Avviso ai lettori: Piano con le critiche, questo è solo un sogno che ho fatto poco tempo fa.

“Allora, ci siamo capiti?”

“SIII!!!!! Uffa, Nash, non sono una bambina!!!”

“No, ma sei mia sorella...”

“E allora? NASH!!” provò a dire Merag, ma l' imperatore, astutamente, era già scomparso. Decise di fare buon viso a cattivo gioco e si voltò verso i sette nanetti che dovevano ospitarla. Li aveva già visti in qualche cartone animato, mi correggo: Rio li aveva visti in qualche cartone animato. “Salve, imperatrice Merag!” dissero in coro, facendo un inchino. “Salve...” mormorò imbarazzata la ragazza. “Dove dormo?” chiese poi. “Di là!” fecero, di nuovo in coro, indicando una porta azzurrina. “Grazie...” sussurrò lei. Erano simpatici, tuttavia le avevano messo una sensazione spiacevole addosso. Si buttò sul letto color cobalto. Era tutto nelle tonalità del blu, lì dentro. Si ritirò sotto le coperte e si addormentò.

La mattina dopo si svegliò di buonumore, ma non appena rivide i nanetti, quella spiacevole sensazione della sera prima tornò. Dopo colazione, (che fecero solo loro, perché Merag aveva lo stomaco chiuso) organizzarono un gioco: ognuno passava attraverso un lungo tunnel verde (che era così attorcigliato da sembrare un intestino tenue) e raccontava cosa aveva visto. Merag però chiese: “Che senso ha? Vedremo tutti le stesse cose!”. Il nano “capo” sorrise misterioso. “Dipende da cosa vuoi vedere...” disse. E in effetti ogni nanetto che usciva raccontava una cosa diversa...

Alla fine la Bariana si decise a provare. Entrò nel tunnel. C' erano cose impensabili: un salone da ballo, una vasca piena di palline di plastica colorata, grandi marchingegni che spruzzavano vapore. Quel vapore stordiva un po', e Merag uscì con la testa che girava e le gincchia che ballavano il rumba. “Cos' hai visto?” chiese il capo. La ragazza raccontò tutto per filo e per segno. Finita l'ultima frase, cadde per terra, a pancia in su. Uno dei nanetti le poggiò la mano sulla fronte. La ritrasse subito. “È ustionante!!!” strillò. “Mettetela a letto!” ordinò il capo “E finché non è guarita, tenete lontano suo fratello. Darebbe di matto se scoprisse che non abbiamo buona cura di lei!”. Merag gemette. “Nash... aiuto!” sussurrò mentre veniva messa a letto.

Nash venne a trovarla pochi giorni dopo. “Dov'è mia sorella?” chiese. “È andata a trovare un'amica.” disse un nano. “È in piscina.” fece un altro. “Cioè è andata a trovare un'amica in piscina.” disse il terzo, e sfoggiarono un sorrisone mooolto falso.

E qui mi sono svegliata, perciò:

* Angolino dell'autrice che verrà presa in giro anche se è il suo compleanno*

Merag: Cioè dovrei andare a casa dei sette nani perché Nash non ne vuole più sapere di me???

Io: *la ignora* Alllooooora, cari lettori, ho deciso di aggiornare in occasione del mio compleanno!!!!!!!! *petardi*

Ciaooooo!!!