Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: usagainst_theworld    05/06/2014    1 recensioni
[Annie centric] [Post-Mockingjay]
D'un tratto, il calore dell'afosa giornata estiva fu smorzato da un leggero venticello proveniente dal mare. Nell'aria si diffuse la sua voce, portata da chissà dove dalla brezza marina. Annie sentì l'urgenza di alzarsi e seguire quel vento di passione che trasportava il suo nome. Parole, parole d'amore la investivano in pieno volto, invitandola a raggiungerlo. Promesse, promesse sussurrate che raccontavano di un posto in cui finalmente avrebbero potuto essere felici, uniti. Si dimenticò di tutto, Annie. Si dimenticò di suo figlio, di Johanna, della notte che piano scendeva. Passo dopo passo, i suoi sensi registrarono l'acqua gelida circondarle le gambe. Poi il ventre, le spalle, la testa. Ma non le importava.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Annie Cresta, Bimbo Cresta-Odair, Johanna Mason
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Brezza marina


Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi.
E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume - immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.
Questo, davvero, sarebbe meraviglioso.
Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita.
E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare.
Farsi ferire, anche. Morirne.
Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente, umano.
Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno. Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.
Strada clemente, e bella.
Una strada da qui al mare.
(Oceano mare - Alessandro Baricco)


Annie era seduta in riva del mare, lo sguardo rivolto verso l'orizzonte che si tingeva di rosso. Il suo piccolo giocava con Johanna, poco più in là. Aveva compiuto da poco un anno e già aveva dimostrato un'attrazione particolare verso il mare. Forse era nel suo DNA, forse era il suo inconscio a spingerlo verso il padre.
"No Annie, non puoi già insegnargli a nuotare, è ancora piccolo." La voce di Johanna e quella del suo medico fecero irruzione nei suoi pensieri.
"Uscite, via da qui!" si ritrovò a urlare Annie, nella sua testa.
Avrebbe insegnato a suo figlio a nuotare al più presto possibile. Voleva, doveva, l'aveva promesso.

I granelli di sabbia le solleticavano la pelle, la salsedine si incastrava sotto le sue unghie, l'acqua le bagnava i piedi. Avrebbe potuto anche essere felice lì, in quel momento. Eppure quello che sentiva dentro era quanto più lontano dalla felicità esisteva. Un profondo senso di malinconia, di incompletezza la attanagliava.
Non era nelle sue possibilità, essere felice. Non era quello che la sorte aveva riservato a una giovane pazza col marito morto.

D'un tratto, il calore dell'afosa giornata estiva fu smorzato da un leggero venticello proveniente dal mare. Nell'aria si diffuse la sua voce, portata da chissà dove dalla brezza marina. Annie sentì l'urgenza di alzarsi e seguire quel vento di passione che trasportava il suo nome.
Parole, parole d'amore la investivano in pieno volto, invitandola a raggiungerlo. Promesse, promesse sussurrate che raccontavano di un posto in cui finalmente avrebbero potuto essere felici, uniti.
Si dimenticò di tutto, Annie. Si dimenticò di suo figlio, di Johanna, della notte che piano scendeva. Passo dopo passo, i suoi sensi registrarono l'acqua gelida circondarle le gambe. Poi il ventre, le spalle, la testa. Ma non le importava.

Quando si ritrovò sott'acqua, dove i suoi piedi non potevano più toccare la sabbia, aprì gli occhi. Sperò con tutto il cuore di averlo raggiunto e, infatti, lui era lì, a fissarla con quello sguardo che tante volte l'aveva fatta perdere, innamorare, sperare.
Non pensò a nulla, Annie. Non pensò a nulla quando lo vide. Tese semplicemente le braccia in avanti e aprì la bocca, consapevole che l'unico modo per ricongiungersi a lui era lasciare questo mondo per sempre.
L'acqua entrò prepotente nei polmoni, riempiendoli fino all'orlo. Provò a nuotare per un po', giusto per essere sicura di non perderlo, ma poi sentì la vita abbandonarla pian piano. Quando finalmente credé di averlo toccato però, due braccia nude la tirarono fuori dall'acqua e la trasportarono sulla terra ferma.
Riuscì a sentire soltanto la voce di Johanna che la chiamava, l'eco di un pianto lontano di un bambino, prima di chiudere gli occhi.

Non sono riuscita a raggiungerti. Perdonami, amore mio.” sussurò nella sua mente Annie, nella speranza che la brezza marina trasportasse quel messaggio.
[466 words]


Angolo dell'autrice:
Salve a tutti! Questa è una flashfic scritta più di un mese fa. Così, di getto. Non mi ero mai convinta a pubblicarla e non so bene perché l'abbia fatto oggi. La citazione all'inizio è, naturalmente, presa dal libro Oceano mare di Baricco. Io l'ho letto un anno e mezzo fa circa, se voi non lo avete fatto rimediate immediatamente all'errore (o leggetene altri di Baricco!) L'ho aggiunta perché mi sembrava perfetta per Annie e per questa cosa che ho scritto. Be', se non avrà recensioni, penserò di aver avuto ragione a non volerla pubblicare >.< Quindi fatemi sapere cosa ne pensate!
Baci,
usagainst_theworld

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: usagainst_theworld