I ragazzi
cercarono in ogni luogo, al parco giochi, in ogni bar, in tutti i negozi e si
stavano dando un gran da fare, tranne Strawberry che riusciva sempre a trovare
una scusa per mettersi a sedere:
-Mark, ti prego ho una sete pazzesca. Non è che mi andresti a prendere qualcosa da bere? Magari una soda!
Mark: Ma certo! Per te questo ed altro!- la baciò dolcemente sulla fronte, così la ragazza diventò rosso peperone.
Si allontanò da lei, dirigendosi al bar di fronte, mentre la mew mew si era andata a sedere sopra una panchina di un colore verde consumato.
Chiuse gli occhi e stese le braccia al cielo, quando in quel preciso momento accanto a lei apparse una figura dagli occhi ambra che la guardavano intensamente.
Strawberry si voltò e salutò l’amico con un grande sorriso:
- Ciao Ghish. Come mai sei da queste parti?
Ghish:- Per informarti che l’esercito sta facendo passi da gigante e che……oh, basta, volevo solamente restare un po’ con te…….- disse arrossendo.
Strawberry si fece seria, ma dopo sorrise:
- Basta Ghish! Lo sai che io sto con Mark. adesso non puoi più obbligarmi a venire sul tuo pianeta con te.
Ghish s’incupì: -Certo, non voglio obbligarti. Sento che qualcosa è cambiato dentro di me, forse i miei sentimente, per te non sono niente, ma per me sono l’unica cosa che conta.
Straw: - E chi ha detto che non mi importa niente di te!
Ghish: D-davvero?- il suo viso s’illuminò.
Straw:- Sì, credo di s-sì.
Ghish:- Strawberry, io…..io…
Strawberry: Sì?
Ghish: Io…- si avvicinò a lei pian piano, mise la sua mano sulla spalla della ragazza che sembrava non volesse opporre resistenza, con l’altra le accarezzò una ciocca di capelli rossicci. Lei chiuse gli occhi permettendogli di fare quello che aveva fatto un sacco di volte. Fu un bacio corto, ma intenso per entrambi.
Dall’altra parte della strada stava arrivando un ragazzo moro,con grosso sorriso esclamò:
-Eccomi Strawberry, la tua so…- il sorriso scomparve.
Li aveva visti. Anche se era stato solo per un millesimo si secondo, era sicuro che la sua ragazza si fosse baciata con quell’alieno!
Tutti e due si accorserò della sua presenza, ma pensavano che Mark non si fosse accorto di quello che era successo fra loro due.
Strawberry disse pimpante:
Grazie Mark! Io e Ghish stavamo discutendo su…-il suo discorso fu interrotto dalla voce tremolante di Mark:
-….su come potervi baciare nel miglior modo dietro le mie spalle! Non è così?!- buttò il bicchiere di soda in terra, che si ruppe.
- Vi ho visti, cosa credete, di essere invisibili?
Ghish: - Io ne sono in grado- una risposta fuori luogo dell’alieno approfondì la ferita che si era aperta dentro Mark.
Strewberry lo rimproverò:-Non è il momento di scherzare Ghish!!
- Ma io non stavo scherzando! È vero, lo so fare!-
La ragazza guardò Mark negli occhi e spiegò:
- Mark, è tutto un malinteso. lui come al solito mi è apparso dietro le spalle e mi ha baciata! Ormai lo sai che è diventato un suo vizio.- e tirò uno schiaffo in faccia all’alieno.
Mark rise, scoppiò in una risata isterica:
-Oh, sai, sei
proprio brava a recitare, faresti carriera te lo assicuro. Non sono uno sciocco
Strawberry, ho visto che in quel bacio ci hai messa tutta te
stessa…
Straw: - Ma
questo non è vero!
-Allora
perché gli stringevi la mano?
Già, non se
ne era accorta, si ricordò di aver avuto l’istinto di prendere la mano di Ghish,
probabilmente aveva seguito quell’impulso senza pensarci due
volte.
- …sono
stata una stupida….-
Cercò
disperatamente lo sguardo di Mark, ma il ragazzo lo aveva nascosto, piegando
all’ingiù la testa.
Vide che una
lacrima stava correndo sulla sua guancia destra.
Anche lei
voleva piangere:
-Mark…..io….
mi dispiace-
-No, dispiace
a me…. Probabilmente non sono degno si averti accanto….dopo tutto quello che
abbiamo passato insieme…, scusami.- così dicendo si voltò e corse via, con le
lacrime agli occhi che non voleva mostrare.
- Mark
aspetta…..ma cosa posso dirgli?-
Ghish:
Lascialo stare Strawberry, deve riflettere e capire.
Straw: -
Capire cosa?! È stato solamente un bacio divertente, nien’altro! È sempre tutta
colpa tua Ghish!
Ghish: -
Forse per te non è stato niente, ma io…..mi sono innamorato di
te.-
Strawberry lo
fissò negli occhi e aveva l’istinto di baciarlo un’altra volta, ma resistette e
fece quello che credeva meglio:
-
Vattene, ti
prego……mi state confondendo tutti.
- Scusa,
tutti chi?-chiese curioso.
- Non sono
cose che ti riguardano. Ritorna dal tuo esercito e vieni qua solo per informarci
della battaglia. Ho bisogno di riflettere…
Ghish
scomparve nel vento e al suo posto rimase il vuoto.
Strawberry si
mise le mani sul viso e cominciò a singhiozzare, consolata solamente dalla sua
auto-commiserazione(non credo ke torni molto questa frase ndM.Angel) (Beh, in
effetti! NdStraw.) (Sta zitta tu, traditrice! ndM. Angel) ( Guarda ke la storia
l’hai inventata te eh! NdStraw.) (Uh! È vero! Nn
M.Angel).
Anche Mark in
qualche angolo, riparato da tutto e
tutti, stava piangendo lacrime amare.
Nel frattempo
le altre mew mew stavano cercando la ragazza dai capelli biondi con tutta la
grinta che avevano in corpo.
Paddy suonò
al campanello di una casa con un grande giardino che le girava intorno, aveva il
tetto azzurro e le pareti lilla, sembrava uscita da un cartone animato ( ma
noooo! Nd
M.Angel)
La porta
venne aperta da una strana signora con gli occhiali, bassa e un pò grassoccella,
che stava fumando una pipa.
Lory:-Buon
giorno signora. Scusi il disturbo, ma volevamo chiederle se conosce Amily
Kitoshi.
Signora:-
Cosa?! Avete gli elefanti negli occhi?-
Lory venne
presa di sorpresa:
- No, stiamo
cercando una ragazza che si chiama Amily, lei la conosce?
Signora: -
Sì, ho perso un po’ di chili in questi ultimi giorni.- tirò una profonda boccata
alla pipa.
Paddy
sussurrò nell’orecchio dell’amica :
-Probabilmente questa qui è
sorda.-
Lory: -Paddy!
Abbi rispetto, è una signora anziana!-
Paddy si
rivolse alla donna e con gentilezza chiese:
-Probabilmente non ha capito, noi le
stiamo dicendo se ha mai visto o conosce una ragazza bionda, con gli occhi
azzuri, all’incirca su un metro e settanta.?
Signora: Sì,
certo- le due ebbero un salto al cuore- ci sono stata in Tanzania. Ma perché me
lo chiedete?
Paddy stava
perdendo la pazienza, e con tutto il fiato che aveva in gola
strillò:
-
Le
ho chiesto se conosce Amily Kitoshi, A-M-I-L-Y- K-I-T-O-S-H-I,ha
capito??!!!?!
Signora: Hey,
non c’è bisogno di strillare così tanto, non sono sorda!!. Comunque, ritornando
alla domanda che mi avete fatto: no, la mia infanzia non è stata affatto
piacevole, mio padre mi picchiava sempre. State facendo un forum? A cosa servono
tutte queste domande? -
Lory non ci
pensò due volte, prese la porta di legno massiccio e la chiuse, sbattendola in
faccia alla signora anziana.
Paddy: Sì, i
risultati di una brutta infanzia si notano facilmente in questa donna! Brava
Lory, sei stata grande, stavo per tirarle un pugno!
Lory arrossì:
- Quando ci vuole ci vuole!Su andiamo, non perdiamoci in chiacchere. Mettiamoci
in moto . -
Paddy: -
D’accordo, andiamo a importunare qualcun’altra vecchietta!
-Paddy!- così andarono a suonare ad altre
case.
Mina si
fermava ogni volta che vedeva un negozio di abbigliamento, era più forte di lei,
se passava davanti a un vestito si fermava a contemplarlo dicendo che a Pam
sarebbe stato sicuramente benissimo:
- Guarda Pam!
Come è bello questo vestito nero, ha una scollatura larghissima e …uh, hai
visto?! Ha uno strappo che parte dalla coscia fino alla fine dell’abito-
chiudeva gli occhi- ti immagini. Secondo me se tu lo indossassi lasceresti tutti
di stucco, saresti magnifica. Kyle, tu che cosa ne pensi?
Pam arrossì
visibilmente:- Mina!!è_è!! Queste non sono domande da
fare!!!-
Kyle osservò
a lungo il vestito senza dare risposta.
Pam: Dai,
andiamocene. Cosa ci facciamo qui impalati, abbiamo una
missione!
Il moro la
guardò con uno sguardo serio e profondo:
- Secondo me-
la voce era calda, come al solito- con questo indosso la tua bellezza
risplenderebbe al massimo. Diventeresti semplicemente stupenda….-continuò a
guardarla.
Pam:- O///O-
molte volte le avevano fatto i complimenti per il suo fisico, ormai ci era
abituata, non ci faceva neanche quasi più caso. Ma quelle parole, quella voce,
quella frase detta in modo così sensuale l’avevano fatta imbarazzare, non era
mai successo prima di quel momento.
- G-grazie
Kyle….-nascose il volto.
Il ragazzo
sorrise: - Figurati, per così poco! Ho detto semplicemente la verità.- la
guardò.
Mina, che era
rimasta a osservare i vestiti, si accorse
del silenzio imbarazzante che era sceso sui due
ragazzi.
Pensò:
.qui gatta ci cova-
Poi disse:-
Infatti! Abbiamo una missione da portare a termine, perciò sarà meglio darci una
mossettina. Cosa ne dite?
Risposero
insieme: Certo!!
Mina:
-Andiamo a controllare vicino la scuola media, forse è andata
lì.-
Mark stava
continuando la ricerca da solo, in preda alla
disperazione:
-Perché…..forse non le ho dato le giuste
attenzioni. Eppure mi sono sempre preoccupato per lei, per la mia piccola
gattina… aveva detto di amarmi. Probabilmente io sono solo un suo divertimento.
No!!! Come posso pensarlo!! Stupido Mark- si diede un colpo sulla testa- io sono
il suo cavaliere, sono nato per proteggere la persona che amo,…..ma come posso
adesso, se lei…..mi respinge-
Sentì una
presenza maligna sopra di lui.
Smise di
piangere e guardò in alto.
La figura era
contro luce e non era in grado di identificarla perfettamente, l’unica cosa che
poteva notare erano due orecchie a punta. Pensò che si dovesse trattare
sicuramente di un alieno. Magari Ghish.
…: - Cosa
fai, sei triste?
Mark alzò il
volto:- Chi sei? Un combattente dell’esercito di Ghish?
…: - Come osi
parlare di quel codardo!!?? No, non sono un suo soldato!
Mark: -
Allora chi sei? Come ti chiami?- il sole gli bruciava gli occhi, tanto che
dovette abbassare lo sguardo.
L’alieno
scese dalla sua postazione e posò i piedi sull’asfalto del
marciapiede.
…:- MI
presento: il mio nome è Kasda .- adesso
Mark lo poteva vedere bene.
Era alto e
magro, i capelli rossi arrivavano fino alle spalle, mentre una piccola treccia
gli correva in fondo alla schiena.
Aveva occhi
azzurri a mandorla che lo stavano
scrutando.
La pancia
piatta e muscolosa era scoperta per far intravedere un tatuaggio a forma di
geroglifico sull’ombelico.
I vestiti
erano verde chiaro, riprendevano il colore degli orecchini a pendolo che
indossava.
Mark smise di
osservarlo minuziosamente, poiché lo strano individuo sembrava che se ne fosse
accorto.
Aveva
l’impressione di averlo visto già da qualche parte. Probabilmente era solo un
impressione.
Mark:- Cosa
ci fai qui, sulla Terra?-
Kasda rise
divertito: - Tutto questo interesse da dove nasce? Comunque se lo vuoi sapere,
io sono venuto solamente per osservare questo splendido pianeta, il mio non è
dei migliori- fece un passo in avanti- piuttosto, come mai tu non sei spaventato
di vedermi? Gli altri umani scappano come conigli, invece
tu…-
Mark: - Beh,
conosco fin troppo gli alieni, vederli non mi fa nessuno
effetto.
Kasda si
avvicinò improvvisamente a Mark, i loro nasi si stavano per
sfiorare:
-Devo dire
che la somiglianza è incredibile….-
Mark era
visibilmente imbarazzato, sudava e diventò completamente rosso dalla
vergogna.
Cercò di fare
un passo indietro, ma l’alieno si riavvicinò e trasse un profondo respiro, per
poi dire:
- Anche
questo odore…inconfondibile….-
il povero
ragazzo si allontanò da Kasda e urlò:
- Ma che
accidenti stai dicendo? A chi somiglio e quale odore?-
Kasda: -
Uffa, ma quanto siamo curiosi! Spero di rivederti
ragazzino!
Mark rimase
di stucco.
Kasda
sussurrò: - Ci rincontreremo molto prima di quanto pensi….- detto questo
scomparve nel nulla.
- Che strano
individuo quello lì- scosse la testa e proseguì per la sua strada, in preda ai
suoi sentimenti turbolenti.
Ryan stava
correndo per i viottoli scuri di Tokyo, ma della ragazza non c’era traccia. Non
poteva essere sparita nel nulla.
Ryan: -
Magari le altre hanno avuto più fortuna di me- tirò fuori dalla tasca il suo
cellulare e digitò il numero di Lory.
-Pronto,
chi parla?
- Ciao Lory,
sono Ryan. Avete scoperto qualcosa tu e Paddy?
- Beh
Ryan, a dire la verità…ecco noi…siamo a prendere il tè da una simpatica
signora.
In lontananza
si sentiva la voce di una donna anziana che d
iceva:
- Te,
ragazzina dai capelli verdi, prendine un’altra tazza, ne hai bevute solamente
tre!
Lory: Sì
grazie. Mi dispiace Ryan, ma sembra che il quartiere che abbiamo perlustrato sia
abitato solamente da delle nonni..ehm, volevo dire, da delle signore anziane! È
stato tutto il tempo così: ci hanno offerto pasticcini, brioche, caramelle, pane
e marmellata e poi…-
Ryan: Sì, non
ti preoccupare, mi spiegherai tutto stasera, adesso devo telefonare alle altre.
Ciao.
-Ciao.-
Questa volta telefonò a Kyle:-
- Dimmi Ryan-
- Allora, come vanno le ricerche-
- Male, decisamente male.
Nessuno la conosce e non l’abbiamo vista da nessuna parte. Siamo in macchina, ci
dirigiamo verso l’ospedale.
- D’accordo, ci vediamo.
- A stasera.
Gli ultimi da chiamare erano rimasti Strawberry e Mark.
Sulla rubrica
telefonica fissò a lungo il nome della mew gatto, come se volesse farla spuntare
da in momento all’altro attraverso il cellulare. Si decise a
chiamarla:
- P-pronto-
-Ciao Straw,
sono Ryan. Cosa è successo? Stai piangendo?- aveva notato la voce tremolante
della ragazza:
- No, non ti preoccupare, non mi è accaduto niente- Ryan sapeva che stava mentendo, ma preferì lasciarla stare.
- Hai per caso trovato qualche indizio?-
- Riguardo a che cosa?- il biondo aveva capito che Strawberry in quel momento non ci stava con la testa:
- Passami Mark.
- Adesso,
lui …lui non è qui. È una storia lunga.
-Mmmhh….insomma, hai trovato Amy?
- Ah già! Ehm….no! Purtroppo nessun indizio.
- Ok, tu continua a cercare.
-D’accordo …Ryan…-
- Sì? Dimmi.-
- Niente, ciao-
-Ciao-
Il ragazzo esclamò:
- Perfetto!! Nessuno ha trovato niente e il pericolo si sta avvicinando sempre di più!-
Si
rincamminò.
Passeggiò lungo il mare, l’acqua era liscia come l’olio e il sole stava affievolendo sempre di più la sua luce.
I gabbiani volavano nel cielo dove non c’era neanche una nuvola e Ryan pensò:
- Quando potrò guardare tutto questo con occhi diversi? Quando i gabbiani saranno veramente liberi di volare nel cielo? Non adesso….nessuno qui è al sicuro.- tirò un calcio a una lattina vuota di coca cola, alzò lo sguardo…. e la vide.
Amy era laggiù, in riva al mare, seduta sopra un’altalena.
I suoi capelli lunghi e biondi erano inconfondibili.
Il volto cupo del ragazzo si illuminò, sorrise.
La raggiunse, si trovava proprio dietro le sue spalle.
Hello! V’ è garbo ‘sto capitolo? ( ma che modo
di parlare è quello?NdMina)( il mio!U.U NdM. Angel), ho scritto tutto questo in
due giorni e devo dire che è il chappy più lungo che abbia mai postato, quando
l’ho finito mi si è verificato un errore nel computer che mi aveva fatto perdere
tutti i dati, meno male sono riuscita a
recuperarli!!!**
Grazie ancora Mew Pam, qui
altro che pazienza di ferro: ci vuole una pazienza di acciaio!
Perché anche te non scrivi
una ff?
Saluti a tutti.