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Autore: nice    05/06/2014    5 recensioni
Hiyori non capì più nulla fin quando il cellulare di Yato non squillò, facendola uscire dai suoi pensieri. Fece un piccolo sorriso da ebete, per poi fermare con una mano Yato, prendendolo da dietro il tessuto della tuta che indossava; abbassò il capo, per poi dire al giovane dio, prima che scomparisse, un piccolo:
-H-hai un buon profumo, Yato.-
Poi lo vide scomparire nel nulla, lasciando sola e confusa la piccola quindicenne che non capiva più niente.
Genere: Romantico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hiyori Iki, Yato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                  :Il solito sfacciato:

Il suo sguardo era incerto, soltanto per le menzogne e le cavolate che lui le raccontava spesso, per attirare la sua attenzione: era troppo ingenua Hiyori, una ragazzina di quindici anni che al posto di pensare al trucco e ai ragazzi pensava soltanto alle arti marziali, considerate da lei uno sport molto utile da praticare che serve per difendersi da qualcuno di più forte.
Fece un leggero sospiro, mettendosi una mano sul petto e sentendo il suo cuore battere velocemente per la corsa fatta a causa del litigio avuto con Yato. I suo occhi erano umidi mentre il suo corpo tremava dal freddo tagliente e forte.
Perché Yato le aveva risposto in quel modo? Perché lei, dopo aver sentito quelle parole, aveva alzato le mani verso di lui, dandogli un sonoro schiaffo sulla sua pelle delicata per poi scappare?
-Perché mi affeziono troppo alla gente?-
Scosse il capo, facendo oscillare i suoi ciuffi bruni e lisci davanti agli occhi umidi e ancora carichi di lacrime, pronta a versarle se avesse sentito la voce del giovane dio minore.
"Stupida! Stupida!"
Si ripeteva nella mente, tirandosi qualche volta una ciocca bruna: non si doveva fidare di Yato, non doveva incontrarlo.
Non voleva, ma il destino li aveva fatti incontrare in mezzo alla strada, attraverso quell'incidente. Hiyori dopo aver incontrato Yato aveva scoperto che era diventata per metà ayakashi e si trovava in una fenditura fra il mondo dei vivi e quello dei morti; cioè lo higan e lo shigan. Aveva la capacità di sentire i profumi di tutti quanti e doveva ammettere che erano tutti buoni; ma quello che adorava di più era quello di Yato.
-N-No… non può essere!-
-Cosa non può essere, Hiyori? Il fatto di avermi dato uno schiaffo in faccia, mh? Ti meriti una punizione divina!-
-YATO!-
Si tirò un po' indietro con la schiena, vedendo che il giovane si stava avvicinando a lei con uno sguardo serio; i suoi occhi trasmettevano una luce strana: era grinta? coraggio? Oppure era paura? Non si poteva capire.
Hiyori vide che il Dio della guerra alzare una mano, in direzione della sua guancia; chiuse gli occhi, preparandosi alla punizione "divina" che doveva ricevere.
Aprì leggermente gli occhi non capendo perché ci metteva così tanto; e la cosa che la fece stupire fu soltanto che Yato si trovava a un centimetro di distanza da lei.
Poi sentì qualcosa di caldo premere contro le sue labbra. Sbarrò subito gli occhi avvampando velocemente, non sapendo cosa fare.
Dopo qualche secondo Yato si staccò lentamente, lo sguardo coperto dai suoi delicati capelli, mentre sulle sue labbra sottili e delicate c'era un piccolo sorriso timido e rassicurante.
-Y-Yato… c-cosa?… t-tu… i-io-
-Non parlare Hiyori. Fai finta che con questo bacio ti abbia ringraziato per tutte le volte che mi hai salvato. Oltre a questo…beh, forse….provo qualcosa per te quin-
Hiyori non capì più nulla fin quando il cellulare di Yato non squillò, facendola uscire dai suoi pensieri. Fece un piccolo sorriso da ebete, per poi fermare con una mano Yato, prendendolo da dietro il tessuto della tuta che indossava; abbassò il capo, per poi dire al giovane dio, prima che scomparisse, un piccolo:
-H-hai un buon profumo, Yato.-
Poi lo vide scomparire nel nulla, lasciando sola e confusa la piccola quindicenne che non capiva più niente.
L'unica cosa che ricordò fu una busta che aprì e lesse, al cui interno c'era scritto:

"Hiyori, so di essere sfacciato in tutto, anche nel confessare i miei sentimenti. Se leggerai questa lettera vuol dire che Yukine mi ha chimato, fingendosi un cliente! Beh, cosa dire? Hiyori Iki io, Yato, Dio della guerra, mi sono innamorato di te. Non importa se tu non mi ami, tu sarai la mia Dea della bellezza; anzi… tu per me sei la Dea del l'universo. Ti amo Hiyori Iki. Ah! Quello schiaffo non mi ha fa tutto nulla!"

Sulle sue labbra comparì un leggero sorriso, mentre le sue gote diventarono più rosse e delle lacrime solcarono il suo viso delicato. Quelle lacrime erano di felicità, sorpresa. Non capiva più nulla. Dalla sua bocca uscì involontariamente come in sussurro il nome del giovane Dio.
-Yato… sei il solito sfacciato!-
Poi sorrise e strinse a sé quella lettera, ispirandone lo stesso odore che emetteva Yato, con un sorriso nato dalla felicità. Hiyori Iki aveva capito che, se non avesse conosciuto Yato, non avrebbe incominciato a provare il sentimento dell'amore puro e sincero.
-Grazie Yato.-

  
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