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Autore: D a k o t a    05/06/2014    4 recensioni
E se anche i klaroline, avessero un ipotetico primo incontro alternativo, come i delena?
Ambientato nella 2x22.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Caroline\Klaus, Klaus, Tyler Lockwood
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Caroline tossì, mentre apriva piano gli occhi. Si guardò attorno, confusa. Dove si trovava? L'ultima cosa che ricordava era Tyler che cadeva al suolo di fronte a lei, e ora... Dove era? Fece per tirarsi in piedi ma delle pesanti catene glielo impedirono. 
E allora ricordò. Klaus. Il sacrificio. Un vampiro, un licantropo, la doppelganger. Sperò vanamente per un instante che Tyler fosse al sicuro e fu investita dall'orrore quando riconobbe il suo corpo ancora privo di sensi, nella penombra di quella che ormai le sembrava la grotta dove lo aveva aiutato con la trasformazione.
"Aiutatemi!" 
Quel grido fu forte quanto vano. Lei non era Elena: non aveva qualcuno disposto a farsi in quattro per lei solo per salvare la  sua vita. Pensò che per quando si sarebbero accorti della sua assenza, il rito sarebbe già stato compiuto. Vide Tyler aprire gli occhi piano piano e guardare in maniera frenetica prima lei e poi le catene. Tentò di spezzarle, inutilmente.La verbena nell'aria mista allo strozzalupo rendeva difficile persino tenere gli occhi aperti.
"Cosa sta succedendo,Care?"
"Klaus."
E quel nome, a cui ancora non poteva attribuire un volto, era una condanna. Non c'era via di scampo, ma non avrebbe smesso di credere nell'eventualità di potersi salvare e avrebbe cercato una soluzione fino alla fine. La speranza quando non hai nessuna possibilità di scegliere il tuo destino, in fondo, era pur sempre tutto ciò che la teneva in vita.
"Vuole ucciderci?"
Tyler sgranò gli occhi mentre Caroline serrava la labbra e quel silenzio gli donava, beffardo, la più agghiacciante delle risposte. La bionda stirò un sorriso falsissimo mentre i suoi occhi si facevano lucidi, cercando di trasmettere a Tyler un po' della speranza che aveva lei. Si avvicinò, tirando le catene, per andare verso Tyler. 
"Troveremo una soluzione. Usciremo di qui, Tyler. Andrà tutto bene."
Tyler appoggiò la testa al muro, distrutto e frustrato allo stesso tempo. Udirono dei passi che provenivano dal piano di sopra, allarmando e facendo battere più forte i cuori dei due giovani.
"Che debolezza, l'amore. Fa credere reali anche le più patetiche bugie."
Ed era così che una favola, una leggenda raccontata ai bambini per fare paura, assumeva l'aspetto di un uomo dagli occhi cerulei, che si beffava altezzoso di loro e delle loro speranze. In altre situazioni, sicuramente più rosee, Caroline l'avrebbe definito di bell'aspetto. In quel momento però era l'ultimo dei suoi pensieri.
"Lasciala andare. Uccidi me, ma lasciala andare"
Klaus guardò Lockwood negli occhi, abbassandosi appena, con aria di sufficienza. Poi rise, senza alcun tipo di allegria.
"Questo è fuori discussione."
 E fu un attimo, che Tyler accecato dalla rabbia si scagliò addosso all'Ibrido, pur essendo ancora legato alle catene. L'Ibrido, assolutamente poco sorpreso, gli spezzò il collo prima che quello potesse posare un dito su di lui.
"Eroico, direi. Peccato che a volte l'eroismo non sia che sinonimo di follia."
Poi un singhiozzo lo spinse a girarsi. Nell'angolino, vi era una bionda vampira. Lo sguardo era fiero, persino in un momento così estremo - a contrario delle sue gambe, che cercava di far smettere di tremare e che comunicavano tutta la paura che stava provando. Una paura di cui Klaus era assetato. Una parte di lui però l'ammirava per il contegno che dimostrava di avere.
"Ciao, amore"
Quella si alzò in piedi, rimanendo attaccata alla parete e rubandogli quella posizione di predominio. Se gli occhi di Caroline non fossero stati annacquati, se avesse avuto un po' di autostima in più e se si fosse sentita abbastanza Elena, Caroline avrebbe scorto nei suoi occhi un bagliore di curiosità mista a sorpresa.
"Va' al diavolo." 
Klaus pensò che fosse coraggiosa ma che un affronto simile non potesse essere tollerato. La prese per il collo, attaccandola al muro, senza stringere, a mo' di avvertimento.
"Sei legata a una parete, amore. In una situazione come questa, sfidare un Originale è una mossa molto stupida che non ti consiglio di ripetere "
La vampira però sembrava avesse difficoltà a tenersi a freno e Klaus lo notava dal modo in cui cercava di divincolarsi alla sua stretta. Lo confermò anche la sua prossima battuta, in cui avrebbe dato libero sfogo alla sua lingua biforcuta.
"Altrimenti? Morirò ad ogni modo, vero?"
Klaus serrò la mascella. Sapeva che aveva ragione e sapeva che minacciare di ucciderla quando era lì per essere uccisa era piuttosto inutile.La vampira sorrise amara davanti a quel trionfo.
"Bene. Allora preferisco morire qui e adesso che fra tre ore ed essere l'agnello sacrificale per i i tuoi luridi piani."
E poi fece per voltargli le spalle; in un battibaleno, si tolse l'anello gettandosi nel lato illuminato della caverna, dove stava irrimediabilmente cominciando a bruciare.L'Ibrido era furioso quanto colpito da tanta tenacia. La prese e la sbatté  con più violenza verso quel muro e poi si avvicinò, iracondo, al suo orecchio. 
"Se pensi che la morte sia la cosa peggiore che ti può succedere, ti sbagli, Caroline. Mancano tre ore al sacrificio e tu non vuoi sicuramente passarle a mangiarti la lingua o sotto il sole, visto che sembri esserne attratta, vero, amore?"
Le minacce questa volta sortirono l'effetto desiderato. Un po' perché era sfinita e non avrebbe potuto continuare così per molto, un po' perché si stava arrendendo. E Klaus sorrise, compiaciuto. Amava piegare le persone alla sua volontà.
"Cominciamo a capirci, tesoro. Allora dimmi: qual è il tuo nome?"
Caroline gli rivolse un altro sguardo di puro disprezzo al quale lui alzò un sopracciglio, contrariato.
"Non ho intenzione di passare le ultime ore della mia vita a parlare con il mio futuro assassino."
Klaus sorrise. Probabilmente tagliarle la lingua non sarebbe bastato a tenerla a freno. Era fantastica. Incosciente, ma in modo diverso dagli altri. 
"Come desideri, amore"



Passarono due ore di silenzio in cui L'Ibrido fissava la vampira e lei continuava a tenere lo sguardo dritto, in modo ostinato. Klaus era alla ricerca di un qualsiasi cedimento, eppure a parte qualche gemito non le sfuggì nulla. Era coraggiosa, così coraggiosa davanti alla morte.Poi L'Ibrido guardò fuori, cercando la luna. Luna di cui presto, non sarebbe stato più schiavo.
"Non manca più di mezz'ora, oramai."
E la vampira sussultò mentre una lacrima cominciava a rigarle la guancia. Aveva più e più volte considerato inutile la sua esistenza, ma adesso che si trovava sul punto di perderla... era tutto ciò  che aveva. Pensò ai suoi progetti andati in fumo per le smanie di grandezza dello psicopatico che non smetteva di osservarla.
"Klaus?"
La voce della vampira non suonava più sicura e sprezzante, ma debole e fioca. Poco più di un sussurro. Finalmente cominciava a mostrare un po' di buon senso. Klaus le lanciò un'occhiata sospetta. Stava cercando di distrarlo?
"Sì, amore?"
"Posso sapere solo un'ultima cosa?"
 Cosa gli stava per chiedere? Sospirò, quando la vide sul punto di trattenere le lacrime. Perché non provava piacere nell'averla piegata?
"Va bene,tesoro."
Caroline prese fiato, insicura, e impaurita dall'idea di sembrare solo una stupida ragazzina.
"Com'è Parigi?"
L'Ibrido aggrottò la fronte, rinunciando allo stare in piedi di fronte alla vampira che si era ormai raggomitolata su sé stessa, stringendo forte le ginocchia. Si sedette di fronte a lei. Caroline invece cercò di spiegare il motivo di quella domanda.
"Se non posso vederla, voglio almeno sapere com'è."
Klaus le accarezzò la guancia mentre lei tremava sotto il suo tocco. Poi le si avvicinò all'orecchio, sospirando. Era impressionato. Non le stava chiedendo di risparmiarle la vita, ma solo com'era il mondo. Cos'era che lui gli stava negando. 
"Un bel posto. Arte. Musica. Cultura. Un posto meraviglioso per una regina come te. E spero che un giorno riuscirai a vederla. Anzi spero di portartici."
La vampira la guardò confusa e fece per parlare ma l'Ibrido la mise a tacere. Aveva sentito dei rumori al piano di sopra e ciò significava che qualcuno stava venendo a reclamarla. Doveva sfruttare quel momento.Le mise a posto una ciocca di capelli, mentre ormai i suoi occhi erano lucidi.
"Ho visto una luce in te, Caroline. Chiedermi di Parigi in questa situazione invece di chiedermi di elemosinare la tua vita è qualcosa che apprezzo molto, ma non qualcosa che capita spesso. Penso che sarebbe una crudeltà rimuovere tanta luce da questo mondo."
L'Ibrido vide un briciolo di sollievo nei suoi occhi e sorrise, quasi con premura. C'era un'ultima cosa da fare. Non poteva certo permettere che la vampira andasse a dire in giro di aver visto questo lato di lui.
"Dimentica di avermi mai incontrato. Ti sei svegliata e poi Damon Salvatore è venuto a salvare te e Tyler. E non lasciare che ciò che ho visto si spenga, Caroline. Nemmeno nei momenti più bui."
E poi sparì, non appena sentì il maggiore dei Salvatore scendere le scale e si nascose fra gli alberi, vedendola poi uscire, sicuramente sollevata.
Da una parte c'era la rabbia perché Damon si era letteralmente preso gioco di lui, ma dall'altra, mentre vedeva la vampira allontanarsi, c'era qualcosa di molto simile al sollievo.
Per lui tutto ciò era una debolezza, ma per la prima volta da secoli si era ricordato cos'era la clemenza. Aveva sentito il suo cuore battere e aveva sentito le lacrime di Caroline. Non seppe mai se fu compassione, ma per la prima volta da secoli aveva sentito di volersi prendere cura di un essere umano. Per lei invece tutto ciò sarebbe stato un brutto sogno.


Note dell'autrice.
Non chiedetemi perché, ho sempre immaginato che i klaroline si fossero incontrati nella 2x22. Così, ho scritto questa OS. Che spero vi sia piaciuta. Buona lettura... Lasciate una recensione se vi va!
   
 
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