Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Shiver414    09/06/2014    2 recensioni
"Una sola notte" racconta l'incontro di Angelica e Thomas dal punto di vista di lei, "Voglio farti mia" invece scava nelle più profonde emozioni di Thomas.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quella sera era più bella che mai, la gioia risplendeva nei suoi occhi come mai prima di allora. La guadavo dimenarsi con le sue amiche, ballava allegramente e sensualmente. Il vestito leggero sfiorava le sue gambe nude. Osservavo da lontano sperando in realtà di poter essere lì con lei, sentire il suo corpo che ondeggiava contro il mio, le sue braccia che mi sfioravano. Distolsi lo sguardo e cercai di pensare ad altro. Era tanto tempo che combattevo la mia voglia di avvicinarmi a lei, non potevo cedere propria in quel momento. Si allontanò con la sua amica e si avvicinò al bar dove iniziò a guardarsi intorno. Dalla sua espressione riuscivo a capire se un ragazzo le piaceva oppure no. Una fitta di gelosia arrivò quando vidi la soddisfazione di aver trovato un ragazzo che rientrava nei suoi gusti. Mi allontanai a testa bassa. Non era mia poteva fare quel che voleva. Mi accomodai su una panchina ed osservai la gente che passava. Seduti di fronte a me c’era una coppietta che si scambiava baci piccoli, dolci, sfuggenti, quasi si facessero dispetto tra di loro tentando le labbra dell’altro per poi allontanarsi pochi secondi dopo. Non riuscivo a reprimere la mia voglia di vederla, ma dovevo resistere per il suo bene ma soprattutto del mio. Era una sofferenza restare lì, fermo a guardarla senza poterla toccare, baciare, senza poter farla mia.
«Tom.» Gabriele mi salutò sventolando allegramente la mano. Mi fece cenno di seguirlo, era con due ragazze, una con il vestito color ciliegia, l’altra bianco. La ragazza vestita di ciliegia mi prese la mano e mi trascinò a ballare. Muoveva i fianchi e mi sfiorava con i sedere quasi volesse provocarmi. Non ero un ballerino eccezionale, mi lasciavo guidare dalla musica senza sapere esattamente cosa stessi facendo. Mi voltai ad osservare gli altri ballerini e la vidi era a pochi passi da noi.
La piovra color ciliegia aveva avvolto i suoi tentacoli attorno a me strusciando il suo corpo contro il mio. La allontanai e senza rifletterci nemmeno un secondo ero già da lei. La invitai a danzare e con me ed accettò volentieri.
«Io sono Angelica. Qual è il tuo nome?» Disse tendendo la mano verso di me. Lo sapevo bene qual era il suo nome.
«Thomas.» La sua mano calda strinse dolcemente la mia ed allora scattò dentro di me qualcosa che non sapevo come controllare. Rimasi a guardarla cercando di reprimere quel desiderio smodato che avevo di trascinarla via da lì. Qualcosa però stuzzicava la mia lingua qualcosa che mi preoccupava più del desiderio carnale e morboso di lei.
Sfiorai i canini con la lingua preoccupato che si rendesse conto che erano diventati pericolosamente lunghi. Il suo collo era così esile e in bella mostra che era difficile non reagire. Repressi ogni mio bestiale istinto e cercai di godermi la bellezza di quel momento.
«Sei bellissima. Mi piace vederti ballare.» Dissi stringendola a me dopo averle fatto fare una giravolta. Arrossì e si allontanò da me. «Potrei quasi innamorarmi di te per quanto sei splendidamente bella.» Sorrise ancora in modo dolce e impacciato. Il mio corpo reagì prima che io potessi rendermene conto. «Vieni.» La trascinai via dalla confusione per poter parare senza dover urlare. «Ti va se ce ne stiamo un po’ per conto nostro?» Annuì. La portai fino alla mia auto e restammo in silenzio per tutto il tragitto e quando arrivammo vidi lo stupore e la bellezza accendersi sul suo viso.
Ci accomodammo sul cofano della macchina dove liberai i miei istinti e decisi che lì, in quel momento lei doveva essere mia. Iniziai a baciarla e sentii la voglia crescere e non solo quella. Infilai le mani sotto il vestito, la sensazione calda sotto le mie dita. Si muoveva bramosa sotto di me mentre toccavo ogni singolo lembo di pelle. Sfiorai la stoffa della biancheria intima e indugiai un po’ prima di accarezzarle le cosce. Continuavo a baciarla con foga e dalle labbra mi spostai sul suo collo. I miei denti reagirono da soli e li affondai nella pelle sottile. La sentivo gemere di dolore, mi pregava di smetterla che le faceva male ma era difficile fermarsi.
«Thomas, per favore.» Piagnucolò mentre le coprivo la bocca con la mano. Quando sollevai il capo urlò.
«Ferma.» Cercai di tenerla ferma. Avevo preso una gran quantità di sangue temevo che potesse svenire. Mi sentivo in colpa, come potevo aver fatto una cosa del genere alla donna che amavo.  
«Perché?» Singhiozzò. «Perché io? Quei complimenti, quei sorrisi, erano finalizzati a questo?»
«No le pensavo davvero.» Non volevo farla soffrire.
«Che mi sta succedendo? Ti odio. Non puoi farmi questo. Non voglio esser più innamorami di te. Non voglio sentire il mio cuore che batte forte. Mi hai illusa. Era da così tanto tempo che speravo che tu ti accorgessi di me. Volevo che mi notassi ed è successo ma solo per questo.» Si toccò il collo e con le unghie grattò sulla pelle ferita. «Sei solo un vampiro che gioca con la vita delle persone. Ho ingannato me stessa tutto il tempo, mi sono autoconvinta che saresti stato solo l’avventura di una notte.» La baciai. Speravo di farla calmare, di farle capire che non ero cattivo.
«Ti ho notata dalla prima volta in cui ti ho vista passeggiare in strada con le tue amiche. Non potevo illudermi di avere una relazione sana e normale con una ragazza quindi ho finto fin’ora che non mi importasse nulla di te, solo per non ferire né te né me. Oggi ho ceduto e me ne sono pentito. Non volevo morderti, né spaventarti, ma hai un profumo così invitante che non ho saputo resistere. Mi dispiace. Angelica, vuoi ancora dimenticare il tuo amore per me?» Scosse a testa. E segretamente la ringraziai. Tornai a baciarla e mentre e sue lacrime bagnavano ancora le sue guance la situazione si evolse.
Le sfilai il vestito separandomi a malincuore dalle sue labbra. Accarezzai la sua pelle nuda eccitandomi all’idea di poterla avere tutta per me.
Eravamo nudi e indifesi sotto la volta celeste che ci osservava mentre il nostro amore si trasformava in passione. Sentivo i suoi gemiti di piacere mentre il suo corpo si muoveva sotto il mio preda del mio amore. Mi strinse forte tra le braccia e rimanemmo lì tutta la notte ad amarci.
Mi stupisco ancora di come sia possibile che dopo aver scoperto la mia natura abbia lasciato che una cosa del genere accadesse, ma ormai era mia e non poteva più scappare.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Shiver414