Gli occhi di Vegeta
Bulma
intrecciò le dita e si appoggiò alla parete di
casa Son.
"Vegeta
è incredibile. Lo so che non dovevo ospitarlo, ma non me ne
pento"
sussurrò. Sospirò ripetutamente. Goku
aprì la vaschetta di gelato sul tavolo.
-
Ci vuole
proprio tra un allenamento e l'altro - pensò.
“Ha
degli
occhi quasi orientali, come pozzi neri e profondi in cui precipitare.
Ogni
emozione che finisce in essi invece di riflettersi viene assorbito e
precipita
nel suo dolore. Così ammalianti e pericolosi, universi a
sé. Mi sono innamorata
di quegli occhi stupendi, mi lascia senza fiato. Un buio che potrebbe
cancellare l’universo e mi fa perdere. Non ho mai provato
niente di simile, non
mi sogno nemmeno di toccarlo, ma vivrei guardando i suoi occhi. Eppure
so che
da trasformato sarebbero così limpidi, perché
è disarmante come vuole diventare
supersaiyan …”. Proseguì Bulma.
Goku
si
portò la vaschetta di gelato al cioccolato alle labbra e
versò il contenuto
squagliato direttamente in bocca, alcuni rivoli sfuggirono scendendo
lungo il
mento colando fino a macchiargli i vestiti. Socchiuse gli occhi e
guardò Bulma,
l’amica d’infanzia aveva gli occhi azzurri
brillanti e le gote arrossate. Alzava
e abbassava le braccia, il petto le si alzava e abbassava affannoso e
il tono
della sua voce era alto.
“
… ogni
cosa non ha più senso …”.
Continuò la donna.
-Anche
io ho
gli occhi neri e non sono diversi, ma tutte queste cose non me le dici
mai
nessuno –rifletté il Son.