Serie TV > Glee
Segui la storia  |      
Autore: CCDreamer    09/06/2014    0 recensioni
Isabelle lesse tutti i loro dubbi, i loro timori e pronunciò l’unica frase che sapeva li avrebbe convinti:
-“Voi siete già la sua famiglia.”
Ed era incredibilmente vero. Kurt e Blaine si guardarono negli occhi e bastò un solo istante. Kurt afferrò la mano di Isabelle e la strinse con delicatezza.
Fu quello il momento in cui Kate, nel grembo di quella donna, cominciò a vivere davvero.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
QUEL SUO DOLCE SORRISO

La vita di ognuno di noi nasce da un atto d’amore, ma  non quella di Kate.
Kate è quanto di più bello la Terra abbia mai visto con  quei ricci ribelli e quel suo nasino delicatissimo, ma soprattutto con quei suoi due occhioni grandissimi, che raccontano le più grandi meraviglie del 
mondo : la freschezza del mare, la limpidezza del cielo, la spensieratezza di un immenso prato fiorito… Tutto questo si legge nei suoi occhi. Non ha ancora tre anni, lì in quel parco giochi, ma il suo sguardo già racconta di lei e della sua storia.


*

Dopo l’ultimo inchino il sipario si chiuse e tutti gli attori corsero a cambiarsi. Kurt si precipitò sfinito nel suo camerino, quando sentì quelle mani, le sue mani cingergli i fianchi. Era incredibile come il suo semplice 
tocco, e il suo profumo avvolgente riuscissero ancora ad emozionarlo in  quel  modo.
-“Sei stato bravissimo amore” gli sussurrò Blaine all’orecchio, prima di  lasciargli un leggero bacio sul collo. Kurt arrossì timidamente, solo lui era sempre in grado di fargli questo effetto.
-“Anche tu- disse con tono dolce mentre si girava nell’abbraccio, andando ad accarezzare i suoi capelli e guardandolo negli occhi- sei stato perfetto” E Blaine si illuminò di quel suo sorriso sincero, che riservava soltanto a lui, Kurt ne era consapevole e per questo custodiva il ricordo di  tutti quei sorrisi come preziose reliquie nella sua memoria. Si strinsero ancora di più, fino a far sfiorare le loro fronti
-“Parli da regista?- chiese Blaine con fare malizioso ,posando per qualche  secondo lo sguardo sulla sua bocca, per  poi perdersi di nuovo nei suoi occhi- o da marito?” Entrambi adoravano  pronunciare quella parola, e lo facevano sempre sottolineandola con il tono della propria voce: in essa era racchiuso tutto il loro amore, la loro battaglia contro i pregiudizi, la loro vittoria e la coronazione del loro sogno più grande.
Kurt sussurrò la sua risposta direttamente sulle sue labbra
- “  Parlo da  regista- e posò un bacio delicato- e da marito” . E lo baciò di nuovo, intensamente, beandosi di sentirlo respirare dentro di sé e di sentire quelle mani accarezzargli la schiena. Si staccarono solo per perdersi  ancora l’uno negli occhi dell’altro e rimasero così, parlandosi in silenzio.
Fu  proprio in quel momento che  Isabelle, appoggiata alla loro porta lasciata socchiusa, realizzò che aveva 
fatto la scelta giusta. Kurt e Blaine erano davvero perfetti.


La strada era trafficata quel giorno e Kurt ,assorto nei suoi pensieri, continuava a muovere quasi in modo spasmodico la gamba, fino a quando non sentì l’inconfondibile  tocco di Blaine sul suo ginocchio. Isabelle, l’aiuto-regista di Kurt, li aveva chiamati qualche sera prima, chiedendo di poterli incontrare al di fuori
dal teatro.  Blaine non ci aveva visto nulla di strano: Isabelle lavorava   gomito a gomito con suo marito da anni ormai, lo aveva assistito sin dal primo musical che aveva scritto, ed era diventata una delle loro migliori amiche . D’altra parte Kurt, proprio perché la conosceva bene, aveva intuito dalla sua voce che si
doveva  trattare di qualcosa di importante, e, senza saperne il reale motivo, si sentiva turbato.
Dopo pochi minuti riuscirono finalmente a raggiungere l’ appartamento di Isabelle, e non appena lei aprì  la porta, Kurt capì che le sue preoccupazioni non erano infondate: era visibilmente tesa e l’assenza del suo solito   grande sorriso , non prometteva nulla di buono. Quando Blaine le chiese il motivo di quell’invito, Isabelle esitò qualche secondo, poi portò  le mani sul suo grembo e lentamente aprì il suo maglione, svelando così tutta la verità. La maglietta aderente accarezzava delle morbide curve che la ragazza, fino ad allora, non aveva mai avuto. Ci fu qualche istante di silenzio in cui Blaine strinse la mano di Kurt che, ripresosi dalle sue preoccupazioni, cercò di articolare qualcosa
- “Tu sei…..sei”- ma la commozione era tale che non fu in grado di continuare. Isabelle annuì in risposta. 
 Sul suo volto i due ragazzi non riuscivano a leggere  nemmeno un accenno di felicità. Blaine cercò di rassicurarla dicendole che ciò che le stava capitando era bellissimo, che non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla perché loro le sarebbero rimasti sempre accanto, ma Isabelle era di tutt’altra idea.
Prese un lungo respiro e finalmente parlò:
- “Io….io non posso tenere questo bambino, sarebbe ingiusto. I figli si generano per amore e lui invece..” Calde  lacrime cominciarono a rigarle il viso e la sua voce si fece rotta. Si lasciò 
cadere sul divano, poi sentì una carezza sulla sua spalla: alzò lo sguardo e  vide Kurt che la guardava con occhi attenti, incoraggiandola a continuare.
- “Noi, non ci siamo amati, è stata solo…solo una notte di passione o follia. Ho conosciuto questo ragazzo ad una festa, ci siamo divertiti, è stato piacevole, ma la mattina successiva siamo tornati alle nostre vite. Io però  non voglio …. Non voglio negare a questa creatura la possibilità di avere una famiglia, di essere felice.”
Isabelle rialzò lo sguardo: vide di fronte a sé due uomini che si tenevano per mano, due giovani uomini che si amavano e  che avevano sempre affrontato la vita insieme. Sentì che era arrivato il momento.
-“Voglio che siate voi…….. i suoi genitori”
Quelle parole li colpirono dritti al petto. Avevano sempre desiderato avere dei figli,ne avevano parlato talmente tante volte stesi uno accanto all’altro sul letto di Kurt, nella sua vecchia camera a Lima. Avevano addirittura un quaderno sul quale avevano appuntato i nomi che avrebbero voluto dare ai loro bambini, avevano anche disegnato qualche progetto per la nursery. Ma adesso avevano paura. Paura di non  essere all’altezza, paura di quello che avrebbero dovuto affrontare. Un figlio che arrivava inaspettatamente. Un bambino che aveva bisogno di una casa,di una ninna-nanna sussurrata ogni  sera,  pomeriggi accoccolato sul  divano a guardare film Disney e   giocattoli sparpagliati sul pavimento.
Un figlio

Isabelle lesse tutti i loro dubbi, i loro timori e pronunciò l’unica frase che sapeva li avrebbe convinti:
-“Voi siete già la sua famiglia.”
Ed era incredibilmente vero. Kurt e Blaine si guardarono negli occhi e bastò un solo istante. Kurt afferrò la mano di Isabelle e la strinse con delicatezza.
Fu quello il momento in cui Kate, nel grembo di quella donna, cominciò a vivere davvero.



Una chiamata. Blaine capì che la sua vita stava per cambiare, corse dietro le quinte alla ricerca di Kurt, e 
quando lo trovò gli sorrise, come non aveva mai fatto. Kurt si incantò a guardarlo, come se volesse fissare ogni particolare di quel viso, perché quello era in assoluto il più bel sorriso che Blaine gli avesse mai  regalato, e lo sarebbe stato per sempre. Questo gli bastò per capire che quel momento che avevano 
aspettato così a lungo , era giunto.

Isabelle in sala parto urlava, in preda alle doglie e i medici non sapevano come calmarla. Poi li vide. Vide  quei due giovani uomini, mano nella mano, che aspettavano di conoscere il loro bambino, e vide quel
bambino ,qualche anno dopo, giocare in un bellissimo prato fiorito. Il suo respiro divenne regolare; sentì due mani stringere la sua , mentre un’altra le scostava le ciocche sudate dalla fronte. Isabelle non si rese conto di tutte le spinte, non provò quasi nessun dolore. Semplicemente sentì un dolce vagito e quando alzò lo sguardo vide Blaine e Kurt accanto a lei ,stretti l’un l’altro in lacrime. Lacrime di gioia.
-“ è una bambina”
sussurrò l’infermiera chinandosi verso di lei con la piccola in braccio. Isabelle sfiorò quel piccolo braccino, poi posò un delicatissimo bacio sulla sua manina. Guardò l’infermiera e le indicò Kurt e Blaine:
-“sono loro i suoi genitori.”
La donna allora si avvicinò loro, Blaine allungò le braccia  emozionato e accolse la piccola.
-“Kate”- sussurrò Kurt al suo orecchio, col  mento appoggiato sulla sua spalla, mentre con il pollice accarezzava quelle rosee guance.
Isabelle sorrise nel vederli così uniti. In fondo al suo cuore sapeva che Kate era sempre stata loro.



Quando Kurt entrò in camera si trovò dinnanzi agli occhi lo spettacolo più bello a cui avesse mai assistito:
Blaine  sdraiato sul letto e accoccolata sul suo petto la loro bambina. Dormivano entrambi. Sentì una sensazione di calore avvolgergli l’anima, sentì il suo cuore appartenere a quell’uomo, che aveva amato sin dal primo istante in cui lo aveva visto, e a quella piccola creatura, fragile, indifesa, bellissima.
Prese la macchina fotografica e cominciò a scattare loro tante fotografie,cercando di non fare rumore. Si avvicinò silenziosamente, e fece ancora qualche scatto: un primo piano di Kate, uno di Blaine,l’intera scena vista da vicino. Posò la macchina sul comodino di Blaine e si adagiò sul letto. Con estrema delicatezza
sfiorò  la schiena della piccola, per poi posare la sua mano su quella del marito appoggiata alla base della schiena di Kate per non farla cadere. In quel momento Blaine si svegliò e Kurt lo baciò e si accoccolò sulla sua spalla. Restarono in silenzio per qualche istante, godendosi quel contatto magico, poi Kurt alzò lo  sguardo perdendosi in quello di Blaine.
-“Ti amo”
E un altro bacio: le loro labbra che si assaporavano, che si cercavano, che si vivevano in un modo tutto 
loro, i loro respiri che si facevano uno solo. Blaine sentì Kate agitarsi sul suo petto e sorrise sulle labbra di Kurt. Quando la bambina cominciò a farsi sentire, Kurt la prese in braccio e cominciò a cullarla. Blaine pensò che quella fosse la scena più bella che avesse mai visto, notò la macchina fotografica lasciata sul comodino. L’afferrò e cominciò a scattare delle foto. 
Non appena Kate si calmò, Kurt si stese sul letto accoccolandosela sul petto, Blaine intanto non si perse un solo attimo di quell’immenso amore e si ritrovò a sorridere dalla tenerezza dietro l’obiettivo, quando vide suo marito sfiorare con la punta del naso il nasino della loro bambina. Vide quei grandi occhi blu specchiarsi in quelli limpidi di Kurt e fu orgoglioso di sapere che quei due angeli erano entrambi suoi.
Kate si riaddormentò presto e la adagiarono sul letto, sul suo piccolo cuscino. Studiarono ogni suo dettaglio: quei capelli scuri, le sue lunghe ciglia, quell’adorabile fossetta sotto il mento.
- “è bellissima”- sospirò Blaine. Allora Kurt cercò il suo braccio, lo accarezzò e intrecciò le loro dita. Guardò suo marito, gli occhi lucidi di chi è innamorato e quell’espressione  rilassata di chi è felice, e sussurrò il pensiero più dolce
- “Nostra figlia”.





***
Ora Kate corre in mezzo a quel prato pieno di fiori colorati. Ha tre anni e un sorriso strepitoso. Due uomini la tengono per mano, facendola saltellare. Due uomini innamorati. I suoi Papà.
Isabelle li osserva da lontano. Sono una famiglia.
Kate si volta e i loro occhi si incontrano. È bellissima e quel suo dolce sorriso è pura gioia che illumina le giornate di Kurt e Blaine.
 Isabelle sorride nel vederli allontanare, indissolubilmente legati, consapevole di aver assistito al più grande miracolo, perché Kate non è stata generata per amore, ma la sua vita……la sua vita è puro amore. 

 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: CCDreamer