Voltare pagina
Questa mia piccola,
insignificante creazione la dedico a Lucy3, perché
non solo Manuel ed io dobbiamo voltare pagina...
Rivoli di un opaco argento si
perdono incorporei nel buio della stanza, solleticandomi le narici e
riportandomi alla realtà, strappandomi dalle dolci braccia di Morfeo.
Non avrei mai pensato che un
giorno sarei stato grato ad un odore a me tanto sgradevole quanto quello del
fumo di sigaretta, ma ora che questo soffoca gli ultimi residui di quello del
nostro sesso, ora sono veramente felice che il tabacco
esista e che tu sia così egoista da non poterne fare a meno neppure in
mia presenza.
Devo aver dormito dandoti la
schiena questa notte, dopo aver fatto l’amore, dopo esserci ricascato.
Tsk, che idiota che sono.
Mi alzo a sedere sul letto e poi
su, in piedi; senza neanche prendermi la briga di mettermi qualcosa addosso, dato che sono completamente nudo, apro la finestra,
facendo entrare un po’ di luce nella stanza.
I tuoi occhi cerulei, sgranati
per la sorpresa, mi fissano attenti, scivolano languidi e desiderosi sul mio
corpo, sul corpo che più di una volta ha posseduto il tuo, mentre fremi,
se ne accorgerebbe anche un idiota che lo stai facendo,
al solo pensiero di avermi ancora una volta dentro di te.
No bello mio, mi dispiace,
ma non ci casco un’altra volta.
Uno dopo l’altro comincio
a raccogliere da terra tutti i tuoi indumenti, calzini compresi, e prima ancora
che tu possa articolare suono alcuno te li lascio cadere in grembo con
malagrazia.
Sorpreso?
Non quanto il sottoscritto quando ti ha
trovato a letto con un altro, credo.
-Vattene.- Dio che bella questa
parolina! Mi scivola sulla lingua come una goccia di miele caldo e mi piace da
morire.
-Cosa?- dovresti vedere la tua
espressione Alessandro: a dir poco appagante.
-Vattene.- lo ripeto convinto,
mentre, senza esitazione di sorta, il mio braccio si stende di fronte a me ed
il mio indice si punta contro la porta della camera da letto e virtualmente
anche contro il portone del mio appartamento.
Mi guardi negli occhi ed allora
capisci.
Sei il mio passato Alessandro,
non il mio futuro e già il fatto che tu l’abbia capito è,
indiscutibilmente, un grande passo avanti.
Sospiro sollevato appoggiandomi,
ancora tutto nudo come mamma m’ha fatto, all’uscio
che, sussurrandomi un malinconico addio, hai appena varcato.
Da oggi in poi si volta pagina e si comincia a farlo con
un’abbondante colazione...
... Quel quadretto di lasagne al
ragù nel frigo, ne sono cero, andrà più che bene.
Fine.
Scusate... dev’essere il caldo a farmi
vaneggiare in tal modo... il caldo ed il latino... perché se non sono
loro, allora vuol dire che siete autorizzati a
chiamare uno specialista di quelli bravi.
Lasagne al ragù a parte vorrei
sapere che ne pensate...
Ciao dalla vostra Isi.