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Autore: Lylawantsacracker    10/06/2014    3 recensioni
" ..Restavano solo i ricordi e i rimpianti. Tirò fuori una foto dalla tasca interna dell’impermeabile. Era un po’ ingiallita, e ritraeva lui, Dean, Sam, Bobby, Ellen e Jo. Lui e la sua famiglia. "
La storia è ambientata un secolo dopo la morte di Sam e Dean, avvenuta dopo aver chiuso finalmente i cancelli infernali.
Possibili spoiler riguardanti personaggi e ambientazioni dell'ottava e nona stagione.
Rating tra giallo e arancione.
Genere: Azione, Sovrannaturale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
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L'urlo di Castiel rimbombò nell'ampia cripta per l'ennesima volta, mentre Michael affondava la spada argentea nella sua carne. Non era una ferita letale; non voleva ucciderlo, non ancora. Voleva estorcergli le informazioni che si ostinava a tenere per sé, divertirsi ancora un po', e poi ammazzarlo. Così come Gabriel, che in quel momento aveva perso i sensi.

Michael e Adam avevano incatenato i due angeli a due scomode sedie, infliggendo loro torture per scoprire informazioni sulla situazione in Paradiso e tra gli altri angeli. Michael voleva scatenare quello che era destinato ad accadere un secolo prima, l'Apocalisse, solo che in ruoli diversi. Non aveva intenzione di aiutare quei piccoli, patetici umani che avevano reso imperfetto il mondo creato da suo padre. Dopo secoli di convivenza con Lucifero, aveva iniziato ad avere un differente modo di pensare, e non voleva più combatterlo. Suo fratello, invece, sembrava aver perso l'entusiasmo iniziale. Appena avevano catturato i due angeli, un paio di settimane prima, si era rifiutato di torturarli.
- No, lascio il divertimento a voi due. A dire il vero, non ho più tanta voglia di torturare i miei stessi fratelli. - aveva detto, poi era andato fuori a prendere una boccata d'aria.
Michael aveva pensato che fosse un po' fuori di testa, ma poi aveva scrollato le spalle. Lucifero era stato imprigionato per molto più tempo di lui, non poteva biasimare il suo strano comportamento. Forse era solo esausto.

- Cazzo, fratellino. Perché devi essere così testardo? - disse a Castiel, mentre gli passava la spada sul petto, graffiandoglielo. Michael osservò il sangue scorrere dal suo petto verso il suo addome, per poi sporcargli i pantaloni laceri. Pensò che se Castiel fosse stato umano a quell'ora sarebbe già morto, completamente prosciugato del suo sangue. - Non vuoi rivedere il tuo amato Dean Winchester?

Castiel lo guardò con ferocia. Il nuovo tramite del fratello aveva un aspetto così innocente. Riusciva a vederne il tormento, imprigionato dentro il suo stesso corpo. Raccolse la saliva che gli era rimasta in bocca, e gliela sputò in faccia, insieme ad un bel po' di sangue. - Non nominare Dean con quella bocca impura, razza di abominio. - disse con voce roca e tremante dalla rabbia, tanto diversa da quella che aveva di solito. - Credi che io sia talmente stupido da credere che se vi do le informazioni lasciate vivere Dean? Credete che non sappia quello che volete fare? Scatenare l'Apocalisse di nuovo, che cosa ridicola.
Michael gli diede un pugno con tutta la forza che aveva, facendogli saltare un paio di denti. - Porta rispetto al tuo fratello maggiore, Castiel.
Lucifero si avvicinò a Castiel, dopo essere comparso all'improvviso. Aveva un'aria apatica e stanca.
- Castiel, da' a Michael quelle informazioni. Provo un certo rispetto per te, davvero, mi sono giunte delle voci pazzesche giù alla gabbia, ma devi capire che questa è un'occasione in cui non puoi vincere. - disse piano.
Castiel rise. Era una risata amara, priva di vita. - Il Diavolo mi rispetta, ma che grande onore. - disse sarcastico. - Il tuo rispetto puoi ficcartelo nel culo, Lucifero.
Questi alzò un sopracciglio. - E questa chi te l'ha insegnata, il tuo ragazzo o Gabriel? - chiese. Poi diede un'occhiata all'angelo svenuto lì accanto, e fece una smorfia contrita. - Ok. Ero venuto solo per vedere cosa stavi combinando, Michael. Adam cosa sta facendo?
Michael sorrise. - È andato a fare un salutino ai suoi due fratelloni.
Lucifero alzò le spalle e svanì.
- Cosa? - esclamò Castiel allarmato, impallidendo visibilmente sotto il sangue che gli ricopriva la faccia.
- Tranquillo, non credo che li ammazzerà subito. Lo farà davanti ai vostri occhi, o forse uccideremo prima voi, facendoli assistere. Non so, è una decisione che dobbiamo ancora prendere. - rispose l'arcangelo con un ghigno folle. - Forse dovremmo informare anche Gabe caro, che ne dici?
Michael diede un calcio allo stomaco dell'arcangelo, facendolo sussultare. - Buongiorno, principessa! Hai dormito bene?
- Fottiti, Michael. - borbottò Gabriel, acido.
- Oh, ci siamo alzati col piede sbagliato, eh? - rispose l'altro in tono mellifluo, corrucciando la bocca. - Ma che peccato. Comunque stavo dicendo al nostro caro fratellino che Adam è andato a trovare i vostri fidanzati mentre andavano a caccia come vecchi amici! Molto gentile da parte sua, non trovi?
Gabriel spalancò gli occhi. - Cosa cazzo hai detto?
- Tranquillo. Come ho già detto a Cassie, si vuole solo divertire un po'. Che gusto ci sarebbe a farli fuori subito? - replicò. Poi gli diede un pugno sul naso.
- E questo per cos'era? - chiese l'altro arcangelo con astio.
- Così, per farti cominciare bene la giornata. - disse Michael con calma. Poi affondò la lama nel suo braccio. - Bene, ora tocca a te. Ti va di fare una chiacchierata?
- Fottiti, coglione.
Michael alzò gli occhi al cielo. - Bene, vediamo se oggi riusciamo a convincerti.
Stava per ferirlo nuovamente con la spada, quando Adam apparì all'improvviso. Aveva un ghigno crudele stampato in faccia.
Michael gli sorrise. - Allora, Ad? Cosa ci racconti di bello? I miei fratellini qui sono così impazienti di ascoltarti.

Adam si stiracchiò, appoggiandosi al muro grigio della cripta. - Mah, i due coglioni si sono fermati ad una locanda per mangiare, li ho intrattenuti un po' parlando del trattamento speciale che stiamo riservando ai loro ragazzi, e ho dato fuoco al locale. Giusto per inserire qualche effetto speciale. - disse allegro. Quando notò gli sguardi allarmati dei due angeli in catene scoppiò a ridere. - Tranquilli, coglioni piumati. Non li ho fatti fuori, è ancora presto. Sono morte solo un paio di persone, credo, e quei due hanno anche salvato una troietta che lavorava lì. A quanto vedo, il solito spirito eroico gli è rimasto.
- Come... come stanno? - chiese Castiel istintivamente, pentendosi un istante dopo.
Adam lo guardò con commiserazione. - Ma non farmi ridere, Castiel. Come vuoi che stiano? Hanno paura per voi, poveri piccoli. Ho detto a Dean che quando giochiamo con te urli spesso il suo nome, non ne è stato molto contento, sai? Strano, però. A me sembrava piuttosto divertente.
Castiel emise un verso furioso, quasi animalesco, mentre Gabriel si limitava a fissare Adam con odio. - Sei solo un coglione frustrato. - disse con aria di sfida. - Cos'è, ti dà fastidio il fatto di non essere stato il cocco di paparino? Povero bimbo. Dean e Sam hanno lasciato all'Inferno, così come il tuo adorato papà ti ha abbandonato da bambino.
L'aria allegra di Adam sfumò, trasformandosi in un'e
spressione piena di rabbia. - Cosa cazzo hai detto, figlio di puttana? - sibilò, dandogli un calcio sul naso. Iniziò a colpirlo più e più volte con la spada. - Essere un arcangelo non ti dà il diritto di sparare sentenze a caso, è chiaro?
Continuò a colpirlo con violenza, trasformandolo in un ammasso sanguinolento. - Ti ho fatto una domanda. - continuò Adam pieno d'odio. - Ti ho chiesto se ti è chiaro.
Gabriel annuì debolmente. – È chiaro. - mormorò quasi balbettando, la bocca piena di sangue.
- Bene. - disse Adam, secco, gettando la spada a terra. Inspirò profondamente, poi lanciò un'occhiata a Michael. - Senti, che ne dici di andare a perlustrare la situazione in giro? Ho alcune informazioni riguardanti un paio di angeli abbastanza importanti.
Michael annuì. - D'accordo. Stavo giusto iniziando ad annoiarmi.
I due svanirono nel nulla.

Castiel guardò Gabriel preoccupato. - Fratello, stai bene?
- Sono stato meglio, direi. - rispose l'altro, funereo.
Castiel inclinò la testa all'indietro, ad occhi chiusi, quasi per cercare una posizione più comoda. - Li avevamo appena ritrovati, Gabriel. Non possiamo perderli di nuovo. - mormorò con voce tremante.
Gabriel gli lanciò un'occhiata piena di dolore. - Lo so, Castiel, lo so. Sam mi manca già da morire. - rispose. Rise con amarezza. - Dovresti vederlo al mattino appena sveglio, rannicchiato contro il mio petto come un cucciolo nonostante abbia le stesse dimensioni di un alce canadese.
Mi manca anche Dean, chi l'avrebbe mai detto? Quel vecchio imbecille. Spero che riusciremo a tornare da loro, Cas. Sam e Dean sono la nostra vera famiglia.
Castiel strinse gli occhi. - Lo spero anch'io. Vorrei solo che fossimo felici tutti insieme, senza dover affrontare tutto questo. Ma in fondo non possiamo fare finta di niente. Stiamo combattendo anche per loro. - disse piano, sospirando. - È così dura ascoltare le preghiere di Dean ogni giorno. C'è così tanta disperazione.Non riesco più ad affrontarle, Gabriel, sto cadendo a pezzi.
- È la stessa cosa anche per me.  Sam mi prega in continuazione, e muoio dentro perché non posso fargli sapere nulla.

I due angeli rimasero così, immobili e incatenati alle loro sedie, aspettando il ritorno dei loro aguzzini. Non vedevano alcuna via di uscita da quella situazione, e si chiedevano se avrebbero mai rivisto le persone che amavano più di ogni altra cosa.































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Scusatemi, ho postato con tre giorni di ritardo. Un po' è la stanchezza di fine anno scolastico, un po' è il rimbambimento post-brociatura al mare di questi giorni.
Mi perdonate? çwç

Questo capitolo è uscito una schifezza, spero che la storia non stia iniziando ad annoiarvi.
In ogni caso grazie mille a tutti quella che continuano a seguirla :)
 

  
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