Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: Jonas_Addicted    06/06/2014    3 recensioni
«Sherlock, amore... resisti, stiamo andando a casa.»
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty, Sherlock Holmes
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Sherlock!”
Tra le urla della guerra il mio grido è quasi impercettibile.
Uno sparo. Un proiettile che parte da un fucile. La sua figura sobbalza, si accascia a terra, le mani sporche di sangue premute sul petto.
Corro verso di lui pregando sia ancora vivo. Mi lancio in ginocchio al suo fianco mentre con un singhiozzo lui sputa sangue. Alcuni nostri compagni di addestramento si schierano intorno a noi, proteggendoci dagli spari nemici. Il cuore mi pulsa nelle tempie e gli occhi mi pizzicano, riempiendosi di lacrime. Ignorando la pallottola ancora dentro la mia spalla, comincio a spogliarmi della mia canottiera per tamponargli la ferita.
La sua divisa militare si sporca di terra e sangue, mentre le sue palpebre cominciano a farsi pesanti e i suoi occhi cominciano a chiudersi. «Amore, riuscirò a portarti via da qui» dico reprimendo l'impulso di urlare di dolore quando una fitta alla spalla mi rimprovera per aver provato a prendere Sherlock in braccio. Ringrazio il mio Dio per la tempestività, quando il nostro generale urla la ritirata.
Sherlock sta cominciando a collassare e il proiettile è ancora dentro il suo petto, a giudicare dalla posizione della ferita, poco sopra i polmoni. Lo prendo in braccio, cominciando a sudare per il dolore della mia spalla. La testa mi martella, il dolore lo sento dietro i miei occhi, le gambe sono deboli per il sangue che sto perdendo. Il sole caldo risplende nel cielo, facendomi sudare più di quanto dovrei. Costi anche la mia vita, riuscirò a sopportare tutto questo per portare Sherlock al sicuro.
Alcuni miei compagni mi aiutano ad adagiarlo su una barella e mentre corriamo al riparo, lui apre gli occhi. «Jim...» sussurra.
«Sherlock, amore... resisti, stiamo andando a casa.»
 
***
 
Oggi sono tre anni che quella guerra è finita.
Tre anni che il fantasma della sua ultima espressione mi compare in sogno, tormentandomi e prendendo a pugnalate il mio cuore fratturato dalla sua scomparsa.
Sono uno dei pochi sopravvissuti a quella tragedia. Nel mio appartamento a Londra, c'è ancora il suo profumo, la sua voce profonda rimbomba nelle pareti del mio cuore, ogni angolo della casa risuona delle risate che non sentirò mai più. Le parole non dette mi opprimono come due muri in avvicinamento, non mi lasciano aria da respirare e tutto si fa sempre più soffocante. Il suo violino, ormai scordato, giace sul nostro letto come un corpo senz'anima. La sua sciarpa mantiene il suo colore acceso, mentre la mia vita comincia a sbiadirsi, mano a mano che il dolore mi riempie il corpo.
Sono costretto ogni giorno ad indossare una maschera di sorrisi che comincia a strapparsi e lascia intravedere le cicatrici delle mie lacrime.
 
***
 
«Sono passati cinquant’anni anni dalla fine della guerra. Mi manchi sempre di più, Sherlock. Ma sai che ti dico? Sento che ormai la mia ora sia giunta. Ho vissuto una vita di dolore e solitudine, ma finalmente sento che sto per raggiungerti. La mia vecchiaia si fa sentire ogni giorno di più e mi domando se tu abbia vegliato su di me in tutti questi anni... Ma non temere amore, resisti, sto tornando tra le tue braccia. Sto tornando a casa.»

 
   
 
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