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Autore: cin75    05/06/2014    9 recensioni
E' paradossale come entrambe le loro coraggiose vite siano finite nello stesso modo, o almeno dopo aver pronunciato la stessa frase. Dopo aver confessato lo stesso orgoglio!!!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Castiel, John Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo modo di vedere la vita!'
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Da quando Bobby era stato “richiamato al lavoro” da Castiel, le ricerche su come aiutare Dean e i modi per ritornare sulla Terra, utilizzando il portale di Metatron, andavano avanti in modo frenetico.
Senza tregua o sosta di alcun tipo.
Salvare Dean e la sua anima, sembrava di nuovo essere lo scopo prioritario del Paradiso. La nuova ragion di Stato.
Erano ancora in quello che una volta era l’ufficio di Metatron quando un angelo dall’aria trafelata, piombò all’interno della stanza.
“Signore, non so come sia potuto accadere, ma….”
“Che succede!” fece l’angelo al comando.
“Abbiamo un intruso.”
“Dove?” chiese quasi incredulo l’angelo.
“Qui. All’interno.”
“E’ impossibile!!”
“Lo so, ma è così, signore.”
“Dov’è?” fece autoritario.
“Una guarnigione lo ha accerchiato e ora lo stanno scortando. Saranno qui a momenti!”
Castiel, sotto lo sguardo perplesso del vecchio cacciatore, sembrò tirare un sospiro di sollievo per l’emergenza risolta, anche se non riusciva a capire di chi poteva trattarsi. Bobby, poi, lo richiamò.
“Guarda queste, Castiel. Sono le pagine mancanti dal Codex Gigas e potrebbero….”
“Ciao, Bobby!” fu il saluto decisamente inaspettato che arrivò al cacciatore. Al vecchio amico.
Bobby deglutì la sorpresa e si voltò di scatto verso quella voce che un tempo gli era così familiare.
“Che mi prenda un colpo!” fu il semplice saluto di ricambio.
“Bobby, lo conosci?!” fece confuso Castiel mentre vedeva l’uomo avanzare verso l’altro ancora scortato da due poderosi angeli.
“Si, Castiel. Ci puoi scommettere le tue ali bruciacchiate che lo conosco!!” ribadì disegnandosi sul volto rugoso un leggero sorriso.
“Chi è?”
“John.” disse semplicemente.
Castiel spalancò i suoi grandi occhi azzurri prima sull’amico cacciatore poi sull’uomo in “arresto”. Incredulo per quel nome appena udito, continuava a spostare lo sguardo sul primo e poi sul secondo e poi ancora su Bobby.
“John?” ripetè Castiel. Davvero davanti a lui c’era “quella leggenda”? , così chiese ancora: “Quel John?!”
“John Winchester.”, fu la risposta del vecchio cacciatore. “Solo tu potevi attraversare Fantàsia e raggiungere la sala del trono nella Torre d’Avorio.”
John rise a quella citazione, e abbassò di un po’ lo sguardo, sempre, ancora malinconico, pensò Singer.
“Ho sempre saputo che Sam ti tormentava con quel libro assurdo!!” ricordò.
“E io ho sempre saputo che a te non andava a genio che glielo leggessi!” lo punzecchiò amichevolmente. Non aveva mai nascosto a John la sua volontà nel dover far crescere i figli in maniera diversa. Anzi, questo diverso modo di vedere le cose era il loro unico motivo di discussione che a volte sfociava in liti furiose.
“Voleva essere Bastian e immaginava Dean nelle vesti di Atreyu!!” ricordò ancora. I due vecchi amici si guardarono in silenzio, per un tempo che parve infinito, e poi si abbracciarono e in quell’abbraccio sembrarono svanire tutti i vecchi rancori, le antiche discussioni e si rinsaldò il legame di profonda fiducia che aveva portato John Winchester ad affidargli i suoi due preziosi ragazzi.
“Che ci fai qui, John!?”
“Ho sentito in giro che eri ai piani alti e avevo bisogno di trovarti e parlarti!"
"Beh!, mi hai trovato. Ora parla!"
"Bobby, non so come spiegartelo ma ho sentito qualcosa. Qualcosa di forte, potente….”
“Che intendi?!” e a questo punto anche Castiel si fece avanti.
“Era una qualche tipo di forza?!” domandò, l’angelo, intromettendosi. John lo guardò perplesso. Infondo loro non si erano mai conosciuti e Castiel di John sapeva solo che, secondo lui, aveva una bella calligrafia. Niente altro.
“Tu chi sei?!” domandò all’angelo.
“Io sono Castiel.”
“Tu…tu sei quello che ha salvato Dean da Alastair?!”
“Dall’intero Inferno, in verità!”
“Modesto!!”
“Ok!, presentazioni e ringraziamenti fatti. A dopo il resto.” fece il più anziano.
Poi tornò a guardare curioso l’amico appena ritrovato. “ John che tipo di forza ?!!”
“Te l’ho detto Bobby, non so come spiegartelo. Quello che ti posso dire è che è legata a Dean. Lo sento combattere, lo sento gridare. Sento che prova dolore. Ma non è un dolore fisico è qualcosa di….viscerale. So che ne ha passate tante, troppe. Ma questa volta, qualsiasi cosa gli stia succedendo, è troppo forte e troppo grande da sopportare. Anche per lui.” fu la spiegazione che riuscì a dare ai due che lo ascoltavano e che consci di ciò che era accaduto al giovane cacciatore, si stupivano che invece John non ne avesse sentore.
Forse era una prova che Dean era ancora legato a ciò che era in vita. Un uomo. E come uomo era ancora legato umanamente a suo padre.
“E poi sento Sam. Il suo, di dolore. Diverso da quello di Dean. Sento la sua disperazione e la sua frustrazione nel non poter aiutare suo fratello.” concluse mettendosi una mano sul torace quasi come se mentre ne parlava, tutto quel dolore, tutte le sensazioni e i sentimenti dei due suoi adorati figli gli stessero scoppiando nel petto.
“John..” fece Bobby mettendogli una mano sulla spalla come a calmare la marea di sensazioni che stava investendo l’amico. Anche se quello che stava per dirgli, avrebbe fatto tutt’altro che rassicurarlo. “Ascolta, John. E’ successo qualcosa. Qualcosa di grosso. Qualcosa che è sfuggito dal controllo di Dean…”
“Ma che ….”
“John…”, e prese un respiro per andare avanti. “…Dean è morto.”
Gli occhi di John si fecero immediatamente disperati e lucidi di lacrime. “No…no…” mormorò tra le labbra tremanti. Sapeva che la sorte di un cacciatore era legata ad una morte più tempestiva di quella di un qualsiasi altro uomo ma in quel momento lui era solo un padre a cui avevano appena detto che il suo amato figlio era morto. E nella sua mente cominciò a crescere il terrore di sapere in quale modo tragico o crudele o assurdo.
Sentiva la presa di Bobby sulla sua spalla mentre istintivamente cominciò a rivedere i primi passi di Dean fatti verso di lui nel soggiorno di casa loro. Lo rivide arrampicarsi sulla culla di Sam per dargli il bacio della buona notte.
Per un attimo gli sembrò di sentire di nuovo le sue piccole braccia intorno al suo collo quando gli saltava addosso, pronto anche lui, per andare a letto.
Gli passò davanti agli occhi, il suo sguardo impaurito ma deciso quando gli mise il piccolo Sam tra le braccia e gli ordinò di proteggere suo fratello e portarlo via dalla casa in fiamme. Si rammaricò di quanti pochi fossero i bei ricordi che aveva con suo figlio, perché da quel maledetto incendio, la loro intera esistenza fu stravolta. Di quando smise di essere solo loro padre e fu costretto a diventare il loro “sergente istruttore”.
Si rammaricò di tutte le cose belle che i suoi figli non avevano potuto avere. Dalle più stupide, come le feste di compleanno piene di palloncini e festoni a quelle più importanti come…dannazione!! …come la vita stessa!!
E adesso ?!
Adesso, il suo più caro amico gli stava dicendo che Dean, che suo figlio, quel figlio che aveva donato anima e corpo per proteggere ciò che rimaneva della loro famiglia, non c’era più. Che era morto.
Ma la cosa che più lo spaventava era il non sapere perché, dopo tutto quello che avevano passato i suoi figli, ora, in quel momento, lui sentiva quelle sensazioni.
Perché riusciva a sentire la confusione quasi oscura di Dean e la paura di Sam.
“Che cosa è successo, Bobby?!” disse finalmente, cercando di riprendere il controllo.
“La storia è lunga ma in breve è questa: sai della situazione dei Cancelli del Paradiso…” e vide annuire l’amico, quindi continuò. “…Sam e Dean hanno provato a rimediare all’incantesimo di Metatron, ma l’unica cosa che sono riusciti ad ottenere fu Sam in fin di vita e gli angeli che venivano giù come le stelle nella notte di S. Lorenzo.”
“Bobby che c’entra questo con Dean e con il fatto che lui sia…” non riusciva ancora a dirlo.
“Per salvare Sam, Dean ha preso alcune decisioni…avventate, per essere gentili. E quando Sam lo ha scoperto le cose si sono messe male tra di loro e si sono allontanati. Nel periodo in cui erano distanti Dean ha scoperto che c’era un modo per farla pagare a Metatron e ad Abaddon che nel frattempo voleva mettere le mani sull’intero Inferno.”
“Aspetta….Abaddon?! Ma lei è un Cavaliere!! Dean non poteva ucciderla. Almeno che non abbia trovato…”
“La Prima Lama.” finì per lui, Bobby.
“L’ha trovata!!”
“Sì. Ma la cosa che non sapeva e che non sapevi nemmeno tu, quando la cercavi, è che la Lama per “funzionare” ha bisogno di un marchio.”
“Un marchio?!”
“Il marchio di Caino.” rivelò il cacciatore.
“Quel marchio!?” bisbigliò terrorizzato dall’idea che il figlio avesse fatto una cosa del genere. E quando vide Bobby annuire affranto, si passò una mano sul viso stravolto da quello che sicuramente ne era derivato.
Bobby lo guardò fare quel gesto. Gesù!!, com’era simile a Dean anche in quegli atteggiamenti. Oppure era Dean che volendo imitare suo padre a tutti i costi ne aveva studiato e fatti suoi anche i gesti del corpo.
“Dimmi che non lo ha fatto!!”, pregò l’uomo, sapendo che cosa comportava una simile arma.
“Vorrei, ma conosci tuo figlio meglio di chiunque altro. E per quanto sia coraggioso a volte sembra non usare la testa nel modo giusto ma solo per il gusto di andarsi ad infilare in qualche caos apocalittico.”
“Come ha fatto ad avere il marchio?!”
“Caino stesso glielo ha passato e da allora Dean è cambiato.” disse guardando Cass al suo fianco.
Raccontò a John di come era cambiato suo figlio, di quello che provava ogni volta che uccideva qualcuno, della forza che si sentiva dentro ogni volta che impugnava la Lama e della voglia di uccidere che sentiva ininterrotta dentro di lui dopo che era riuscito ad uccidere Abaddon.
Ma queste naturalmente erano tutte cose che Cass gli aveva riferito e che lui gli stava solo raccontando.
John era sconvolto. Giurò a se stesso che se mai avesse avuto la grazia da parte di Dio o di un dio qualunque di poter rivedere i suoi figli per un solo momento, lo avrebbe speso a prendere a schiaffi quell’incosciente di Dean!!
Ritornò in sé quando sentì di nuovo la voce di Bobby che gli parlava.
“ Per quanto fosse o si sentisse forte, Metatron lo era più di lui e lo ha ucciso sotto gli occhi di Sam.”
“Oh mio Dio!!” sospirò dolorosamente. “Sammy!! Figliolo!!, ecco il tuo dolore!!” comprese afflitto. “Ma che cos’è quello che sento per Dean, perché lui…” chiese poi.
“Perché il marchio, per quello che ne sappiamo, non lo lascia andare. Per quanto il corpo di Dean sia…morto, il marchio sta’ continuando a trasformarlo nella persona, nell’essere di cui ha bisogno.”
“Di cui ha bisogno?!” domandò non capendo fino in fondo ciò che Bobby volesse dire.
“Da come stanno andando le cose, temiamo…”, si corresse: “…crediamo che Dean sia o stia diventando un…..demone!”
John lo guardò basito. Incredulo. No, forse era sconvolto.
Rivide gli occhi verdi di Dean brillare di malinconica soddisfazione quando vide lui e Sam abbracciarsi prima che quei demoni ombra li assalissero. Rivide lo sguardo deciso di suo figlio tenergli testa mentre gli rimproverava di non farsi trovare nemmeno al telefono il giorno in cui gli rivelò delle premonizioni di Sam.
Rivide i suoi occhi pieni di lacrime quando in quel cimitero li salutò per un ultima volta dopo che avevano sconfitto Azazel e vendicato Mary.
I suoi occhi. I suoi occhi. I suoi occhi.
Il pugno in pieno viso al vecchio cacciatore arrivò talmente all’improvviso che nessuno se ne rese conto. Nemmeno Castiel. Bobby stramazzò al pavimento e guardò sbalordito John che rimaneva fermo, in piedi, su di lui. Stava per infierire di nuovo quando Castiel lo fermò da un braccio.
“Mio figlio è un eroe!!” gridò all’uomo che piano si rialzava e forse a tutti quelli che erano nella stanza. “Mio figlio ha salvato questo dannato mondo più volte di quanto lo abbiate fatto voi!!”, continuò agitando le mani verso tutti quelli che lo guardavano stupefatti. “Mio figlio preferirebbe morire piuttosto che farsi solo sfiorare da uno di quei bastardi dagli occhi neri!!” disse di nuovo rivolto verso Bobby di nuovo in piedi, di fronte a lui.
“Il mio Dean, non è e non sarà mai un demone!!” gli ringhiò dritto in faccia. Ma aveva le lacrime agli occhi. Lacrime che non riuscirono a fermarsi quando nello sguardo del vecchio cacciatore riconobbero la verità di quella paurosa e terrificante realtà.
Bobby non mentiva. Non poteva mentire. Non aveva senso mentirgli.
Amava Dean forse quanto lo amava lui e il dolore che vide nei suoi occhi mentre lo guardava, fu la conferma di tutto.
Il dolore e la disperazione ebbero la meglio sul coraggioso John Winchester.
Il cacciatore sentì le gambe piegarsi e dopo un po’ senti il duro del pavimento contro le sue ginocchia.
Ora, era lui quello a terra.
“No!” mormorava silenziosamente mentre singhiozzi di pianto gli affannavano il petto. “Figlio mio!!” ripeteva come una triste nenia.
Bobby si abbassò accanto a lui, mentre Castiel, in piedi, sembrava proteggere quel momento.
“Lo salveremo, John.” gli disse quasi sottovoce.
“Ho fatto così tanti errori con lui, Bobby. L’ho sempre caricato di responsabilità che non era giusto avesse. L’ho sempre assillato sul proteggere Sam.”
“E lui lo ha fatto, John. Sempre. Era la cosa più importante per lui. Proteggere Sam.”
“Ma chi proteggerà lui, adesso?!”
“Sam è ancora con lui, lo so. Non lo abbandonerà.” disse Castiel sicuro di non mentire.
“E noi vedremo come aiutarlo da qui. Vedrai John, quello stupido idiota se la caverà anche questa volta. Credimi!” provò a rassicurarlo e a convincere se stesso.
“Sono sempre stato fiero di lui, Bobby.” disse all’improvviso. “Ma, stupidamente, ho trovato il coraggio di dirglielo solo quando decisi di fare quel patto con quel bastardo di Occhi Gialli.”
“Glielo dirai di nuovo, amico.” lo rassicurò. “E’ una promessa!”
“Bobby?!” fece, mentre aiutato dal sostegno del cacciatore e dell’angelo al suo fianco, si rimetteva in piedi.
“Salviamo Dean. Salviamo mio figlio!!”

N.d.A.: Ok! Siamo alla fine di questa serie. Spero che sia piaciuta e spero che questa su John non sia troppo assurda e insensata.
E’ stata come un flash: Dean che dice a Sam “Sono fiero di noi!” nella 9x23. John che dice a Dean “Sono fiero di te!” nella 2x01. Entrambi vogliono chiarire ciò che sentono, prima di intraprendere un viaggio che sanno essere senza ritorno.
Padre e figlio. Uguali anche se diversi per tanti aspetti.
Ognuno dei due ha le sue ossessioni ed entrambi decidono di vivere quella vita come una missione. Nonostante tutto.
Ma questa è un opinione tutta mia!!! Voi come la vedete!!??
Ciao e alla prossima :) :)
   
 
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