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Autore: Chiaramor    08/06/2014    1 recensioni
Daenerys e Jon. Non si sono mai incontrati e vivono a chilometri di distanza. Eppure, una notte, si sognano a vicenda. Da quel momento la loro vita, il loro destino cambierà.
Due personaggi forti e coraggiosi. Due giovani che potrebbero innamorarsi. Nella loro mani c'è il destino dei sette regni.
Buona lettura!
Dal testo:
-Di colpo però si rese conto di sapere. Non riusciva a capire come, ma era perfettamente sicuro di conoscere l'identità di quella ragazza. Lei era Daenerys Targaryen, Nata dalla Tempesta. Era la Madre dei Draghi.
-“Voci dicono che gli Estranei siano tornati. Se questa è la verità non c'è più speranza per noi mia regina. Da soli i Guardiani non possono sconfiggerli” . “Non saranno soli, perchè è lì che mi sto dirigendo. Ora dimmi, sai di un ragazzo con i capelli scuri, credo un nobile di nascita, che fa parte dei Guardiani della Notte?”
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daenerys Targaryen, Jon Snow, Jorah Mormont, Samwell Tarly, Ygritte
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La battaglia per la Barriera era iniziata. I non-morti e gli Estranei erano arrivati a Castello Nero prima dell'alba, silenziosi e quasi invisibili. Corvi e bruti però li stavano aspettando e avevano già acceso i primi fuochi. Sam, Jon e Ygritte si trovavano in cima alla Barriera e guardavano dall'alto l'avanzata dei nemici.

“Jon, non so se le lame che ho trovato sotto terra siano abbastanza per fermare gli Estranei. Io...io non voglio morire oggi.”

“Molte persone moriranno oggi Sam. Ma non è per la salvezza della nostra vita che combattiamo questa guerra, lo facciamo per le nostre famiglie, per tutte le casate delle Terre Occidentali. E' per Gilly e per il piccolo Sam che devi tenere duro.”

“Nulla di quello che hai detto è vero Jon Snow. Tu combatti solo per la tua lady dai capelli d'argento, io invece combatto per la mia gente.”

“Ygritte non è il momento. Quando arriveranno i draghi capirai che LEI ci salverà e...”

Il suono di un corno impedì a Jon di finire la frase. Era arrivato il momento di scendere e combattere.


 

Dopo alcune ore era evidente che bruti e corvi avrebbero perso la battaglia. Il loro numero era quasi dimezzato e quelli che non erano stati uccisi dai nemici erano morti bruciati vivi dai fuochi che si spargevano per tutto Castello Nero.
Jon aveva caldo ed era sudato, eppure sotto le scarpe sentiva la neve fredda. Di fianco a lui Ygritte aveva finito le riserve di frecce e ora si difendeva solo con un bastone. Jon era preoccupato per lei e per tutti loro. I draghi non erano ancora arrivati e il giovane Snow stava iniziando a dubitare dei suoi sogni. “Ti prego Daenerys Targaryen, Madre dei Draghi, abbiamo bisogno del tuo aiuto!”
Jon continuava a ripetere mentalmente questa preghiera, come per darsi forza. Come se sperasse che Daenerys potesse sentirl...

“AHHHH!”

Ygritte! Jon corse da lei, che nel frattempo si era accasciata a terra. La prese in braccio e vide che la sua pelliccia era già piena di sangue: aveva una freccia nel petto.

“Ygritte tranquilla, tranquilla. Non..non è grave, io...”

“Tu.. tu non sai nulla Jon Snow. Io invece so, so che sto morendo.”

“Mi dispiace.”

“Non farlo. Sto morendo fra le tue braccia, è la più dolce delle morti per me.”

Jon non riuscì a trattenere le lacrime. Si mise ad accarezzarle la testa e a guadare per l'ultima volta il viso della giovane donna che aveva cambiato la sua vita. Ygritte aveva gli occhi spalancati, come sorpresa, e guardava il cielo. Sorrise.

“Guarda Jon Snow! Sono...sono bellissimi.”

Jon alzò la testa e rimase senza parole. I draghi. I draghi erano arrivati! Riportò il suo sguardo su Ygritte per dirle che finalmente c'era speranza, ma gli occhi che incontrò furono occhi ormai spenti e senza vita.

 

*

 

Daenerys e il suo esercito stavano marciando verso Nord. Erano quasi arrivati a Grande Inverno quando lei sentì qualcosa. Lo sentì nella sua testa e nel suo stomaco. Era il dolore di qualcun altro che lei sentiva come se fosse suo. Capì subito: la battaglia era iniziata e Jon Snow stava soffrendo.
Ser Jorah le si affiancò.

“Tutto bene mia khaleesi?”

“Sì, ser Jorah, ma facciamo in fretta. Aspetta. Che città è quella laggiù, tutta bruciata?”

“Quella è ciò che rimane di Grande Inverno, la città degli Stark e del ragazzo dei tuoi sogni.”

Daenerys guardò la desolazione attorno a lei. Tutto era bruciato e in rovina. Riuscì però a vedere fra le macerie un ramo bianco, ancora in fiore. Si avvicinò.

“Questo mia khaleesi è l'albero-cuore di Grande Inverno.”

Daenerys lo toccò e le sembrò di aver visto, solo per un frammento di secondo, Jon Snow con in braccio una ragazza morta. Provò a ritoccare l'albero ma non successe nulla.

“Possiamo fermarci qua e riposare. Domani partiremo presto.”


 

Daenerys non si trovava a Grande Inverno, ma molto più a nord. Guardava lo scenario di una battaglia dall'alto, come se stesse volando. Vedeva solo fuoco e sentiva che lei era fuoco. Tutto ciò poteva essere solo opera dei draghi, dei suoi figli. Si sentì orgogliosa e sollevata. Ora lo sapeva, la battaglia era finita e Jon Snow era ancora vivo.

 

*

 

Jon si svegliò. Aveva un tremendo mal di testa e un dolore fortissimo ad un braccio. Anche il suo cuore soffriva, a causa della morte di Ygritte. Eppure era ancora vivo, così come Sam e pochi altri guardiani della notte. Avevano vinto. Non per merito loro, Jon lo sapeva, ma grazie ai draghi. Tre maestosi e terribili draghi che ora riposavano solo qualche metro fuori da Castello Nero.
Appena uscito nel giardino del castello Jon sentì che qualcosa era cambiato: non aveva più freddo. Su di lui soffiava un leggero vento fresco, ma non paragonabile a quello gelido di pochi giorni prima. Per la prima volta nella sua vita Jon poteva dire che l'inverno non stava arrivando.

“Jon! Jon! Abbiamo appena trovato il cadavere di Alliser Thorne. Ora siamo senza comandante. Cosa dobbiamo fare? Cosa ne sarà dei Guardiani della Notte?”

Jon non sapeva cosa rispondere. Intanto attorno a lui si erano riuniti tutti i sopravvissuti e lo fissavano. Sapeva cosa volevano. Volevano che fosse lui a diventare il nuovo comandante.

  
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