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Autore: La___Sognatrice70    05/06/2014    0 recensioni
Uno pensa sempre di essere perfetto o perlomeno adeguato per la vita che sta conducendo. Non è sempre così. Come per l’anima gemella . Uno pensa di essere giusto per il partner, anzi il meglio se non pure il massimo. Che sei la sua esatta metà della mela. La stella che illumina il suo cammino. Il fuoco che scalda le sue lunghe e gelide giornate d’inverno. Il rombo dell’artificio colorato che scuote i suoi sensi e la sua anima. Un punto fermo nella sua vita . Bhe! Una mattina ti svegli e ti accorgi che non è così.
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Uno pensa sempre di essere perfetto, o perlomeno adeguato, per la vita che sta conducendo. Non è sempre così. Come per l’anima gemella. Uno pensa di essere giusto per il partner, anzi il meglio se non pure il massimo.  Che sei  la sua esatta metà della mela. La stella che illumina il suo cammino. Il fuoco che scalda le sue lunghe e gelide giornate d’inverno. Il rombo dell’artificio colorato che scuote i suoi sensi e la sua anima.   Un punto fermo nella sua vita . Bhe!   Una mattina ti svegli e ti accorgi che non è così.
Ti accorgi che le tue convinzioni sono una bugia.  Tutto quello in cui credevi  è una bugia.  Tutto  quello in cui speravi  è una bugia.  Tu stesso ,forse, non sei reale, sei una bugia.
Basta ! Urlò Eva nella sua mente.  Si trascinò silenziosamente fuori dal letto. Il pigiama stropicciato, i capelli arruffati  che le ricadevano sulla fronte.  Con la punta dell’occhio sbirciò la parte del letto vuota ormai da   giorni e subito un forte senso di solitudine l’assalì. La cucina era spaziosa e piena di luce.  La metteva di buon umore con tutte quelle tazze colorate sistemate nella credenza ,i mobili di noce chiaro e le mensole verniciate in giallo ocra.  Bevve il suo caffè assaporandone l’aroma misto ad un gusto di delusione e amarezza. Non era certo l’unica, si disse, a sentirsi  di merda per una storia finita. Capita a molti e continuamente.  In ogni momento nel mondo qualcuno soffre per amore, uomo o donna che sia. Uomo? Si chiese. Chissà se gli uomini hanno  la stessa capacità delle donne di soffrire per amore.  Certo soffrono anche loro e per svariati motivi, ma d’amore? Poggiò la tazza nel lavello e spalancò la finestra.  Il cielo era di un azzurro intenso, chiaro e limpido. Un raggio di sole la costrinse a socchiudere gli occhi. L’aria profumava di fiori e il tepore della primavera le  scaldò le guance improvvisamente rigate di lacrime. Se fosse stata serena  avrebbe potuto sentire  perfino l’odore di salsedine portato da un soffio di vento.  Era una giornata splendida  ma Eva  non riusciva  a goderne  appieno.   Purtroppo uno non sceglie di chi innamorarsi, si innamora e basta.  L’amore non è razionale, i sentimenti  non sono razionali  anche se tutto sarebbe più facile se lo fossero, perché così  uno sceglierebbe di non essere così fragile di non soffrire così tanto.  Eppure l’essere umano è pronto a qualsiasi cosa pur di provare quel la meravigliosa dolce  sensazione  che unisce un uomo e una donna . Quel miele che ti stuzzica  il cuore , ti solletica donandoti  una gioia infinita che ti solleva in alto, tanto in alto e resti lì in bilico sorretto solo dall’amore.   Poi quando questo finisce  precipiti ma non  gradualmente  né delicatamente , ma di colpo.   Ti ritrovi all’improvviso  con il naso spiaccicato per terra  e fai fatica, molta fatica a rialzarti.  
 Non  era cambiata poi tanto da quando era bambina ,si disse .  Lo specchio rifletteva gli stessi occhi grandi    e marroni un tempo più vivaci ed innocenti , ma ora ugualmente graziosi e sinceri.  Le labbra  erano  carnose e ben disegnate e il viso di forma leggermente arrotondata.  Si pettinò e si raccolse con una coda i capelli nero liquirizia. Entrò nella sua stanza da lavoro.  Era la camera che amava di più di tutta la casa.
Lì si sentiva davvero se stessa . Non doveva  fingere di essere come gli altri la volevano.  Non doveva assecondare né compiacere nessuno.    Nessun compromesso , niente regole.   Lì poteva  esprimersi come voleva, aprire la gabbia e liberare la  propria anima.    Con un braccio sfiorò inavvertitamente un barattolo poggiato su un tavolo e una decina di lunghi pennelli i si sparsero sul pavimento.  “Accidenti” esclamò, e si chinò per raccogliergli pazientemente.  La prima volta che aveva tenuto un  pennello in mano era un bambina e come tutti i bambini era attratta  dai colori. Ricordava spesso quando si sedeva in ginocchio sulla sedia di camera sua  e rimaneva incantata a guardare  tutti  quei tubetti  variopinti.  Ne apriva uno  e faceva  pressione per  farne uscire il contenuto cremoso .Vi  intingeva il suo piccolo dito  e lo premeva su un foglio bianco. Poi ne apriva un altro e faceva lo stesso, e così  con tutti gli altri, fino a che il foglio diventava un insieme di macchioline colorate.  Altre volte vi bagnava l’intera mano e la ristampava sulla carta o sul muro  facendo andare su tutte le furie la madre.  Sorrise a quel ricordo e si ritrovò a dare ragione a quella povera donna che quando entrava in camera sua si trovava di fronte non una cameretta di un infante ma una caverna preistorica  piena di disegni rupestri  e scarabocchi. Le era sempre piaciuto  sperimentare e  creare e crescendo aveva pensato di trasformare  questa sua passione (o  difetto, a seconda dei  punti di vista), in un lavoro. Così adesso aveva un piccolo negozio di ceramiche dipinte a mano.  Si guardò intorno e   esaminò  attentamente  due o tre lavori che aveva terminato da poco.   Li incartò  delicatamente con della carta velina e li sistemò in una scatola.  Spostò la manica della camicia per guardare l’orologio sul polso. Erano già le nove ed era terribilmente in ritardo doveva uscire di casa subito.   
   
 
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