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Autore: Lady_Virgo    10/06/2014    1 recensioni
-Perché non hai preso la mia anima, Sebastian Michaelis?-
- Perché io... -
Tutti lo sanno: un demone non odia né ama.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era finalmente il momento. Quell’anima tanto desiderata sarebbe stata definitivamente sua. L’avrebbe divorata e la sua fame si sarebbe placata. L’attesa poteva dirsi conclusa. Guardò quell’umano che l’aveva fatto tanto penare. Lo aveva sempre avuto così vicino e non aveva mai potuto averlo del tutto. Ma ora era finita. Era suo. Poteva saziarsi.

 – Addio Ciel Phantomhive.-  

I vestiti si strapparono: non erano in grado di contenere la vera forma del demone. Era un bene che Ciel avesse gli occhi chiusi, quella forma lo avrebbe sicuramente spaventato… Cosa diceva adesso? Non obbediva più al giovane Phantomhive. Perché doveva preoccuparsi per lui?
 
-Mi confondi anche da morto, eh?- 

Perché gli parlava? Era solo un’anima senza corpo, era solo il pagamento per gli anni di servizio, in cui aveva rinnegato la sua natura per quel momento. Ma perché ora non se lo godeva? Perché, troppi perché e nessuna risposta. Chiuse gli occhi. Sarebbe stato più facile senza guardare. Era un’anima come tante altre. Perché, anche se l’avesse guardato cosa sarebbe stato? Basta! Ancora quei maledetti perché! Doveva divorarlo e farla finita. Doveva guardarlo, e imprimersi nella testa quell’immagine, quella che era solo una preda.
 
-Ciel…. Scusa.- 

Non si chiese il perché di quella parola. Era stufo delle domande. 

-Facciamola finita.- 

Si avvicinò, gli occhi rossi scintillavano. E poi fu fermato. Sul candido viso del ragazzo scivolava una lacrima, una singola lacrima luccicante nonostante non ci fosse luce. La lacrima di un’anima, una lacrima senza corpo.  Ed ebbe finalmente una consapevolezza dalla quale sarebbero potuti comunque scaturire mille “perché”. Ma era pur sempre una consapevolezza: non voleva che Ciel piangesse. Sorrise  ironicamente. Che stupida consapevolezza… Così vaga e fragile… Ma dentro sapeva di poter fare qualunque cosa pur di non farlo piangere. Finalmente una risposta: perché detestava vederlo soffrire. Per gli umani potrebbe essere una cosa ovvia. Ma tutti sanno che …. 

Un demone non prova sentimenti. 
Un demone non odia né ama. 

-Tutti-, continuo a ripetere nella sua testa. 
-Tutti, tutti, tutti…. -

Vedeva quella lacrima…

-Tutti…. –

Scendeva su quel viso pallido. 

-Un demone non prova sentimenti.- 

Ciel non doveva piangere! 

-Un demone non ama né odia.- 

Lui non doveva soffrire ! 

-Solo una preda…-

No. Non era solo una preda. Anche quella era una certezza. Lui non era solo una preda. Lui era… Qualcosa di più. Qualcosa di diverso che Sebastian incontrava per la prima volta. Lui era … Chi era colui in grado di sconfiggere un demone con una singola lacrima, di fargli conoscere emozioni simili? Lui era…
Ciel Phantomhive, cane da guardia della regina. Ora e per sempre il suo lord. 

-Perdonatemi… Questa è una forma inelegante…- 

Riprese le false sembianze umane. 
-Vi riporto alla villa. A casa.- 
Ora aveva la più grande certezza della sua vita. Sarebbe stato sempre al fianco del suo piccolo Phantomhive perché… 

I mesi erano passati...
-Perché non hai preso la mia anima, Sebastian Michaelis?- 

 Si inginocchiò e rispose senza esitazione, da bravo maggiordomo:

-Perché io vi amo, my lord-. 

-Sebastian… Baciami.- 

-Yes, my lord.- 
   
 
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