorridendo, Dio quanto suona bene il mio nome detto da lui, “senti io avrei ancora un ora libera, penso l’unica ora libera dopo mesi ma non so dove andare per non essere…” “inseguito?” finisco la frase per lui, sorrido anche io. “senti se vuoi posso mostrarti un posto dove non va mai quasi nessuno, se non sei di Venezia difficilmente lo trovi” proseguo con voce ferma, “va bene!” che tono entusiasta, sembra davvero felice di stare con me.
***
Mentre camminiamo realizzo cosa mi sta accendendo, un attore, il mio famoso e conosciuto d3el momento sta passeggiando tranquillamente con me, una delle ragazze più insulse sulla faccia della Terra. Parliamo a lungo, è qui a Venezia per la premier del film di Divergent,mi racconta delle sue origini italiane e di come i suoi nonni amassero questa città “Sai i miei nonni venivano qui ogni anno per il loro anniversario, prendevano una gondola e si baciavano sotto il Ponte dei sospiri, dicono che chi si bacia mentre lo attraversa in gondola starà con la persona che ama per sempre … che cosa stupida..” dice con un mezzo sorriso, non sembra convinto. Se c’è una cosa che non sono in grado d nascondere è il mio animo romantico così lo contraddico:”no, è romantico invece..sai noi veneziani siamo molto romantici.. non accetto che tu rida di noi”dico sorridendo. “No no, non potrei mai ridere di te..”dice quasi sottovoce, cosa vuole dire con questa frase? Camminiamo fino al giardino dove venivo da piccola con mio padre, quando ancora vantava il diritto di chiamarsi così. Il prato è circondato da alberi che creano delle zone d’ombra, dove sono presenti delle panchine. Scegliamo una panchina nascosta , in modo che nessuno faccia caso a Theo. Quando ci sediamo il suo telefono squilla, mentre parla lo guardo e solo ora noto faccio caso al suo abbigliamento. Indossa un paio di converse blu sbiadite, dei jeans semplici ma che probabilmente costano più di tutti i vestiti che ho nell’armadio, una T-Shirt bianca con un teschio e una camicia in jeans.”Non è educato fissare”dice, merda mi ha notato. “ehm non ti stavo fissando..stavo solo pensando a quanto costano quei jeans”troppa sincerità nella stessa frase tanto che penso che si sia spaventato ma dopo qualche secondo risponde con un sorriso gentile”Beh, non molto sai raramente posso vestirmi in modo così comodo..”dice in tono triste. “Non dire così sei un attore potresti metterti addosso un sacco di patate e saresti comunque definito attraente da un terzo della popolazione mondiale!” esclamo, “solo un terzo? Mi deludi!” dice in tono fintamente indignato. “comunque non  facile essere sempre al centro dell’attenzione, prima ad esempio volevo solo comprarmi uno spuntino, non scatenare una tempesta ormonale a tutte le ragazze veneziane!” è molto simpatico, troppo. “non ti preoccupare io non rientro in questa categoria!” ridiamo insieme, non ho mai riso così tanto con un ragazzo, erano sempre tutti troppo seri, secchioni oppure violenti, un brivido mi percorre la schiena e lui lo nota. “che succede? Ti senti bene sei pallida..”dice in tono preoccupato, “no stavo solo pensando ad una cosa ma probabilmente non ti interessa..”. “Invece ti sbagli, mi interessa eccome, mi hai aiutato prima senza nemmeno sapere chi ero, mi hai mostrato questo posto fantastico e mi stai regalando la tua compagnia” ignoro il tono ambiguo dell’ultima parte dell’affermazione e lo guardo negli occhi, sembrano sinceri, così decido di dirgli la verità, senza contare che probabilmente non lo rivedrò mai più perciò non ho nulla da perdere. “beh ecco, pensavo al fatto che non sono spaventata da te, ecco vedi stavo con un ragazzo..” il suo sguardo si accende di curiosità”ma l’altra sera lui aveva bevuto non molto, era cosciente ma era un po’ brillo e voleva “qualcosa” da me ecco … l’ho rifiutato così si è arrabbiato e … e … mi stava per picchiare..” “Cosa?! Lui cosa?! Come si è permesso!” esclama,“ehi calmati! Mi ha dato solo uno schiaffo poi il ragazzo di Anna, la mia migliore amica lo ha steso con un pugno” concludo.”Sì ma tu non puoi stare con un porco del genere..”dice, sembra quasi..arrabbiato,”infatti l ho lasciato ma mi sono spaventata parecchio..”. durante la conversazione ci siamo avvicinati ora siamo seduti vicini e lui ha il busto leggermente inclinato verso di me, gli occhi mi si riempiono di lacrime e lui mi abbraccia, è un abbraccio caldo, sa di casa, come se avessi bisogno di quell’abbraccio da sempre. Lui è più alto di me e più muscoloso, potrebbe stritolarmi, ma invece che avere paura mi seno finalmente al sicuro. Poi sciolgo l’abbraccio e gli regalo il mi sorriso migliore, lui risponde al sorriso che però poco dopo si spegne, non capisco. “Senti, come sai io sono qui per la premier del film e ho un appuntamento ora, per quanto sia piacevole scappare con te ora devo andare, inoltre non posso farmi vedere con un'altra ragazza, soprattutto se è bella come te” la frase invece che rendermi triste mi lusinga più del dovuto “sai devo fingere per contratto di essere un amico “intimo” di Shailene sai..” questa frase è meno piacevole della precedente. Shailene è solo l’attrice che recita con lui nel film, di cui lui si innamora e con la quale si sbaciucchia … ok, basta così. “Tranquillo capisco..” dico, lui mi sorride,mi abbraccia e mi ringrazia:” Grazie di tutto, ora devo andare, mi sai dire che traghetto devo prendere per l’hotel San Marco?” mi domanda tranquillamente, “Gira a destra poi prosegui sempre dritto prendi il traghetto della linea quattro, l’hotel è all’ultima fermata” dico cercando di nascondere la delusione che inizia a crescere, “Grazie mille per oggi, è stato un piacere conoscerti Angela”dice, mi sorride mi da un bacio leggero sulla guancia e se ne va. L’aria che mi circonda sembra elettrica, ho appena incontrato un ragazzo fantastico, simpatico e gentile e non lo rivedrò mai più.
 
  
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