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Autore: mikalesonfamily_ale    03/06/2014    0 recensioni
"Se quel bacio non ci fosse stato... Se fossimo restati in camera a studiare per il compito, o magari nell’aula di chimica a provare un esperimento, o in palestra a riscaldarci... non saremmo arrivati a questo. E tutto per colpa di quella festa."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Universitario
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~FORGET ME.  
AND I'LL FORGET YOU.

Capitolo 1: Stupido Whisky!


Narratore: Edward Sacher.
Arriviamo alla confraternita diciannove in pochi minuti.
Tutte le altre confraternite sono in silenzio. Sono tantissime in tutti i collage. Soprattutto in uno imponente come quello di Harward. Ha venti confraternite, come dicevo, ovvero edifici, palazzi formati da un numero impreciso che parte dai cinquanta ai cento di stanze ricche di ragazzi. Almeno quattro inquilini per camera. Juliet, la mia migliore amica, bussa alla porta più volte. D’un tratto qualcuno apre la porta. E’ una ragazza. Molto alta, probabilmente per i tacchi che indossa, dai capelli castano chiaro poco mossi e un sorriso spettacolare. Ecco la mia seconda migliore amica. Il mio migliore amico Alec la guarda leggermente incantato.
«Alec!» sussurro, dandogli una gomitata per risvegliarlo.
Resta un po’ imbarazzato, però annuisce.  «Oh, emh. Ciao Ashley.» balbetta.
Ashley allarga il sorriso e ci abbraccia uno ad uno.
«Ciao, Edward!» esclama, stringendomi. Poi passa a Juliet, ed infine ad Alec.
E’ elegantissima. Come al solito, è la raffinatezza in persona. E’ gentile, cordiale, educata e perbene. La migliore!
Ashley beve un po’ di Coca Cola dal suo bicchiere e ci fa entrare. C’è tutto il quarto anno, noi del terzo e qualcuno del secondo che si è intrufolato. Restiamo un po’ a guardarci, imbarazzati, poi al suono della musica da discoteca scelta dal nostro dj Alec, balliamo e ci scateniamo.
Prendo il braccio di Juliet per ballare, ma questi mi blocca.
«Scusami, Ed! Jack mi aspetta per ballare... Jack!» esclama, con una nota di malizia nella voce. Ridacchio: è la sua occasione. E’ impossibile contare quante ore, giorni, mesi e anni siano passati da quando Juliet è cotta di Jack Roberts.
«Vai, fa nulla.»
E scappa via, verso  Jack. Pazienza, troverò qualcun altro. Dato che Alec è occupato con il suo mestiere, ovvero quello di mixare qualche canzone e rendere perfetto il clima della serata, mi avvicino al bancone e chiedo un bicchiere d’acqua.
Lì trovo Ashley, con in mano un bicchiere di whisky e la faccia sciupata.
«Ashley, che ti è successo?» domando, fissando la sua smorfia rivolta al barista.
«Ehiiiiiiii, Edward!» ridacchia. Il suo aspetto è leggermente sconcio. Ha il viso scalato e gli occhi rossi. «Bevi qualcosa con meeeeee?»
«Ashley! Quello è whisky?!» esclamo, strappandoglielo di mano.
Caccia una risatina divertita. «Sì! Me l’ha detto Jack di provarlo... è buonissimo.»
«Perché l’hai fatto?» sospiro, esasperato.
«Non lo so! Ma è divertente! Prenditi un bicchiere, daiiiii!»
Si riprende il bicchiere e lo alza verso il cielo, come per brindare qualcosa.
«Ma quanto hai bevuto?» domando.
«Quattro o cinque bicchieri... ma non è niente.»
«Cameriere! Due bicchieri di whisky pieni per favore!» strilla, ridendo. Si passa una mano tra i capelli e sorride sguaiatamente. Non la riconosco.
Il cameriere arriva con l’ordine, velocemente, poi torna a servire un cliente accanto a noi.
«Ah, com’è lento questo cameriere!» ride, prima di bere in un sorso tutto il bicchiere.
«Ashley, basta, smettila!» esclamo, strappandoglielo ancora. Ma è inutile, se è vuoto.
«E dai, bevitelo un sorso solo!» insiste lei, offesa. Sospiro e prendo il bicchiere. Uno solo non può fare niente. Lo porto alla bocca e porto alla gola velocemente il liquido.
Non ha nessun effetto. «Okay, fatto, ora andiamo via.»
«Un altro?» mi prega lei, con gli occhietti dolci. In effetti due bicchieri non dovrebbero fare male. Faccio segno al barista di portarne altri due. Quando arriva, afferriamo i bicchieri e ingurgitiamo in fretta il contenuto. Non so perché lo sto facendo. Probabilmente per non farla stare male da sola.
Dopo un quarto d’ora abbiamo già bevuto sei bicchieri io e nove lei, contando quelli precedenti. precedenti. Ho la testa in fiamme, come se l’avessi persa del tutto.
«Andiamo a b-ballare.» propone, parlando a scatti. Annuisco e la porto sulla pista.
Alec ha messo un pezzo forte. Lei comincia a saltare a ritmo con la musica, mentre io la imito canticchiando il ritmo.
«Whuuuuuuu!» strilla, eccitata. Ormai sbronzo, mi diverto anch’io. Le prendo il braccio e le faccio fare una piroetta. Poi urliamo insieme alla folla. Tipico gesto da adolescenti in disco. «Che bella festa!» dice. Annuisco e rido.
«Mi abbracci?» sussurra Ashley. Obbedisco immediatamente, stringendomi a lei. Poi avvicino il mio viso al suo. E le nostre labbra si incontrano.
Juliet sta ancora ballando con Jack; Alec sta ancora mixando la musica.
Trascino Ashley fuori dalla confraternita. Per strada piove. Ha i capelli bagnati, l’effetto del whisky sta svanendo.
«Non dire nulla! A nessuno!» esclama Ashley, tremando per lo spavento ed il freddo.
Sotto la pioggia, vedo le sue labbra bagnate tremare e non resisto a baciarla di nuovo.
Io, Juliet, Alec, Ashley. Formiamo un quartetto. Il nostro quartetto. Il quartetto che c’è da
sempre, quello indistruttibile, magico.
Che presto però si distruggerà, spezzando ogni incantesimo. Se quel bacio non ci fosse stato... Se fossimo restati in camera a studiare per il compito, o magari nell’aula di chimica a provare un esperimento, o in palestra a riscaldarci... non saremmo arrivati a questo.
E tutto per colpa di quella festa.
                                                                       **
Un mese dopo.
Juliet Loran.
Fissando dal finestrino il panorama, vedo sorgere due montagne e un fiume: una delle uniche zone verdi nelle vicinanze. Dopo pochi minuti, infatti, arriva la città.
Traffico, gas, vapore. Sospiro, passandomi una mano tra i capelli.
«Ed, metti un po’ di musica.» propongo, annoiata. Edward, seduto al posto destro davanti, allunga il braccio verso la radiolina dell’auto.
«Mm, non c’è nulla di interessante.» dice, facendo zig-zag tra un po’ di canali.
Sospiro nuovamente ed afferro il mio iPhone nuovo. Sfoglio lentamente la mia playlist di canzoni, incerta. Ad un tratto il cellulare vibra.
«Una chiamata, scusate!» ridacchio. Alec e Ashley ridono a sua volta. Edward clicca play ad una canzone orecchiabile dei Pink Floyd, ma gli faccio segno di abbassare.
«Pronto?»
«Juliet, sei tu?»
Rido. Se chiamano al mio numero, non può rispondere di certo Jack Roberts.
«Sì, sono io.»
«Mi puoi passare Ashley?» chiede la voce.
«Chi parla?» domando, sospettosa.
«Mi passi Ashley?!» insiste l’altra «Comunque sono Nancy.»
Nancy, cara amica di Ashley. Frequenta il quarto anno. «Okay, un secondo.»
Mi giro verso di lei. «Ash, è Nancy, del quarto anno.» dico.
Ashley annuisce e porta il telefono all’orecchio.
«Sì, pronto?... Ehi, Nancy! Sì, tutto bene, a te?» Alzo gli occhi al cielo: non ho mai sopportato Nancy.
«Sono in auto con Edward e gli altri... sì, Alec ci accompagna a casa.»
Solo io ho notato un certo accento di malizia nella parola Edward?
«Okay, sì... glielo dico subito. Grazie, Nancy. Ciao, ciao...» Mi restituisce il telefono e sorride.
«Che voleva?» domanda Alec, guidando con prontezza e con un leggera nota di fastidio.
«Niente, voleva avvertirmi che siamo invitati alla festa di stasera!» dice Ashley, eccitata.
«Uh, una festa!» esclama Edward, imitando il tono di voce delle ragazzine, battendo le mani «Sì!»
«Finiscila, Ed!» ridacchia Ashley.
«E’ così che fate voi ragazze!» scherza lui, girandosi per darle un pizzicotto alla guancia. Alec si gira lentamente, e ci scambiamo un’occhiata: che succede a quei due?
«Okay, allora... siamo arrivati.» dice Alec, freddo. «Ciao, Edward.»
E cosa succede a lui? E’ geloso? E di cosa? Non c’è nulla tra Edward e Ashley! Non può esserci nulla. Edward apre la portiera e scende dall’auto. Come ogni giorno, io e Ashley scendiamo con lui e lo salutiamo abbracciandolo.
Solo che, questa volta, Edward gli scocca un bacio sulla guancia. Mi avvicino di più, ma non fa lo stesso anche con me. Uffa. Uffa? Cos’è questo "uffa"? Mica sarò gelosa?


ANGOLO WRITER
Ciao beibii belli :)
Spero vi sia piaciuta... Se sì, magari la continuerò! La storia credo sia abbastanza intrigante, no?
SPOILER!
Possibile tradimento... ops!Una festa sbalorditiva.
   
 
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