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Autore: ilpiercingdiluke    08/06/2014    4 recensioni
Camminava per Oxford Street, aveva appena comprato l'ennesima maglia di qualche band che amava e, con il sacchetto di H&M in mano, si avvicinò a una piccola libreria che faceva da angolo tra la strada che stava percorrendo e Tottenham Court Road. Aprì la grande porta a vetri sentendo il familiare scampanellio che annunciava la sua presenza, facendo spuntare da sotto file e file di scartoffie una ragazza dai capelli color del grano racchiusi una una crocchia disordinata e con dei immensi occhiali da vista con la montatura nera.
Era una meraviglia di creatura e ne ebbe la certezza quando lei sfoderò quella sua dentatura perfetta esibendosi in un sorriso bellissimo. Luke si avvicinò al bancone lentamente, cercando di trovare qualcosa di intelligente da dire prima di fare la figura dell'idiota.
«Ciao!» esclamò la bionda sorridendo tranquilla. «Hai bisogno di aiuto?»
«Oh ciao, io.. Sì. Sono Luke» disse e si dette immediatamente del coglione.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Luke Hemmings, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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(crediti: Danilas)

L i t t l e     R o c k s t a r

 

 

Arwen odiava Londra.
Odiava che per trecentosessanta giorni su trecentosessantacinque dovesse sempre piovere.
Odiava tutto lo smog, il traffico e le persone sempre di corsa che ci vivevano.
Odiava il suo nome, colpa della madre completamente psicopatica.
Odiava dover lavorare in quella piccola libreria nel centro di Oxford Street dove, ogni giorno, entravano turisti che pretendevano di voler parlare la propria lingua.
Odiava il fatto che, dopo essere stata in vacanza in Italia, adesso la pizza di Domino's le facesse schifo.
E odiava il fatto che, anche quella mattina, la sveglia era suonata troppo presto e lei era andata ad aprire il negozio in anticipo, non essendo riuscita a riaddormentarsi.



Luke era appena atterrato a Stansted con il resto della band. Dovevano iniziare le prove per il nuovo tour dei one direction e loro gli facevano da spalla anche quell'anno.
Lui amava Londra, amava quel clima umido e freddo di quel periodo.
Amava vedere come la gente correva da una parte all'altra senza fermasi.
Amava la pizza di Domino's perché si era convito che Londra, al contrario di Sidney, era più vicina all'Italia e che quindi la pizza era più simile a quella originale.

Montarono tutti e quattro sul VAN nero metallizzato che li attendeva fuori dall'aeroporto e, una volta seduti sui sedili, si addormentarono tutti.
Era appena passata l'ora di pranzo quando arrivarono nell'immenso hotel che li avrebbe ospitati per quelle due settimane prima di ripartire di nuovo per il resto dell'Europa.
Calum e Michael non appena ebbero posato le proprie valigie nella sala usarono la scusa del jatleg - oltretutto un fuso orario inesistente dato che tra Dublino e Londra non c'era
- e si fiondarono a letto mentre Ashton andò a farsi una doccia.

Luke non ne voleva sapere di restare rinchiuso là dentro così, indossando un cappellino di lana nero, uscì per le vie affollate di Londra, sperando che nessuna piccola fan potesse riconoscerlo e iniziare ad urlagli nelle orecchie.
Camminava per Oxford Street, aveva appena comprato l'ennesima maglia di qualche band che amava e, con il sacchetto di H&M in mano, si avvicinò a una piccola libreria che faceva da angolo tra la strada che stava percorrendo e Tottenham Court Road. Aprì la grande porta a vetri sentendo il familiare scampanellio che annunciava la sua presenza, facendo spuntare da sotto file e file di scartoffie una ragazza dai capelli color del grano racchiusi una una crocchia disordinata e con dei immensi occhiali da vista con la montatura nera.
Era una meraviglia di creatura e ne ebbe la certezza quando lei sfoderò quella sua dentatura perfetta esibendosi in un sorriso bellissimo. Luke si avvicinò al bancone lentamente, cercando di trovare qualcosa di intelligente da dire prima di fare la figura dell'idiota.
«Ciao!» esclamò la bionda sorridendo tranquilla. «Hai bisogno di aiuto?»
«Oh ciao, io.. Sì. Sono Luke.» disse e si dette immediatamente del coglione. “Ma cosa vuoi che gliene freghi del tuo nome?”
«Oh si, lo so bene. – rise divertita. - Sei in ogni angolo della stanza di mia sorella» spiegò continuando a ridere.
«Io comunque sono Arwen – si presentò- Eh si, mia madre quando ha scelto il nome era ancora sotto l'effetto dei sedativi o in preda alla sindrome post partum. Non saprei!» concluse facendo scoppiare a ridere Luke. Era davvero troppo tempo che non incontrava qualcuno che scherzasse tranquillamente con lui anziché chiedere autografi o domande imbarazzanti del tipo "quante volte al giorno vai in bagno?".
«A me piace. – fece una pausa per godersi l'espressione sorpresa di lei. - È particolare.» Arwen arrossì leggermente, annuendo non appena il ragazzo le chiese se poteva fare un giro per il negozio.
Lei nel frattempo tornò a sistemare gli ultimi nuovi arrivi nello scaffale giusto, chiedendosi cosa ci facesse una rockstar di fama mondiale in una piccola libreria come quella, la quale, conteneva a malapena due scaffali.
Lo cercò con lo sguardo e, notando che si stava decisamente spostando nello scompartimento sbagliato, gli si avvicinò.
«Ti serve una mano?»
«Oh. – sobbalzò appena, non essendosi accorto della presenza della bionda. - No, no. Ho già scelto, volevo qualcosa di serio da leggere, sai.. per intrattenermi durante i viaggi.» scrollò le spalle. Arwen si morse il labbro trattenendo a stento una risata e annuì.
«Non sapevo ti interessasse la maternità.» disse non riuscendo più a resistere e scoppiando a ridere fragorosamente. Luke abbassò lo sguardo verso il primo libro che gli era capitato sotto mano e lesse il titolo; “Come affrontare i primi mesi con un bebè”.
Dopo essersi offeso mentalmente almeno un centinaio di volte, sbuffò grattandosi il retro del collo.
«Okay, forse ho bisogno di un aiuto per scegliere».
«Tu dici eh?» continuò a ridacchiare, mentre si spostava verso il reparto “Fantasy”. «Penso che qualcosa sulla fantascienza o di sovrannaturale faccia al caso tuo. Io personalmente ti consiglio Harry Potter». Gli mostrò tutta la saga del mago più famoso al mondo per poi indicargli il primo libro.
«Guardo un po' in questo reparto se trovo qualcosa». Le sorrise lui, guardandola allontanarsi per servire un altro cliente.
Le piaceva, e se ne rese conto quando si ritrovò alla cassa con il libro da lei consigliato in mano e pronto per pagare. A lui Harry Potter non piaceva nemmeno.
Quando Arwen lo vide aldilà del bancone sorrise soddisfatta e «Vedo che hai scelto quello che ti avevo suggerito».
«Esatto. – annuì. - Spera che mi piaccia sennò avrai sulla coscienza un povero ragazzo che durante i suoi viaggi di lavoro si annoierà a morte» disse Luke ridacchiando insieme ad Arwen. «Quanto è?» continuò tirando fuori dalla tasca posteriore il portafoglio.
«Oh, niente. Offre la casa solo in cambio di un autografo per mia sorella. – rispose sorridendogli. - Tra due giorni è il suo compleanno e io non le ho ancora preso nulla.» Gli diede un foglio e una penna.
«Ecco a te l'autografo, – le consegnò il post-it. - E grazie per avermi trovato un libro adatto a me.» Le fece un occhiolino lasciandole comunque venti sterline sul bancone e avviandosi verso l'uscita.
«Ci vediamo Luke»
«Ci vediamo Arwen».

Una volta ritrovatosi nuovamente a Tottenham Court Road si fermò, abbastanza pensieroso, davanti alla vetrina della libreria prima di girarsi e rientrare dentro, camminando deciso verso la bionda.
«Arwen. – La chiamò e sorrise sghembo quando la vide sgranare gli occhi sorpresi. - Ti va di andare a prendere un caffè con una piccola rockstar?»





EHILA', LEGGETE QUI!
Okay bene, non ho idea perché mi sia uscito questo schifo, non l'ho neanche riletto e credo sia pieno di errori.

Non mi piace nemmeno come l'ho scritta, ma volevo comunque pubblicarla per umiliarmi davanti a voi!
Ora, ho una domanda DAVVERO importante; qualcuna/o di voi, va al primo concerto dei One direction a SanSiro? Da dove e quando partite?
Perché io salgo da Firenze il 27 giugno mattina o pomeriggio (devo decidere) e sono sola come un cane AHAH. Quindi se qualcuna di voi può farmi compagnia scrivetemi, siete benaccette! :D

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