Rabbia

Capolinea. Ecco cos'era Terminus. Il capolinea delle ferrovie e quello delle vite. Chi entrava in quel posto non ne usciva più. Loro però c'erano riusciti. Lui, Rick, Michonne e gli altri. Grazie a chi? Alla persona che il capo del gruppo aveva mandato via, colei che era stata allontanata perché aveva paura che fosse un pericolo per i suoi figli. Alla fine il destino, o qualsivoglia Dio, aveva sbeffeggiato lo sceriffo, visto che era stata proprio Carol a salvare Judith, sangue del suo sangue.

Daryl non sorrise a quei pensieri, erano tutti attorno a un fuoco, in pieno pomeriggio, ascoltando la storia di come Tyreese fosse arrivato a Terminus con Carol. Continuava a fissare la donna, ma ciò non gli donava piacere. Si sentiva arrabbiato, infuriato con lei. La guardava intensamente, quasi a volerla uccidere da quanto si sentiva contorcere lo stomaco.

La madre della defunta Sophia aveva notato più volte lo sguardo furibondo dell'uomo, ma quello non era il momento di parlarne.

<< Vado a caccia. >> Daryl si alzò, impugnò la balestra e si diresse verso il bosco. << No, aspetta. Ci siamo appena ritrovati è meglio se stiamo insieme. >> Provò a fermarlo Rick, ma lui non tornò indietro, si limitò a rispondere.

<< Senti sono stanco di sentire le storielle di come tutti hanno trotterellato con i culi in aria per arrivare a Terminus, che alla fine si è rivelato un posto di dei luridi figli di puttana. >> Esclamò, girandosi un attimo a ringhiargli contro. Lo sceriffo decise di assecondarlo, quella storia aveva sconvolto tutti, anche lui aveva bisogno di sfogarsi a suo modo.

Uno scoiattolo scese velocemente dall'albero, annusando l'aria che gli aleggiava intorno. Si voltò verso una ghianda, caduta da un ramo, e incominciò a rosicchiarla. Improvvisamente una freccia gli trapassò il cranio, conficcandolo nella corteccia dell'arbusto.

Daryl si avvicinò all'animale, lo prese e lo staccò dalla freccia, mettendolo nel borsello che si portava dietro. Caricò nuovamente la balestra, pronto a cacciare un'altra bestia. << Da quando ci siamo incontrati non mi hai ancora detto niente. >> Quando sentì quella voce si girò di scatto, puntando l'arma. Anche se l'aveva riconosciuta quel movimento era entrato nella sua memoria muscolare.

<< Non mi pare che ne abbia avuto il tempo. >> Rispose freddo, incominciando a seguire delle tracce di un cinghiale, che aveva già notato da tempo. << Potresti farlo ora. >> Lo intimò Carol, avvicinandosi a braccia conserte.

<< Perché dovrei farlo? Tu te ne sei andata, non io. >> L'uomo si fermò, adocchiando meglio le impronte, per poi andare verso destra. << Non è stata una mia scelta. >> Ricordò lei, facendo scoppiare dalla rabbia Daryl.

<< Non è stata una tua scelta?! Tu hai deciso di uccidere quelle persone, sapevi benissimo che saresti stata scoperta! >> Gridò, puntandogli un dito contro. << Cazzo c'era un consiglio, prima di agire di testa tua dovevi pensarci! >> Continuò, furibondo.

<< Non mi avrebbero ascoltata, lo sai. Erano un pericolo per il gruppo. >> Provò a difendersi lei, resistendo al suo sguardo. << Anche se fosse non era una scelta tua! >> Urlò nuovamente l'uomo.

<< Daryl... io >> Carol abbassò lo sguardo, cercando di trattenere le lacrime. Non poteva permettersi di farsi vedere debole, non di nuovo. Lei doveva essere forte. << Tieni per te i tuoi mi dispiace del cazzo! Sapevi a cosa andavi incontro, sapevi che avresti lasciato sole Mika e Lizzy... sapevi che avresti lasciato solo me. >> Si guardarono nuovamente negli occhi, a quel punto Carol capì il vero motivo della rabbia dell'uomo. Si sentiva abbandonato, ferito da lei.

<< Vaffanculo. >> Daryl s'incamminò a passo deciso verso la zona in cui si trovava il gruppo, lasciandola immobile in mezzo alla radura. A un certo punto, a pochi metri da lei, si fermò, sentendo nuovamente lo stomaco contorcersi. Non sapeva il perché, ma sentiva la rabbia tornare, forse più forte di prima. Tornò da Carol, le prese la testa fra le mani e la baciò, intensamente, quasi con cattiveria. Doveva farlo, doveva liberarsi di quel sentimento così scomodo che provava. Quello di pensare di perderla senza neanche averle fatto capire cosa provava.

Era un sentimento diverso in confronto a quello che aveva provato per Beth, con cui aveva instaurato un legame speciale, ma di cui entrambi avevano frainteso il vero valore. Perché non andava oltre l'amicizia, solo che in quei giorni entrambi avevano bisogno di qualcuno che gli stesse vicino. Daryl aveva bisogno di Carol, Beth di suo padre.

Quello che provava per la donna che stava baciando era qualcosa che andava oltre l'amicizia, era proprietà di un sentimento a cui lui non dava il nome, che per troppo tempo aveva cercato di reprimere. Sentiva il bisogno di proteggerla, anche da se stessa. Perché anche se si dimostrava una dura sapeva che era ancora fragile, ancora bisognosa che qualcuno le ricordasse che era al sicuro.

Carol in un primo momento si sentì confusa, poi si lasciò travolgere da quel bacio, mettendoci anche lei tutta la passione che aveva. Daryl la sbatté contro un albero, appiccicando i loro corpi. << Gli altri avranno bisogno di noi. >> Fece notare lei, ansimando per la foga di quei baci. Non voleva staccarsi da lui, ma quella era la verità. << Anche io di te. >> Disse l'altro, non lasciandola andare. La donna sorrise, decidendo di concedersi completamente all'uomo.

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Note Autore:

Okay, oggi sono preso dalla voglia di scrivere One Shot. E' già la terza storia che scrivo oggi. :D Comunque sono nuovo di questo fandom, anche se ho letto con molto piacere alcune storie che contiene. Amo The Walking Dead, come amo Carol. È il mio personaggio preferito :3

Sono curioso di vedere la reazione di Daryl quando la vedrà, non vedo l'ora *_* se si vedranno O.O'' Ora vi lascio, ciiiaaau. ;3