Cadeaux
“Ha
fatto il bravo? Scusate, ma me lo sono persa? Quand’è che ha fatto il bravo?”
“Dai,
Jun!E’ da tanto tempo che tuo fratello lo vuole!”
“E cosa c’entra?!Anch’io
vorrei quella meravigliosa trousse o un biglietto di sola andata per Londra
e...”
“Jun, si
tratta solo di un pallone da calcio.”
Mia
sorella si sgonfia, inviperita. So già che me la farà pagare. Per tutta
risposta le mostro la lingua. Avrò un pallone da calcio nuovo e stratomitico!!
“Sei proprio sicura che non vuoi accompagnarci al negozio di articoli
sportivi?”le chiedo, impaziente.
Un’occhiata
gelida e la porta che sbatte mi dicono che la sua
risposta è no.
“Andiamo?”
“Cosa?No, non voglio!Non così presto!!”
“Miya, è per il tuo bene!”
“Due lenti che mi faranno sembrare una secchiona
ritardata sono per il mio bene?!”
Saboterò quell’oculista. È deciso. Ha
decretato la mia miopia permanente e, con essa, la
fine della mia vita sociale. Che non è ancora
cominciata e, di questo passo, non inizierà mai.
“Sì. Muoviti!”
“NO!”
L’ho sempre detto che la diceria che il Giappone sia il paese che tratta meglio i bambini è una pura bugia.
Altrimenti non si spiegherebbe perché ora ho questa
orribile montatura.
Non devo piangere, sennò farei il gioco di questi malefici
occhiali.
“Papà papà papà!Posso
giocare al parco?”
“Certo, Dai! Mi raccomando, non fare male a nessuno!”
“No!”
Incomincio
a correre, scagliando calci potentissimi.
Papà e
mamma mi fanno degli strani gesti. Mi sa che...
Se ne
sono andati.
Uffa.
Io
volevo giocare con loro, mica da solo.
Che ci faccio con un pallone nuovo da solo?
Maledizione!
Colpisco il mio splendido pallone così forte che non lo vedo più.
Forse mi
conviene gridare:
“PALLA!”
“Vai al parco, Miya. Così ti distrai, Miya.
Così magari incontri qualche amica, Miya.
E le mostri i tuoi meravigliosi occhiali.
Certo, così mi taglieranno per sempre dai circuiti dello showbiz!Mi chiameranno l’occhialuta per tutta la vita e non
potrò avere un ragazzo!”
“PALLA!”
Ecco, ci mancava solo uno stupido bambino che...
AHIA!
La testa.
La fronte pulsa e fa male.
Quei mostri sono spezzati, per terra.
“Bimba,
ti ho colpito?”
Cavolo cavolo cavolo.
Ho preso
in pieno una bambina più alta di me con gli occhiali.
Non
sembra particolarmente felice.
“Bimba?BIMBA?”
“Non so
il tuo nome, come devo chiamarti?”
“Miyako. E a chi devo l’onore di tale scempio?”
“Eh?”
“Come ti chiami?”
“Ah...Daisuke.”
“Benissimo, Daisuke.”
Almeno so il nome di questo esemplare maschile assai
discutibile.
“Mi prendi gli occhiali?”
“Intendi questi?”
Mi porge dei resti non meglio identificati.
“CHE HAI COMBINATO?!”
Io lo picchio.
Lui si abbassa con aria saputa e complice.
“Non è che hai le tue cose?”
Gli mollo uno schiaffo.
“Sono piccola per averle!”
“Ma prima dici che non sei una bimba.
Io non capisco.”
Gli rivolgo uno sguardo truce.
“Mi hai distrutto gli occhiali.”
“Scusami. Te li ripago.”
Comincia a tirar fuori delle caramelle alla vaniglia.
“Non mi puoi ripagare così.”
“Oh. Va bene questo?”
Strappa una margheritina dal prato.
“Non si strappano i fiori!”
Fa ridere, però.
E poi la margherita è carina.
Questa è
svitata.
Prima
dice una cosa e dopo la nega.
Ora ha
la margherita in mano.
E sorride tra sé e sé.
“E questi?”
Le porgo gli occhiali tutti storti.
“Non li
potrò più mettere.”
Sospira.
La sua
espressione, però, cambia velocemente, quasi realizzasse
qualcosa.
“Non...NON LI POTRO’ PIU’ METTERE!”
Saltella
trionfante.
“Mi hai
fatto un favore!”
Comincia a danzare con me.
Mi
schiocca un bacio sulla guancia.
“Grazie,
Daisuke!”
Scompare.
Puah.
Ho della
bava di bimba addosso.
“Come sarebbe a dire, te li hanno distrutti?”
“Sì, è stato un bambino che poi è scappato.”
Incrocio le dita.
“Uff, ora dovremo aspettare un po’
perché li riparino.”impreca mio padre.
Stringo ancora più forte la margheritina tra le mani.
“Non sai nemmeno il suo nome?”
“Daisuke, credo.
Ma non è
importante,
tanto non lo
rivedrò più.”
“Dai,
hai un pallone nuovo??”
Ecco accorrere il mio mito.
L’unico
ed inimitabile Taichi. E sua sorella.
La
dolcissima e bellissima Hikari.
Altro
che quella schizofrenica di prima.
“Sì, ma
non voglio giocare.”
“E perché??”
“Ho colpito una bambina prima. Non vorrei ripetermi con Hikari...”
Lei mi
sorride dolcemente.
Taichi
ride.
“Ma chi hai colpito??”
Mi
strofino la guancia.
“Una
certa Miyako.
Bah, tanto non la rivedrò più.”
Here I am!
XD
DarkSelene auguriiiiiiiiiiiiiiiii *.* Ti voglio tanto bene, tex!^^
Spero ti
piaccia questa piccola pazzia partorita in spiaggia(ecco cosa significa non
potersi fare il bagno!XD)...Non so perché ma il primo incontro tra Dai e Miya l’ho sempre
immaginato così!^^ ^^ Un po’ dolce(sono piccoli) e un po’ condito dal sapore
delle loro liti che poi diverranno frequenti...Nella fic
Dai ha 8 anni, Miya di conseguenza 9...Cuscioliiii^^
Va bene, ora vi
lascio con la speranza che possa piacere un po’!^^
Al prossimo aggiornamento!
HikariKanna