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Autore: _BlackAngel16_    06/06/2014    1 recensioni
" Avevamo tolto i mattoni dal muro che proteggeva i nostri cuori, usandoli per costruire un magnifico castello. Neanche a metà e il castello è crollato. Hai ricostruito il tuo muro, lasciandomi incapace di aiutarti. Incapace di amarti come vorrei.
Ho fatto di tutto per conquistarti, per vincere questa guerra d'amore e, finalmente, completammo i nostro castello. Mano nella mano, vivremo nel nostro castello di mattoni"
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 1: L'arrivo.

So one day he found her crying 
Coiled up on the dirty ground 
Her prince finally came to save her 
And the rest you can figure out 
But it was a trick 
And the clock struck 12 
Well make sure to build your house brick by boring brick 
or the wolves gonna blow it down 
Keep your feet on the ground 
When your head's in the clouds 
Well go get your shovel 
And we'll dig a deep hole 
To bury the castle

Le 6:30. Dia già. Perché è già settembre, mi chiedo, perché?

Tiro fuori da sotto le comode coperte del mio letto una mano per prendere il telefono e spegnere la sveglia. Ancora non so perché ho messo la mia canzone preferita come suoneria, finirò per odiarla!

Mi alzo controvoglia dal mio lettuccio caldo -quanto vorrei restarci ancora!- e vado verso l'armadio lanciando gli indumenti che costituiscono il mio pigiama -una maglietta striminzita e un paio di pantaloncini- qua e la per la camera. Sbuffo, rovistando tra i tanti vestiti mal piegati e riposti nell'armadio, alla ricerca di qualcosa di presentabile per il mio primo giorno in un nuovo liceo.

Mi sono trasferita in questa nuova città da circa due settimane e ora vivo con mia zia Jennifer, una donna fantastica ma un po... strana, diciamo. Si, direi proprio che l'aggettivo strana faccia al caso suo, spero solo che nella nuova scuola non si presenti vestita da fata come il giorno in cui sono arrivata qui da lei!

Dopo 10 minuti di ricerca scelgo una maglietta nera con sopra ricamata una croce bianca in pizzo, un paio di jeans stretti sul grigio e le mie adorate Converse nere. Vestita, mi precipito in bagno, prima che entri mia zia e ci rimanga fino a domani! Anche se, guardando l'immagine riflessa nello specchio, preferirei di gran lunga uscire e lasciare di mia spontanea volontà il bagno libero a Jennifer. Cosa vedo? Beh... Di sicuro un mostro! Il trucco di ieri -la notte non ho mai voglia di struccarmi- è tutto sbavato intorno agli occhi, il rossetto si è praticamente tolto lasciando solo le labbra un po colorate di rosso e i capelli, i miei adorati, bellissimi, lunghissimi, magnifici capelli blu -se non si fosse notato amo i miei capelli- sono tutti arruffati. Sembro un panda che ha appena lottato per un po di bambù, beh almeno spero di esserne uscita vincitrice!

Mi armo di struccante e inizio a rimuovere il trucco dai miei occhi, truccarmi ormai è diventata un'abitudine quotidiana. Non che mi metta quintali e quintali di trucco sia chiaro! Solo matita e mascara, rigorosamente neri, e se ne ho voglia un po di rossetto -ripeto, se ne ho voglia- non mi sono mai piaciute le ragazze che con kili di trucco si portano a letto metà mondo ma senza verrebbero rifiutate anche da uno scarafaggio!

Struccata e ritruccata, prendo la spazzola e guardo i miei capelli con aria di sfida << A noi, brutti bastardi! >> Esclamo, credendo anche di fargli paura, e inizio a spazzolarmi i capelli, sciogliendo gli abnormi nodi che ogni notte si formano tra i miei capelli. Ma durante la notte fanno incontri di box? E' impossibile che ogni mattina mi strappi più capelli di quelli che ho la notte prima!

Finalmente riesco a sistemarli. Pettinati mi arrivano sotto le anche, anni e anni di pazienza per farli crescere e ottengo solo un dolore atroce. L'unica cosa che mi impedisce di tagliarli è il mio amore per il loro colore, un blu talmente intenso da sembrare quasi nero e in più è del tutto naturale!

<< Megan!! Scendi, la colazione è pronta!! >> Mi urla zia Jennifer dalla cucina << Si, adesso scendo >> rispondo mentre do un'ultima occhiata allo specchio prima di scendere al piano di sotto. << Pensavo dovessi venire a svegliarti con le cannonate, dormigliona che non sei altra! >> mi dice sorridente . Io la guardo di sbieco << Ehi, guarda che sono sveglia dalle sei e mezzo >> rispondo << Si, più un'altra mezzora >> Sbuffo irritata e prendo la mia tazza per versarci dentro il caffè << Comunque...Sbrigati se vuoi essere accompagnata in macchina, io tra poco vado a lavoro >> Finisco il caffè e vado in camera a prendere il telefono e la borsa azzurra e mi precipito nel vialetto dove vedo mia zia aspettarmi in macchina. Neanche un quarto d'ora e ci troviamo davanti una struttura rosa antico, quasi bianca. << Guarda! Non è adorabile? E' uguale a quando lo frequentavo io! >> Dice tutta allegra Jennifer con aria sognante e gli occhi a cuoricino, mentre io cerco di non pensare alla sua espressione ridicola quanto il nome del liceo. Dolce Amoris. No davvero... Stiamo scherzando? Che nome è per un liceo?

Finite le solite noiose raccomandazioni, entro nel cortile del liceo ad aspettare il suono della campana.

Il cortile è pieno di gente, ma chi mi colpisce di più è un gruppetto di tre ragazze che se ne sta in disparte a criticare e provarci con tutti i ragazzi che passano davanti ai loro occhi. Alcuni dei ragazzi, quando le tre lo guardano mettendo in risalto il seno -se così si può chiamare, perché due sembrano delle tavole da stiro- le guardano completamente disgustati. In effetti lo sarei anche io. Fanno davvero pena...poverine. Si fa per dire eh, non che mi facciano davvero pena!

Ed ecco quel suono infernale, quanto odio la campanella di inizio lezioni! Vedo gli alunni spostarsi dal cortile a dentro la scuola, a parte qualcuno che se ne sta fuori a parlottare con gli amici o che arriva correndo sperando di non essere in ritardo. Sono entrata a scuola ma pensandoci bene non ho idea di dove andare! E soprattutto...Perché mi fissano tutti? Gli sguardi di tutti gli alunni sono su di me, mi squadrano da testa a piedi come se fossi un'aliena, ed è una cosa che odio. Non avete mai visto una VERA ragazza per caso? Faccio qualche passo per cercare la presidenza sentendo ancora gli sguardi di tutti e qualcuno che sussurra critiche agli amici. Ora basta, la mia pazienza ha un limite. << Qualcuno può smettere di fissarmi come se fossi un fantasma e mostrarmi dove prendere il mio modulo di iscrizione? >> Chiedo, con un sorriso acido, e improvvisamente tutti spariscono nelle aule o con le teste negli armadietti. Che patetici.

<< Posso mostrartela io, se vuoi >> Mi giro alla mia destra e noto una ragazza con dei lunghi capelli argentei sorridermi dolcemente. E' davvero molto bella, alta e con un fisico stupendo, gli occhi color miele mostrano una dolcezza e un'innocenza infinite. Mi sembra di averla già vista... << Allora, ti va? >> Mi riprendo dai miei pensieri -sono spesso tra le nuvole- e noto che continua a fissarmi, fastidiosamente << Andiamo >> dico semplicemente, forse con un tono un po troppo freddo.

La seguo per tutto il corridoio fin quando non ci troviamo davanti ad una porta con in bella vista il cartellino “Sala Delegati”. << Io ti aspetto qui, così ti accompagno in classe dopo. O ti faccio fare il giro della scuola, come preferisci >> Si appoggia al muro mentre io apro leggermente la porta socchiusa. All'interno c'è solo un ragazzo -carino, ma sicuramente non il mio tipo- intento a controllare alcune scartoffie.

<< Cerco il segretario delegato, è qui? >> Appena sente la mia voce alza la testa verso di me, un po spaventato per la mia apparizione improvvisa. << Puoi bussare la prossima volta? Comunque il delegato sono io, mi chiamo Nathaniel >> Mi rivolge un sorriso dolcissimo, talmente dolce da far diventare tutta la stanza piena di cuoricini. Lo immagino già venirmi incontro sul suo cavallo bianco e lui, bellissimo nei suoi abiti principeschi, che mi chiede di sposarlo. Ooh..

<< La porta era aperta, non c'era motivo di bussare. >> Vedo i cuoricini ghiacciarsi e spezzarsi, proprio come il suo sorriso. Ops.. Troppo acida? Scusa mia cara mente fantasiosa, ma non mi piacciono certi ragazzi. Si passa una mano tra i capelli biondissimi, con un'aria un po rassegnata -eri in cerca di una nuova love story, eh biondo?-

<< Mi serve il modulo d'iscrizione, sono la nuova alunna >> dico, abbozzando un sorriso per riscaldare un po la stanza completamente ghiacciata dalla mia uscita di prima. Si, certe volte so essere davvero glaciale se non addirittura polare. Mi sorride di nuovo, non so perché ma questo suo modo di sorridere senza motivo mi sa molto di persona falsa... O deficiente, devo ancora capirlo. << Quindi tu devi essere Megan Nixon! Il tuo modulo è già stato compilato da tua zia, devi solo firmarlo. La tua classe è la 4C, se non la trovi chiedi a pure a me >> Mentre parla mi porge il modulo e la penna per firmare.

Quando esco mi accorgo di aver lasciato la porta aperta e che la ragazza dai capelli argentei ha sentito tutta la discussione, la vedo un po confusa. Ha la bocca leggermente aperta e gli occhi spalancati << Ehi, tutto bene? >> le chiedo preoccupata pensando che abbia un malore, lei mi guarda, gli occhi -ancora spalancati, sembra un pesce- mi guardano increduli << Oddio... Me-Megan...sei davvero tu? >> Le trema un po la voce, ma finalmente capisco. Ecco perché mi era così familiare, ecco perché mi sembrava di conoscerla da sempre. << Rosalya >>

 

Note autrice: Salve a tutti :) Ecco a voi il primo capitolo della mia fanfiction, ho lavorato per 2 giorni su questo capitolo quindi non so quanto tempo ci metterò per scrivere il secondo ( che ho già iniziato )
L'intera storia è ispirata alla canzone Brick By Boring Brick dei Paramore.
Spero di avervi incuriosito almeno un po!

 
  
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