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Autore: Rossy_chris    08/06/2014    4 recensioni
Ciao!In questa ff immagino una mia terza stagione e siccome non sono tanto brava con le introduzioni vi cito il testo!Spero vi piaccia:
-Benvenuta フェニックス (si legge feniks) –
Thea guardò prima il padre,poi l’uomo che aveva appena battuto e rispose sorpresa
-Che vuol dire?-
-Significa fenice-
Malcom la abbracciò,fiero del suo lavoro di persuasione.
-Credi che mi doni?-
-Credo che ti stia una meraviglia. Risorgeremo,bambina mia, e ridurremo Oliver in cenere.-
Intanto a Starling City…
-Respira Digg,accidenti,respira!-
La voce di Felicity risuonò per tutto il salotto.
Diggle era appoggiato con la schiena al tavolo. Aveva le braccia conserte e il volto divertito dall’esasperazione dell’amica
-Non sarò io a partorire,Felicity. Ne abbiamo già parlato.-
La biondina si allertò,come se fosse appena tornata con i piedi per terra.
-Mancano solo tre mesi! Dovrai pure allenarti! Avanti Dig,concentrati e respira!-
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, John Diggle, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Malcom Merlyn era in piedi,affianco a Thea, con l’arco teso tra le braccia. Era notte fonda e il buio abbracciava ogni singolo centimetro del luogo in cui si trovavano. Il vento ululava,spaventato, forse più dalla loro presenza che dall’autunno che si annunciava minaccioso.
-Arriverà tra poco-
La sua voce fu un sibilo, come se temesse di essere sentito nonostante i rumori della foresta.
-Credi davvero che gli piacerò?-
Thea,sua figlia,lo guardava con gli occhi velati dalla tristezza e dalla rabbia. Malcom fece per accarezzarle il volto, ma poi si limitò a sorridere stringendo con più forza l’arco.
-Abbiamo bisogno di lui se vogliamo realizzare la nostra vendetta. È già un punto in nostro favore che Oliver ignori completamente la mia esistenza.-
-Cosa sarebbe cambiato?Voglio dire, come mai temi così tanto Oliver da chiedere aiuto a questo tizio?- Il tono con cui Thea aveva pronunciato quelle parole, tradiva una punta di amarezza,come se in realtà fosse dispiaciuta per il fratellastro.
Malcom non poteva permetterle di avere dei tentennamenti perciò si giocò l’ultima carta, l’informazione che avrebbe fatto sua Thea per sempre.
 -Perché..- prese una pausa,mentre captava i passi ,impercettibili per qualunque altro essere umano, del loro ospite –Oliver è Arrow-
Il volto di Thea si incupì improvvisamente. Strinse forte i pugni ed inalò tutta l’aria fredda che potè. Poi rimase in attesa.
Una figura completamente scura appariva davanti ai loro occhi, se non fosse stato per il movimento delle foglie non si sarebbero neanche accorti della sua presenza.
-Mio Signore..- Malcom si inginocchiò piano,spostando l’arco sopra la sua testa, in segno di sottomissione
Ras al ghul, capo della lega degli assassini, gli passò un mano sul capo e sussurrò delle parole che a Thea parvero incomprensibili. Vide soltanto il padre alzarsi sorridente e tirarla a sé,con fare fiero.
-Non sono solo tornato. Voglio che entri anche Thea nella nostra setta-
Lo sconosciuto la scrutò a lungo,perdendosi nei grandi occhi blu della ragazza.
-Non è allenata.-
Thea si sentì ferita,quasi come quando Oliver e la madre le tenevano nascosta la verità delle cose semplicemente perché non la consideravano all’altezza della situazione. Anche Malcom gliel’aveva detto,ripetutamente. Non era a conoscenza del segreto di Oliver perché per lui non era altro che una stupida ragazzina.
-Mi metta alla prova.-
Lo pronunciò quasi senza rendersene conto,cavalcando l’onda di rabbia e tristezza che impetuosa minacciava di catturarla dentro di sé.
Ras al ghul allargò le braccia e guardò Malcom,per avere il suo consenso. Gli occhi dell’uomo brillarono al pensiero di vedere la figlia in azione.
L’uomo notò l’accenno del padre così si lanciò subito sulla ragazza,allungando una mano verso il suo collo.
 Thea si mosse veloce,aiutata dal buio, e si scostò appena in tempo per mettersi di lato all’uomo almeno cinque volte più grande di lei e colpirlo alla schiena, con il piccolo pugnale che il padre le aveva regalato il giorno del suo primo allenamento. Erano passati solo sei mesi,ma tutta la delusione che aveva in corpo, era pronta a fare di lei un’assassina.
Ras al ghul l’aveva capito, così come aveva previsto la mossa di Thea,ma per non perdere un uomo come Malcom, decise di mostrarsi impressionato e si inchinò ai piedi della ragazza.
-Benvenuta フェニック (si legge feniks)
Thea guardò prima il padre,poi l’uomo che aveva appena battuto e rispose sorpresa
-Che vuol dire?-
-Significa fenice-
Malcom la abbracciò,fiero del suo lavoro di persuasione.
-Credi che mi doni?-
Ras al ghul non rispose e sparì nel vento,facendo un semplice cenno del capo a Malcom.
-Credo che ti stia una meraviglia. Risorgeremo,bambina mia, e ridurremo Oliver in cenere.-
Thea non rispose e chiuse gli occhi per alimentare il buio dentro di sé e nutrire la sua nuova anima.
Intanto a Starling City…
-Respira Digg,accidenti,respira!-
La voce di Felicity risuonò per tutto il salotto.
Diggle era appoggiato con la schiena al tavolo. Aveva le braccia conserte e il volto divertito dall’esasperazione dell’amica
-Non sarò io a partorire,Felicity. Ne abbiamo già parlato.-
La biondina si allertò,come se fosse appena tornata con i piedi per terra.
-Mancano solo tre mesi! Dovrai pure allenarti! Avanti Dig,concentrati e respira!-
Diggle rise di gusto e si avvicinò per abbracciarla.  – Prova a respirare tu,Felicity.-
Lei non rispose e si staccò dall’abbraccio. –Devi stare calmo- ,disse più a se stessa che all’amico.
-Stare calmo per cosa?-
Oliver entrò piano come suo solito, senza che nessuno se ne accorgesse. Appena si annunciò,la felicità e la complicità di Diggle e Felicity finì. Oliver si accorse della tensione che aveva generato e scrutò bene Diggle sperando di scorgere qualche segnale.
-Nulla,solite paranoie di Felicity.-
Lei rispose stizzita
-Non sono paranoie! E tu dovresti finirla con questa storia della “sorpresa”. Perché non vuoi dirglielo?-
-Dirmi cosa?-
Diggle prese un respiro,così come pochi attimi fa gli aveva suggerito Felicity.
-Le cose con Layla stanno alla grande e pensavamo, beh ecco…di sposarci di nuovo.-
-COSA?!-
L’urlo di Felicity fece insospettire Oliver. Finse un sorriso di circostanza poi cercò di indagare.
-Congratulazioni amico.- Gli strinse la mano e penetrò nei suoi occhi,senza successo. Diggle era bravo a nascondere le sue emozioni. Poco male,avrebbe cercato di sapere qualcosa di più da Felciity.
Lei sembrava irritata,sbuffava come un toro arrabbiato.
-Già,congratulazioni Diggle,davvero tanti auguri!-
Lo disse senza prendere fiato,come suo solito. Si voltò e decise che per evitare guai sarebbe dovuta andare via da lì.
-No,Felicity aspetta. Non ho finito..-
La ragazza si fermò,mettendosi accanto ad Oliver.
-Io amo Layla e potarla all’altare sarà un onore per me. Voglio la cerimonia più dolce e romantica mai vista prima e ho bisogno di voi.-
-Non chiederlo neanche Diggle,ci saremo.-
Oliver toccò le spalle di Felcity,avvicinandola a sé.
-No,intendevo..-prese una pausa,scrutando gli occhi ancora infuriati dell’amica, -voglio che siate voi i nostri testimoni.-
Felicity abbassò leggermente il capo per nascondere l’emozione che gli aveva provocato il discorso di Diggle.
Oliver invece rise,forse imbarazzato, e abbracciò Diggle con forza.
-Certo che lo faremo!Ne siamo onorati!-
-Perché io?-
Felicity lo chiese,ancora sconvolta di quella decisone. Guardò Oliver con sguardo interrogativo,sorpresa di tutta la sicurezza e la gioia che ostentava.
-Perché sei la mia migliore amica,Felicity. E ho bisogno di te nel giorno più importante della mia vita.-  aspetto che lei alzasse lo sguardo,per trovare i suoi occhi complici –e in tanti altre occasioni,ovvio.-
Lei captò le intenzioni di Diggle e si limitò a sorridere e a ringraziarlo.
Oliver aveva notato lo sguardo complice ancora dei due,ma decise di lasciar perdere. Probabilmente riguardava davvero qualche strana paranoia di Felicity.
-Beh,torniamo agli affari.- esordì per spezzare la tensione
-Certo,torniamo a puntare i fari sul super impegnato Oliver Queen..-
Il tono di Felicity non era per niente giocoso,anzi. Lui la scrutò,indispettito dalle sue parole. Lei sostenne il suo sguardo,facendosi però rossa in viso.
-C’è qualcosa che non va,Felicity?- Pronunciò il suo nome con più enfasi,come era abituato a fare.
-Diggle ti ritiene un amico così caro da fargli da testimone nel giorno,anzi no,in uno dei giorni più importanti della sua vita e tu che fai?gli dici semplicemente “oh sono onorato,ci sarò”! Cavoli Oliver non capita molto spesso un matrimonio. Forse la tua famiglia ti ha abituato ad altro.-
Si pentì di aver concluso la frase in qual modo. Il ricordo di Moira era ancora molto vivido non solo in Oliver,ma anche in tutta la città.
-Hai ragione.- sussurrò lui, –Non saprò il significato del matrimonio,ma so cosa vuol dire essere sempre stato innamorato di una persona e doversi nascondere per tanto tempo.- la guardò,con gli stessi occhi di sei mesi fa.
Lei se ne accorse. Si accorse della luce che aveva mentre pronunciava quelle parole e le parve di tornare a quella notte,quella maledettissima notte in cui Slade le aveva puntato la spada alla gola,minacciando di ucciderla, e lei si era immolata soltanto perché lui aveva detto che la amava.
-Mi dispiace,- rispose con lo stesso tono basso,come se ci fossero solo loro nella stanza. –Dopo la mia infanzia ho sviluppato una idea tutta mia di matrimonio forse perché..-prese una pausa per mascherare la tristezza –non l’ho mai vissuto,voglio dire..mio padre ci ha abbandonate quando ero piccola,non ho nessun ricordo o valore da associare al matrimonio.-
Oliver le accarezzò il volto,indugiando più delle solite volte. Erano rare le volte in cui raccontava della sua vita e lui cercava di godersele tutte per sentirsi più vicino a lei.
-Va tutto bene,Felicity.- Diggle interruppe quel momento,resosi conto della sensibilità della ragazza. –Andiamo,ti accompagno a casa.-
Lei sorrise,staccandosi dalla presa di Oliver.
-Non c’è ne bisogno. È a pochi isolati da qui,questo nuovo rifugio e davvero comodo,posso venirci tranquillamente a piedi.-
-Sul serio?-
La voce di Oliver la sorprese.
-Già,perché?-
-Beh io odio stare da Roy.-
 Felcity,rabbrividì quando si rese conto di dove stava andando a parare
–magari potrei restare qualche giorno da te,se non ti dispiace.-
Felicity guardò Diggle disperata. Lui ricambiò il suo sguardo preoccupato,ma poi le sorrise.
-Non credo sia una buona idea,insomma..non vorrei che..-
Si fermò perché Oliver la stava guardando con degli occhi davvero dolci
-Andiamo,scommetto che non hai l’abitudine di prendere a pugni il tavolo ogni notte e di urlare il nome di mia sorella. Poi quella roulotte è davvero scomoda,anche per un sopravvissuto come me.-
Lei chiuse gli occhi e si concentrò al massimo,per non pentirsi di una sua eventuale risposta.
-E va bene..-
Oliver le sorrise,gioioso.
-Okay,allora ci vediamo dopo.-
Felicity era come in trance. Annuì e salutò Diggle con un gesto della mano. Salì le scale,piano,come se tutta quella valanga di emozioni non si fosse depositata solo sul suo cuore,ma anche sul suo corpo,rendendola più pesante. Riuscì a sentire però le ultime parole che Diggle e Oliver si rivolgevano
-A proposito,ancora nessuna notizia di Thea?-
Oliver,scosse la testa amareggiato.
-È come sparita nel nulla.-
-Credi che stia bene?-
Lui annuì,convinto.
-Ne sono certo.-
 
Eccomi qui!Che ne pensate di questo mio inizio di stagione?eheh è un po’ lungo spero non vi abbia annoiato!
 
 
  
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