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Autore: Angel_29    03/06/2014    2 recensioni
Un bambino alla ricerca del padre. Lo troverà? e soprattutto chi è?
Genere: Angst, Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Mamma guarda come sono bravo!”
“Sei bravissimo tesoro. Ma stai attento mi raccomando a non farti male”
Il piccolo Mattew, detto Matt, corse di nuovo sulla giostra pronto ad un’altra scivolata.
Matt era un bambino come tutti gli altri. Aveva i capelli castani e gli occhi marroni screziati di verde. Aveva sei anni ed era un bambino vivace. Gli piaceva giocare, correre, mangiare dolci. Era sempre allegro e sorridente.
Ma in fondo in fondo Matt aveva qualcosa di speciale. Ogni tanto quando si arrabbiava o desiderava ardentemente qualcosa, uno strano calore cresceva in lui e come per magia otteneva tutto quello che voleva.
Qualche settimana prima per esempio, il bulletto della scuola stava dando fastidio ad un suo amico e lui voleva dargli una lezione. Si era concentrato così tanto che improvvisamente il bulletto si era trovato appeso al palo della luce, gridando che voleva scendere.
Riusciva a fare tutto e dopo aver scoperto i suoi poteri si divertiva a dare una lezione a tutti i prepotenti che se la prendevano con lui solo perché era il più piccolo. Nessuno doveva dare fastidio a lui ed i suoi amici.
La sua vita procedeva tranquilla e serena, ma un’ombra lo tormentava sempre. Un desiderio che aveva da sempre e che mai aveva visto realizzato.
Il suo papà.
Matt non aveva mai conosciuto il suo papà.
Sua mamma gli aveva detto che era morto prima che lui nascesse, ma che se volevo sapere quale era il suo aspetto poteva guardarsi allo specchio visto che lui era la sua fotocopia.
Il suo più grande desiderio era quello di poter vedere almeno una volta il suo papà, poterlo abbracciare. Ma quello non era possibile. Il destino gli aveva tolto anche quella possibilità.
Voleva bene alla sua mamma. Era la donna che lo aveva cresciuto che gli aveva dato tanto amore, ma dentro di lui sentiva sempre un vuoto.
Chi era suo padre? Che cosa faceva quando era in vita?
Sua madre gli parlava raramente di lui, probabilmente perché non voleva soffrire e il ricordo di suo padre le faceva ancora male.
Ma lui voleva sapere aveva il diritto di sapere.
Se sua madre non voleva dirgli niente lo avrebbe chiesto agli zii.
Lui voleva sapere chi era suo padre. Se non lo poteva conoscere di persona almeno attraverso le parole di quelli che lo avevano conosciuto.
Avrebbe fatto una ricerca. Dopotutto non era più un bambino le cose importanti le capiva. E questa era di priorità assoluta.
***
 
“Dai, su entra che tra poco farà buio”
“D’accordo mamma”
“Vatti a lavare le mani che intanto mamma prepara la cena”
Il bimbo salì le scale mentre Angel si diresse in cucina. Si mise ai fornelli e cercò qualcosa di buono da cucinare al suo bambino.
Era una piccola peste quello era vero, ma era anche un dono del cielo. Un dono che il cielo le aveva mandato per alleviare la sua sofferenza e la sua solitudine.
I primi mesi dopo aver scoperto che era incinta non erano stati facili. Era da sola. I suoi genitori erano morti quando era piccola e lei era stata allevata dagli zii.
I suoi zii l’avevano aiutata molto ma era stata dura lo stesso.
Era giovane e inesperta. Eppure non si era mai pentita di quello che aveva fatto.
Il papà di quel bambino lo avevo amato veramente e da lui era stata amata allo stesso modo.
A dividerli però ci aveva pensato il destino.
I suoi pensieri tristi furono interrotti dall’entrata in cucina del figlio che si sedette a tavola dicendo:
“Che cucini di buono stasera mamma?”
“La pasta al forno tesoro e tra poco è pronta. Ma ora dimmi sei pronto domani mattina per il tuo primo giorno di scuola?”
“Non vedo l’ora di conoscere i miei nuovi compagni e le maestre” disse allegro tutto emozionato per quella novità.
“bene sono sicura che ti troverai bene. Ti farai tanti amici e magari anche qualche amica”
“No le femmine sono antipatiche, voglio sempre sbaciucchiarti e abbracciarti bleah”.
Angel rise. Aspetta qualche anno e ne riparleremo, pensò.
Mentre mangiavano il piccolo le raccontò tutto quello che voleva fare una volta iniziata la scuola.
Angel lo guardava rapita. Non aveva solo l’aspetto del padre ma anche tutte le sue espressioni, il suo sorriso, i suoi modi di fare.
I suoi occhi. I suoi occhi erano molto particolari erano un miscuglio tra loro due. Nocciola con screzi verdi. E s’illuminavano ogni volta che sorrideva. Era proprio bello il suo bimbo.
“Bene tesoro ora vai a letto che è tardi e domani mattina ti devi svegliare presto”
“Vieni su a rimboccarmi le coperte?”
“Certo. Tu intanto Sali mentre io finisco qui e ti raggiungo”
 
Mentre sentiva i passi del piccolo su per le scale si mise a sistemare la cucina.
Stava per uscire dalla stanza quando sentì uno strano rumore.
Fuori era intanto cominciato un temporale e i lampi illuminavano la stanza a sprazzi.
Improvvisamente la finestra del salotto si aprì con un tonfo e un lampo illuminò una figura rannicchiata sul davanzale della finestra.
La donna si irrigidì spaventata e il suo sguardo andò al piano di sopra dove Matt riposava.
“Chi sei e che cosa vuoi? Che cosa ci fai in casa mia?”
Un lampo illuminò il viso dello sconosciuto. Capelli biondi viso affilato e soprattutto due canini che brillavano nell’oscurità.
Trattenne il respiro ”Un vampiro”
“Indovinato. Avevo fame e ho deciso di passare per uno spuntino. Hai mica niente da offrirmi? Non so tipo la tua giugulare?”
“Stammi lontano brutto mostro!” afferrò una padella dal ripiano e se la mise davanti a mo’ di difesa.
“Pensi che una padella possa fare qualcosa contro la potenza di un vampiro?”
Velocemente le arrivò alle spalle e le piantò i canini nel collo.
La donna gridò.
 
Matt che era sdraiato sul letto sentì il grido della madre e si precipitò spaventato a vedere.
La scena che gli si trovò davanti era terrificante. La madre era stesa a terra immobile gocciolante dal collo e in ginocchio vicino a lui c’era un uomo.
Un uomo che gli metteva i brividi. Cercò di scappare ma l’uomo si accorse di lui.
“ma guarda cosa abbiamo qua. Un bel bambino. Ehi piccoletto che ne dici di farmi da dessert?”
“Chi sei tu e cosa hai fatto alla mia mamma?”
“La tua mamma non c’è più. Sai me la sono mangiata ed era molto gustosa. Ma tranquillo non resterai solo perché tra poco mi mangerò anche te”
Fece per avvicinarsi. Matt era terrorizzato.
Improvvisamente il vampiro si bloccò. “Che cos’è questa puzza?”
Poi annusò bene “Ma proviene da te, dal tuo sangue. E’ disgustoso. Il tuo sangue non è puro. Non sei completamente umano. Bleah io non mangio gli ibridi” e scomparve lasciando il bambino lì solo in lacrime a guardare il corpo della madre disteso a terra senza vita.




 
   
 
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