Lost boy
La mia
sveglia segna le 2 e trentacinque e l’alba è
ancora troppo lontana. Mi siedo al centro del letto e mi volto verso la
vetrata
che da su Piccadilly Circus. Come accade da quando sei andata via, non
riesco a
dormire. Io, Calum Thomas Hood piango, piango forte per colpa tua.
È che lo so
che, in realtà, è stata tutta colpa mia, del mio
essere così noncurante nei
tuoi confronti, del mio non farmi sentire per settimane, del mio stare
lontano
per mesi e del mio tornare e non farmi vedere per giorni. Lo so di
sbagliare
tutto con te, lo so perché non dico mai quello che provo e
non ti abbraccio mai
e ti bacio solo quando torno dal tour con i ragazzi. E non sai quante
volte
Luke mi ha detto che ti avrei persa continuando a comportarmi
così ed io, troppo
sicuro di me, non l’ho mai ascoltato. Perché
credevo davvero che non ti avrei
mai persa, che tu ci saresti sempre stata ma evidentemente mi sbagliavo
e
capisco anche che, di certo, tu non sei andata via per un capriccio ma
a causa
mia. Ed è questa consapevolezza che mi fa stare male,
perché tu non hai scelto
di andare via, tu ti sei sentita costretta a farlo, costretta da me e
dal mio
stupido comportamento.
Sono chiuso
in casa da giorni, ho spento il telefono e
non ho aperto quando ho sentito bussare al campanello, era Luke, lo so, e non ho voglia di vedere
neanche lui.
Non riesco
neanche a ricordare l’ultima volta che ti ho
visto, è passato tanto – troppo – tempo,
mi sento solo ed ora lo capisco che,
senza di te, non so che direzione prendere. Perché tu, tu mi
mostri – mostravi
- dove andare e senza te non so che direzione prendere. L’ho
capito solo ora
che non sei più mia, che niente e nessuno è
meglio di te, neanche suonare o
cantare ha più senso se non ci sei perché, anche
se non te l’ho mai detto, sei
dappertutto. Sei in tutte le note che suono ed in tutte le parole che
canto,
sei nei miei sorrisi – che sono tutti rivolti a te anche se
non lo sai – e sei
in tutti i luoghi che amo. Perché, c’è
una cosa che ho sempre pensato, tu sei
perfetta e non c’è davvero nulla che possa
eguagliarti. Ed ora mi odio, mi odio
davvero perché non ho mai fatto nulla per fartelo capire. Ho
sempre dato tutto
per scontato, ho sempre dato te per scontato e, solo ora, capisco che
non avrei
dovuto.
Il sole
è ormai alto nel cielo e la consapevolezza di
dover fare qualcosa è sempre più forte. Prendo un
paio di jeans che sono
poggiati sulla sedia di fronte al mio letto, prendo la maglietta grigia
e la
camicia a quadri che mi – ti – piace tanto ed esco
velocemente chiudendo la porta
e prendendo il beanie
nero. Cammino
verso Oxford Street e penso all’ultima volta che ti ho vista,
eri bella – bella
da morire – nei pantaloni della tuta e la mia felpa e mi
manchi, mi manchi
tanto, troppo forse.
E so di star
sbagliando anche ora, davanti casa tua e con
un messaggio in più nella lista di quelli inviati
– sto arrivando perché ho
bisogno di trovarti – perché, senza di te, sono
perso, un ragazzo perso.
Buongiorno :)
Come va?
Ecco, io non so
neanche da dove venga questa OS in realtà ahah
Tutto
è nato ieri sera quando, parlando e sclerando con una mia
amica su
quanto Lost boy sia una canzone stupenda e su quanto Calum e la sua
strofa
siano perfetti ahah, le ho detto che avrei scritto una OS probabilmente
e beh,
questo è il risultato.
Di solito non
scrivo dal punto di vista di Calum ma, beh, spero non faccia
tanto schifo ahah
Se vi va,
fatemi sapere che ne pensate! Grazie mille anche a chi ha solo
letto <3
Vi lascio anche
il link della mia long su Cal: 'Disconnected'
Grazie ancora!
(:
Yeli_