Se morissi prima di svegliarmi
Capitolo 1
Aprì
lentamente gli occhi. Si trovava in una stanza semibuia. Accanto a lui
c’era Rei. Dagli sguardi imbarazzati che lentamente gli lanciava Shinji
capì che gli doveva dire qualcosa di molto importante. La ragazza abbassò
la testa,ma un lampo di decisione le brillò improvvisamente negli occhi.
“Shinji,
io…beh a tempo che ti dovevo parlare. Io ti amo. Vuoi essere mio?” Rei
sentì che il peso che aveva da tempo nel cuore diventava sempre più
leggero. I sentimenti sempre più confusi che provavano i 3 piloti degli Eva
non le piacevano più. Doveva sapere cosa pensava Shinji. Di Asuka non si
preoccupava, convinta com’era di essere l’unica ad ambire il cuore di
Shinji. Ma di lui non sapeva giudicare i sentimenti. Allora aveva deciso di
chiederlo. Per la prima volta nella sua vita si era fatta avanti senza
essere stata spinta dalle circostanze. Ma ora toccava a lui.
“mmm…..
io …” Shinji non sapeva cosa pensare. Rei era bellissima, le voleva bene
ma non era sicuro di chi preferisse tra lei e Asuka. Era imbarazzato e non
sapeva cosa risponderle quando sentirono un rumore. Entrambi corsero verso
il corridoio e videro Asuka che correva via. Aveva sentito la loro
conversazione.
**************
Capitolo 2
REI
Mentre
guardavamo la chioma rossa d’Asuka uscire dall’ospedale capii di avere
commesso un errore di valutazione. Ma poco importava Shinj ormai è mio. O
almeno così pensai fino ad un istante dopo quando mi girai verso di lui.
Nei suoi occhi vidi tutta la disperazione che nessuno avrebbe mai provato
per me neanche se fossi morta. E capii. Capii tutto ciò che avevo rifiutato
di vedere. Mi sentii vuota. Shinji non mi aveva mai visto come una donna da
amare. Forse all’inizio, ma lì ero io che non provavo niente per lui.
No, lui per me non provava niente di più che amicizia, o forse le
ero sembrata una sorella. Come per Misato. Anche a lei voleva molto bene, ma
non come una donna, come una madre. Ma Asuka era diversa da noi due.
Improvvisamente ricordai una cosa accaduta molto tempo prima, quando Asuka
era arrivata da poco. Quell’angelo che sì chiamava…..mmm… non ricordo
il nome, ricordo solo che era immerso nel magma e Asuka era andata nel
cratere del vulcano per ucciderlo prima che si sviluppasse, ma qualcosa era
andato storto. Così Shinji incurante del calore che avrebbe potuto
ucciderlo si era tuffato con l’unità 01, per salvare Asuka. Misato, in
quell’occasione le disse: -Finalmente qualcuno che gli faccia capire, che
non bisogna avere paura e che il cuore molte volte fa meglio della testa.
Anche
in quell’occasione mi ero dimostrata esteriormente indifferente, me quella
frase mi aveva dato da pensare. Poi la gelosia mi accecò gli occhi, quindi
dimenticai le parole di Misato.
Feci
per dire qualcosa a Shinji,
ma lui si stava già vestendo.
-Tornerà-
disse cercando di non far trasparire quello che provava- Ora andiamo da
Misato:
Evidentemente
non voleva rispondere alla domanda che gli avevo fatto. Lasciai perdere.
-Ok
-dissi, tornando al mio solito taciturna. Ci dirigemmo verso la stanza dove
prima avevo visto il comandante Katsuragi. Era lì, infatti, con una
birra, come sempre di ottimo umore.
-Stai
bene, ora?- chiese a Shinji. Poi sbirciò oltre le mie spalle. –Dov’è
Asuka?- disse. Poi facendo l’occhiolino a Shinji- Era molto preoccupata e
appena ripresasi mi ha subito chiesto tue notizie.
Shinji
arrossì
– Bè….
– poi fece
retro front, lasciando
me e Misato Katsuragi
sole.
Lei
inarcò il sopracciglio –Allora? Sputa il rospo! –
Io
feci per seguire l’esempio di Shinji ma lei mi fermò. –Dai, non lo dirò
a nessuno. E poi fa bene confidarsi. Racconta ti consiglierò cosa fare.
Capii
che era la mia occasione per avere il giudizio di Misato:
-Mi
sono confessata, voglio dire ho detto a Shinji che lo amo.
-È
solo questo? E si può sapere dov’è Asuka? Sono la sua tutrice, ho la sua
tutela quindi è mia la responsabilità.
-Quando
l’ho detto a Shinji, che lo amo intendo, lei ha sentito. È corsa via e
non capisco perché.-
dissi
così perché mi spiegasse la sua opinione.
-Invece
lo sai benissimo. Anche ad Asuka piace Shinji.
-Secondo
te chi sceglierà?
-Vuole
molto bene ad entrambe, quindi non so. È difficile capire cosa provano
gl’altri, anche se sono persone che abbiamo sempre intorno.
Misato
guardò l’orologio. È già molto tardi… vado a casa per vedere se Asuka
è tornata di questi tempi una ragazza sola per le strade, per quanto
indipendente rimane una ragazza. Ciao ciao!
Misato se ne andò. Decisi di andare a casa, avevo molto sonno, la giornata era stata abbastanza lunga.
****************
Capitolo 3
MISATO
Pigiai
il piede sull’acceleratore. Vado sempre piuttosto forte (questo forse
spiega le condizioni della macchina) così non notai nessuno degli orologi
pubblici, finché non inceppai in una lunga coda.
Non
essendoci stati recenti attacchi (Shinji si era ferito durante una prova)
la gente aveva ripreso ad uscire.
-Che
giornata… prima l’errore durante la prova, poi Shinji, Rei e quella
testa calda di Asuka, ora la coda…- rimasi un attimo senza parole quando
vidi il grande orologio del centro commerciale segnare le 23.55. abbassai
lo sguardo sul mio orologio. Esattamente come prima segnava le 20. 05.
-Mio
Dio, ho fatto così tardi e non ho avvertito i ragazzi…
i ragazzi… Asuka, Shinji!
Provai
a chiamare casa. Niente. Tentai con il cellulare di Asuka. Squillava
inutilmente. Infine tentai con Shinji ero disanimata perché lo tiene
sempre spento, ma tentar non nuoce.
Uno
squillo, due, tre…poi rispose.
-Shinji
dov..- non mi diede tempo di finire.
-Misato
sono in città, sto cercando Asuka. Sono tornato a casa e mi sono reso
conto che era tardissimo. Di te
non mi sono preoccupato, è raro che tu torni presto, ma quando alle dieci
Asuka non rispondeva all’ennesima chiamata ho deciso di venirla a
cercare. Ho provato a chiamarla a casa della capoclasse, nulla. Ho provato
anche da Toji e Aida, ma non c’era…
Stava
per continuare, ma lo interruppi:
-
HEI, HEI, HEI.... CALMATI. Di solito non sei così nevrotico…-
ancora una volta mi interruppe.
-Misato
il vero problema è un altro…
-Cioè
cerca di spiegarti non ci sto capendo più niente: allora cosa c’è
di così terribile? Non è la prima volta che rientra tardi.
-ma
vedi Asuka quando ci ha sentito, cioè quando ha sentito Rei era…era…
-ERA?
-Aveva
solo la biancheria intima addosso!! E sono sicuro che non è passata a
casa a vestirsi, ne che abbia la pluig-suit!
-VORRESTI
DIRE CHE ASUKA è SOLO DIO SA DOVE IN MUTANDE E…. MA è PERICOLOSISSIMO
cioè se la vede qualche malintenzionato…. – all’improvviso mi resi
conto che non avrei fatto altro che preoccupare il ragazzino. Dovevo
essere pratica- allora io chiamo Rei, Ritsuko e Kagi. Tu chiama i ragazzi
presso i quali prima hai cercato Asuka, tranne la capoclasse, non vorrei
mettere in strada un’altra ragazzina. Digli, se faranno storie che è
un’emergenza. Anzi anche la capo classe. Digli che vada a casa nostra a
aspettare eventuali chiamate, o apparizioni di Asuka. Dalle le chiavi. Voi
ragazzi dividetevi e esplorate la città. Noi andremo a cercarla in quelle
vicine.
-Ok.
-Shinji,
per una volta tira fuori le palle, e non piagnucolare come una
femminuccia. Come quando guidi l’Eva 01. Ok?
-CERTO.
CHI LA TROVA AVVERTA GLI ALTRI.
-Sicuro.
Sta attento. Un disperso basta.
Chiudemmo
la comunicazione.
Feci
un inversione a U e tornai alla base. Dovevo avvertire tutti: Asuka,
perlomeno dentro, è psicologicamente molto fragile e uno shock poteva
farle commettere azioni nocive a se stessa. Insomma la mia maggiore paura
era quella che tentasse il suicidio. Non l’avevo detto a Shinji ma anche
lui x me sapeva. Pigiai sull’acceleratore ancora di + finché non vidi
sfrecciare le macchine vicino a me .
Arrivata
alla Nerv corsi fino
all’ufficio di Ritsuko, ero certa ci fosse anche Rei perché doveva fare
dei test. Sperai di trovare anche Kagi. Sbirciai nell’ufficio…uff..
c’erano tutti e tre. Tirai tutto di un fiato:
-ragazzi
dovete aiutarci io e shinji non troviamo Asuka. Ho organizzato una
ricerca, i ragazzi stanno già cercando. Dividiamoci.
-mmm…?-
fece Ritsuko- non ho capito niente, in più non dovresti lasciare due
ragazzi da soli. Chissà cosa staranno facendo..-
Non
avevano capito nulla. Ricominciai da capo.
-
aprite bene le orecchie:P
unto primo asuka è scomparsa.
Punto secondo: Shinji è in città con tre suoi amici in cerca di lei. Una
di questi, la capoclasse è a casa
mia ad aspettare sue notizie.
Punto terzo alzate le vostre chiappe e venite con me a cercarla fuori città:
tutti tranne tu, Rei, tu raggiungi i ragazzi.
-DOMANDE?
- Si- disse Ritsuko-
a) chi ti dice che la nostra cara ribelle e guastafeste Asuka, sia così
in pericolo da aver bisogno di un immediato SALVATAGGIO
b) come mai tutta questa fretta.
c) dov’è quella patata bollita di Shinji.
-
In quanto alla prima domanda io e Rei
sappiamo, ciò basta. Per la seconda sappiate che è in giro con..bè
addosso ha solo la biancheria intima. Shinji è come ho detto prima, a
cercare Asuka! Muovetevi.
Finalmente
si alzarono.
SHINJI
Correvo verso la casa di Toji più forte che potevo. Il cuore mi batteva così forte che mi mancava il fiato. Il sudore mi colava dalla fronte fino alle labbra. Aprii la bocca per respirare e una goccia mi entrò in bocca. Era salata, disgustosa, ma mi faceva sentire vivo. Sentii delle gocce fredde. Pioggia. Strinsi nella mano la busta che avevo trovato davanti alla porta. E al sudore (che mi ricordava Misato, che ogni giorno, fino alla notte, lavorava per salvare l’umanità, cercando di essermi, allo stesso tempo vicina come una madre), alla pioggia (simile a Rei, essere indefinito) si mischiarono le lacrime, che tanto mi ricordavano Asuka. Quante ne avevo versate per lei, ogni sua offesa era una spada. E lei pure, ogni mia indifferenza le faceva sboccare gli occhi. Non lo sapeva, ma ogni sera la ascoltavo. A volte mormorava “mamma”, fra le lacrime, con tristezza. Altre gridava il nome di Ayanami con rabbia. Spesso il mio con tristezza. Una notte mi alzai e la presi tra le braccia. Stemmo così per ore, fin quando, ormai era l’alba mi baciò la fronte. Non voleva che nessuno sapesse. Decise di dimenticare. Io non ci riuscii. La notte che sto vivendo è la prova che neanche lei ci riuscì. La lettera, ormai penso indecifrabile da quanto lo strinta, la ricordo a memoria, come un nome:
Cara
Misato,
in
queste poche righe ti chiedo
scusa. Me ne vado per sempre. È difficile, per la prima volta
nella mia lo ammetto: sto piangendo. Piango per te, che non ti è mai
stato permesso essere bambina; piango per Rei, che non ha un identità
(chi sono io per toglierle Shinji, per quanto non amarlo mi procuri
dolore?); piango per il comandante Ikari, che non sa amare; piango per
Toji, che ama la sorella più di se stesso; piango per Kensuke, forse
quello che lo desidera di più, ma non può pilotare un Eva; piango per
Kagi, che ti aveva persa; piango per me stessa, troppo egoista per vivere;
e infine piango per Shinji che non ho saputo amare, che si merita di
essere felice più di me, che mi è stato esempio di amore per gli altri.
Vorrei stare con voi per sempre, ma vi procuro solo dolore. Come mi disse
un giorno mia madre: “Se mai ti innamorerai di qualcuno ricorda: prima
di tutto la sua felicità, altrimenti non è amore.” Vi amo, nonostante
tutto.
Spero che vivrete dentro la felicità e ti auguro una vita felice
con Kagi: ho sempre saputo che ti apparteneva. Come Shinji appartiene a
Rei. Di a lei di essere felice e che, nonostante tutto le voglio bene-. E
dì a Shinji che lo amo. Addio.
Asuka
Soryu Langley
Sono arrivato davanti a casa di Aida. Sembra sorpreso di vedermi in questo stato.
-Hei.. Ikary cosa è successo?
-È per Asuka. Lei è scappata. Aiutami a cercarla.
Il mio amico sembrava stupito, sfido io, gli ero apparso davanti a mezzanotte e mezzo bagnato come un pulcino mormorando parle, almeno per lui, insensate.
-Adesso calmati. Vieni dentro.
-No, dobbiamo fare in fretta..-mi interruppe.
-Guarda che se non mi dai retta non ti aiuto.- Mi trascinò nella sua casa.-Cosa è successo?
Gli raccontai tutto, ma proprio tutto. Dal mio risveglio alla telefonata con Misato. Infine gli misi in mano la lettera di Asuka.
- Non ci credo che l’abbia scritto lei una simile testona…- vide il mio sguardo – la gente è diversa da ciò che sembra.
- Chiamo Toji e la capoclasse.- tu calmati.
Kensuke dette istruzioni a entrambi e poi si sedette accanto a me:- tra un ora ci vediamo con Toji e Rei accanto al centro commerciale, ci pensa lui ad avvertire Ayanami. Ora spiegami una cosa: ma tu, si… insomma vuoi bene a Soryu o Ayanami?
Fui colto alla sprovvista. Ma conoscevo la risposta. Avevo la lettera di Asuka in mano e una lacrima cascò sulla sua firma.
CONTINUA ....