09/06/2014
5 recensioniSPERO VI PIACCIA! :D
Marilyn era stanca di tutto e di tutti, andava male a scuola. Si tagliava. Amava un ragazzo della sua scuola che la prendeva sempre in giro. Marilyn non ne poteva più, voleva andarsene da sto schifo di mondo, così una mattina di primavera col sole che spaccava le pietre decise di mettere un PUNTO A TUTTO.
Si alzò di corsa quella mattina, ormai aveva deciso di andarsene, prese un barattolo con dentro tantissime pillole; entrò nel bagno e si ingolfò di esse.
Si fece gli ultimi tagli in entrambe le braccia e si mise in bilico sulla finestra.
-MI BUTTO O NO? gridava dentro di se.
Prese la decisione, si lasciò andare come una piuma.
''Che bella sensazione, sentivo l'aria che si gettava sui miei capelli che finivano dritti sul mio volto. Ero come una piuma, stavo volando, ma nello stesso tempo cadendo. E' stato bello vedere il cielo così azzurro. Poi però mi schiantai.''
La gente iniziò ad urlare, soccorsero la ragazza in fin di vita la portarono d'urgenza all'ospedale.
''Adesso sì, me ne sto andando. Il mio cuore si sta fermando. Rallenta, rallenta. Fermo. Sono ufficialmente morta. Il cervello però continua ad funzionare per 7 minuti.''
I medici corsero da lei, tentarono di tutto per farla tornare ma niente.
''Sento i medici disperati, non sanno come aiutarmi, ma ormai è troppo tardi, ho l'ultimo minuto. Non vedo l'ora che finisca.''
''Sono ufficialmente morta''
Ad un tratti però aprì gli occhi. Mi trovavo su una stanza di luce dove in fondo c'era una porta. Andai lì e oltrepassai la porta. C'erano tanti come me, era una specie di parco, c'erano molti come me, erano felici e lo ero anch'io. Ciò che immaginavo, qualunque luogo che immaginavo esso diventava. ''Casa'' ero a casa.
Vedevo i miei genitori piangere, quando tentavo di toccarli ci riuscivo, e loro mi avvertivano, sentivano che qualcosa li aveva toccati. Ero così tanto felice che gli regalai un pò di felicità. Decisi di andare di nuovo in quel parco, ero felice, lontana da tutto e da tutti. Mi accorsi che il cielo stava cadendo in mille pezzi, fin a scomparire del nulla, anche il prato e tutti. Intorno a me era diventato tutto luce. Finchè non mi ritrovai in una stanza. Era la mia stanza dell'ospedale stavo per essere trascinata nel mio corpo.
''E' VIVA.''
Sentì. mi svegliai. Ero arrabbiata volevo morire, dio santo.
Mi misi a piangere.
Mi dimisero, ma sembrava andare per il meglio. Non avevo più i tagli nei bracci. Come è possibile? era impossibile farli scomparire.
Una mattina entrai a scuola, e iniziarono tutti a salutarmi come se fossi la più popolare. Ero sconvolta.
Lui, quella stessa mattina mi fermò. Mi disse che ero bellissima, e subito dopo mi baciò. Ero felicissima, non sapevo come spiegarmi tutto ciò. Tutto era cambiato, tutti mi accettavano per quello che ero.
Sono felice che la vita mi abbia dato un'altra possibilità. Tutti erano diversi con me, e non mi spiego il perchè.Meglio così no?
Presi il giornale per leggere qualcosa. Una notizia mi attirò.
''Ragazza non identificata sui 16 anni trovata nel bagno morta. Si era ingolfata di pillole, si crede che aveva intenzione di buttarsi dalla finestra, ma non ce la fece perchè due pillole si bloccarono nella gola così morendo soffocata''
Rimasi senza parole, cercai di ricordare, non mi sono mai buttata.
Ma sono morta soffocata.
Come è possibile, perchè mi trovo qui?
Ho capito, in quel giardino qualunque cosa che volevi o desideravi si avverava. Ho desiderato questo.
Questa vita, ho desiderato e mi è stata data. Sono tornata in vita. UN'ALTRA VITA.