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Autore: Despicable Meggs    06/06/2014    8 recensioni
Tony, Ziva, McGee, Abby, Gibbs... Li conosciamo tutti perché lavorano all'NCIS. Ma cosa sarebbe successo se invece di incontrarsi al lavoro si fossero incontrati al liceo? Come sarebbe stato un Tony di 17 anni? Come mai Ziva si è trasferita a vivere in America? Come sono Tim ed Abby?
In questa mia nuova FF, decisamente molto AU, vedremo la vita dei nostri agenti preferiti al liceo. Ci sarà da divertirsi e ci saranno momenti un po' più seri. Ma soprattutto ci sarà del TIVA. Tanto TIVA love a 17 anni XD
Quindi come ho detto questa è una storia AU in cui non solo compariranno i nostri personaggi preferiti ma anche personaggi che purtroppo nel telefilm non abbiamo visto (causa decesso) XD
Buona Lettura :)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abigail Sciuto, Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Timothy McGee, Ziva David
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lunch and Family 

Finita la lezione di psicologia Ziva era corsa nella classe di lingue. Voleva sedersi al banco e aspettare Tony o, nel caso fosse già arrivato, sedersi a fianco a lui.
Quando entrò nell'aula vide che lui ancora nn c'era, anzi l'aula era mezza vuota probabilmente perché molti studenti avevano appena finito la lezione precedente e dovevano ancora arrivare.

Si sedette in un banco vuoto e aspettò. Mano a mano che l'aula si riempiva poteva sentire su di sé gli sguardi della gente. Si erano accorti che era nuova e la stavano osservando. Alcuni, passando a fianco a lei, avevano accennato un sorriso in segno di saluto, ma la maggior parte non l'aveva proprio considerata.
Lei continuava a guardare verso la porta sperando si vedere entrare Tony. E finalmente dopo un po' arrivò. Era di corsa, come per la lezione precedente.
Non appena lo vide agitò la mano in modo da farsi vedere così Tony la raggiunse e si sedette accanto a lei.

"Allora hai visto? Sei riuscita a trovare l'aula e ad arrivare prima di me" le disse sedendosi.
"È stato facile... Avevi ragione" rispose.
"Oh... Prima ho tenuto la tua penna, scusa" aggiunse ridandogliela.

Tony gliela riappoggiò sui suoi libri dicendole "La puoi tenere tu. Ne ho altre e poi senza penna non puoi scrivere".
"Grazie" rispose lei.

Rimasero un attimo in silenzio, cosa che a Tony non piaceva. A lui piaceva comunicare.

"Ti sei fatta nuovi amici a psicologia?" le chiese.
"No... Non credo che le ragazze di questa scuola mi apprezzino molto. Diciamo che non sono proprio come loro, anzi per nulla" rispose Ziva un po' sconsolata.
"Sono delle Barbie tutte uguali. Ma sono sicura che ci siano altre ragazze a cui saresti simpatica" la tranquillizzò lui.
"Ah si?" chiese Ziva.
"Si... Ne conosco una. Dimmi, hai già programmi per il pranzo o accetti il mio invito a sederti con me e i miei amici?" le propose Tony.

Ziva si illuminò. Non pensava che qualcuno potesse essere così gentile con lei già dal primo giorno.

"Io... Volentieri, sopratutto se i tuoi amici sono gentili come te" rispose.
"Certo che lo sono, altrimenti non sarebbero miei amici" disse facendole l'occhiolino.
"Allora racconta un po'... Sei di Tel Aviv?" aggiunse.
"Sono nata a Be'er Sheva... Poi ci siamo trasferiti a Tel Aviv. Comunque sono due città vicine" rispose lei.
"Be'er Sheva? Che nome strano" ridacchiò Tony.
"Hey, che ridi? Voi in Kentucky avete una città che si chiama Disappointment" rispose lei.
"Oh, la regina di geografia ha vinto" la prese in giro lui.

Passarono la lezione per lo più in silenzio, guardandosi di tanto in tanto. Tony la guardava mentre scriveva senza farsi notare e si rese conto di quanto fosse brava nelle lingue.
Si fece un appunto mentale di chiederle dove le aveva imparate.

Finita la lezione uscirono assieme e Tony la portò verso la mensa.
"Certo che le scuole americane sono strane. Qui la gente corre e grida" disse Ziva guardandosi intorno.

Tony rimase stupito, era praticamente le prima volta che Ziva iniziava una conversazione.

"Perché? Come sono in Israele? State tutti in silenzio?" chiese lui.
"È richiesto un certo grado di disciplina, Tony" rispose lei seria.
"Beh, Israele, qui si può gridare e correre. Ma ora dimmi... Hai portato il pranzo da casa o lo compri qui?" domandò Tony cambiando discorso.
"Portato da casa" rispose mostrando un sacchetto.
"Perfetto, anche io. Vieni che andiamo a cercare i miei amici, ci staranno aspettando" disse Tony prendendola per un braccio e trascinandola in mezzo alla folla. La mensa era piena di studenti e Tony aveva paura di perdersi Ziva per strada.

Quando arrivarono al tavolo Abby e Tim erano già seduti.

"Ragazzi, voglio presentarvi una mia nuova amica. Si chiama Ziva ed è il suo primo giorno" disse Tony presentandola.

"Ciao, io sono Tim" disse McGee presentandosi. Era vestito in modo precisissimo, una pila di libri di fianco al pranzo che faceva invidia ad una biblioteca. Ziva capì immediatamente che era uno di quei ragazzi a cui piaceva veramente studiare.
"Piacere" rispose Ziva sorridendo.

Abby al contrario non la salutò. Si alzò in piedi e l'abbracciò. Vedendola, Ziva rimase sorpresa. Era davvero, davvero diversa dalle altre ragazze. E non perché, come lei, non portava il trucco o vestiti striminziti. Ma perché aveva uno stile tutto suo, dominato per lo più dal nero e dai teschi.

"Io sono Abby, sono felice di conoscerti Ziva" disse stritolandola.

Ziva guardò Tony sorpresa, pensando che aveva ragione. Almeno una ragazza sembrava non snobbarla.
Si sedettero e iniziarono a pranzare, chiacchierando delle lezioni che avevano appena svolto.

"Ziva, il tuo non è un nome americano. Di dove sei?" le chiese Tim all'improvviso.
"Israele, Tel Aviv" rispose.
"Veramente è nata a Breshava" aggiunse Tony cercando di pronunciare il nome della città.
"Be'er Sheva" lo corresse lei ridendo.
"Si... Quello lì!" disse Tony fingendo di aver pronunciato il nome correttamente.
"Forte! E hai 18 anni come noi?" chiese Abby curiosa.
"No, io ne ho 17... Ho fatto la primina" spiegò Ziva.
"Oh... E come mai ora sei in America? Vi siete trasferiti?" chiese Tim.

Ziva cominciava a sentirsi a disagio con tutte queste domande, ma capiva la curiosità degli altri. In fondo non l'avevano mai vista.

"Io e mia sorella ci siamo trasferite a vivere con mia madre, abitiamo a Georgetown, su Wellington street" disse lei.
"Allora abiti vicino a me!" esclamò Tony felice.

Lei sorrise e lo guardò, stava per chiedergli in quale casa abitasse quando Abby intervenì.

"E tuo padre? È rimasto in Israele?" chiese.

A quella domanda Ziva perse il sorriso. Guardò Abby e poi si mise a fissare il panino che stava mangiando.
Non avrebbe risposto, non avrebbe spiegato i motivi. Non era ancora pronta.
Tony la vide a disagio, la videro tutti.

"Hey ma cosa sono tutte queste domande a lei e nessuna a me sulla partita di basket della prossima settimana?" disse Tony per toglierla dall'imbarazzo.
"Il solito egocentrico! Comunque parlaci della tua partita" rispose Tim.
"Venerdì prossimo alle nove di sera. Ancora non sappiamo contro chi giochiamo. Ci sarete vero? Anche tu, Ziva" disse Tony.
"Devi venire Ziva! Tony è bravissimo, è il migliore! Vedrai ci divertiremo un sacco" esclamò Abby già eccitata per la partita.

"Direi che ci sono allora... Non ho mai visto una partita di basket prima d'ora" ammise lei.
"In Israele non avevate le squadre sportive a scuola?" Le chiese Tim.
"No" tagliò corto lei.

In realtà le avevano, ma lei non aveva mai tempo per andare a vedere le partite o partecipare.
Tuttavia non aveva voglia di raccontare tutto. Era una persona riservata e quello era il suo primo giorno con tutte queste persone nuove. Ci sarebbe stato un tempo anche per i racconti.

Per il resto della giornata Ziva non ebbe più lezioni con Tony. Passò l'ultima ora in classe con Abby, frequentavano chimica assieme.
Finita l'ultima ora si ritrovarono tutti alla fermata dell'autobus ma Ziva, prima di salire, doveva andare a prendere sua sorella da scuola.
Lasciò i suoi nuovi amici a parlare e andò a cercare Tali.

"Ziva!" gridò la bambina correndole incontro.
"Sorellina, è andata bene la scuola?" chiese Ziva abbracciandola.

Tali sorrise e prese la mano di Ziva.

"Benissimo. Avevi ragione, mi sono fatta un sacco di nuovi amici!" disse mentre tornavano alla fermata.
"E tu? Hai dei nuovi amici, Zi?" aggiunse curiosa.
"Si, vieni che te li presento" le rispose Ziva.

Quando arrivarono anche Tony aveva raggiunto Abby e Tim e stavano parlando.

"Hey, Ziva. Pensavo fossi scappata" le disse Tony.
"No, ero solo andata a riprendere mia sorella" rispose.
"Ragazzi, vi presento Tali" aggiunse.

Tali salutò tutti. A differenza di Ziva era più socievole, forse anche perché da più piccola.
Salirono tutti sull'autobus e andarono a sedersi verso il fondo, dove c'erano più posti vicini.

Ziva fece sedere Tali di fianco a sé. L'aiutò a sistemare lo zaino e a togliersi il giubbino, visto che faceva abbastanza caldo.
Tali iniziò a raccontarle della sua giornata a scuola, continuava a parlare e Ziva l'ascoltava interessata.
Fino a quando, ad un certo punto, Tali si accorse che una delle sue nuove amiche era seduta da sola sul pullman.

"Zi... Credi che possa andare a sedermi vicino a Janet?" disse indicando la bambina a cui si riferiva.

Ziva sorrise.

"Certo che puoi. Basta che resti ferma lì, dove ti posso vedere" le diede il consenso Ziva.
Tali si alzò felice e corse dalla sua amica. Così Tony ne approfittò per cambiare posto e sedersi di fianco a Ziva.

"È una mia impressione o tua sorella ti adora?" le chiese.
"Abbiamo passato tanto tempo assieme. È la mia sorellina" rispose.
"È una cosa dolcissima, Ziva" intervenne Abby.
"È come se fossi la sua mamma" aggiunse.

A quelle parole Ziva si perse ammutolì per un attimo, pensando che per Tali fino a quel momento lei era stata come una madre.
Si riprese quando l'autobus si fermò e Tim ad Abby scesero. Era la loro fermata, non abitavano nella stessa sua zona.

"Allora, a quanto pare, saremo vicini di casa" le disse Tony.
"Eh si... In quale casa vivi?" chiese Ziva curiosa.
"Quella in fondo alla via, con il grande cancello in ferro battuto" spiegò Tony.
"Oh, wow. Quella con il grande giardino e la piscina sul retro? Accidenti, è enorme" commentò Ziva.

Vedendo Tony aveva capito che venisse da una famiglia ricca ma non pensava così ricca.

"Si quella. Vedo che ti sei studiata bene la mia casa" rispose Tony ridacchiando.
"Io e mia sorella abbiamo passeggiato spesso per il quartiere" spiegò lei.
"Ma non ti avevo mai visto" aggiunse.
"Io non avevo mai visto te" rispose lui.

"Oh, siamo quasi arrivati" disse Ziva alzandosi.
"Si. Ora scendiamo e mi dici dove abitate voi" rispose Tony mentre, insieme a Tali, aspettavano che l'autobus si fermasse.

Si incamminarono lungo la via finché Ziva non si fermò davanti ad una villetta.

"Questa è casa nostra. Non è poi così lontana da casa tua" disse Ziva.
"Assolutamente no" rispose Tony.
"Va bene, allora ci vediamo domani mattina alla fermata del pullman. Non fate tardi!" aggiunse.
"Ciao, Tony" gli disse.
"Ciao Ziva. Ciao, Tali" disse Tony facendo l'occhiolino alla bambina.

Ziva guardò Tony camminare per la via e si chiese cosa ci facesse lui con due persone come Abby e Tim. Tony era vestito firmato, aveva un bel fisico e Ziva aveva notato come tutte le ragazze lo guardassero. Era il tipico ragazzo che tutte vogliono e si aspettava di vederlo in mezzo ad altra gente di quel tipo.
Ma poi Ziva si rese conto che, nonostante le apparenze, Tony era molto più simile a Tim o Abby. Voleva solo passare il tempo in modo tranquillo senza essere tenuto d'occhio e giudicato da tutti.

Non appena Tali e Ziva entrarono in casa, Rivka corse alla porta per accoglierle.

"Le mie bambine, come é andata a scuola?" chiese.
"Mammina!" disse Tali correndo ad abbracciarla.
"È andata benissimo! Questa scuola mi piace un sacco e ho trovato tanti amici" disse entusiasta.
"Oh, come sono felice. E tu Ziva, cosa mi dici?" le domandò visto che non si era mossa da davanti alla porta.
"Tutto bene" disse Ziva velocemente mentre appoggiava lo zaino nell'ingresso e andava verso la cucina.

Versò un bicchiere di succo di frutta per lei e uno di latte per la sorella. Li appoggiò sul tavolo e aspetto che anche Tali e la madre la raggiungessero.

Tali continuava a raccontare alla madre cosa aveva fatto a scuola mentre Ziva ascoltava in silenzio.
Nel momento in cui era entrata in casa il suo umore era cambiato.

"Anche Ziva si è fatta dei nuovi amici, mamma" disse ad un certo punto Tali.
"Davvero? Sono simpatici?" chiese Rivka rivolta a Ziva.
"Si" rispose Ziva.
"Uno dei suoi amici abita qui in fondo alla strada. Si chiama Tony" aggiunse la bambina.
"Tali!" esclamò Ziva. Non voleva che spifferasse tutto alla mamma, sapeva che poi Rivka avrebbe fatto domande.
Domande a cui Ziva non aveva voglia di rispondere.
"Secondo me è il suo fidanzato" ridacchiò Tali.
"Non è vero! Non lo conosco nemmeno" si giustificò Ziva.

"Beh allora parlami di questo tuo amico" chiese Rivka.
"Si chiama Tony, vive qui ed è stato gentile con me" fu la breve risposta di Ziva prima di alzarsi a portare via il bicchiere.

Rivka la seguì in cucina.

"Potresti... Potresti cercare di parlare un po' di più con me" le chiese.
"Ti ho risposto, no?" rispose Ziva.
"Si ma... Cerca almeno di fingere di avere interesse a conversare" disse Rivka.
"Perché dovrei?" chiese sarcastica.
"Perché sono tua madre e ci tengo a sapere della tua vita" rispose.

Ziva si fece una risatina.

"Devo fare i compiti" disse uscendo dalla cucina.
"E anche tu Tali. Forza andiamo a studiare" aggiunse rivolgendosi alla sorella.
"Riposatevi un attimo prima di iniziare. Possiamo fare qualcosa assieme" propose Rivka.
"No prima studiamo, poi faremo altro" disse Ziva.
"Solo un'oretta di pausa. Andate un po' in giardino e giocate" insistette Rivka.
"No. Se aspettiamo Tali dovrà finire i compiti dopo cena. Sarà stanca, impiegherà il doppio del tempo e le verrà mal di testa. Per quattro anni lo aiutata io tutti i pomeriggi con i compiti, so cosa faccio" concluse il discorso.
"Io e Ziva facciamo sempre i compiti assieme e lei mi aiuta quando non capisco matematica" disse Tali alla madre.

A quel punto Rivka si arrese. Lasciò che salissero entrambe in camera e che facessero i compiti mentre nel frattempo preparava la cena.
Ripensò al passato e capì che forse era troppo tardi per recuperare il rapporto con Ziva e che Ziva non aveva poi tutti i torti ad odiarla.

Dopo aver studiato, sia Tali che Ziva scesero in salotto e aiutarono la madre. Durante la cena Ziva restò per lo più in silenzio, fu Tali a dominare la conversazione.
Rivolse alla madre poche parole, quelle sufficienti a non sembrare un'eremita.

Alle nove Rivka mise a letto Tali mentre Ziva ancora finiva di ripassare. Non appena la madre andò nella sua camera da letto, Ziva uscì e corse a salutare la sorellina. Era una cosa che facevano sempre. Anche se Ziva non era a casa la chiamava al telefono per darle la buona notte.

"Zi" disse Tali vedendola entrare.
"Sorellina, pronta a dormire?" le chiese.
"Si, aspettavo te" le rispose.

Ziva sorrise.

"Eccomi. Ora chiudi gli occhi e fai bei sogni" le disse.
"Zi, mi manca dormire in stanza con te" ammise Tali.
"Anche a me... Ma sono qui di fianco, se hai bisogno puoi venire" rispose.
"Ora dormi. Laila Tov, Tali" aggiunse dandole un bacio.
"Laila Tov" rispose Tali.

Quando Ziva tornò in camera le mancava solo da finire un paio di esercizi di spagnolo. Così prese il libro e lo aprì alla pagina giusta. Sfogliandolo si accorse di un foglietto che non aveva mai visto.
Lo prese in mano e lesse un numero di telefono. Era stato Tony a lasciarglielo, c'era scritto il suo numero e il nome. Sentì dentro di sé la felicità. Era sicura di aver trovato un buon amico.
Così prese il telefono, salvò il numero e decise di mandare un messaggio a Tony.

"Grazie per il numero. Ci vediamo domani, buona notte :)" gli scrisse.

Si mise a finire gli esercizi di spagnolo, preparò lo zaino e si mise il pigiama. Stava per spegnere il cellulare quando le arrivò un messaggio, di Tony.

"Alla buon ora. Pensavo di doverti infilare un altro biglietto nel libro, domani. Buona notte anche a te, Israele :)"

Ziva rise, non vedeva l'ora che fosse domani.






Note dell'autrice:

Oh, è già venerdì XD
Quindi aggiorno questa FF molto leggera e allegra ahahah
Cosa ne dite? Oggi finisce la scuola per tutti praticamente e io sto scrivendo una FF dove tutti sono a scuola! #MakeSense

Beh come avrete notato questa è la seconda parte del primo giorno di scuola di Ziva! Non preoccupatevi non descriverò ogni singolo giorno XD ma avevo bisogno di descrivere l'intera giornata per introdurre anche gli altri (Abby, McGee e Rivka)!
Mano a mano che procederemo con i capitoli incontreremo anche altri personaggi XD
Quindi stay tuned ppl! XD

Sicuramente qualcuno si starà chiedendo (?) perché Ziva è così misteriosa? Cosa è successo prima che arrivasse in America? A tempo debito lo saprete eh eh XD
Una cosa per volta LOL
Intanto abbiamo capito che lei e Rivka non hanno proprio un gran rapporto, a differenza di Tali e la mamma che sembrano andare d'accordo XD

Ma quanto è stato dolcino Tony a lasciarle il numero di cell? *---* (lo amo)

Ok, spero che il capitolo vi sia piaciuto :)
Prima di lasciarvi volevo dirvi una cosa: molti di voi mi hanno detto che gli piacciono le FF AU. Lasciatemi consigliarvi una FF AU che scrive una mia amica (slurmina) che è bellissima:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2597272&i=1


Si intitola "New Life"! :) 
Leggetela se avete tempo, merita davvero!! :)
Detto ció, a presto!
Baci, Meggie.
  
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