Fanfic su artisti musicali > Austin Mahone
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Autore: persadiluke    08/06/2014    1 recensioni
"Amoreee andiamo?" Chiese la bionda vicino a lui.
"No cara, tu vai, io devo aspettare Mason"
"Okey allora a sta sera" disse lei sorridendo.
"Mi dispiace, dobbiamo rimandare, ho un impegno più importante' disse guardandomi. Avevo la conferma che quel ragazzo non aveva il cervello, e se lo aveva non lo usava mai.
Lei sbuffò e andò verso le sue "amiche".
"Stasera alle 8 fatti trovare pronta" mi girai verso di lui e mi guardai intorno.
"Parli con me?" Gli chiesi alzando le sopracciglia.
"Si" rispose serio. Wow, sapeva essere serio quel coglione.
"Te lo scordi' dissi tornando a guardare l'entrata della scuola.
-Cazzo Jack, sbrigati-
"Non era una domanda" disse lui.
"Io non esco con te"
"E si può sapere il motivo?" Chiese lui curioso mettendosi davanti a me.
"Devo studiare" risposi
"Alle otto di sera?" Esclamò lui sorridendo. Che bel sorriso.
-No, ma che cazzzo dico, fa cagare, sisi, cagare.......-
"Posso sapere perché ci tieni tanto?" Chiesi.
Lui sorrise senza rispondere per poi spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Si girò e andò verso Mason.
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La mia prima OS su Austin, spero di piaccia :)
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Ehi Sun, ragazzosenzacervello e gallina in arrivo" mi disse Melody.
Io alzai gli occhi al cielo, era troppo strano che non lo avevo ancora visto quel giorno, infatti, troppo strano.
"Ehi raggio di sole, hahah" arrivò lui. Da quando lo avevo conosciuto odiavo il mio nome, Sunshine.
"Mahone" lo salutai.
"Come va con Jack?" Chiese con un sorriso beffardo. 
Sbuffai. Non voleva capire, proprio no.
"Quante volte te lo devo ripetere? Non. Stiamo. Insieme" 
Lui ridacchiò. Che cosa ci trovava da ridere? 
"A me non sembra" incomincio a ridere con la sua gallina.
"Ah, era una battuta? Aspetta, se la rifai rido" dissi acida per poi andarmene.
"Come siamo simpatiche oggi" disse lui seguendomi.
"Scusa Sun, io devo andare, oggi mi devo trovare con James..." Disse Melody, evidentemente dispiaciuta.
"Tranquilla vai, io aspetto jack" risposi sorridendole. Lei ricambio il sorriso e se me andò.
"Così aspetti Jack, eh" disse con il solito tono da struzzo (?) Austin.
"Già" risposi semplicemente.
"Amoreee andiamo?" Chiese la bionda vicino a lui.
"No cara, tu vai, io devo aspettare Mason" 
"Okey allora a sta sera" disse lei sorridendo.
"Mi dispiace, dobbiamo rimandare, ho un impegno più importante' disse guardandomi. Avevo la conferma che quel ragazzo non aveva il cervello, e se lo aveva non lo usava mai.
Lei sbuffò e andò verso le sue "amiche".
"Stasera alle 8 fatti trovare pronta" mi girai verso di lui e mi guardai intorno.
"Parli con me?" Gli chiesi alzando le sopracciglia.
"Si" rispose serio. Wow, sapeva essere serio quel coglione.
"Te lo scordi' dissi tornando a guardare l'entrata della scuola.
-Cazzo Jack, sbrigati-
"Non era una domanda" disse lui.
"Io non esco con te"
"E si può sapere il motivo?" Chiese lui curioso mettendosi davanti a me.
"Devo studiare" risposi
"Alle otto di sera?" Esclamò lui sorridendo. Che bel sorriso.
-No, ma che cazzzo dico, fa cagare, sisi, cagare.......-
"Posso sapere perché ci tieni tanto?" Chiesi.
Lui sorrise senza rispondere per poi spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Si girò e andò verso Mason.
"Ehi Sun!" Jack mi era arrivato vicino. Spostai lo sguardo da quel rinciglionito cronico e lo spostai su jack.
"Ciao Jack"
"Tutto bene?" Annuì e sorrisi. 
"Andiamo?" Chiese.
"Sisi, Melody doveva andare da James" risposi avviandomi verso la strada.
"Io devo andare da mio padre sta sera. Ti dispiace se ti lascio sola?" Chiese dolcemente.
"Ma va figurati" i genitori di Jack erano divorziati e a volte lui andava a suo padre a cenare e passare la serata tra uomini. 

Erano le 7:30, e dovevo ancora decidere se accettare l'invito di Austin o no. Decisi di non farlo, quindi presi il computer e vagai su Twitter e Tumblr.
Stavo passando una bellissima serata finché, alle 8:00 precise mi chiamò mia madre.
"Che cosa ho fatto adesso" dissi scendendo le scale.
Non mi sarei mai aspettata di trovarmi lo struzzo senza cervello in cucina mentre parlava con mia madre.
"Ah eccoti Sunshine, perché non mi hai mai presentato Austin? É così dolce e simpatico" io apri la bocca, ma poi la richiusi. Con mia madre non si poteva discutere di ragazzi, rischiavi di diventare pazza.
"E poi, soprattutto, perché non sei pronta? Lui è venuto qua, dovete uscire. Su corri a metterti un vestito" mia madre era completamente pazza.
"Mamma, in realtà io..." 
"Sunshine Reynolds vai in camera tua a vestirti decentemente e esci con Austin!" Sbuffai e guardai il moro che sorrideva. 
-sta zitto struzzo-
Risali nella mia camera e presi dei pantaloni semplici e una maglietta.
"Ah, Sunshine, un vestito per favore"
"Mamma posso vestirmi come voglio?" Urlai di rimando
"No cara, il tuo primo appuntamento voglio che sia indimenticabile"
Mia madre aveva problemi al cervello, ma mi misi comunque un vestito sennò potevo dire addio al mio cellulare per 2 mesi. Intanto aveva anche svelato un segreto segretissimo (?) ad Austin, così adesso potevo assicurarti prese in giro per il resto della mia vita.
"Vedi tesoro, sei bellissima" disse mia madre quando scesi. Si avvicinò e mi sistemò un po' il vestito.
"Possiamo andare?"
"Si certo, grazie signora Reynolds é stata molto gentile, spero di rivederla" ripose Austin. Ti prego stai zitto cretino, dai ancora di più l'idea di uno struzzo quando fai il gentile e cordiale.
"Anche io caro" disse mia madre sorridendo. Caro? Io mi sotterro.
Austin apri la porta di casa e mi fece uscire per poi seguirmi e chiudere la porta.
"Andiamo in moto?" Chiesi alzando le sopracciglia.
"Si, ti crea qualche problema?" Chiese lui.
"Nono, solo che ho il vestito"
"Ah, tranquilla, ci sono davanti io, e poi non andrò veloce" disse sorridendo. Mi porse il casco e mi sedetti dietro di lui cercando di attaccarmi al sedile.
"Sunshine, puoi solo attaccarti a me se non vuoi cadere, stai tranquilla che non n'è approfitto" disse dolcemente. Wait, Mahone dolce?! Sto sognando per caso?
Misi le mani sulla sua vita e senti il suo ventre alzarsi e abbassarsi mentre respirava.

"E questo lo chiami non andare veloce?" Dissi scendendo dalla moto, togliendomi il casco e sistemandomi i capelli più che potevo. Lui rise un tutta risposta e scese anche lui dalla moto.
"Scusami, babe" sbuffai mentre mi prendeva la mano e mi portava dentro il ristorante.
"Non chiamarsi babe, ti prego" dissi alzando gli occhi al cielo.
"Okay, babe" era insopportabile quel ragazzo.

"Buonasera, un tavolo per due, grazie"
"Si prego, per di qua" disse la ragazza continuando a guardare Austin, che però non lo degnava di uno sguardo. Ci sedemmo in un piccolo tavolo quadrato uno di fronte all'altro.
La stessa ragazza di prima ci porto i menù continuando a fissare Austin che però guardava me. Guardava me? Rialzai gli occhi dal menù guardandolo. Sisi, guardava proprio me. Tornai a concentrarmi sul menù.
"Cosa prendi?" Chiese lui.
"Uhm, penso una pizza diavola" lui alzo un sopracciglio.
"Piccante" disse poi, io alzai gli occhi al cielo, riusciva sempre a trovare un doppio senso alle cose.
"Anche io, due diavole, grazie" disse lui continuando a fissarmi. Cazzo, smettila.

"Andiamo un po' al parco?" Chiese infilandosi le mani in tasca.
"Stai scherzando? A quest'ora?" Chiesi spaventata, una mia amica era stata quasi violentata mente passava per il parco di notte.
"Ehi, tranquilla, ci sono io, non ti toccherà nessuno" disse prendendomi la mano.
Che fine a fatto il Mahone che conosco io? Qualcuno l'ha visto?
"Ringrazia mia madre che mi ha costretto a uscire" dissi sbuffando mentre camminavo affianco a lui.
"È simpatica" ripose ridacchiando,
"No per niente' conclusi io. 
"Ma davvero non sei mai uscita con nessuno, ceh solo oggi con me?" Chiese dopo qualche minuto di silenzio.
Ecco la domanda che NON doveva fare.
"Ehm, già" dissi guardando altrove. 
-adesso incomincia a ridere-
-adesso mi prende in giro- pensai
No, niente di tutto questo.
Mi diede un bacio sulla guancia, un bacio? Lui?
Mi girai a guardarlo e anche lui si era girato. Arrossì immediatamente e non proferì parola.
Era abbastanza imbarazzante quel momento. Avrei preferito starmene a casa sul computer sentendomi della musica.
Ci sedemmo su una panchina.
"Non volevo metterti in difficoltà con quella domanda" disse lui senza mai lasciarmi la mano.
"No no, tranquillo" dissi io guardandolo. Per una volta non ci stavamo insultando o urlando contro. Era un giorno da segnare sul calendario.
"Ancora non capisco perché ci tenevi tanto ad un'uscita con me" dissi mantenendo fisso lo sguardo su di lui. Aveva i capelli alzati in una leggera cresta, e degli occhi talmente belli che ti ipnotizzavano, era bellissimo.
"Ceh dico, hai rifiutato di andare a casa della tua ragazza per uscire con me e...."
"Non é la mia ragazza" disse lui interrompendomi e scuotendo la testa.
"Ah...." Dissi io guardando in basso. Le mie scarpe erano particolarmente interessanti quella sera.
"Si crede la mia ragazza, ma stessa e non la sopporto." Disse lui. Lo guardai e lo trovai che mi fissava, tanti per cambiare.
"Che cosa c'è?" Chiesi. Lui aggrottò le sopracciglia sorridendo.
"Perché continui a guardarmi?' Gli chiesi. Li rilassò la fronte e mi sistemò la stessa ciocca di capelli della mattina stessa dietro l'orecchio. Era già la seconda volta che lo faceva e non mi convinceva per niente.
"Non c'è nulla, solo che sei bellissima" scusa? Lo aveva detto davvero? Lo struzzo che mi diceva che ero bellissima? Oh mamma bloccate il tempo fatemi tornare a casa. Immagino che avevo le guance peggio di un peperone rosso. Apri la bocca per dire qualcosa ma non dissi niente. Respirai faticosamente e alla fine sorrisi debolmente.
"G-grazie" dissi. Lui ricambiò il sorriso.
"Non sei abituata ai complimenti eh?" Chiese sempre con lo sguardo fisso su di me. Io annuì e lo guardai anche io
"Hai dei begli occhi" dissi. Cosa cosa cosa? Non chiedetemi che cosa mi ero bevuta, perché davvero, non lo so. Guardai altrove capendo la cazzata che avevo appena detto. Lui ridacchiò,
"Grazie, anche i tuoi mi piacciono" mi rigirai verso di lui.
"Scusa" dissi poi abbastanza imbarazzata. 
"E di che? Per avermi fatto un complimento? Non mi offendo sai" disse ridacchiando. Ridacchiai anche io, stavo sparando una cazzata dietro l'altra.
"Sono così ridicola' dissi scuotendo la testa senza mai smettere di sorridere.
"Non dire così, non è vero" disse lui riprendendomi la mano. Lo guardai sorridendo.
"Ti capisco, ci siamo insultati fino ad adesso, é ovvio che fai fatica a dirmi che sono più bello di un modello, ma ce la farai fidati" disse. Io iniziai a ridere.  Mi piaceva il suo modo di vantarsi, non era esagerato, mi piaceva davvero.
"L'ho sempre detto che sei uno struzzo senza cervello" lui alzo le sopracciglia.
"Un che? Mi paragonavi ad uno struzzo?" Io risi più forte.
"Ti paragono ancora ad uno struzzo" dissi guardandolo.
"Sei ancora più bella quando ridi" smisi di sorridere per un attimo realizzando quello che mi stava dicendo.
"Sai Sun, credo che sia arrivato il momento di dirtelo." Già che mi chiamava Sun non prometteva nulla di buono.
"Io..." Mahone in difficoltà? Oh mamma, si direi proprio che è un giorno da segnare.
"Sunshine, io ti amo" mi risvegliai dai miei pensieri del calendario e spostai velocemente lo sguardo su di lui alzando le sopracciglia. 
"Ti amo dal primo giorno che sei passata in corridoio insultando il ragazzo che ti era venuto addosso, capì che eri diversa dalle ragazze che erano lì.
Ti amo da quando hai preso a calci la macchinetta delle merende perché non scendeva il pacchetto di patatine. Da quando imprecavi contro il vetro.
Ti amo da quando hai insultato l'oca che mi sta appiccicata.
Lo so, ti starai chiedendo perché allora ti ho continuato a insultare al posto che starti vicino come una persona normale.
beh semplice, perché insultarti o prenderti in giro era l'unico modo per starti vicino. Ti giuro quando ti vedevo gli occhi lucidi, perché avevo esagerato, mi veniva da buttarmi giù da un balcone. 
So che a te non piacciono i ragazzi come me, so che tu meriti di meglio, così ti stavo vicino non come amico, come nemico. E a me andava bene così. La notte non dormivo nulla pensando a come sarebbe abbracciarti o baciarti. Oppure semplicemente farti ridere. E adesso che ci sono riuscito ho la conferma che sei un angelo che è venuto da me a salvarmi. Ho la conferma che non tutti gli angeli hanno le ali. E ho la conferma che tu, uno come me non lo meriti. Ho la conferma che ti lascerò in pace, che dovrò smettere di farti stare male, perché per questi anni ti ho solo rovinata. Perdonami Sun, davvero ti chiedo scusa" disse lui con uno sguardo supplicante. Aprì la bocca, ma la richiusi realizzando che non avevo nulla da dire.
Lo baciai, si avete letto bene, non tornate indietro a rileggere, lo baciai. Credo che lui non se lo aspettava tanto che ci impiegò un po' a realizzare che lo stavo baciando. Quando mi staccai lo abbracciai.
"Io sono sempre stata innamorata di te Austin. Piangevo perché la persona che amavo era la persona che più odiavo. E ti amo da quando ti ho visto giocare nel campo da basket con i tuoi amici, con il tuo cappellino azzurro addosso. Eri bellissimo giuro. Da quando ti sei messo a ballare in mezzo alla palestra, fidati che se avessi saputo che potevo farlo ti sarei saltata addosso" lui ridacchio guardandomi.
"Ti amo da quando hai riso quando avevo insultato la gallina, ti assicuro che non ho dormito per tre giorni per colpa della tua risata.
E quando venivi ogni giorno con un cappellino diverso, eri davvero bellissimo, e durante le lezioni mi facevo i film mentali su come sarebbe stato essere la tua ragazza. E con il tempo ho capito che senza te non sono nulla. Eri l'unico motivo per cui mi alzavo la mattina, e quando non ti vedevo cadevo in depressione e mi veniva voglia di venire a casa tua per vedere come stavi. Una volta ti ho pure seguito per vedere dove abitavi, e quando scoprì che la tua casa era praticamente di fianco alla mia, non ci fu una volta che non ci passai di fronte sperando di vederti" dissi guardandolo. Lui sorrise per poi baciarmi ancora. 
"Ti va di sperimentare come sarebbe essere la mia ragazza?" Chiese poi, io lo guardai e le lacrime mi si accumularono negli occhi. Vedevo tutto appannato e le labbra si allungarono formando un sorriso che non avevo mai fatto.
"Certo che voglio, cazzo" dissi per poi ribaciandolo.
 
Come dice Walt Disney "se puoi sognarlo puoi farlo".
 
Ehi bitchessss I'm back,
Allora questa OS é dedicata al mio Austin (quanto é bello?).
Non so, non mi viene in mente nulla da dirvi, solo che secondo me fa abbastanza cacare.
E che la trama della storia mi è venuta in mente durante la lezione di scienze (visto
come sto attenta? :))
Vabbè io vi saluto, spero vi piaccia.
Ah già dimenticavo, sto per finire la mia ff sugli R5, poi la pubblicherò, 
Però capitemi, ho gli esami questo mese, non riuscirò a continuarla, la finirò a luglio.
Vi lascio con un'altra frase che amo
"sognare l'impossibile è il primo passo per realizzarlo"
Bye bye
xx
  
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